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Università degli studi di Pavia Facoltà di Economia a.a

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Presentazione sul tema: "Università degli studi di Pavia Facoltà di Economia a.a"— Transcript della presentazione:

1 Università degli studi di Pavia Facoltà di Economia a.a. 2013-2014
Principi Contabili Internazionali (I modulo) Stefano Santucci 1

2 Informazioni sul corso
Mail docente: Ricevimento: martedì ore 14-16; Orari lezioni: Martedì , aula Unione industriali; Mercoledì 9-11, aula Spallanzani Tecnica Professionale

3 Sommario 1. Analisi dei seguenti principi contabili internazionali
IAS 38 – Intangible Assets IFRS 5 – Non Current Assets held for sale and Discontinued Operations 2. Principali analogie e differenze rispetto al contenuto dei principi contabili nazionali

4 IAS 38 – Intangible Assets
Definizione di bene intangibile (IAS 38.8): Risorse identificabili di natura non monetaria, portatrici di afflussi di benefici economici futuri, controllate dall’impresa a seguito di eventi passati e prive di materialità in senso forte o debole (es. software contenuto in un compact disc) Beni esclusi dall’ambito di applicazione (IAS 38.2): Tutti i beni intangibili trattati da altri principi IAS/IFRS (es. imposte anticipate e differite, IAS 12, leasing, IAS 17, attività finanziarie, IAS 39, avviamentO relativo a operazioni di combinazione aziendale, IFRS 3) ad eccezione della valutazione dei beni intangibili detenuti attraverso un contratto di leasing finanziario Si deve segnalare che il nuovo principio IAS 38, emesso in data 31 marzo 2004 modifica la definizione di intangible asset rimuovendo il riferimento alla strumentalità del bene (cioè al suo utilizzo nella acquisizione, produzione e vendita di beni e servizi, o nel noleggio a terzi o per scopi amministrativi (Cfr IAS 38 , IN5). Secondo lo IAS 38 BC5 la precedente formulazione della è stata modificata perché il Board non ha ritenuto più rilevante la finalità per la quale il Bene intangibile viene detenuto. Esempi di beni intangibili secondo lo IAS 38.9: Conoscenza tecnica o scientifica; Design; Sviluppo o implementazione di nuovi processi o sistemi produttivi; Licenze e concessioni ; Proprietà intellettuale (opere dell’ingegno, brevetti, marchi, diritti d’autore); Conoscenze di mercato e marchi (inclusi denominazioni e testate periodiche); IAS 38.11: l’identificabilità è il carattere che distingue il bene intangibile dall’avviamento che rappresenta la quota del capitale economico corrispondente al valore complessivo dei benefici economici futuri attesi da beni dell’impresa acquisita che non sono suscettibili di autonoma identificazione. Essi possono consistere in sinergie conseguenti all’interazione, in attività identificabili acquisite o in attività che singolarmente non hanno i requisiti per essere rilevate separatamente e per le quali l’acquirente è disposto complessivamente a sostenere un pagamento nell’ambito della operazione di combinazione aziendale. IAS 38 IN6: rispetto alla precedente versione del principio si introduce una migliore definizione di identificabilità del bene intangibile, precedentemente indicata come separabilità e non come autonoma identificazione del bene stesso. Si vedano anche le considerazioni in IAS 38 BC7 (migliore utilità del bilancio in presenza di beni intangibili dotati di autonoma identificabilità e separati dall’avviamento), IAS 38 BC10 (esistenza di legislazioni nelle quali le concessioni non sono trasferibili separatamente dall’impresa e quindi non possono essere considerate dei beni intangibili autonomi). Tipologie di afflussi di benefici economici futuri attesi dal bene: Ricavi di vendita, risparmi di costi e altri benefici derivanti dall’utilizzo dei beni Ancora sui beni esclusi: secondo lo IAS 38 sono esclusi dall’ambito di applicazione quei beni immateriali che rappresentano il frutto dell’attività tipica dell’impresa (i software prodotti dall’impresa per i propri clienti) che devono essere contabilizzati secondo le indicazioni del principio contabile 2 o 11 a seconda della natura dei beni.

5 Caratteri dell’identificabilità (IAS 38.11)
Origine contrattuale o giuridica: derivazione del bene da diritti contrattuali o giuridici a prescindere dal fatto di poter separare o trasferire tali diritti in modo autonomo dal resto dell’impresa o da diritti ed obbligazioni diversi (ad es. concessione amministrativa) Separabilità: attitudine del bene ad essere oggetto di un negozio giuridico autonomo rispetto agli altri beni dell’impresa cioè ad essere venduto, trasferito, scambiato, noleggiato o dato in concessione (licensed), sia individualmente che assieme ad un contratto, ad una attività o ad una passività ad esso correlata (es. tecnica produttiva legata ad un brevetto)

6 Caratteri della definizione di Intangible asset
Controllo della risorsa da parte dell’impresa (IAS ): Capacità esclusiva dell’impresa e non di altri di ottenere i benefici economici attesi dall’utilizzo della risorsa derivante da diritti giuridici sul bene stesso (es. conoscenze di mercato o tecniche protette da diritti d’autore/brevetti, vincoli derivanti da accordi commerciali) da elementi diversi (ad es. transazioni relative a beni simili) Beni esclusi: il cosiddetto capitale umano (perchè non controllabile dall’impresa) Portafogli clienti, quote di mercato, customer relationship, in assenza: di diritti giuridici a tutela degli stessi di precedenti transazioni per beni simili o per lo stesso bene Criteri per identificare materialità/immaterialità (IAS ): Analisi del mix fra le componenti materiali ed immateriali del bene Esempi: Software di controllo numerico di un impianto: bene materiale (prevalenza della materialità perché il bene non può funzionare senza il software) prototipo fisico risultato di una ricerca: bene immateriale (prevalenza della componente di conoscenza su quella materiale da considerarsi secondaria)

7 Classificazione degli intangibili secondo il principio IFRS 3
Riferimento Guida illustrativa del principio § IE.16-IE.44 (non esaustiva): Intangibili di marketing (Marketing-related intangibile assets) Origine prevalentemente legale-contrattuale Tipologie: Marchi, uniformi, testate editoriali, domini internet, patti di non conc. Intangibili da rapporto con la clientela (Customer-related I.A.) Origine contrattuale: portafogli ordini o commesse, contratti di assistenza ai clienti e correlati rapporti con la clientela Origine non contrattuale: Customer lists, relazioni clientela di tipo non contrattuale

8 Classificazione degli intangibili secondo il principio IFRS 3
Riferimento Guida illustrativa del principio § IE.16-IE.44 (non esaustiva): 4. Opere dell’ingegno (Artistic-related intangible assets) Origine contrattuale: canzoni e testi, libri, giornali spettacoli teatrali, foto, video, film, spettacoli televisivi 5. Intangibili di tipo contrattuale (Contract-based IA) Origine contrattuale: licenze, royalties, accordi di moratoria, contratti di pubblicità, licenza, gestione o servizio, locazione, concessioni, diritti d’uso, sfruttamento minerario o forestale 6. Intangibili di produzione (Technology-based intangible assets) Origine contrattuale: Brevetti, software, formule, processi o ricette segrete Origine NC: Know-how, database di informazioni.

