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L’equilibrio nei mercati concorrenziali «… Noi avevamo diritto solo a quattro stanze, mentre altre quattro rimasero vuote. La signorina Delug ci aveva.

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1 L’equilibrio nei mercati concorrenziali «… Noi avevamo diritto solo a quattro stanze, mentre altre quattro rimasero vuote. La signorina Delug ci aveva affittato le quattro stanze a una condizione: se qualcuno avesse voluto l’appartamento intero, che era piuttosto caso, noi dovevamo sloggiare. Altrimenti, restavamo unici inquilini, perché la Delug si rifiutava di prenderne altri da mettere con noi. Le proposte non mancavano ma lei diceva «no», senza esitare, rinunciando a un secondo affitto: non era nei patti, diceva lei, non sarebbe stato corretto nei nostri riguardi». Elisa Canetti (premio Nobel per la letteratura 1981), Il gioco degli occhi

2 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Come si formano i prezzi ? Quale quantità è disposto ad offrire il produrre e a che prezzo ? Quanto domandano i consumatori a quello stesso prezzo ? Come reagiscono domanda ed offerta ? I prezzi e le quantità pattuite vanno rispettati ? Tutti i quesiti fondamentali dell’economia sono racchiusi nelle poche righe del premio Nobel Canetti. Tuttavia, la nostra teoria finora ci permette solo di comprendere come risponde la singola impresa o il singolo consumatore ai prezzi di mercato, non come si determina il prezzo di equilibrio sul mercato.

3 L’equilibrio nei mercati concorrenziali In particolare, la teoria della famiglia e dell’impresa rivela che l’andamento delle curve di domanda e di offerta dipende dai gusti individuali e dalle tecnologie utilizzare per la produzione. Inoltre una volta determinato il prezzo di mercato, possiamo utilizzarlo per trovare le quantità di equilibrio offerte e domandate dalle singole imprese e dalle singole famiglie. Questo tipo di analisi più dettagliata consente di comprendere meglio determinati aspetti, sia positivi, sia normativi, del funzionamento dei mercati.

4 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Questo modello completo dell’equilibrio, sia a livello di mercato sia a livello individuale, è noto come modello della concorrenza perfetta. Cominceremo con il descrivere le caratteristiche fondamentai della concorrenza perfetta. Quando avremo presentato il modello e avremo individuato le situazioni reali che più vi si avvicinano, passeremo a occuparci dell’equilibrio dei mercati concorrenziali.

5 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Il modello della concorrenza perfetta Inizialmente illustreremo le ipotesi fondamentali che stanno alla base del nostro modello Le ipotesi fondamentali Il modello della concorrenza perfetta si basa su quattro ipotesi fondamentali, che valgono indipendentemente dal fatto che si consideri il mercato di un prodotto oppure il mercato di un fattore. 1.La prima ipotesi è che i venditori non facciano il prezzo. In altre parole, in un mercato concorrenziale ciascun venditore si comporta come se potesse offrire qualunque quantità del suo prodotto senza, con questo, influire sul prezzo di mercato.

6 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Questa ipotesi ha due aspetti. Prima di tutto, ciascun venditore è consapevole che la sua scelta della quantità da offrire non ha praticamente alcun effetto sul prezzo di mercato: se egli variasse il suo volume di produzione ciò influirebbe in misura trascurabile sul prezzo corrente, nell’ipotesi in cui gli altri venditori continuassero a produrre la stessa quantità. In secondo luogo, ciascun venditore sa che le sue decisioni non influiscono sul comportamento degli altri venditori. Se così non fosse, le iniziative di una singola impresa potrebbero provocare reazioni da parte degli altri venditori; reazioni che, complessivamente, avrebbero ripercussioni sul prezzo di mercato. Data l’importanza di questo secondo aspetto, vale la pena di trattarlo come un’ipotesi a parte.

