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Eva Duarte Peron.

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Presentazione sul tema: "Eva Duarte Peron."— Transcript della presentazione:

1 Eva Duarte Peron

2 Argentina La Repubblica Argentina è uno stato dell‘America meridionale. Confina a ovest e a sud con il Cile, a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con il Paraguay e il Brasile, a est con l'Uruguay e l'Oceano Atlantico. L'Argentina occupa una superficie continentale di km², tra la catena delle Ande a ovest e l'Oceano Atlantico meridionale a est e a sud. Figura al secondo posto per superficie nel Sud America e all'ottavo nel mondo. La nazione rivendica la proprietà del territorio d'oltremare britannico delle Isole Falkland (in spagnolo: Islas Malvinas) e della Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali. Sotto il nome di Argentina Antartica, rivendica km² di Antartide, che si sovrappongono in parte ad analoghe rivendicazioni di Cile e Regno Unito. La nazione viene formalmente chiamata Repubblica Argentina (in spagnolo: República Argentina. Per molti scopi legali viene usata anche la dicitura Nación Argentina (Nazione Argentina). Dal punto di vista politico è una repubblica federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di stati confederati. Oggi l'Argentina è uno stato dal forte sviluppo economico. Dopo la crisi economica del 2001, economia e governo si sono stabilizzati e l'Argentina può di nuovo guardare al futuro con speranza.

3 Juan Peron Juan Domingo Perón Sosa nasce, secondo la storia ufficiale, a Lobos, in provincia di Buenos Aires, l'8 ottobre 1895 e muore a Olivos, Buenos Aires l'1 luglio L'anagrafe è contestata da Hipolito Barreiro che, in una sua recente pubblicazione, sostiene sia nato il 7 ottobre 1893 a Roque Perez, e da alcuni scrittori sardi (Tola, Canneddu, Casula, Ballore) i quali sostengono invece che dietro la figura del mitico generale si nasconda il contadino Giovanni Piras di Mamoiada emigrato in Argentina nel 1909. Perón e sua moglie Eva erano molto popolari in una parte del popolo argentino e considerati come delle vere e proprie figure iconiche dai sostenitori del Partito Peronista. I seguaci di Perón plaudivano ai suoi sforzi per eliminare la povertà e dare dignità al lavoro, i suoi detrattori, invece, lo hanno considerato un demagogo e un dittatore. Diede vita al movimento politico conosciuto come Peronismo, movimento che si proponeva quale terza via fra capitalismo e socialismo. È stato uno dei presidenti argentini più discussi, anche per aver dato asilo e nascosto i nazisti che scappavano dai processi per crimini di guerra al termine della Seconda guerra mondiale

4 Evita Peron La vita Di umili origini, ultima di quattro figli illegittimi di un piccolo proprietario terriero, Juan Duarte e della sua cuoca Juana Ibarguren. Nel 1926, alla morte del padre, per la famiglia inizia un periodo di miseria e di stenti che migliora solo quando Juana conosce un esponente del partito radicale argentino. La famiglia si trasferisce nella cittadina di Junin. All'età di quindici anni se ne andò dalla provincia e si stabilì nella vicina Buenos Aires dove divenne attrice di radio e cinema, anche grazie all'aiuto del cantante di tango Agustín Magaldi. Eva Duarte de Perón divenne una celebrità grazie al matrimonio con Perón, celebrato il 9 dicembre La donna aveva conosciuto il futuro presidente mentre lavorava a Radio El Mundo nel 1944, probabilmente durante una raccolta fondi per le vittime di un terremoto. Juan Domingo Perón è allora agli inizi della sua carriera, rientrato in Argentina dopo un soggiorno di due anni in Italia, dal 1938 al 1940, dove si era trasferito per studiare da vicino il fascismo e il suo leader, Benito Mussolini. La loro relazione sentimentale divenne poi anche politica quando Eva, il 17 ottobre 1945 guidò la manifestazione per la liberazione del generale Perón, arrestato per le sue attività contrarie agli interessi militari. Morì il 26 luglio 1952, ad appena trentatré anni, dopo una lunga battaglia contro un cancro uterino.Il suo corpo fu imbalsamato ed esposto fino a che nel 1955 un golpe militare fece espellere il marito dal potere. Il corpo fu allora trasportato e interrato a Milano per poi, nel 1971, essere inumato in Spagna, sede dell'esilio di Perón, che intanto si era risposato con Isabel Martinez Cuartas. Con la reintegrazione del Generale alla presidenza argentina anche il corpo della defunta moglie fu ritrasportato in Sudamerica ed esposto nuovamente. Evita fu sepolta definitivamente nella cappella della famiglia Duarte nel cimitero de La Recoleta a Buenos Aires

