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Reparto Ambientale Marino

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Presentazione sul tema: "Reparto Ambientale Marino"— Transcript della presentazione:

1 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino Reparto Ambientale Marino Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera LA VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE 1. L’istruttoria 2. La valutazione del danno ambientale (finalità e fasi) 2.1 L’identificazione del danno 2.2 La quantificazione del danno 2.3 La valutazione economica del danno 3. L’esperienza dell’APAT ( ) 3.1 La valutazione economica precisa 3.2 La valutazione economica equitativa 4. La relazione di valutazione del danno ambientale

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Reparto Ambientale Marino L’ISTRUTTORIA L’istruttoria è una attività di indagine e di valutazione svolta dal Ministero dell’Ambiente ai sensi della Legge 241/90, finalizzata a raccogliere, produrre ed elaborare tutte le informazioni necessarie per accertare fatti e raccogliere e produrre dati/documenti di prova relativi al danno ambientale, il cui avvio deve essere comunicato al soggetto responsabile (Art. 7 Legge 241/90). Le spese sostenute dal Ministero per effettuare l’istruttoria sono a carico del responsabile del danno ambientale (Art. 299 c. 5 )

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Reparto Ambientale Marino L’ISTRUTTORIA Il Ministero può delegare l’attività di istruttoria al Prefetto competente per territorio e può avvalersi della collaborazione di enti e istituzioni pubbliche dello Stato (Corpo Forestale, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e qualsiasi altro soggetto pubblico dotato di competenza adeguata) e può disporre apposite consulenze tecniche svolte dagli uffici di queste organizzazioni e anche da liberi professionisti.

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Reparto Ambientale Marino L’ISTRUTTORIA La possibilità di disporre sul territorio di un adeguato sistema di monitoraggio potrà efficacemente contribuire alla produzione e raccolta di dati utili all’istruttoria di danno ambientale, anche se tale sistema è costruito e gestito con finalità diverse da quella di descrivere gli effetti locali e transitori associati al danno ambientale.

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Reparto Ambientale Marino L’esercizio dell’azione giudiziaria presuppone lo sviluppo di una istruttoria tecnica, la valutazione del danno ambientale, finalizzata a fornire gli elementi giuridici, scientifici ed economici utili a supportare l’azione di risarcimento per equivalente patrimoniale, promossa dallo Stato nei confronti dei responsabili che hanno causato un danno ambientale a seguito di una violazione di legge. Tale attività è, inoltre, fondamentale per concludere i contenziosi con dei buoni accordi transattivi.

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Reparto Ambientale Marino Il Ministero dell’Ambiente avvia l’azione di risarcimento per equivalente patrimoniale per conto dello Stato, tramite l’Avvocatura Distrettuale competente per territorio, a valle di un processo di informazione e valutazione dei fatti potenzialmente compromissivi per l’ambiente. 0. Inf. sui fatti MINISTERO DELL’AMBIENTE Rich. Val. preliminare 3. Rich. Val. danno 3. Rich. Azione CP? ISPRA (ex APAT - ICRAM), CFS 2. Valutazione preliminare 4. Valutazione del danno ambientale Avvocatura Distrettuale dello Stato competente Azione di risarcimento La nuova normativa prevede la possibilità di promuovere l’azione di risarcimento per equivalente patrimoniale anche attraverso un’ordinanza emanata a seguito di un’istruttoria svolta in accordo alla Legge 241/90.

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La valutazione del danno ambientale è una istruttoria tecnica finalizzata a supportare l’azione di risarcimento dello Stato per equivalente patrimoniale, e viene effettuata attraverso una valutazione integrata e interdisciplinare di una serie di aspetti di carattere giuridico, scientifico ed economico. La valutazione del danno ambientale è articolata in tre passi successivi: Identificazione del danno ambientale Quantificazione del danno ambientale Valutazione economica del danno ambientale

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Reparto Ambientale Marino 1. Identificazione del Danno Ambientale Attività della valutazione del danno ambientale finalizzata a dimostrare l’esistenza del danno ambientale il collegamento causa-effetto tra le specifiche attività illecite, contestate al responsabile, e il danno ambientale