9 Rilevazione e valutazione degli Intangible assets
Casistiche: Singoli beni intangibili acquisiti da terzi (IAS ): rinvio allo IAS 16 Intangibles acquisiti in operazioni di concentrazione aziendale (IAS ) Beni intangibili autogenerati dell’impresa (IAS ) Criteri da soddisfare per la rilevazione (da framework): Probabilità dell’afflusso all’impresa dei benefici economici futuri attesi dall’utilizzo della risorsa attraverso l’impiego di ipotesi ragionevoli e dimostrabili a supporto delle stime del management (configurazione, alla data di riferimento del bilancio, dei probabili scenari economici che si manifesteranno durante la vita utile del bene, IAS 38.22) Misurazione affidabile del costo Capitalizzazione di costi successivi alla prima iscrizione (costi incrementativi): interessante la considerazione di cui allo IAS secondo cui spesso i costi relativi a IA che sono successivi alla rilevazione iniziale non possono essere considerati incrementativi perché servono soltanto a mantenere l’originaria utilità dei beni medesimi; anzi, talvolta gli IA sono talmente specifici che è quasi impossibile sostenere costi successivi alla rilevazione iniziale. Il principio introduce quindi una presunzione assoluta secondo la quale le spese successive sostenute in relazione a marchi, diritti di utilizzazione di titoli editoriali, anagrafiche cliente ed elementi simili nella sostanza, sia che siano stati generati internamente sia acquistati da terzi, non possano essere capitalizzate. Secondo lo IAS e IAS 38 BC26-28, le condizioni per la rilevazione iniziale di IA acquisiti separatamente (probabilità flussi e affidabilità misurazione costi) sono sempre verificate per effetto del sostenimento di un costo di acquisto. Elementi inclusi nella rilevazione iniziale di IA acquistati da terzi (IAS ): Costo di acquisto: Prezzo pagato + imposte e tasse non deducibili (IVA indetraibile) Costi direttamente imputabili alla messa in uso: Salari dipendenti impiegati nell’acquisto o nell’istallazione parcelle professionali correlate alla messa in uso costi di verifica del corretto funzionamento del bene Costi esclusi dalla rilevazione: costi per la presentazione di nuovi prodotti (es. pubblicità) costi per start-up nuovi mercati di vendita o nuove classi di clienti costi di amministrazione o generali Termine della rilevazione iniziale (IAS ): A partire dal momento di completamento delle attività necessarie a garantire la normale operatività secondo le attese del soggetto operativo aziendale Esempi di costi esclusi: costi intercorsi fra il completamento e l’entrata in funzione perdite operative derivanti dal graduale raggiungimento della piena operatività) Acquisti di beni a regolamento differito “anomalo” (IAS 38.32): Scorporo degli interessi impliciti nel debito Capitalizzazione degli Interessi passivi: Possibile nei casi previsti da IAS 23 – borrowing costs

10 Regole specifiche per i beni intangibili acquisiti con la BC
Suddivisione fra (IFRS 3B.31 e seguenti): Beni di origine contrattuale: derivanti da contratti o da altri diritti legali Beni di origine non contrattuale: aventi origine diversa dalla 1 e identificabili (secondo la definizione generale) Regola generale di rilevazione in sede di identificazione delle attività: Rilevazione dei beni sub.1 anche se non separabili dal resto dell’azienda (es. Concessioni amministrative) Rilevazione dei beni sub.2 solo se separatamente identificabili e negoziabili Esempi di beni di origine non contrattuale separabili dal resto dell’azienda Beni intangibili per i quali esiste evidenza di transazioni passate anche se infrequenti o riferibili a beni dell’impresa acquisita (customer list) Beni intangibili di origine non contrattuale separabili non in sé ma solo in connessione ad un altro elemento quali un contratto, un’attività o passività (es. trasferimento di un know-how produttivo privo di protezione contrattuale ma connesso ad un brevetto aziendale trasferito assieme al primo)

11 Gerarchia nelle Modalità di determinazione del FV
Quotazioni (bid price) in mercati attivi dei beni oggetto di misurazione 2. In assenza di quotazioni aggiornate, prezzi fatti in transazioni precedenti relative a beni di tipo comparabile e in ipotesi di stabilità degli scenari economici nel periodo intercorso 3. In assenza di mercati attivi attraverso il ricorso alla definizione generale di fair value anche con riferimento a transazioni recenti 4. metodologie di stima finalizzate a determinare il FV e a riflettere transazioni recenti e prassi in essere nel settore di appartenenza quali: metodi basati su multipli: applicazione di moltiplicatori utilizzati in operazioni di mercato su beni comparabili ad elementi correlati alla redditività del bene, quali ricavi, utile operativo, quote di mercato o al flusso delle royalties ottenibile dando in licenza il bene a terzi in un’operazione fra parti indipendenti); valore attuale dei flussi di cassa scontati derivanti dall’utilizzo del bene Casi particolari (IAS e 38.38) IA cedibili separatamente ma solo insieme ad altri: iscrizione del valore totale per il coacervo di beni se impossibile determinare in modo attendibile il loro FV (testata giornalistica ceduto con il portafoglio abbonati) IA formanti un gruppo complementare di beni: iscrizione degli stessi come un solo bene per il valore totale se impossibile determinare il FV dei singoli elementi in modo attendibile (es. gruppi complementari di marchi Esempi di beni intangibili con FV non determinabile: - beni derivati da diritti giuridici ma non separabili dall’impresa se trattasi di beni separabili, ma: In assenza di precedenti operazioni di scambio relative al bene in oggetto o ad attività similari (superabile se non in sub-2) in caso di utilizzo di tecniche di determinazione del fair value basate su variabili non misurabili Nello IAS 38 BC 19-25, il Board chiarisce in maniera molto efficace che l’intento della separazione dei beni intangibili dall’avviamento in sede di rilevazione degli effetti di una BC dipende dalla necessità di separare i beni autonomanente individuabili dall’avviamento. Per questo si ammette anche la possibilità di iscrivere “pacchetti” di beni intangibili il cui valore non possa essere suddiviso in modo attendibile fra le singole componenti. Conseguenza di ciò sono le seguenti disposizioni del principio: Previsione di una presunzione semplice, se l’IA ha una vita utile limitata nel tempo, che lo stesso sia misurabile in modo attendibile. Iscrivibilità di IA cedibili separatamente ma solo insieme ad altri beni e di IA formanti un gruppo complementare di beni. (Esempi di IA cedibili separatamente ma solo insieme ad altri beni: diritti di sfruttamento di sorgenti di acqua minerale correlate alla relativa sorgente, esempi di IA formanti un gruppo complementare di beni: gruppi complementari di marchi) Informativa di bilancio in merito alle motivazioni che hanno indotto a non separare dall’avviamento beni intengibili acquisiti in operazioni di BC che avrebbero soddisfatto le condizioni per l’iscrizione autonoma.

