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Valutare: da necessità a virtù Relazione presentata al seminario nazionale di studi Valutare bene conviene… … per migliorare la qualità della scuola e.

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Presentazione sul tema: "Valutare: da necessità a virtù Relazione presentata al seminario nazionale di studi Valutare bene conviene… … per migliorare la qualità della scuola e."— Transcript della presentazione:

1 Valutare: da necessità a virtù Relazione presentata al seminario nazionale di studi Valutare bene conviene… … per migliorare la qualità della scuola e degli apprendimenti. Idee, strumenti e proposte Organizzato dal CIDI ad Ascoli Piceno, 6 - 8 novembre 2003 Norberto Bottani, direttore SRED (Service de la recherche en éducation) Dipartimento dellistruzione pubblica Cantone di Ginevra Norberto.Bottani@etat.ge.ch

2 8 novembre 2003Ascoli2 Valutare è una necessità Della ricerca ( per conoscere ed informare) Della politica (per rendere conto, per controllare, per razionalizzare gli investimenti, per governare e pilotare la scuola) Delle innovazioni (per sperimentarle, per generalizzarle, per abbandonarle) Delle scuole (per correggersi, per spiegare quel che fanno, per sapere se conseguono gli obiettivi che si danno) Per compararsi: confrontarsi con il meglio, misurarsi con il meglio che si fa( ovviamente questo parametro funziona solo se ci sono le premesse…)

3 8 novembre 2003Ascoli3 Di quale valutazione si parla? (alcune distinzioni essenziali) Chi la svolge? (il soggetto della valutazione) –Gli studenti –I docenti –Le agenzie private di certificazione –Le autorità scolastiche Cosa si valuta? (loggetto della valutazione) –Gli studenti ( il profitto, le competenze) –Le classi, le scuole ( le prestazioni, i risultati) –I docenti ( il rendimento) –Il contesto scolastico; lamministrazione della scuola –Il sistema scolastico nel suo complesso Qui si tratterà soprattutto di valutazione dei sistemi scolastici in genere

4 8 novembre 2003Ascoli4 Cosè la valutazione di sistema? Di che si tratta? Un esame ragionato dei risultati e del funzionamento di un sistema ( anche una scuola, un istituto, sono un sistema) Per esprimere un giudizio sul suo conto ( è buono, pessimo, discreto, accettabile, tollerabile, efficiente, efficace, ecc.) Che serva per prendere decisioni sul suo sviluppo

5 8 novembre 2003Ascoli5 Un esame ragionato dei risultati Una valutazione diversa da quella del buon senso Una valutazione basata su prove affidabili, certe Un giudizio fondato con argomenti che si possono comprovare e/o confutare Una valutazione che non è solo tecnica, che non si limita unicamente alla verifica della conformità a norme prestabilite o del rispetto di regole procedurali Un confronto di opinioni razionali

6 8 novembre 2003Ascoli6 Una valutazione dei risultati La posta in giuoco sono i risultati Non si tratta della valutazione svolta dagli ispettori i quali non hanno bisogno dei risultati perché ritengono di sapere come è una buona scuola La valutazione in base ai risultati è meno presuntuosa, più modesta della valutazione degli ispettori Per reperire i risultati bisogna operare una duplice operazione: –Identificare le pratiche dinsegnamento –Ricostituire il contesto La valutazione dei risultati è una misura delleffetto scuola, ossia di ciò di cui lagente ( la scuola) è direttamente responsabile (teoria dellorganizzazione). Per svolgere unoperazione del genere si devono neutralizzare le cause esterne che concorrono a determinare il profitto scolastico.

7 8 novembre 2003Ascoli7 Esprimere un apprezzamento Si tratta di giudicare la bontà o meno di un sistema scolastico: quali sono i criteri di giudizio? Quali sono le funzioni esercitate da un sistema scolastico? Qui entra in funzione la scienza del confronto e della classificazione: si confronta e si classifica per situarsi in un reticolo ortogonale di punti di riferimento

8 8 novembre 2003Ascoli8 I punti di riferimento: funzioni possibili dei sistemi scolastici (secondo Scheerens) Strumentalità : nel modello cibernetico contesto-processo-risultati concentrarsi sul processo: quale è quello che permette di conseguire i migliori risultati tra i molteplici processi possibili? Perché una procedura è migliore di unaltra?) Produttività : quale è il servizio(il prodotto) che si rende al pubblico? Quale scolarità si offre?(esempio: la speranza di scolarizzazione). Misura lattività del sistema ( è luso più corrente e comune degli indicatori) Adattabilità : misurare la flessibilità e la malleabilità del sistema per sapere se è capace di adattarsi ad un ambiente in evoluzione, cangiante; la capacità dinnovazione e di rinnovamento o daggiornamento del sistema. Misurare gli effetti: cambia qualcosa o cambia nulla? Equità: linsegnamento è distribuito in modo equo, giusto? Efficienza : qui si inserisce il fattore costi Listino della borsa : gli indicatori si leggono in modo isolato luno dallaltro, a se stante

9 8 novembre 2003Ascoli9 Prendere decisioni La valutazione in sé e per sé non è sufficiente. Non si valuta solo per valutare, ma per sapere se cè qualcosa da cambiare, da migliorare ( e cè sempre qualcosa da migliorare; si può sempre migliorare) Per correggere si deve sapere quel che si vuole conseguire; avere unidea in testa: cosa fare? Per correggere, occorre anche avere voglia di cambiare, essere incitati a cambiare Questo è il problema dell efficacia, ossia della correlazione tra i risultati e gli obiettivi