5 Una santa per milioni di argentini. Una strega per i suoi avversari
Una santa per milioni di argentini. Una strega per i suoi avversari. Sicuramente un mito, imperituro. Tanto che mai fu annunciata la morte di Eva Duarte Peròn, bensì “l’ingresso nell’immortalità”, come proclamava un comunicato diramato a Buenos Aires alle ore del 26 luglio Cinquant’anni sono passati da quella fatidica data, che non sono bastati però a cancellare né il ricordo né le polemiche di una delle figure più significative non solo dell’Argentina, ma della storia e della politica del Novecento.

6 UN’INFANZIA DI STENTI Maria Eva Duarte de Peron è morta di cancro a soli 33 anni, una vita tanto burrascosa alle spalle che pure la sua salma ha avuto un destino “trafficato”. Figlia illegittima di un signorotto di paese, Eva riceve in eredità il cognome e il minimo per sopravvivere, ma soprattutto una feroce voglia di riscatto sociale. L’occasione appare nelle vesti di Magaldi, cantante di tango in tournée, che si porta la ragazzina, quindicenne con il desiderio delle luci del palcoscenico, a Buenos Aires. Lì Eva si arrangia tra particine e comparsate e soprattutto grazie all’aiuto di qualche ricco amante. Finché nel 1944 si compie il fatidico incontro con il colonnello Juan Domingo Peron. Una storia durata solo otto anni, ma estremamente intensi, grazie alla capacità di Evita di dominare la piazza, di infiammare i “descamisados”, ossia i sostenitori di Peron, di cui divenne ancor prima che moglie e amante, consigliera e ispiratrice.

7 PRIMA DONNA E ABILE STRATEGA Un modo di rivestire il ruolo di compagna e poi consorte del futuro presidente Peron assolutamente rivoluzionario - e sconcertante per le conservatrici regole che gestivano la società argentina dell’epoca - con cui Evita si ritaglia un ruolo di primissimo piano: ottiene il voto per le donne, costituisce una Fondazione per i poveri d’Argentina potente e discussa, svolge da vero leader politico un tour europeo, salva il marito dal golpe militare. Un’attività tanto ossessiva da minarne la salute.

8 LA MALATTIA «Sostanzialmente Eva si è suicidata - ha ricordato Atilio Renzi, suo segretario privato - perché ha sempre evitato i medici, nonostante le emorragie, le caviglie gonfie e la febbre persistente. Se si fosse curata si sarebbe salvata: Oscar Ivanissevich (allora ministro della Sanità) aveva ragione». Il primo serio campanello d’allarme suona il 9 gennaio 1950, all’inaugurazione al Porto Nuovo di Buenos Aires gli uffici del Sindacato dei conduttori di taxi, dove sviene. Ci vuole la pressione dello stesso Peron per convincerla a ricoverarsi nell’Istituto del diagnostico, dove ufficialmente viene “operata di appendicite”. Ma in realtà il male che finirà per ucciderla è un cancro all’utero, diagnosticato nel settembre 1951, nonostante il governo continui a sostenere che la malattia della signora Peron sia un’anemia di intensità regolare da curarsi con trasfusioni di sangue, riposo assoluto e medicazione generale. Una segretezza d’informazioni che ben chiarisce l’importanza di Eva per l’elettorato. All’inizio di novembre, Evita viene ricoverata nel Policlinico Presidente Peron per essere sottoposta ad un non specificato intervento chirurgico. Trasferita nella residenza presidenziale, Evita continua senza tregua ad occuparsi dal letto delle sue attività sociali. Il 7 maggio, celebra a 33 anni (e 37 chili di peso) l’ultimo compleanno. Per l’occasione, il governo le conferisce il titolo di Capo spirituale della Nazione.