12 Avviamento e IA autogenerati
Problematiche relative agli IA realizzati internamente: Difficoltà a stabilire il momento in cui essi soddisfano i criteri di prima rilevazione stabiliti dal principio 38 per gli IA 2. Difficoltà a distinguerli dall’avviamento autogenerato e dai costi sostenuti per conservarlo Origine dell’avviamento autogenerato: sostenimento di costi che contribuiscono ad accrescere il valore dell’impresa rispetto alle sue parti identificabili e quindi non determinano IA autonomi secondo la definizione dello IAS 38 rappresentazione differenziata a seconda della fase nella quale si sostengono costi finalizzati alla creazione di beni intangibili autogenerati, con la distinzione fra a) Fase della ricerca e b) Fase dello sviluppo Presunzione assoluta (prevalenza della ricerca sullo sviluppo): Se impossibile distinguere fra le due fasi, imputazione dei costi nella fase della ricerca IFRS for SMEs: I costi di ricerca e sviluppo non sono MAI capitalizzabili

13 Fase della ricerca Attività proprie della fase di ricerca (IAS 38.56):
Ottenimento di nuove conoscenze Ricerca, valutazione, selezione e applicazione di risultati di ricerca Ricerca di materiali, strumenti, prodotti, processi, sistemi o servizi alternativi Formulazione, progettazione, valutazione e selezione finale degli elementi precedenti Criterio di rappresentazione (IAS ): imputazione dei costi sostenuti in questa fase a conto economico, inclusi quelli relativi o successivi ad attività di ricerca acquistate separatamente o sviluppate dai venditori dell’impresa acquisita in una BC (IAS 38.42) e afferenti attività di ricerca o di sviluppo non finalizzato Ratio della scelta: Impossibile dimostrare l’esistenza di un bene intangibile con caratteristiche tale da poter essere rilevato secondo le condizioni fissate dal principio IAS 38 Rispetto alla precedente versione, lo IAS 38 del 2003 prevede una migliore classificazione dei costi di ricerca e di sviluppo con riferimento al criterio di capitalizzazione degli stessi.

14 Fase dello sviluppo (1) Definizione di sviluppo (IAS 38.59):
applicazione di risultati di ricerca finalizzata alla produzione di nuovi materiali, strumenti, prodotti, processi produttivi o servizi precedentemente alla fase di commercializzazione o utilizzo, tramite attività quali, ad esempio: progettazione, costruzione, e prova di prototipi e modelli di pre-serie; progettazione, di strumenti, fermi, stampi e matrici attraverso nuove tecnologie progettazione, costruzione, e prova di impianti pilota non ancora su scala economicamente conveniente per la produzione progettazione, realizzazione e sviluppo dell’alternativa di ricerca prescelta in merito a materiali, strumenti, prodotti, processi sistemi o servizi Criterio di rappresentazione (IAS ): Imputazione a Conto economico fino a quando non può si dimostrare la creazione di un IA idoneo a soddisfare la definizione indicata nel principio contabile N.B. sviluppo come innovazione di prodotto o di processo relativa alla singola impresa e non in senso assoluto (es. sviluppo interno di un software già in possesso dei concorrenti). Il criterio utilizzato dallo IASB per procedere alla rilevazione degli IA generati internamente è illustrato nello IAS e nelle BC Secondo il Board è possibile ad un certo momento dello sviluppo di un progetto riconoscere la effettiva creazione di un bene intangibile che soddisfi i criteri di rilevazione indicati dallo IAS Ciò dipende da una serie di ragioni puntualmente illustrate e così sintetizzabili: Negli ultimi 20 anni sono stati effettuati rilevantissimi investimenti in IA da parte delle imprese e il modello contabile adottato non è stato in grado di rilevarli, in tal modo (1) distorcendo la determinazione della redditività aziendale, non permettendo un’accurata valutazione della redditività sugli investimenti nei beni intangibili stessi e (2) determinando sopra o sottovalutazioni degli investimenti in IA e causando una sostanziale inadeguatezza del sistema contabile a fini del controllo interno e dell’informativa esterna su tali valori; Alcune ricerche statunitensi hanno rivelato la presenza di una correlazione fra i costi di R&D e il valore da essi creato, dimostrando che le informazioni sugli IA sono rilevanti per gli investitori La presenza di fattori di incertezza nella determinazione del valore degli IA non deve essere una scusa per non procedere alla loro rilevazione; Non vi deve essere alcuna differenza fra i criteri di rilevazione degli IA acquisiti separamente e di quelli realizzati internamente (causa fondamentale che ha spinto il Board a deliberare nel senso indicato nel principio). Pertanto il criterio per la rilevazione di IA realizzati internamente deve essere tale da consentire la rilevazione degli IA non appena gli stessi soddisfino i criteri generali di rilevazione indicati sub IAS

15 Fase dello sviluppo (2) Rilevazione di un IA in caso di dimostrabilità di tutte le seguenti condizioni: fattibilità tecnica del completamento dell’IA per renderlo disponibili all’uso o alla vendita 2. intenzione di completare l’IA e di venderlo o utilizzarlo; 3. possibilità di utilizzare o vendere il bene; 4. esplicitazione della modalità di afflusso dei benefici economici futuri derivanti dall’IA (maggiori ricavi o minori costi e correlati flussi di cassa con utilizzo di strumenti di programmazione aziendale) 5. disponibilità di risorse tecniche e finanziarie coerenti con quelle necessarie a completare lo sviluppo e a utilizzare o produrre l’IA (tramite business plan o congrue garanzie di copertura, IAS 38.61) 6. capacità di misurazione attendibile degli investimenti correlati all’IA durante il suo sviluppo Punto 4: ad es. esistenza di un mercato di sbocco per gli output dell’IA e per l’IA stesso, o dimostrazione dell’utilità del bene in caso di utilizzo in proprio, utilizzando i criteri previsti dallo IAS 36 Impairment of assets (IAS 38.60).