7 L’equilibrio nei mercati concorrenziali 2. I venditori non adottano comportamenti strategici Dire che un venditore non adotta comportamenti strategici significa che egli non cerca di prevedere eventuali reazioni dei concorrenti, quando decide come comportarsi. Per esempio nel momento in cui decide quante tonnellate di pomodori vendere, un agricoltore non si preoccupa del fatto che le altre imprese agricole potrebbero cambiare il loro volume di produzione in seguito alla sua scelta. Al contrario, un venditore che invece assume un comportamento strategico si aspetta che i concorrenti reagiscano alle sue decisioni e tiene conto delle loro possibili reazioni nel momento in cui compie le scelte.

8 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Per esempio quanto l’impresa produttrice della Coca Cola vuole cambiare il prezzo della sua bevanda, deve chiedersi come reagirebbero i produttori della Pepsi. 3. Non esistono ostacoli all’ingresso di nuovi venditori sul mercato La terza ipotesi fondamentale riguardante l’offerta in un mercato concorrenziale ha a che vedere con le difficoltà e i costi che un nuovo produttore deve affrontare per avviare l’attività. Quando un nuovo venditore può entrare in un mercato senza dover sostenere costi particolari, si dice che quel mercato è caratterizzato da libertà d’entrata. Per «costi particolari» intendiamo spese d’ingresso a cui devono far fronte coloro che desiderano entrare nel mercato come venditori. Naturalmente tutti i venditori dovranno sostenere costi di produzione; libertà d’entrata significa che l’ingresso nel mercato non è soggetto a restrizioni.

9 L’equilibrio nei mercati concorrenziali All’estremo opposto, si parla di entrata bloccata (o barriere all’entrata) quando le nuove imprese è impossibile entrare nel mercato a un costo ragionevole. L’ingresso può essere impedito da barriere impedito da barriere di carattere legale oppure tecnologico. Per esempio, una compagnia aerea che volesse cominciare a coprire la linea New York-Parigi si troverebbe di fronte a una barriera di natura legale: quasi sicuramente non otterrebbe l’autorizzazione del governo francese. Vi sono pochi casi in cui le imprese che lo vorrebbero non riescono a entrare in un certo mercato perché posseggono le conoscenze tecniche n necessarie oppure non sono in grado di procurarsi quale altro input indispensabile.

10 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Un’impresa che volesse produrre alluminio, per esempio, si troverebbe in seria difficoltà perché tutti i principali giacimenti di bauxite (il minerale da cui si ottiene l’alluminio) sono già vincolati. Chiaramente il fatto che l’entrata sia libera oppure bloccata ha importanti ripercussioni sul tipo di equilibrio che si instaura all’interno del mercato. Il modello della concorrenza perfetta si basa sull’ipotesi che non esistano barriere all’entrata. 4. Gli acquirenti non fanno il prezzo L’ultima ipotesi fondamentale su cui si basa il modello della concorrenza perfetta riguarda il lato della domanda. Ipotizziamo che gli acquirenti, così come i venditori, considerino dato il prezzo del mercato.

11 L’equilibrio nei mercati concorrenziali In un mercato concorrenziale, ciascun acquirente (che si tratti di una famiglia oppure di un’impresa) sa di poter comprare la quantità che desidera al prezzo corrente, senza che la sua scelta influisca su tale prezzo. La tabella 11.1 riassume le quattro ipotesi su cui si fonda il modello della concorrenza perfetta.

12 L’equilibrio nei mercati concorrenziali La struttura di mercato concorrenziale A livello puramente formale, un mercato perfettamente concorrenziale se presenta le quattro caratteristiche specificate nella Tabella 11.1.

13 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Tabella 11.1 Le ipotesi fondamentali alla base del modello della concorrenza perfetta 1. Possibilità dei venditori di influire sul prezzoI venditori non fanno il prezzo 2. Diffusione di comportamenti strategici I venditori non adottano comportamenti strategici 3. facilità di accesso al mercato Il mercato è caratterizzato da libertà di entrata 4. Possibilità dei compratori di influire sul prezzoI compratori non fanno il prezzo

14 L’equilibrio nei mercati concorrenziali In pratica, come si riconoscono tali caratteristiche ? In altre parole, da che cosa si capisce se un certo mercato è concorrenziale ? La risposta è: dalle condizioni in cui operano acquirenti e venditori. Complessivamente queste condizioni prendono il nome di struttura di mercato. Gli aspetti che caratterizzano una struttura di mercato sono numerosi. Per ciascuno di questi aspetti, vedremo quali sono le caratteristiche compatibili con il modello della concorrenza perfetta.