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Reparto Ambientale Marino 1. IL DANNO AMBIENTALE SI DIMOSTRA attraverso la raccolta e l’analisi delle informazioni disponibili e utili per accertare e documentare le conseguenze negative delle attività illecite contestate sui beni ambientali: Cause - Bersagli- Effetti Quali: misure, foto, analisi di laboratorio, testimonianze e altri elementi che evidenzino in modo quantitativo e oggettivo le conseguenze negative indotte sull’ambiente, o gli studi scientifici, le indagini statistiche, le simulazioni e le evidenze oggettive riferite a stesse o “analoghe” situazioni che rafforzano la dimostrazione dell’esistenza di un effetto dannoso.

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Reparto Ambientale Marino 2. IL COLLEGAMENTO CAUSA-EFFETTO tra le attività illecite colpose/dolose contestate al responsabile e il danno viene dimostrato attraverso la ricostruzione e l’analisi dello scenario di riferimento (sorgenti, vie di esposizione e bersagli).

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Reparto Ambientale Marino Le sorgenti vengono descritte in termini di tipo, quantità, modalità (continua o accidentale) e forma (fisico, chimica, biologica, ecc.) con cui le attività illecite (i fatti) contestate hanno causato effetti negativi sui bersagli. Le vie di esposizione vengono descritte in termini di modalità con cui le sorgenti raggiungono i bersagli. I bersagli vengono descritti in termini di risorse naturali e servizi, da queste assicurate, a cui le sorgenti hanno causato conseguenze negative.

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Reparto Ambientale Marino Problema… La valutazione (e quindi la identificazione) del danno ambientale viene in genere effettuata relativamente ad eventi avvenuti, in media, due o più anni prima, e ciò comporta la necessità di effettuare indagini e valutazioni che, in tempi successivi e/o lontani dagli eventi, siano in grado di ricostruire lo scenario originario e il danno ambientale riferibili alle violazioni contestate agli imputati da portare in giudizio.

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Reparto Ambientale Marino Le difficoltà di tali circostanze condizionano la possibilità di avviare una autonoma azione di risarcimento nell’ambito di un procedimento civile (quando tutte le prove sono a carico del Ministero) ma possono essere superate nei casi in cui l’azione venga avviata nell’ambito (o a valle) di un procedimento penale …

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Reparto Ambientale Marino … In tali circostanze, infatti, si dispone di un fascicolo giudiziario raccolto dai PM e/o di un fascicolo processuale con la relativa sentenza emessa dai Giudici, che forniscono gli imputati, le violazioni contestate e una serie di accertamenti e prove utili per ricostruire lo scenario originario e il relativo danno ambientale.

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Reparto Ambientale Marino 2. La Quantificazione del Danno Ambientale Attività della valutazione del danno ambientale finalizzata a fornire una descrizione quantitativa articolata/analitica del danno arrecato all’ambiente ed effettuata attraverso la descrizione di: GRAVITÀ ESTENSIONE DURATA delle conseguenze negative indotte dalle sorgenti sulle risorse naturali

16 Reparto Ambientale Marino ecologiche/antropiche (distruzione parziale)
La GRAVITÀ del danno su ciascun bene ambientale viene descritta in termini di grado di alterazione, deterioramento e distruzione, parziale o totale a seconda che si abbia: Perdita di tutte le funzioni (distruzione totale) Variazione rispetto allo stato precedente (alterazione) Riduzione delle funzionalità ecologiche/antropiche (deterioramento) Perdita di una o più funzione (distruzione parziale)

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Reparto Ambientale Marino Una tabella che riassuma questi parametri di gravità (per tipo di sorgente e per tipo di risorsa) insieme alle informazioni sull’estensione della gravità (lunghezze, superfici, volumi, pesi, numero, ecc.) e della relativa durata temporale è in grado di fornire una quantificazione articolata/analitica del danno ambientale.

