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1 2 LA DIDATTICA E’ determinante per stimolare gli aspetti cognitivi

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Presentazione sul tema: "1 2 LA DIDATTICA E’ determinante per stimolare gli aspetti cognitivi"— Transcript della presentazione:

1 1 2 LA DIDATTICA E’ determinante per stimolare gli aspetti cognitivi
DUE STRADE ADDESTRAMENTO: via breve ma inefficace. MEMORIA - RIPETITIVITA’- ERRORE (enfasi, negatività) SCARSA TRASFERIBILITA’ (metacognizione) Risultati immediati ma scarsa Metacognizione 1 EDUCAZIONE: lungo periodo COINVOLGIMENTO – CONSAPEVOLEZZA VARIABILITA’ – CREATIVITA – ERRORE (positivo) Risultati nel lungo termine e buona metacognizione. 2 Andrea Ceciliani

2 LA PALLA: grande amica nel ludico
LA DIDATTICA VARIARE DI PIU’, CORREGGERE MENO TECNICA e immediata applicazione TATTICA Eliminare gli elementi complessi DIDATTICA E TATTICA ELEMENTARE : TOPOLOGICO DIINAMICO PROIETTIVO TECNICO TATTICO SPAZIO ANTICIPAZIONE RITARDO CAMBI DI RITMO ACCELERAZIONI TEMPO IMPULSO DI FORZA TRAIETTORIE ANTICIPAZIONE ATTREZZO LA PALLA: grande amica nel ludico Andrea Ceciliani

3 LA DIDATTICA TRASVERSALITA’ TRASFERIBILITA’ SITUAZIONALITA’ SPAZIO
TEMPO ATTREZZO FONDAM. TECNICI Giochi di movimento Fase di EGOCENTRISMO Fase di SOCIOCENTRISMO TRASFERIBILITA’ DAL GIOCO GENERALE AL GIOCO PROPEDEUTICO ALLA SPECIALITA’ SPORTIVA SITUAZIONALITA’ SITUAZIONI PROBLEMA LAVORO SITUAZIONALE RIPRODUZIONE “GARA” Andrea Ceciliani

4 Adeguata preparazione tecnica Immediata applicazione tattica
LA DIDATTICA Adeguata preparazione tecnica Immediata applicazione tattica Necessità di compiere scelte (almeno due) Partire da situazioni tattiche ristrette. Eliminare i fondamentali tecnici complessi. Stimolare il processo di transfer. Passare a situazione più complesse. L’individuale con: palla, regole, spazi, tempi. Il collettivo a partire dalla COPPIA Soluzione di problemi in piccolo gruppo. Soluzione in “situazione” Setting simili a quelli di gara Andrea Ceciliani

5 QUATTRO PRINCIPI DIDATTICI
LA DIDATTICA QUATTRO PRINCIPI DIDATTICI FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE EVITARE IL MONOPOLIO DEL GIOCO PRIVILEGIARE L’ASPETTO COGNITIVO EVOLUZIONE GRADUALE DEL GIOCO Andrea Ceciliani

6 INSEGNAMENTO NEL LUNGO PERIODO
INSEGNARE I GIOCHI SPORTIVI INSEGNAMENTO NEL LUNGO PERIODO I risultati immediati negano la qualità educativa Evitare la trascuranza di fasi importanti e difficilmente recuperabili Curare l’aspetto cognitivo (tattico) alla stessa stregua di quello motorio (tecnico) Partire dall’individuale Passare al lavoro di coppia Passare ai giochi tradizionali Lavoro in situazione. Situazione di gara Evitare il ricorso alla sola memoria e alla ripetitività. STIMOLARE Motivazione Visione di gioco Analisi situazione Anticipazione. Decisione Azione didattica tesa a stimolare il ragionamento sul cosa, perché e come. Gesto tecnico immediatamente immerso e utilizzato nelle finalità tattiche. Principi tattici di base sviluppati in situazioni elementari di gioco. Stimolare il processo di transfer per imparare ad apprendere e decidere. METODOLOGIA Andrea Ceciliani

7 Andrea Ceciliani I GIOCHI DI MOVIMENTO TRADIZIONALI
Educazione agli elementi tattici trasversali SONO MOTIVANTI Rispetto degli aspetti affettivi Presenza consapevole del soggetto. Volontà e desiderio di agire e di fare. Attenzione posta in quello che si fa. Espressione della personalità. STIMOLANO CREATIVITA’ Rispetto degli aspetti psicologici Flessibilità e dinamicità. Libertà d’azione. Espressione dell’immaginazione. Razionalizzazione SONO GRADUABILI Rispetto degli aspetti didattici Facilità e semplicità. Possibilità di ampie variazioni. Discreta individualizzazione. Possibilità di strutturazione crescente. RICHIEDONO TATTICA Rispetto degli aspetti cognitivi Esperienze trasferibili. Rapporti spazio temporali. Rapporti con la palla e compagni. Rapporti con la regola. Andrea Ceciliani

8 PERCORSO DIDATTICO TRASVERSALE
PRIMO LIVELLO GIOCO DEI PASSAGGI Il GIOCO SEMPLICE NON ORIENTATO SECONDO LIVELLO PALLA AVVELENATA Il GIOCO COMPLESSO NON ORIENTATO TERZO LIVELLO GIOCO DEI PASSAGGI CON…… META (Rugby) CANESTRO (basket) PORTA E PORTIERE (pallamano, calcio) Il GIOCO ORIENTATO Andrea Ceciliani

9 L’ALLENAMENTO SITUAZIONALE
TATTICA QUANDO (momento) COME (modo) PERCHE’ (obiettivo) SITUAZIONE RISULTATO Riprodurre situazioni simili alla gara. Elaborazione, anticipazione, decisione. Necessità di compiere scelte. (da due a…..) Apprendere ad apprendere. Esperienze consapevoli e trasferibili Dall’attenzione seriale a quella globale Livello situazionale elementare (1vs1) Livello situazionale facilitato ( soprannumero) Livello situazionale complesso (parità numerica) Andrea Ceciliani

10 L’ALLENAMENTO SITUAZIONALE
L’uno contro uno SPAZIO DIETRO SPAZIO SX SPAZIO DX SPAZIO AVANTI Situazione base Sensibilizzazione allo spazio Accorgimenti e facilitazioni didattiche Sviluppo della situazione base Equilibrio statico/dinamico del difensore Situazione di partenza bilanciata/sbilanciata Attacco allo spazio statico/dinamico Assenza del palleggio fino a …….. Presenza sempre del tiro. Situazioni attive con svantaggio difensore Andrea Ceciliani

11 L’ALLENAMENTO SITUAZIONALE L’uno contro uno – spazi dinamici
Situazione che facilita l’attaccante. Il docente può determinare il grado di vantaggio/svantaggio. Variando la distanza tra i coni. Variando il tempo di passaggio. Andrea Ceciliani

12 L’uno contro uno – spazi dinamici
Situazione che facilita il difensore. Il docente può determinare il grado di vantaggio/svantaggio. Variando la distanza tra i coni. Variando il tempo di passaggio. Andrea Ceciliani

13 I Due contro uno Difesa attiva
Variabili: spostamento partenza attaccanti. Variabili: approccio ai cambi di posto. Variabili: SPAZI DINAMICI I Andrea Ceciliani


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