15 L’equilibrio nei mercati concorrenziali 1. Le dimensioni dei compratori Questo aspetto della struttura di mercato è importante perché da esso dipende la possibilità o meno, da parte degli acquirenti, di influire sui prezzi. Quando in un mercato ci sono pochi compratori e ciascuno di essi acquista quantità enormi, è probabile che questi compratori riescano a influire sul prezzo di mercato variando la quantità del bene acquistata. La Northern Foods può influenzare il prezzo della produzione inglese e gallese, considerato che acquista circa il 17% del latte britannico ( heagreavers, Urry, 1993, 19). In Italia Benetton acquista capi confezionati da una miriade di piccoli fornitori. Viceversa quanto i compratori sono numerosi, è probabile che siano tutti di dimensioni così ridotte da non poter influire sul prezzo.

16 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Quando andate al supermercato a comprare il latte per la colazione, acquistate una quota tanto piccola della produzione totale che non siete in grado di produrre effetti percettibili sul prezzo. Quindi l’ipotesi che i compratori non facciano il prezzo è la più verosimile, quando il loro numero è elevato. 2. Le dimensioni e il numero dei venditori Dalle dimensione e dal numero dei venditori presenti nel mercato dipende che (a) venditori facciano o meno del prezzo e (b) che adottino oppure no comportamenti strategici.

17 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Quando i venditori sono tanti e le dimensioni di ciascuno di essi sono ridotte rispetto a quelle del mercato, la decisione di ogni singolo venditore riguardo alla quantità prodotta da una singola impresa, anche se consiste, corrisponde a una variazione percentuale molto piccola dell’offerta di mercato e, quindi, provoca una variazione minima del prezzo. Usando la terminologia che avete appreso nei capitoli precedenti, l’elasticità della domanda a cui si trova di fronte la singola impresa è molto elevata. Immaginate un agricoltore che produce 1/10.000 della quantità totale presente sul mercato, anche se questi raddoppiasse il proprio volume di produzione, l’offerta totale di mercato aumenterebbe solamente dello 0,01%.

18 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Supponendo che l’elasticità della domanda di mercato al prezzo sia pari a 2, il prezzo scenderebbe solo dello 0,005%, nonostante l’agricoltore produca una quantità doppia rispetto a quella precedente: ciò significa che l’elasticità della domanda dell’impresa al prezzo sarebbe pari a 20.000=-(aumento del 100% della quantità prodotta)/(diminuzione dello 0,005% del prezzo). Dato questo coefficiente di elasticità della domanda dell’impresa, l’agricoltore dovrebbe produrre una quantità di 200 volte superiore a quella iniziale per far scendere il prezzo di mercato dell’1%.

19 L’equilibrio nei mercati concorrenziali

20 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Quando più è elastica la domanda a cui si trova di fronte l’impresa tanto più di questa non sarà in grado di fare il prezzo, perché potrà variare il suo volume di produzione senza generare effetti percettibili sul prezzo. Dal numero e dalle dimensione dei venditori non dipende solo in quale misura in grado di fare il prezzo ma anche se assumono comportamenti strategici oppure no. Se in un certo mercato operano pochi venditore, è probabile che ciascuno di essi tenga sotto controllo gli altri. Negli Stati Uniti le principali società che forniscono servizi telefonici sono tre: AT&T, MCI, e Sprint.