16 Fase dello sviluppo (3) Componenti del costo degli IA autogenerati (IAS ): Somma costi sostenuti dal momento della prima iscrizione come IA al momento del completamento e solo a ciò funzionali Conseguenza: impossibilità di conteggiare i costi sostenuti prima del momento di inizio della rilevazione anche se nello stesso esercizio (IAS 38.71) limite superiore di capitalizzazione: valore recuperabile tramite l’uso (maggiore fra fair value al netto costi di cessione e valore d’uso) Gli investimenti relativi a poste intangibili sono costi di esercizio se non soddisfano i criteri di rilevazione degli IA definiti in IAS 38.21 Esempi: costi di ricerca, costi di impianto (start-up) diversi da quelli indicati nello IAS 16 (costi per la costituzione o la modifica del soggetto giuridico), investimenti di formazione, investimenti pubblicitari e in attività promozionale, investimenti di delocalizzazione o ristrutturazione aziendale Presunzione assoluta di non rilevabilità per i seguenti IA autogenerati (IAS 38.63): marchi, testate giornalistiche, diritti di pubblicazioni, liste di clienti Ratio dell’esclusione (IAS 38.64): Impossibilità di distinzione fra il costo del loro sviluppo e quello del ramo di azienda cui gli stessi si riferiscono Costi inclusi nella rilevazione degli IA autogenerati (IAS 66-67): costi dei materiali, dei servizi e dei dipendenti utilizzati per la realizzazione oneri di registrazione di diritti legali ammortamento di brevetti e concessioni utilizzate per la realizzazione del bene oneri finanziari in virtù del disposto dello IAS 23 Costi esclusi: costi amministrativi e commerciali diversi da quelli necessari per l’ultimazione costi relativi a inefficienze e perdite operative iniziali anteriori alla prima operatività investimenti relativi alla formazione del personale per gestire il bene N.B. Se la posta è relativa ad un progetto di ricerca o di sviluppo acquisito nell’ambito di una BC e non è un IA dotato di autonomia: imputazione della stessa ad incremento dell’avviamento rilevato alla data di acquisizione (IAS 38.68b) trattamento contabile investimenti successivi all’acquisizione (IAS 38.43): se afferenti fasi di ricerca o di sviluppo non ancora finalizzato: imputazione a conto economico come costo se afferenti fasi di sviluppo finalizzato (IA già pronto a soddisfare le condizioni di rilevazione): capitalizzazione come componente dell’IA

17 Valutazione IA successiva alla prima rilevazione (1)
Opzione fra Valutazione al costo (IAS 38.74) al netto di ammortamenti e svalutazioni Costo rideterminato in presenza di un mercato attivo per gli IA appartenenti ad una categoria omogenea (non possibile in caso di inesistenza di un mercato attivo e non ammesso dal principio IFRSs for SMEs) Nozione di categoria omogenea di beni:raggruppamento di beni omogenei per natura o utilizzo nelle operazioni aziendali Esempi di mercati attivi per beni intangibili (IAS 38.78): Licenze di taxi, di pesca, quote di produzione (es. quote latte) Sviluppo del metodo: - rilevazione del bene al costo iniziale di acquisto o produzione (IAS 38.76) rideterminazione del costo al fair value in un mercato attivo alla stessa data deduzione dal valore rivalutato degli ammortamenti delle perdite di valore successive all’effettuazione della rivalutazione Secondo lo IAS non possono essere considerati IA dotati di mercato attivo i marchi, le testate giornalistiche, i i diritti di sfruttamento musicale o visivo, i brevetti o i marchi registrati, perchè tali beni sono unici e i prezzi delle singole transazioni non sono fra loro comparabili. Per questo il prezzo delle transazioni può non essere un indicatore significativo del relativo Fair value degli IA.

18 Vita utile degli IA (1) Suddivisione in due grandi categorie di IA (IAS 38.88): IA a vita utile indefinita (non soggetti ad ammortamento): Beni per i quali alla data di riferimento del bilancio non è possibile prevedere la durata del periodo di tempo durante il quale il bene produrrà flussi di cassa netti attesi per l’impresa (non ammesso in IFRSs for SMEs) N.B.: indefinito non significa infinito (IAS 38.91), ma connesso alla possibilità e all’abilità da parte del soggetto operativo di mantenere o aumentare l’ammontare dei flussi di cassa prospettici nel tempo senza poter prevedere quando e se gli stessi cesseranno (per la presenza di diritti legali permanenti o di altre situazioni contrattuali, competitive o economiche) Esempi: Marchi in presenza di ragionevole certezza di continuazione dell’attività e di probabilità di rinnovo 2. IA a vita utile definita: quando ciò è invece possibile e si procede all’ammortamento del bene lungo la vita utile La precedente versione dello IAS 38 non prevedeva la suddivisione fra IA a vita utile definita e IA a vita utile indefinita, dando una presunzione semplice di vita utile per gli IA pari al massimo a 20 anni. Pertanto si procedeva sempre all’ammortamento del valore di iscrizione, fosse esso il costo storico o il costo rivalutato (metodi di valutazione presenti anche nella precedente versione del principio), salvo che si trattasse di beni con vita utile superiore a 20 anni, per i quali si procedeva solamente a impairment test, da effettuare annualmente. Inoltre secondo lo IAS 38 BC 63 tale presunzione era incoerente con la posizione secondo cui il periodo di ammortamento deve riflettere la vita economicamente utile del bene, legata alla capacità di generare i flussi di cassa per l’impresa. Nella nuova versione si prevede invece che il valore degli IA con vita economicamente utile definita ma superiore a 20 anni siano sottoposti ad impairment test non ogni anno ma solo quando vi è il sintomo che il valore di ricupero è inferiore al valore di iscrizione in bilancio per omogeneità con il trattamento previsto dallo IAS 36 per le altre poste di bilancio di durata pluriennale (Cfr. IAS 38 BC 54-56); ed infatti, tutta la materia dell’impairment test relativa agli IA è stata trasferita nello IAS 36. Lo IAS precisa che, a causa della rapidità dei cambiamenti delle tecnologie utilizzate, i software e molti altri IA sono soggetti a rapida obsolescenza e quindi è probabile che la vita utile degli stessi sia breve. Lo IAS specifica che il periodo di ammortamento può essere inferiore rispetto alla durata della vita utile derivante dal periodo di durata della tutela giuridica dei beni per effetto di stime dell’impresa o maggiore rispetto al medesimo perchè vi sono fondate certezze per l’impresa di ottenere il rinnovo della tutela senza sostenere costi significativi. Nello IAS 38 BC si spiega la ratio di tale disposizione perchè vi sono concessioni il cui rinnovo rappresenta la prassi ed avviene ad un costo molto basso, e di conseguenza i prezzi delle medesime incorporano già le attese di rinnovo. Se i costi di rinnovo sono invece significativi essi rappresentano il costo relativo all’ottenimento di un nuovo bene intangibile (IAS 38.96)