10 8 novembre 2003Ascoli10 Valutare è una virtù Occorre sapere valutare bene Del buon uso della valutazione Del pessimo uso della valutazione La virtù sta nel modo in cui si usa la buona valutazione

11 8 novembre 2003Ascoli11 Esempio: luso dei dai del PISA 2000 per valutare il sistema francese (Meuret, D.:Pourquoi les jeunes Français ont-ils à 15 ans des compétences inférieures à celles de jeunes dautres pays? Revue Française de Pédagogie, N.142, gennaio-marzo 2003,89-104)) Fattori defficacia dei sistemi scolastici: Le caratteristiche organizzative del sistema Ruolo e influenza delle famiglie Clima, disciplina che prevalgono in classe e che denotano limpegno degli studenti Lefficacia dellinsegnamento in classe; le pratiche dei docenti

12 8 novembre 2003Ascoli12 Le caratteristiche organizzative (Wössmann,L. (2000),Schooling Ressources, Educational Institutions and Student performance:the international evidence. Kiel Working paper n. 983. Kiel Institute for World Economics. Il profitto degli studenti è migliore ( in matematica e scienze) quando: il contenuto delle prove e i programmi sono stabiliti a livello centrale la gestione del personale ( il reclutamento) è decisa a livello di istituto la scelta dei libri di testo è lasciata agli insegnanti (Elaborazioni multilivello sui dati TIMSS 1995)

13 8 novembre 2003Ascoli13 Caratteristiche organizzative nel PISA (questionario presidi) Variabile EXAMAT (gli esami sono centralizzati?) Variabile PROGRNAT (i programmi sono decisi al livello nazionale?) Variabile PERSETAB (le scuole sono autonome nella gestione del personale?) Variabile MANUEENS (i docenti possono scegliere i libri di testo?)

14 8 novembre 2003Ascoli14 Lambiente familiare La qualità del clima educativo in casa ( aspettative, pressioni sui figli, attenzione prestata ai compiti e al lavoro scolastico, il sostegno dato in casa) opera in modo positivo sugli apprendimenti ed il profitto scolastico. Variabili prese in conto: –Discussioni frequenti con i figli su questioni culturali –Intensità del sostegno scolastico fornito in casa ai figli –Quantità di risorse educative presenti in casa

15 8 novembre 2003Ascoli15 Il clima in classe Qualità della disciplina in classe secondo gli studenti: –Non si perde tempo in classe –I professori si fanno rispettare –Le lezioni cominciano in orario –Gli studenti fanno attenzione a quel che dice il professore Qualità della disciplina nella scuola secondo il preside: –Gli studenti mancano di rispetto verso i professori –Gli studenti perturbano le lezioni –Gli studenti bevono o fumano sostanze illecite –Gli studenti marinano la scuola

16 8 novembre 2003Ascoli16 Efficacia dellinsegnamento in classe Pressioni esercitate sugli studenti per imparare e riuscire ad ottenere il meglio da loro: –Durante le lezioni non ci sono attimi di pausa –Un lavoro mal fatto non è accettato dai professori –Bisogna lavorare sodo per riuscire Sostegno dato dai professori: –I professori ci tengono a fare in modo che tutti i loro studenti riescano –Si può parlare ai docenti dopo le lezioni –I professori non importunano gli studenti quando i risultati non sono buoni –I professori aiutano gli studenti a dare il meglio di sé –I professori aiutano gli studenti a svolgere i compiti assegnati Qualità delle relazioni tra studenti e professori: –Gli studenti hanno limpressione di essere trattati in modo giusto –Gli studenti hanno limpressione che i professori li ascoltino quando hanno qualcosa da dire o vogliono dire qualcosa

17 8 novembre 2003Ascoli17 Confronto tra la Francia e i paesi più efficaci Il profitto inferiore degli studenti francesi dipende non dalle variabili organizzative, non da differenze significative nel comportamento degli studenti, non da un grado inferiore dinteresse delle famiglie, ma dal lavoro degli insegnanti che esigono meno dai loro allievi, li aiutano meno a progredire, si preoccupano meno del benessere dei loro studenti, li ascoltano meno e li trattano in modo meno equo di quanto facciano gli insegnanti dei paesi con risultati migliori Latteggiamento dei docenti francesi verso i loro studenti è la variabile che spiega meglio lo scarto esistente tra il profitto degli studenti francesi e quello degli studenti dei paesi con risultati migliori (la cultura pedagogica dei docenti sarebbe dunque la variabile discriminante)

18 8 novembre 2003Ascoli18 Valutazioni virtuose Il modello di Michael Scriven ( la valutazione sommativa) Il modello CIPP ( context-input-process-product) di Dan Stufflebeam Il modello della valutazione responsabilizzante di Bob Stake (lapproccio costruttivista-piagetiano, letica della partecipazione e la responsabilizzazione) Il modello di valutazione democratica di Ernest House (inclusione di tutti gli attori, verifica delle conclusioni con tutti i partecipanti)

19 8 novembre 2003Ascoli19 Conclusione A valutare si impara: La valutazione non è una tecnica da applicare pedissequamente Non è unarte La valutazione di un sistema ( nazionale, regionale, provinciale, comunale, di una scuola, di una classe) è un esercizio complicato, difficile I rischi ( reali) non bastano per opporsi alla valutazione e rifiutarla Bisogna fare i conti con la valutazione


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