21 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Negli Stati Uniti le principali società che forniscono servizi telefonici sono tre: AT&T, MCI, e Sprint. In Italia gli operatori di telefonia mobile sono TIM, Vodafone, Wind e Tre: quando uno di essi prende in considerazione la possibilità di ridurre le tariffe, sa che gli altri due potrebbero agire di conseguenza, quindi queste società adottano comportamenti strategici. Al contrario, quando i venditori sono numerosi e nessuno di essi è in grado di influire in misura significativa sul prezzo, è probabile che ciascuno decida senza tenere conto degli altri. Quindi se in un mercato operano molti venditori, vi sono maggiori probabilità che questi non facciano il prezzo e non adottino comportamenti strategici.

22 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Il grado di sostituibilità tra i prodotti dei diversi venditori Due prodotti vengono definiti beni omogenei se i consumatori li considerano identici (cioè se il saggio marginale di sostituzione tra di essi è costantemente pari a 1). Se ai compratori i prodotti di tutti i venditori appaiono identici, essi acquisteranno dal venditore che applica il prezzo più basso, tra quelli di cui sono a conoscenza. Quindi se tutti i venditori offrono beni omogenei, chiunque tenti di applicare un prezzo superiore a quello prevalente nel mercato non riuscirà a vendere i suoi beni.

23 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Per esempio, per alcune grandi catene di fast food tutti i giovani in cerca di lavoro si equivalgono: di conseguenza, se un ragazzo pretendesse un salario più elevato rispetto a quello corrente, resterebbe disoccupato. Ciascun giovane si trova di fronte a una curva di domanda del suo lavoro perfettamente elastica ed è quindi un venditore che non fa il prezzo. Al contrario, quando i prodotti di diversi venditori presenti nel mercato non sono omogenei, è possibile che un venditore riesca ad alzare il prezzo senza perdere tutti i suoi clienti. Consideriamo il mercato dei locali notturni di New York: esistono centinaia di locali, nessuno dei quali ha una quota di mercato significativa.

24 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Tuttavia ognuno offre un prodotto (uno spettacolo) diverso da quelli degli altri locali notturni. Inoltre questi locali si trovano in posti diversi, propongono generi diversi di musica, richiedono tipi diversi di abbigliamento e offrono varietà diverse di cibo. Se il proprietario di un locale decidesse di alzare il prezzo del biglietto d’ingresso, non perderebbe tutti i clienti; infatti per alcune persone quel locale sarebbe abbastanza preferibile altri da giustificare il prezzo più elevato. In altre parole, il proprietario del locale si trova di fronte a una curva di domanda decrescente e, dunque, fa il prezzo.

25 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Il modello della concorrenza perfetta prevede che i venditori non facciano il prezzo: quindi, affinché la struttura di mercato sia compatibile con tale modello, è necessario che i prodotti offerti dai diversi venditori siano omogenei. 4. Il livello d’informazione dei compratori sui prezzi e sulle diverse possibilità a disposizione Abbiamo detto che se i prodotti offerti sono omogenei gli acquirenti si rivolgono ai venditori che applicano il prezzo più basso, ciò dissuade i venditori dal portare i prezzi al di spora del livello prevalente.

26 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Questo ragionamento presuppone che i compratori siano a conoscenza di tutte le possibilità che hanno a disposizione sul mercato. Viceversa, la domanda del singolo venditore, sarà molto meno sensibile al prezzo se gli acquirenti non sono ben informati. Se un produttore volesse aumentare le sue vendite, riuscirebbe ad attirare nuovi clienti abbassando il prezzo ? La risposta è: no se nessuno sa che il prezzo è diminuito. Analogamente, se un venditore alza il prezzo e i consumatori sono ben informati, può darsi che egli continui a vendere una certa quantità del suo prodotto semplicemente perché i suoi clienti non sanno che potrebbero acquistarlo altrove a un prezzo inferiore.

27 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Una delle ipotesi fondamentali su cui si basa il modello della concorrenza perfetta è che i venditori non facciano il prezzo, affinché questa ipotesi abbia senso, è necessario che gli acquirenti siano a conoscenza di tutte le possibilità disponibili nel mercato.