18 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino Nel caso di rilasci di sostanze inquinanti in risorse estese e/o non confinate (come il mare, l’atmosfera, ecc.), il danno ambientale può essere descritto in funzione del carico dell’inquinante immesso nell’ambiente a seguito dell’evento (termine di sorgente), del peggioramento massimo raggiunto/raggiungibile dagli indicatori dello stato attuale e della capacità di inquinamento, valutata in base al rapporto tra quantitativi emessi e la concentrazione massima ammissibile.

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Reparto Ambientale Marino Recentemente, in base alla circolare prot. DPN del è stato richiesto che i Compartimenti Marittimi nei quali si verifichino incidenti con conseguenti inquinamenti marini, aggiungano all’usuale rapporto informativo (con nominativi e residenze dei responsabili, ecc.) ulteriori notizie sulla possibile sussistenza di un eventuale danno ambientale, da trasmettere in tempo reale al MATTM, quali: quantità e qualità del prodotto sversato (volatilità, persistenza in superficie, ecc.); distanza dalla costa e profondità del mare; vicinanza ad aree marine protette;

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Reparto Ambientale Marino presenza di allevamenti ittici o di mitili, ed in genere, possibile danno alla pesca; possibile ripercussione sull’attività turistica; eventuali danni al patrimonio storico della zona; qualunque altro elemento che, nella valutazione del Capo di Compartimento, possa essere utile per la prevenzione ed il contenimento del danno ambientale. Scopo: giungere, se possibile, ad una quantificazione economica del danno ambientale attraverso una stima dei costi da sostenere per il ripristino delle componenti ambientali alterate e procedere alle azioni previste dalla normativa in materia.

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Reparto Ambientale Marino La raccolta sistematica dei livelli dello stato precedente è essenziale per la determinazione dell’alterazione. La raccolta sistematica dei limiti massimi di compromissione (limiti massimi ammissibili, obiettivi di qualità, ecc.), relativi a beni ambientali tipici del territorio italiano da assumere come riferimento, è essenziale per la determinazione del deterioramento e della perdita delle diverse risorse naturali e dei relativi servizi.

22 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino 3.La Valutazione Economica del Danno Ambientale Attività della valutazione del danno ambientale in cui si pesano gli elementi economici utili ad ottenere il pagamento di una somma pari al valore economico del danno ambientale (risarcimento per equivalente patrimoniale). Il valore economico del danno ambientale può essere quantificato attraverso: UNA VALUTAZIONE PRECISA o UNA VALUTAZIONE EQUITATIVA

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Reparto Ambientale Marino Una valutazione precisa del valore economico del danno ambientale può essere effettuata attraverso l’attribuzione di un valore/prezzo a tutte le utilità pubbliche prodotte dall’ambiente danneggiato e porta alla valutazione del Valore Economico Totale (VET). Le componenti d’uso del Valore Economico Totale - Valore degli usi diretti - Valore degli usi indiretti Le componenti di non uso (o passive) del Valore Economico Totale - Valore d’opzione - Valore di lascito - Valore d’esistenza

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Reparto Ambientale Marino Una valutazione precisa del danno ambientale deve fare riferimento al valore/prezzo di tutte le utilità pubbliche prodotte dall’ambiente danneggiato (VET), ma alcune utilità, come quelle relative ai valori di non uso delle risorse naturali (di esistenza, di lascito e di opzione) e agli usi non governabili dal mercato, sono prive di un valore/prezzo e quindi sfuggono al mercato.

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Reparto Ambientale Marino Nel caso non sia possibile pervenire a una valutazione precisa del valore economico del danno ambientale il giudice può effettuare una valutazione equitativa (ex abrogato art. 18) tenendo conto: di ALCUNI PARAMETRI ECONOMICI il costo necessario per il ripristino il profitto conseguito dal trasgressore; e di UN PARAMETRO GIURIDICO la gravità della colpa. In attesa di un apposito decreto, il comma 3 dell’art. 314 del D.Lgs. 152/06 indirizza la valutazione economica del danno ambientale (equivalente patrimoniale) verso la quantificazione dei costi delle misure per il ripristino del danno ambientale

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Reparto Ambientale Marino Il costo necessario per il ripristino può essere valutato sulla base delle spese, eventualmente già sostenute dalle amministrazioni dello Stato, per attuare le misure necessarie a riportare tutti i beni ambientali compromessi alle condizioni originarie.