9 La figura politica Il 17 Ottobre 1945 è la data di nascita del peronismo. Viene coniato il termine descamisados (senza camicia) per descrivere i lavoratori che, accampati davanti al palazzo presidenziale in attesa del rientro dal confino del loro leader, Peron, per il troppo caldo si erano tolti giacca e camicia, contravvenendo alla norma di indossare sempre la giacca in strada. Evita, paladina dei descamisados anche a causa delle sue umili origini, aiutò e difese sempre il marito facendogli ottenere l'appoggio dei lavoratori e delle donne nelle elezioni del 1946 ed assicurandogli la rielezione nel Anche se il suo matrimonio non fu sempre sereno, la sua collaborazione al potere presidenziale fu evidente grazie al suo impegno e alla sua influenza nel programma del governo e la sua attenzione ai problemi sociali si rese manifesta grazie alla Fondazione che portava il suo nome e che era attiva nella promozione della costruzione di strutture come scuole od ospedali. La donna organizzò poi il ramo femminile del Partito Giustizialista che la condusse ad ottenere il suffragio universale nel 1951 entrando nella storia del paese sudamericano come fondatrice dell'Argentina moderna. Fra le sue iniziative si ricorda, nel 1947, un viaggio in Europa che, fra l'altro, portò a diminuire l'isolamento che Regno Unito e Francia avevano imposta alla Spagna franchista dalla Second Guerra Mondiale. Nel 1951 Eva tentò di accedere alla vicepresidenza nel secondo mandato del marito con l'aiuto del sindacato CGT (Confederación General del Trabajo), ma l'opposizione militare la fece desistere e le fece pronuncialre il celebre renunciamiento davanti alla folla: Renuncio a los honores pero no a la lucha ("Rinuncio agli onori ma non alla lotta"). In numerosi paesi europei la sua figura venne presa

10 Fenomeno culturale La sua figura e la sua vicenda umana - che hanno commosso la fantasia popolare di tutto il mondo nell'immediato dopoguerra - ha ispirato, oltre che numerosi scrittori, anche il mondo della musica e del cinema. La sua immegine divenne di culto nel suo paese tanto che le furono dedicate città, una provincia e la sua autobiografia La razón de mi vida (La ragione della mia vita) divenne testo obbligatorio nel sistema educativo argentino. Evita fa parte anche dell'immaginario politico come emblema della sinistra peronista argentina invisa alle classi elevate anglofile. È famoso il musical Evita del compositore inglese Andrew Lloyd Webber, portato anche sullo schermo in un film dal titolo omonimo con Madonna e Antonio Banderas. In Italia, invece, il Quartetto Cetra le dedicò, quando era ancora in vita, il motivetto A pranzo con

11 FINE DI UN SOGNO Il 18 luglio, Evita entra in coma
FINE DI UN SOGNO Il 18 luglio, Evita entra in coma. Al suo capezzale arriva il confessore, padre Hernan Benitez. troppo presto, la “regina dei descamisados”, all’improvviso torna lucida. «Cos'è questa agitazione -chiede- e perché mi avete messo tutti questi tubi?». Ma il decesso arriva pochi giorni dopo, il 26 luglio. È il capo dello Stato a spegnere la fiammella posta accanto al letto, mentre su Buenos Aires si abbatte un forte temporale. Come si confà a un mito, il cadavere viene imbalsamato per riposare nel Mausoleo dedicatole da Peron. Ma il capo di Stato, vittima dell’iperinflazione, viene deposto da un colpo di Stato militare, e il 22 novembre 1955, il corpo di Evita viene sequestrato nella sede del sindacato Cgt e oggetto, da quel momento, di decine di trasferimenti: in un furgone per giorni, poi trasferito in un deposito militare. Addirittura il suo custode, il colonnello Carlos Eugenio de Moori Koenig, ha un rapporto ossessivo con il cadavere. Tant’è che si ipotizza una relazione necrofila. Il 23 aprile 1957 comincia l’“Operazione trasferimento” e, a bordo del transatlantico “Conte Biancamano”, la salma parte da Buenos Aires per Genova, in una bara a nome della defunta italiana Maria Maggi de Magistris. Dopo un passaggio a Roma, il corpo viene inumato nella tomba 41 del campo 86 del cimitero Maggiore di Milano. L’“Operazione ritorno” (vedere box a lato) permette il ritorno ufficiale in Argentina, il rifacimento dell’imbalsamazione e la successiva tumulazione, finalmente, alla Recoleta nell’ottobre del 1974.


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