28 L’equilibrio nei mercati concorrenziali 5. Facilità d’entrata nel mercato Affinché sia soddisfatta una delle condizioni fondamentali della concorrenza perfetta, la libertà d’entrata, i nuovi venditori che vorrebbero accedere al mercato non devono trovarsi di fronte a ostacoli di alcun tipo. Abbiamo già detto che le barriere che ostacolano l’ingresso in un mercato possono essere di natura legale oppure tecnologica: perché un mercato sia perfettamente concorrenziale non deve esserci alcuna barriera all’entrata.

29 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Come si riconosce una struttura del mercato concorrenziale Nella tabella 11.2 sono sintetizzate le caratteristiche che deve possedere un mercato per essere adeguatamente rappresentato dal modello della concorrenza perfetta. Facendo riferimento a questa lista, possiamo stabilire se un certo mercato è conforme o meno al modello concorrenziale. Per esempio il modello della concorrenza perfetta può essere usato per descrivere il funzionamento del mercato dei pomodori ? I pomodori sono venduti alle imprese di distribuzione alimentare e alle imprese produttrici di conserve.

30 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Gli acquirenti sono numerosi e nessuno di essi è di dimensioni abbastanza grandi da influire sul prezzo; quindi è ragionevole supporre che questi acquirenti non facciano il prezzo. Anche i venditori presenti nel mercato sono numerosi, se si pensa al frazionamento delle imprese agricole in Italia. Inoltre i pomodori provenienti da diversi agricoltori sono sostituibili tra loro e i compratori sono bene informati, in quanto fa parte del loro mestiere esserlo. Date queste caratteristiche strutturali, è molto probabile che i venditori non facciano il prezzo e non adottino comportamenti strategici.

31 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Infine dobbiamo valutare la facilità con sui si può entrare nel mercato. Le leggi consentono di coltivare pomodori; c’è disponibilità di terreni adatti a questa coltura, le conoscenze necessarie per la coltivazione dei pomodori sono abbastanza diffuse e facilmente acquisibili. In poche parole, non esistono barriere né di carattere legale né di carattere tecnologico che blocchino l’accesso a questo mercato. Possiamo dunque concludere che l’industria dei pomodori è caratterizzata da una struttura di mercato perfettamente concorrenziale.

32 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Tuttavia, dobbiamo tenere conto dei differenti comportamenti delle imprese nel breve e nel lungo periodo. Nel breve periodo è impossibile che nuove imprese entrino nel mercato perché non riuscirebbero a procurarsi i fattori fissi necessari per la produzione. Di conseguenza, per trovare le curve di mercato nel breve periodo basta sommare le curve di offerta o di domanda delle singole imprese già presenti nel mercato. Nel lungo periodo, invece, è possibile che nuove imprese entrino nel mercato e alcune di quelle che già vi operano ne escano.

33 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Quindi nel lungo periodo il numero di imprese presenti in un’industria non è qualcosa di acquisto, ma dipende anch’esso dall’equilibrio che viene a crearsi. Come vedremo in seguito, il modello della concorrenza perfetta è in grado di rappresentare il funzionamento di molti altri mercati, sia di prodotti che di fattori. Ciò non significa, tuttavia che questi mercati soddisfino rigorosamente tutte le condizioni della concorrenza perfetta. Il modello di concorrenza perfetta si è rilevato uno strumento utile ed efficace per analizzare il funzionamento di un’ampia gamma di mercati, dal mercato del lavoro, a quello immobiliare, ai mercati dei prodotti agricoli.

34 L’equilibrio nei mercati concorrenziali L’equilibrio concorrenziale nel breve periodo Per individuare la situazione di equilibrio di breve periodo in un mercato concorrenziale, dobbiamo innanzitutto ricavare la curva di offerta di mercato dalle curva di offerta delle singole imprese. L’OFFERTA DI MERCATO Per capire come si costruisce la curva di offerta del mercato, ipotizziamo, per il momento che nel mercato dei pomodori operino soltanto due imprese, la Bioagri e la Romagna-agri. La curva di offerta individuale della Bioagri è s^B, nella figura 11.1 mentre quella della Romagna-agri è s^R.