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Reparto Ambientale Marino Il profitto del trasgressore può essere valutato sulla base dei maggiori benefici percepiti dai responsabili durante le condotte illecite contestate e può tener conto dei costi per l’adozione delle migliori tecnologie tecnico-gestionali disponibili (costi di gestione, ottimizzazione, ristrutturazione e ammodernamento tecnico-gestionale dell’impianto, ecc.) che, se adottate, avrebbero evitato/limitato il danno ambientale contestato.

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Reparto Ambientale Marino IL RIPRISTINO NON ESAURISCE IL RISARCIMENTO: in quanto non copre il danno connesso alla temporanea compromissione dei servizi ecologici/antropici nel periodo di tempo compreso tra l’evento dannoso e il completo ritorno dell’ambiente alle condizioni originarie;

29 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino 2. L’azione di ripristino viene ipotizzata indipendentemente dalla reale/opportuna fattibilità dell’intervento in quanto mira a fornire un quadro più realistico possibile per poter effettuare una stima dei costi, tenendo conto dell’estensione delle risorse naturali compromesse (in termini di volumi, superfici, numeri di individui/specie, ecc.) e dei costi relativi alle attività necessarie per il ripristino;

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Aree interessate da procedimenti di Danno Ambientale (fonte APAT) A fronte di innumerevoli fatti lesivi dell’ambiente, le azioni di risarcimento dello Stato sono sicuramente ancora limitate, ma a livello di alcune regioni, grazie anche all’iniziativa delle relative Avvocature, l’azione di risarcimento è ormai diventata una pratica diffusa e consolidata in tutti i procedimenti che implicano illeciti ambientali ottenendo il recupero di somme significative.

31 Risorse naturali compromesse Risarcimento [€]
Caso Descrizione del danno Risorse naturali compromesse Risarcimento [€] Avvocatura Z1 Dissesto idrogeologico del sottosuolo in seguito a lavori di scavo Suolo e beni storici e architettonici Provvisionale ,00 Venezia M1 Prelievo illecito di materiali inerti sabbioso/limo/ghiaiosi nell’alveo del fiume Brenta Paesaggio e vegetazione Provvisionale ,00 B1 Illecita gestione di rifiuti pericolosi costituiti da polveri di macinazione di alluminio Suolo Provvisionale ,00 V Fuga di CVM da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera Atmosfera ,00 R1 Fuga di ammoniaca da uno stabilimento di Porto Marghera ,00 M2 Raccolta, deposito incontrollato e smaltimento di un ingente quantitativo di scorie di acciaieria elettrica Accordo Transattivo per ,00 B2 Illecita gestione di rifiuti pericolosi Accordo Transattivo ,00 R2 Salubrità e suolo Provvisionale ,00 + Accordi Transattivo per 7,5 milioni C1 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera Suolo e acque di falda Accordo Transattivo per 600 milioni

32 Risorse naturali compromesse Risarcimento [€] Avvocatura
Caso Descrizione del danno Risorse naturali compromesse Risarcimento [€] Avvocatura C2 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera Suolo e acque di falda Accordo Transattivo per 525 milioni Venezia S Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento della zona industriale di Rosignano Marittimo Ecosistema marino Accordo di Programma per 40 milioni Firenze G1 Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento di materiali in cemento amianto Salubrità e suolo Provvisionale 5 milioni Bari Z2 Inquinamento provocato nel corso degli anni da uno stabilimento di cromatura Acque di falda 1,5 milioni G2 Sversamenti di formaldeide in un immissario del Lago Maggiore Acque superficiali 500 mila Torino B3 Inquinamento provocato nel corso degli anni da una centrale termoelettrica Atmosfera, suolo ed ecosistema 800 mila C3 Rilascio incidentale di gas acidi da un impianto del Petrolchimico di Porto Marghera Atmosfera e salubrità Condanna a risarcire in sede civile M3 Inquinamento provocato nel corso degli anni da un impianto della zona industriale di Mantova Accordo Transattivo per 12 milioni Brescia B4 Inquinamento causato da una discarica di rifiuti urbani 1 milione

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Reparto Ambientale Marino I risarcimenti sono stati ottenuti a seguito di una valutazione economica del danno ambientale finalizzata a fornire, ove possibile: A) una valutazione precisa del danno ambientale B) in alternativa, una serie di parametri economici utili al Giudice per effettuare una valutazione equitativa.