19 Elementi che condizionano la vita utile di un IA:
Vita utile degli IA (2) Elementi che condizionano la vita utile di un IA: Utilizzo atteso da parte dell’azienda e utilizzi alternativi da parte di III Ciclo di vita tipico dei beni e informazioni pubbliche su beni simili; Obsolescenza tecnica, tecnologica e commerciale Grado di stabilità del settore di appartenenza e cambiamenti nella composizione della domanda dei prodotti e servizi originati da quell’IA Azioni dei concorrenti attuali e potenziali Ammontare degli investimenti di conservazione necessari a mantenere i flussi di benefici economici futuri attesi e la reale capacità e intenzione dell’impresa di garantirli periodo di effettivo controllo sul bene garantito da diritti legali di utilizzazione del bene (periodo ammortamento potenzialmente diverso dalla durata della tutela giuridica IAS in caso di ragionevole rinnovo della tutela) Grado di dipendenza della vita utile dell’IA da altri beni

20 Trattamento contabile dei beni intangibili a vita utile indefinita
Effettuazione non di ammortamento ma di impairment test con cadenza annuale o in presenza di sintomi di perdite di valore (IAS ) Revisione annuale delle circostanze alla base della permanenza dell’IA nella classe dei beni a vita utile indefinita (IAS ) e, in caso contrario, passaggio del medesimo nella classe dei beni a vita utile definita (trattato come modifica di accounting estimates secondo lo IAS 8) Passaggio da una classe all’altra come evento sintomatico della eventuale necessità di sottoporre il bene ad impairment test (IAS ) Ripristino parziale o totale del valore originario in presenza di modifiche del recoverable amount (IAS ).

21 Ammortamento dei beni intangibili a vita utile definita (1)
Metodologia di ammortamento (IAS 38.97): ripartizione del valore ammortizzabile del bene su base sistematica lungo la vita utile in base a tecniche mantenute costanti nel tempo (salvo modifiche) Vita utile: intervallo fra l’approntamento per l’uso e l’effettiva cessione o stralcio del bene (la data di classificazione del bene come detenuto per la vendita se antecedente) Metodo di ripartizione: secondo il modello di ripartizione più adatto a rappresentare la distribuzione temporale degli afflussi di benefici economici futuri ottenibili tramite l’IA Tipologie di metodi di ripartizione: a quote costanti (straight-line method) preferito in caso di indeterminabilità di un modello alternativo di ripartizione a quote decrescenti (diminishing balance method) perplessità sull’utilizzo di metodi a quote crescenti (IAS 38.98) Trattamento contabile dell’ammortamento (IAS 38.99): Imputazione a conto economico Capitalizzazione nel valore di un altro bene se previsto da altri IASs (es. IAS 2)

22 Ammortamento dei beni intangibili a vita utile definita (2)
Determinazione del valore da ammortizzare: Valore del bene (in base al costo storico o rivalutato) al netto del valore residuo Valore residuo (IAS ) pari a zero ad eccezione di due situazioni: Esistenza impegno all’acquisto da parte di III alla fine della vita utile IA 2. Esistenza attuale o potenziale di un mercato attivo per l’IA che permette di determinare il valore residuo alla data di iscrizione in bilancio Criteri per determinare il valore redisuo (se diverso da zero, IAS ): Stima del valore di recupero pari il prezzo di mercato alla data della stima per un bene della stesso tipo e utilizzo ma giunto al termine della sua vita utile Obbligo di revisione sistematica (IAS ): con riferimento a valore residuo, vita utile e metodo di ripartizione del valore dell’IA alla fine di ogni esercizio e, in caso di modifica, applicazione IAS 8 (modifica di accounting estimates) e cessazione dell’ammortamento se RV> CV e fino a quando ciò si manifesta Impairment test: rinvio allo IAS 36 per le modalità di effettuazione Nello IAS 38 BC 57-60, non è stato trattato il problema della determinazione del valore residuo del bene in presenza di un periodo di utilizzo minore rispetto alla vita utile del bene, che è stato escluso per impedire comportamenti opportunistici in merito alla possibilità di evitare l’ammortamento. L’argomento sarà trattato in un prossimo progetto sul trattamento contabile degli IA.

23 Derecognition Modalità
in seguito a cessione dei beni (rinvio allo IAS 18 revenues per la fissazione di tale data con riferimento alle cessioni di beni immateriali e allo IAS 17 per operazioni di leasing) per l’avvenuta perdita di utilità futura dei beni a seguito dell’utilizzo in modo separato per le singole componenti degli IA in caso di loro rimpiazzo Sospensione dell’ammortamento prima dello stralcio solo in caso di completamento del processo di ammortamento o di immissione del bene nella classe dei beni destinati alla vendita Rilevazione delle plus-minusvalenze da cessione di IA: Imputazione a CE fra i proventi (oneri) di gestione ma non fra i ricavi della differenza fra il valore di cessione (al netto interessi per dilazione) e il valore di iscrizione in bilancio Scorporo degli interessi attivi impliciti in caso di vendita di IA con corrispettivo ad incasso differito diverso dal fair value del bene e loro imputazione a CE in modo coerente con il metodo indicato dallo IAS 18

