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PubblicatoGiustina Cozzolino Modificato 10 anni fa
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Il distretto culturale Elementi teorici interpretativi
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Distretto Industriale e Distretto Culturale elementi centrali delleconomia localizzata che caratterizzano il distretto sono la creazione di conoscenza e la sua circolazione. GRAZIE A creatività di ambienti complessi fertilizzazione incrociata di idee tra settori attività e attori molto diversi tra loro (caratteristiche tipicamente urbane)
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Distretto Industriale NEL DISTRETTO INDUSTRIALE L'innovazione richiede due tipi di conoscenza: - conoscenza codificata ed esplicita - conoscenza non codificata e tacita Diffusione della conoscenza secondo una logica di rete, basata sulla vicinanza, informale, grazie alla presenza di beni pubblici locali
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Distretto Culturale DISTRETTO CULTURALE: due possibili interpretazioni cluster di attività Distretto come cluster di attività: es. industria cinematografica hollywoodiana obiettivo progettuale Distretto come obiettivo progettuale, risultato di specifica azione di policy degli agenti pubblici locali che individuano nel patrimonio culturale l'asse strategico di sviluppo
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GREATER LONDON COUNCIL ('70) Il Distretto culturale era inteso in unaccezione molto ampia: comprendeva i beni culturali, gli spettacoli dal vivo, le arti visive, la fotografia, le industrie cinematografica, televisiva e multimediale, la moda, lo sport, gli spazi pubblici. cultural district inteso come area urbana in cui si riscontra unalta concentrazione di attività e luoghi per larte e lo spettacolo cultura come motore di sviluppo, nasceva dalla necessità di recuperare determinate zone soggette al degrado o in crisi di riqualificazione LIMITI: manca il capitale marshalliano
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ALTRI ESEMPI DI STUDI SUL LEGAME PRODUZIONE CULTURALE-SETTORI CONNESSI - tradizioni produttive-culturali meritevoli di valorizzazione, legate ai beni (ceramiche di Faenza e Caltagirone o i vetri di Murano), o ai servizi ( restauro artistico a Firenze), tutte attività che nascono da una solida tradizione artistico- artigianale - aree geografiche disagiate (es. Meridione) in cui lindustria tradizionale è in crisi, e la valorizzazione del territorio sembra essere uno dei pochi elementi a disposizione per ridare impulso alleconomia.
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Elementi del vantaggio competitivo giusto livello di cooperazione tra istituzioni ed imprese operanti nel settore saper attrarre la domanda che interessa e non essere, quindi, schiavi degli acquirenti; stabilire relazioni eque con i fornitori (per la medesima ragione); spingere la città o il territorio verso una maggiore specializzazione dellofferta e difenderla; buon livello di networking con le altre realtà eccellenti espresse da altri contesti locali.
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P. VALENTINO Individua 4 aree di relazione a finalita' culturale: processo vero e proprio di valorizzazione delle risorse; lofferta di servizi; la qualità dei servizi di accoglienza; le relazioni con le imprese; Attività legate al processo di valorizzazione del bene culturale: attività indispensabili alla tutela del bene, attività necessarie alla gestione del bene, attività necessarie per rendere il bene fruibile. FILIERA PRODUTTIVA
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Critiche separazione fisica tra produzione e commercializzazione (EXPORT). Caso di produzioni locali di bassa qualità prive di legami con l'identità culturale locale (es. venditori ambulanti a Venezia) Assenza della partecipazione e responsabilizzazione nei confronti dellofferta culturale (sviluppo turistico sostenibile) filiere caratterizzate da un basso orientamento all'innovazione
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W. SANTAGATA INTERNAZIONALIZZAZIONE CAUSA DELLA DEMATERIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI INDUSTRIALI CRESCITA SEMPRE PIU' LEGATA ALLA CULTURA LOCALE
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W. SANTAGATA CAPITALE CULTURALE: come vantaggio che prende corpo, ruota attorno e produce valori culturali in aggiunta ai contenuti economici che possiede Può assumere due forme: tangibile (esempio la forma di opere darte o di design), o intangibile, sotto forma di capitale intellettuale (di idee, convinzioni, valori condivisi)
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W. SANTAGATA MODELLI DI DISTRETTO CULTURALE 1.Industrial Cultural District: sviluppo lento, ma consolidato, non riproducibile in altri contesti 2.Institutional Cultural District: presenza di istituzioni formali con tutela dei diritti di proprietà e di marchio. Cultura della qualità: raggiungere standard qualitativi (reputazione, tecnologie di comprovato valore, funzionalità ed estetica dei prodotti). Es. vinificazione, ristorazione Cultura del savoir vivre: attenzione al consumatore (esperienza)
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W. SANTAGATA MODELLI DI DISTRETTO CULTURALE 3.Museum Cultural District: dentro un centro storico. Genera esternalità positive (effetti di networking, aumento dei consumi, ottimizzazione dell'uso del tempo, economie di scala e di scopo) 4.Metropolitan Cultural District: sviluppo attraverso attività culturali (performing arts), per contrastare il declino di settori industriali maturi in certe aree. Es. città della cultura e città d'arte.
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CRITICHE LE FORME SONO COMPLEMENTARI TRA DI LORO E NEL LUNGO PERIODO TENDONO A CONVERGERE CREANDO PROBLEMI DI RIEQULIBRIO La forma distrettuale "culture based" ha bisogno di una profonda integrazione delle 4 forme di distretto. Occorre una autorganizzazione
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CRITICHE SCARSA INTEGRAZIONE TRA CAPITALE FISICO, UMANO E SOCIALE la cultura è alla base della catena del valore, e pertanto non è tanto la cultura ad aver bisogno del distretto, ma in un certo senso è il distretto ad aver bisogno della cultura
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NUOVO MODELLO INTERPRETATIVO Gli elementi che caratterizzano i distretti culturali e il loro sviluppo sono: 1.la localizzazione dei professionisti, del talento, della nuova classe creativa (modello basato sulla teoria di R. Florida) 2.lorientamento allinnovazione allinterno di una transizione verso la società post-industriale (modello basato sulla teoria di M.E. Porter) 3.la capacitazione e il riorientamento motivazionale (modello basato sulla teoria di A. Sen).
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IL FUNZIONAMENTO DEL DISTRETTO CULTURALE Nellanatomia di un distretto culturale, caratterizzato dalla combinazione creativa dei tre canali di sviluppo sopra citati è possibile individuare 10 azioni e modalità di funzionamento del sistema, ma anche forme di indirizzo per le politiche di intervento e indirizzo sul sistema locale.
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