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“Alla ricerca della memoria perduta” “Alla ricerca della memoria perduta” Il nostro passato è pronto a svelarsi Progetto di storia locale.

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Presentazione sul tema: "“Alla ricerca della memoria perduta” “Alla ricerca della memoria perduta” Il nostro passato è pronto a svelarsi Progetto di storia locale."— Transcript della presentazione:

1 “Alla ricerca della memoria perduta” “Alla ricerca della memoria perduta” Il nostro passato è pronto a svelarsi Progetto di storia locale

2 Il nostro progetto Grazie al sostegno degli insegnanti, noi ragazzi della classe terza A siamo stati coinvolti in un progetto di approfondimento della storia locale. Esso si è snodato attraverso diverse attività: lezioni frontali introduttive, lavoro di ricerca su testi e documenti, interviste ad anziani del posto, uscite sul territorio alla ricerca di tracce della memoria storica, elaborazione multimediale del materiale prodotto.

3 Abbiamo fotografato ed elaborato graficamente al computer riproduzioni dei documenti su cui abbiamo lavorato. La maggioranza dei documenti esaminati ha riguardato il fenomeno del brigantaggio: sentenze di condanna, di arresto, certificati dello stato di famiglia e della circolazione, provvedimenti per la repressione del brigantaggio.

4 Le sanzioni inflitte ai briganti erano quelle stabilite dalla legge emanata il 15 agosto 1863, il cui articolo n°2 stabiliva che “coloro che avessero opposto resistenza all’arresto, sarebbero andati incontro alla fucilazione o ai lavori forzati a vita”. Per coloro che non si opponevano, invece, “si concorreva ad un attenuante”. Il governo, secondo quanto dettava l’articolo n°5, aveva facoltà di assegnare per un tempo non maggiore ad un anno un domicilio coatto agli oziosi, ai vagabondi e alle persone sospette.

5 Tra i documenti che abbiamo preso in esame ci sono stati anche domande prodotte alla Commissione Comunale per la repressione del brigantaggio, da parte di vari cittadini di Viggiano,vittime del brigantaggio, è il caso di Anna Rosa Miraglia, vedova di Vincenzo Delia, ucciso crudelmente da alcuni briganti, la quale chiedeva la concessione di una pensione vitalizia.

6 Un altro caso esaminato, ha riguardato la richiesta di risarcimento inoltrata alla commissione comunale da Anna Maria Truda, la quale era sposata con Zottarelli Nicola di Lorenzo, selvaggiamente ucciso da 15 briganti per non aver concesso loro rifornimenti di cartucce ed altro. Abbiamo esaminato anche atti processuali riguardanti cittadini di Viggiano, familiari di briganti, i quali dovevano difendersi dalle accuse di collusione con essi.

7 Con la prof.ssa Di Pierro abbiamo approfondito vari aspetti della storia del nostro paese. Siamo venuti a conoscenza di inediti particolari della tradizione religiosa, musicale ed editoriale viggianese. Particolarmente interessante è stato conoscere l’esistenza nel nostro paese di un giornale, “Il Ribelle”, di ispirazione socialista, che ha operato dal 1907 al 1914. Esso fu fondato da tre viggianesi: Ielpi, De Milita e Basile e costituì un importante strumento di divulgazione culturale, venendo distribuito anche al nord Italia e tra gli emigranti d’oltreoceano.

8 La prof.ssa ci ha fatto conoscere, tra le altre cose, la figura del “musicante viggianese” raffigurato anche nel presepe Cuciniello, conservato nel museo S. Martino a Napoli.

9 Abbiamo visitato …

10 L ‘Archivio di Stato di Potenza Una giornata da non archiviare

11 Storia di un Archivio di provincia Appena giunti all’archivio e dopo esserci accomodati nella sala conferenze, abbiamo conosciuto la dottoressa Verrastro le cui spiegazioni hanno catturato la nostra attenzione perché ci hanno rivelato il lato più straordinario e interessante della storia. La dott.sa Verrastro, vicedirettrice dell’archivio

12 Secondo noi non poteva esserci modo migliore Secondo noi non poteva esserci modo migliore per spiegare la funzione dell’archivio e avvicinarci alla storia.