24 Disclosures (1) Informazioni di carattere generale sugli IA (IAS ): Distinzione fra IA a vita indefinita e a vita definita e indicazioni, per i secondi, delle percentuali di ammortamento utilizzate Descrizione del piano di ammortamento per gli IA a vita definita Prospetto dei movimenti delle immobilizzazioni indicante: Valore contabile lordo e fondo ammortamento accumulato Variazioni derivanti da acquisti, progetti interni di sviluppo, operazioni di combinazione aziendale, da cessioni, da rivalutazioni o perdite durevoli di valore imputate a patrimonio netto o a conto economico, da ammortamenti, da differenze di cambio originate dalla conversione della moneta operativa nella moneta di presentazione e da altri motivi Le voci di conto economico contenenti l’ammortamento degli IA Gli IA classificati come detenuti per la vendita sia singolarmente che per gruppi omogenei (IFRS 5) Informazioni previste dallo IAS 8 in merito a variazioni della vita utile, del metodo di ammortamento e del valore residuo degli IA alla fine di ogni esercizio

25 Disclosures (2) Informazioni ulteriori (IAS 38.122):
Valore di iscrizione di ogni IA a vita indefinita e motivazioni a supporto di tale decisione (fattori specifici a motivazione della decisione descritti nello IAS 38.90) Descrizione del valore di iscrizione e dei periodi residui da ammortizzare di ogni singolo IA significativo per il bilancio dell’impresa Illustrazione delle seguenti informazioni per gli IA acquisiti tramite contributi pubblici rilevati inizialmente a Fair value: fair value iniziale dei beni; valore di iscrizione in bilancio; criterio di valutazione dei beni (costo o costo rivalutato) Esistenza e ammontare di vincoli e garanzie sugli IA Ammontare degli impegni contrattuali di acquisto di IA

26 Disclosures (3) Informazioni specifiche per ogni classe di IA valutati a costo rivalutato (IAS ): data di effettuazione della rivalutazione valore di iscrizione degli IA rivalutati valore al costo della classe omogenea di beni rivalutati metodi ed ipotesi alla base della valutazione variazioni intervenute nell’esercizio e i vincoli alla distribuzione della riserva di rivalutazione Informazioni sulle attività di ricerca e sviluppo (IAS ): Illustrazione dei costi totali di ricerca e sviluppo imputati a conto economico nell’esercizio Informazioni opzionali (IAS ): 1. Descrizione degli IA compretamente ammortizzati ancora utilizzati; 2. Descrizione degli IA icontrollati dall’impresa ma non rilevati perchè acquistati o sviluppati internamente prima dell’emissione dello IAS 38 nella versione del 1998

27 Ambito di applicazione:
IFRS 5 Ambito di applicazione: Attività non correnti (vedi IAS 1) in caso di recupero del loro valore attraverso processi di dismissione piuttosto che di utilizzo continuativo Gruppi di beni e diritti in via di dismissione Esposizione separata in stato patrimoniale e conto economico dei valori e dei risultati relativi alle attività operative cessate Informativa di bilancio correlata ai punti precedenti Eccezioni (IFRS 5.5): (a) attività fiscali differite (IAS 12 Imposte sul reddito). (b) attività derivanti da benefici per i dipendenti (IAS 19). (c) attività finanziarie rientranti nell’ambito di applicazione dello IAS 39. (d) attività non correnti valutate in base al modello del fair value (IAS 40). (e) attività non correnti valutate al fair value (valore equo) al netto dei costi stimati al punto di vendita secondo lo IAS 41 (f) diritti contrattuali derivanti da contratti assicurativi, secondo la definizione dell’IFRS 4 Contratti assicurativi. Nei casi a-f si continua ad applicare il principio di appartenenza e non si applicano le regole del presente principio ai beni e diritti sopra indicati né come attività singole né come parte di un gruppo in dismissione. IFRS 5.3: Le attività classificate come non correnti, in conformità allo IAS 1, Presentazione del bilancio (rivistonella sostanza nel 2003), non devono essere riclassificate tra le attività correnti finché non soddisfano i criteri per essere classificate come possedute per la vendita in conformità al presente IFRS. Le attività appartenenti a una classe che un’entità considererebbe normalmente come non correnti, acquisite esclusivamente al fine della loro vendita, non devono essere considerate correnti a meno che non soddisfino i criteri per essere classificate come possedute per la vendita, in conformità al presente IFRS.

28 Definizioni Nozione di gruppo di attività e passività in dismissione (Ifrs 5.4) insieme omogeneo di attività e passività direttamente fra loro correlate, da cedersi attraverso un’unica operazione. Caratteri del gruppo in termini di flussi finanziari da esso generati: Gruppo come insieme di unità generatrici di flussi finanziari Gruppo come un’unica unità generatrice di flussi finanziari Gruppo come parte di un’unità generatrice di flussi finanziari Composizione del gruppo: qualsiasi attività e passività dell’entità, comprese attività e passività correnti, nonché le attività escluse in base al paragrafo 5 dalle disposizioni di valutazione. Conseguenze della creazione del gruppo di beni in dismissione: Valutazione del gruppo al minore tra il valore contabile delle sue componenti ed il fair value al netto dei costi di vendita.