35 L’equilibrio nei mercati concorrenziali S^B S^R S^SR € alla tonnellat a Tonnellate di pomodori all’anno 400 300 40 5075100150 11.1

36 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Dobbiamo sommare queste due curve di offerta individuali, per trovare la curva di offerta di mercato dei pomodori. Per farlo usiamo lo stesso metodo impiegato per ricavare la curva di offerta delle famiglie (Capitolo 5): sommiamo orizzontalmente le curve di offerta di singole imprese. Dato un certo prezzo, determiniamo la quantità offerta da ciascuna impresa delle singole imprese. Dato un certo prezzo, determiniamo la quantità offerta da ciascuna impresa a quel prezzo e poi facciamo la somma. Per esempio nella figura 11.1 risulta che quando il prezzo del mercato è 400 euro alla tonnellata, la Bioagri è disposta ad offrire 50 tonnellate di pomodori e la Romagna agri 100 tonnellate.

37 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Sommando queste due quantità, vediamo che, se il prezzo è 400 euro alla tonnellata, la Bioagri è disposta ad offrire 50 tonnellate di pomodori e la Romagra-agri 100 tonnellate. Sommando queste due quantità vediamo che, se il prezzo è di 400 euro alla tonnellata l’offerta di mercato è pari a 150 tonnellate; abbiamo così individuato un punto della curva di offerta di mercato. Come al solito, abbiamo trovato la quantità offerta complessivamente sul mercato sommando orizzontalmente le singole quantità. Abbiamo agito in questo modo perché ci stiamo chiedendo, quale quantità complessiva di prodotto le imprese operanti nel mercato siano disposte ad offrire in corrispondenza di un certo prezzo; poiché la quantità si misura sull’asse orizzontale, per rispondere a questa domanda sommiamo orizzontalmente le curve individuali.

38 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Quando si tratta di costruire una curva di offerta di mercato, una volta che avete individuato il primo punto sapere come ricavare tutti gli altri. In corrispondenza di qualsiasi prezzo si sommano in orizzontale le quantità offerte dalle singole imprese per determinare la quantità offerta complessivamente nel mercato. Ripetendo più volte questa operazione si ottiene l’intera curva di offerta di mercato, denominata S_SR nella figura 11.1.

39 L’equilibrio nei mercati concorrenziali Nei mercato perfettamente concorrenziali i venditori sono numerosi. Quando in un’industria operano più di due imprese, bisogna semplicemente sommare più quantità offerta dai singoli per trovare l’offerta totale di mercato in corrispondenza di ciascun prezzo. Quanto sono, però i venditori ? Nel breve periodo possono far parte dell’industria solo le imprese che possiedono una quantità di fattori fissi sufficiente a produrre. Poiché il numero delle imprese operanti nel mercato è fisso nel breve periodo, non vi sono difficoltà particolari nel sommare le curve di offerta individuali. La curva di offerta di mercato dei pomodori, S_SR, è rappresentata nel grafico B della figura 11.2.

40 L’equilibrio nei mercati concorrenziali La domanda di mercato L’ipotesi che i compratori non facciano il prezzo permette di sintetizzare il loro comportamento, mediante una curva di domanda di mercato. Quando il prodotto venduto nel mercato viene consumato dalle famiglie, non dobbiamo fare altro che seguire il procedimento descritto per costruire la curva di domanda di ciascun consumatore. Quando il bene venduto è un fattore (come i pomodori, utilizzati per produrre conserve e sughi pronti), gli acquirenti sono imprese e le loro curve di domanda derivata si ricavano con la tecnica spiegata (Capitolo, 10). In entrambi i casi, per trovare la curva di domanda di mercato si usa il metodo che ci è ormai familiare: si sommano orizzontalmente le curve di domanda dei singoli acquirenti. La curva di domanda di mercato dei pomodori che si rivolge alle imprese dell’industria, D_SR è rappresentata nel grafico B della figura 11.2.

41 L’equilibrio nei mercati concorrenziali MC_SR AC_SR d_SR P_1 X_1 11.2A

42 L’equilibrio nei mercati concorrenziali D_SR S_SR P_1 X_1 € tonnellate 11.2B


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