13 La d.ssa ha esordito esponendo a noi ragazzi la storia dell’Archivio spiegando che esso è stato istituito il 22 ottobre 1812 e ospitato nel Palazzo della Prefettura, per poi essere trasferito in altra sede tale il palazzo in via Garibaldi. Ex sede dell’Archivio in via Garibaldi

14 L’edificio si compone di un corpo centrale e di un’ imponente torre recante aquile imperiali in bassorilievo e il motto di evidente retorica fascista “Fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell’avvenire” e, in una struttura più bassa che ospita tra l’ altro l’ingresso, troviamo uno scalone impreziosito da un bel mosaico e la sala conferenze. Terminato nel 1939, è una delle pregevoli testimonianze dell’architettura novecentesca di Potenza, una sede adeguata per l’archivio, ma purtroppo è stato abbandonato a causa dei danni provocati dal terremoto del 1980. Attualmente ha sede in un fabbricato non monumentale in via Nazario Sauro.

15 L’archivio conserva in 10 km di scaffalature metallica più di 100.000 pezzi tra cui sigilli, pergamene, registri, mappe e disegni, dove sono custoditi più di 1000 anni di storia della Basilicata. Infatti il più antico documento è una pergamena del 990; i documenti più recenti sono fascicoli della Prefettura di Potenza degli ultimi decenni del ventesimo secolo.

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17 Particolarmente interessanti sono gli atti notarili e matrimoniali, contratti per l’esecuzione di opere d’arte; descrizioni di antiche feste e sfilate e disegni di palazzi e castelli; decreti e processi di condanna di briganti come quello riguardante il celebre Carmine Crocco; Progetto per la costruzione di una fontana in Piazza della Santissima Trinità

18 documenti riguardanti gli antichi patrioti del risorgimento lucano e l’ insurrezione lucana del 18 agosto 1860; modelli per le prime ferrovie; registri dei passaporti per l’oltreoceano e fotografie dei coraggiosi emigranti; descrizioni degli ambienti antichi; ecc… documenti riguardanti gli antichi patrioti del risorgimento lucano e l’ insurrezione lucana del 18 agosto 1860; modelli per le prime ferrovie; registri dei passaporti per l’oltreoceano e fotografie dei coraggiosi emigranti; descrizioni degli ambienti antichi; ecc… Questa foto era allegata alla documentazione che veniva prodotta per l’espatrio, essa risale ai primi anni ’20 e ritrae una famiglia in procinto di partire per l’America Latina.

19 E’ da tenere a mente l’importanza del mestiere dell’ “agrimensore” oggi scomparso, che delineava i territori. I documenti di questo tipo sono detti “documenti a quattro mani” poiché autentificati in seguito dal notaio. Grazie a simili documenti era possibile conservare la proprietà privata evitando incomprensioni e ora, così, si possono comprendere le modifiche apportate al territorio, ai boschi, ecc…

20 La struttura dell’ Archivio L’Archivio si struttura in un laboratorio di restauro, di fotoriproduzione e una sala studio. Nel lab. di restauro vengono effettuate attività di rilegatura e restauro, grazie all’aiuto di esperti e di materiali e strumenti appositi.

21 Il laboratorio di fotoriproduzione ha il compito di riprodurre i documenti a rischio di danneggiamento, distruzione o dispersione derivati da cause accidentali, i documenti vengono riprodotti e conservati in piccoli filmini.

22 In conclusione, noi ragazzi abbiamo apprezzato molto questo genere di attività che ci ha consentito di conoscere aspetti sconosciuti della nostra realtà locale, facendoci sentire protagonisti delle ricerche effettuate.

23 Hanno partecipato: Docente referente: Rocco Carmelina; Rocco Carmelina; Docenti partecipanti: Gambioli Ultimina; Gambioli Ultimina; Di Pierro Antonietta; Di Pierro Antonietta; E ovviamente …


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