29 Condizioni per la verifica dello stato di dismissione (IFRS 5.7-12)
1. disponibilità immediata per la vendita dell’attività/gruppo in dismissione nella sua condizione attuale 2. disponibilità alla vendita condizionata da circostanze d’uso e consuetudine, per la vendita di tali attività/gruppi in dismissione 3. Elevata probabilità della vendita, ossia: implementazione di un concreto programma della Direzione aziendale di dismissione dell’attività/gruppo (o del gruppo in dismissione) avvio delle attività finalizzate ad individuare un acquirente e completare il programma 4. Presenza di effettive possibilità di scambio per l’attività/gruppo in dismissione 5. offerta in vendita, a un prezzo ragionevole rispetto al fair value corrente. 6. Completamento della vendita entro un anno dalla data di classificazione Eccezioni (ammissione di programmi di vendita superiori a 1 anno): Eventi e circostanze fuori dal controllo dell’impresa (Ifrs 5.9) , ove ciò non determini il sostanziale annullamento del programma di vendita (cfr anche condizioni esposte nell’Appendice B) 10. Le operazioni di vendita comprendono le permute di attività non correnti con altre attività non correnti laddove lo scambio ha sostanza commerciale, in conformità allo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari. 11. Se un’entità acquisisce un’attività non corrente (o gruppo in dismissione) esclusivamente al fine della sua successiva vendita, deve classificare l’attività non corrente (o il gruppo in dismissione) come posseduta per la vendita alla data dell’acquisizione soltanto se è soddisfatta la condizione dell’anno di cui al paragrafo 8 (ad eccezione di quanto consentito dal paragrafo 9) e se è altamente probabile che qualsiasi altro criterio di cui ai paragrafi 7 e 8, non soddisfatto in quel momento, sia rispettato entro un breve lasso di tempo dall’acquisizione (solitamente entro tre mesi). 12. Se i criteri di cui ai paragrafi 7 e 8 vengono soddisfatti dopo la data di chiusura del bilancio, nel redigere quel bilancio l’entità non deve classificare un’attività non corrente (o gruppo in dismissione) come posseduta per la vendita. Tuttavia, se tali condizioni sono soddisfatte successivamente alla data di chiusura del bilancio ma prima della sua autorizzazione alla pubblicazione, l’entità deve fornire le informazioni indicate nei paragrafi 41(a), (b) e (d) nelle note. Appendice B - ESTENSIONE DEL PERIODO RICHIESTO PER COMPLETARE UNA VENDITA B1 Come evidenziato nel paragrafo 9, l’estensione del periodo richiesto per completare una vendita non impedisce che un’attività (o gruppo in dismissione) sia classificata come posseduta per la vendita, nel caso in cui il ritardo sia causato da eventi o da circostanze al di fuori del controllo dell’entità e nel caso in cui esistano sufficienti evidenze che l’entità mantenga il proprio impegno ad attuare il programma di dismissione dell’attività (o del gruppo in dismissione). Pertanto un’eccezione al requisito di un anno previsto nel paragrafo 8, si applicherà nelle seguenti situazioni nelle quali gli indicati eventi e circostanze si verificano: (a) alla data in cui un’entità si impegna ad attuare un programma di vendita di un’attività non corrente (o di un gruppo in dismissione), essa ragionevolmente ritiene che terze parti (non un acquirente) imporranno delle condizioni al trasferimento della attività (o del gruppo in dismissione) tali da estendere il periodo necessario per completare la vendita, e: (i) le azioni necessarie per rispondere a tali condizioni non possono essere avviate fino a quando non sarà ottenuto un impegno irrevocabile di acquisto, e (ii) un impegno irrevocabile di acquisto è altamente probabile entro un anno. (b) un’entità ottiene un impegno irrevocabile di acquisto e, in conseguenza dello stesso, un acquirente o terze parti impongono inaspettatamente condizioni al trasferimento di un’attività non corrente (o di un gruppo in dismissione), precedentemente classificata come posseduta per la vendita, tali da estendere il periodo richiesto per completare la vendita, e: (i) siano state intraprese delle azioni tempestive per soddisfare tali condizioni, e (ii) si attende una risoluzione favorevole dei fattori di ritardo. (c) nel corso del periodo iniziale di un anno, si verificano condizioni precedentemente considerate improbabili e, di conseguenza, un’attività non corrente (o un gruppo in dismissione) precedentemente classificata come posseduta per la vendita sia venduta entro tale periodo, e: (i) nel corso del periodo iniziale di un anno l’entità ha intrapreso le azioni necessarie a rispondere al cambiamento delle condizioni, (ii) l’attività non corrente (o il gruppo in dismissione) è attivamente scambiata sul mercato a un prezzo ragionevole, considerato il cambiamento delle condizioni, e (iii) sono soddisfatti i criteri di cui ai paragrafi 7 e 8.

30 Attività non correnti da abbandonare
Nozione (IFRS 5.13): componente di un’entità che è stato dismesso o classificato come posseduto per la vendita in quanto (a) rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività (b) fa parte di un unico programma coordinato di dismissione di una importante ramo autonomo di attività o un’area geografica di attività, (c) è una controllata acquisita esclusivamente in funzione di una rivendita. N.B. Divieto di classificazione come posseduta per la vendita di un’attività non corrente/gruppo in dismissione destinata ad essere abbandonata Ratio: recupero del suo valore contabile principalmente attraverso il suo uso continuativo. Modalità di rappresentazione in bilancio: Indicazione separata in bilancio dei risultati e dei flussi finanziari del gruppo in dismissione come attività operative cessate alla data in cui cessazione dell’utilizzo del medesimo Le attività non correnti (o gruppi in dismissione) da abbandonare includono le attività non correnti (o gruppi in dismissione) da utilizzare fino al termine della propria vita utile e le attività non correnti (o gruppi in dismissione) destinate a essere dismesse dall’uso piuttosto che vendute. 14. Un’entità non deve contabilizzare come abbandonata un’attività non corrente temporaneamente inutilizzata.

31 Valutazione delle attività non correnti possedute per la vendita
Criterio di Valutazione: Valutazione al minore tra il valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita alla data di riferimento del bilancio Eccezioni: Attività/passività inclusi in gruppi di dismissione ed esclusi dai criteri valutativi del principio) Fattispecie: rilevazione di Attività/gruppo in dismissione neo-acquisite che soddisfano direttamente i criteri per la classificazione come posseduta per la vendita, al minore tra il valore contabile il fair value al netto dei costi di vendita Rilevazione conseguente al mutamento di stato di Attività/gruppo in dismissione precedentemente non classificati come posseduti per la vendita (per esempio, al costo) Ifrs Immediatamente prima della classificazione iniziale dell’attività (o gruppo in dismissione) come posseduta per la vendita, i valori contabili dell’attività (o di tutte le attività e passività del gruppo) devono essere valutati in conformità agli IFRS applicabili.

32 Valutazione delle attività non correnti possedute per la vendita
In caso di successiva rimisurazione di un gruppo in dismissione: Rideterminazione i valori contabili di ogni attività e passività non rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di valutazione del presente IFRS, ma incluse in un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita prima della determinazione del FV complessivo del gruppo Programmi di vendita superiori a 12 mesi dalla data di classificazione: obbligo di valutazione dei costi di vendita al loro valore attuale in caso di previsione di completamento della vendita oltre un anno dalla data di classificazione in tale categoria rilevazione degli incrementi nel valore attuale dei costi di vendita derivanti dal trascorrere del tempo nel conto economico come onere finanziario.

33 Esempio Impairment IFRS 5
Alla fine dell’esercizio 20XX, un’impresa decide di vendere un proprio impianto iscritto in bilancio secondo il modello del costo (IAS 16 “Immobili, impianti e macchinari”). Si considerino i seguenti dati relativi all’impianto da vendere: esercizio di acquisto: 2000 costo storico: € vita utile: 10 anni ammortamento: a quote costanti quota d’ammortamento annuale: € valore contabile netto al XX: € Classificazione in bilancio al XX: Attività non corrente Classificazione in bilancio dal XX+1: attività non correnti possedute per la vendita (soddisfatte le condizioni fissate dall’IFRS 5.8, FV al netto costi cessione pari a € ) Valutazione nel bilancio 20XX+1: al minore fra costo (€ ) e fair value al netto dei costi di vendita (al XX+1 pari a € ), presentazione separata dalle altre attività non correnti e no ammortamento Sono infatti soddisfatte le seguenti condizioni (IFRS 5, 8): l’attività è disponibile per la vendita immediata nella sua condizione attuale; la vendita è altamente probabile in quanto già nel corso del 2006 la direzione aziendale è stata impegnata nel programm a di vendita e nelle attività di ricerca di un acquirente; l ’ attività è scambiata sul mercato attivo ed offerta in vendita a un prezzo ragionevole rispettoo al proprio fair value (valore equo); la vendita dell’ impianto sarà effettuata entro 1 anno , presumibilmente entro gennaio 20XX+2.

34 Segue esempio Al momento del cambiamento di destinazione ( XX+1) Rilevazione di una perdita pari alla differenza fra il valore netto contabile (€ ) e il fair value al netto dei costi di vendita (€ ) pari ad€ Al XX+1, per effetto di un ulteriore peggioramento del mercato di riferimento per l’impianto, il suo fair value al netto dei costi di vendita scende a € L’impresa riconosce una ulteriore svalutazione di € e rappresenta il seguente sistema di valori Stato patrimoniale 20XX+1 20XX Impianti Attività non correnti possedute per la vendita Conto economico 20XX+1 20XX Ammortamenti - (10.000) Perdite di valore di attività non correnti (11.000) -

35 Rilevazione delle perdite di valore e di successivi eventuali ripristini
Obbligo di rilevazione di una perdita per riduzione di valore per una qualsiasi svalutazione iniziale o successiva del valore contabile dell’attività (o del gruppo in dismissione) fino al fair value al netto dei costi di vendita, salvo il caso dei beni del gruppo non soggetti a valutazione a fair value netto e rideterminati in misura inferiore al valore contabile in ossequio al par.19. Ripristini di valore di attività non correnti singole poss. per la vendita Rilevazione di plusvalenze per ogni incremento successivo del fair value al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva rilevata in conformità al presente IFRS o precedentemente in conformità allo IAS 36 23. La perdita per riduzione di valore (o qualsiasi plusvalenza successiva) rilevata per un gruppo in dismissione ridurrà (o incrementerà) il valore contabile delle attività non correnti del gruppo che rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di valutazione del presente IFRS, nell’ordine di ripartizione esposto nei paragrafi 104(a) e (b) e 122 dello IAS 36.

36 Rilevazione delle perdite di valore e di successivi eventuali ripristini
Ripristini di valore di gruppi in dismissione posseduti per la vendita Rilevazione di plusvalenze per ogni incremento successivo del fair value al netto dei costi di vendita: In caso di derivazione della plusvalenza da misurazione del fair value (no a fronte di rideterminazione di beni inclusi nel gruppo in dismissione ma valutati in modo diverso dal fair value al netto dei costi di vendita) solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva rilevata, in conformità al presente IFRS o, precedentemente, in conformità allo IAS 36, sulle attività non correnti che rientrano nell’ambito di applicazione del principio 23. La perdita per riduzione di valore (o qualsiasi plusvalenza successiva) rilevata per un gruppo in dismissione ridurrà (o incrementerà) il valore contabile delle attività non correnti del gruppo che rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di valutazione del presente IFRS, nell’ordine di ripartizione esposto nei paragrafi 104(a) e (b) e 122 dello IAS 36.

37 Modalità di contabilizzazione di perdite e ripristini di valore
Riduzione (aumento) proporzionale del valore del valore contabile delle attività non correnti del gruppo in dismissione per effetto della svalutazione rilevata (o di qualsiasi plusvalenza successiva) nell’ordine di ripartizione esposto nei paragrafi 104(a) e (b) e 122 dello IAS 36. Svalutazione imputata dapprima all’avviamento e successivamente agli altri beni in modo proporzionale e divieto di ripristino del valore dell’avviamento No ammortamento di attività non correnti classificate come posseduta per la vendita o facenti parte di un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita. Modifiche risultanti in annullamento del programma di vendita: 1. Termine del criterio di valutazione 2. Iscrizione dell’attività non corrente non più posseduta per la vendita al minore fra: Il valore contabile al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati nel periodo di classificazione come posseduta per la vendita; Valore recuperabile alla data di mutamento della destinazione 24. Una plusvalenza o minusvalenza non già rilevata alla data di vendita di un’attività non corrente (o di un gruppo in dismissione), deve essere rilevata entro la data di eliminazione contabile. Le disposizioni per l’eliminazione contabile sono esposte: (a) nei paragrafi dello IAS 16 (rivisto nella sostanza nel 2003) per gli immobili, impianti e macchinari, e (b) nei paragrafi dello IAS 38 Attività immateriali (rivisto nella sostanza nel 2004) per le attività immateriali. Se l’attività non corrente fa parte di una unità generatrice di flussi finanziari, il suo valore recuperabile è rappresentato dal valore contabile che sarebbe stato rilevato dopo l’allocazione delle perdite per riduzione di valore derivanti da quella unità generatrice di flussi finanziari in conformità con lo IAS 36. 28. L’entità deve rilevare qualsiasi necessaria rettifica del valore contabile di un’attività non corrente che cessa di essere classificata come posseduta per la vendita nel risultato economico(**) relativo alle attività operative in esercizio («continuing operations») nel periodo in cui le condizioni specificate nei paragrafi 7- 9 non sono più soddisfatte. L’entità deve esporre tale rettifica sotto la stessa voce di conto economico utilizzata per esporre le plusvalenze o le minusvalenze, se esistenti, rilevate ai sensi del paragrafo 37. 29. Se un’entità rimuove una singola attività o passività da un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita, le rimanenti attività o passività del gruppo in dismissione continuano a essere valutate come un unico gruppo soltanto se esso soddisfa i criteri esposti nei paragrafi 7-9. Altrimenti, le rimanenti attività non correnti del gruppo che singolarmente soddisfano i criteri per essere classificate come possedute per la vendita, devono essere valutate singolarmente al minore tra il valore contabile e il fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita a quella data. Tutte le attività non correnti che non soddisfano tali condizioni non devono più essere classificate come possedute per la vendita, in conformità alle disposizioni di cui al paragrafo 26. (**) A meno che non si tratti di immobili, impianti e macchinari, o di un’attività immateriale rivalutata in conformità con lo IAS 16 o lo IAS 38 prima di essere classificata come posseduta per la vendita, nel qual caso la rettifica deve essere considerata come un incremento o decremento per ripristino di valore.


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