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Reparto Ambientale Marino A) APAT ha proposto una valutazione precisa del danno in tutti quei casi in cui si è potuto fare riferimento ad una azione di ripristino delle condizioni originarie. Infatti, in questi casi, si è potuto assumere che il valore economico totale del danno ambientale sia pari al costo di ripristino delle risorse naturali danneggiate (riparazione primaria) a meno delle utilità perse nel periodo trascorso dal momento del danno a quando le risorse tornano ad assicurare le loro funzioni ecologiche/antropiche.

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Reparto Ambientale Marino Il costo di ripristino è stato valutato attraverso una stima delle spese necessarie, eventualmente già sostenute dalle amministrazioni dello Stato, per attuare delle ipotetiche misure capaci di riportare tutte le risorse naturali compromesse alle condizioni originarie (ad esempio le spese necessarie per realizzare un ipotetico progetto per la messa in sicurezza, la bonifica, il monitoraggio e la rinaturalizzazione di tutte le risorse naturali compromesse da un inquinamento di sostanze pericolose).

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Reparto Ambientale Marino Il valore economico della compromissione temporanea delle funzioni ecologiche/antropiche è stato valutato attraverso una stima degli interessi composti maturati, al netto dell’inflazione, dai costi di ripristino nel periodo di indisponibilità. In alcuni casi, a seconda delle circostanze e dei dati disponibili, il valore economico della compromissione temporanea delle funzioni ecologiche/antropiche è stato parzialmente valutato attraverso:

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Reparto Ambientale Marino COSTI DI SURROGAZIONE: una stima delle spese necessarie, eventualmente già sostenute dalle amministrazioni dello Stato, per attuare misure capaci di assicurare, per un tempo pari al periodo di indisponibilità, alcune funzioni compromesse (come ad esempio le spese da sostenere per assicurare la funzione ricreativa di un corpo idrico per la pesca sportiva, o per ricreare un sistema di approvvigionamento di acqua potabile, ecc.) (riparazione compensativa).

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Reparto Ambientale Marino SPESE DIFENSIVE: una stima dei costi pubblici sostenuti dalle amministrazioni dello Stato per far fronte alla compromissione temporanea di alcune funzioni (come ad es., le spese sostenute dal servizio sanitario nazionale per far fronte a una compromissione della salubrità).

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Reparto Ambientale Marino B) La quantificazione dei parametri economici utili al giudice per effettuare una valutazione equitativa del valore economico del danno è stata proposta, essenzialmente, in tutti quei casi in cui non si è potuto fare riferimento a una azione di ripristino delle condizioni originarie. In questi casi, in accordo alla normativa, tra i parametri forniti vi è stato, in primo luogo, il profitto indebito inteso come: Maggiori benefici percepiti dai responsabili a seguito delle condotte illecite contestate; 2. Costi non sostenuti per l’adozione delle migliori tecnologie tecnico-gestionali disponibili che, se adottate, avrebbero evitato/limitato il danno ambientale;

40 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino I maggiori benefici non necessariamente sono quelli di cui il responsabile si è appropriato ma quelli realizzatisi come conseguenza della sua consapevole condotta. Ne consegue che quando il responsabile abbia agito nell’esclusivo interesse dell’impresa da cui dipende, è possibile fare riferimento al profitto conseguito dall’impresa.

41 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino Accanto a tale parametro e a seconda dei dati disponibili, possono essere forniti anche una serie di elementi economici che esprimono solo una parte del valore economico totale del danno ambientale. Tra questi, vi sono i costi eventualmente omessi con la non internalizzazione dei vari pagamenti (tasse, canoni di concessione, assicurazioni, ecc.) previsti e introdotti per compensare le conseguenze negative indotte sull’ambiente dalle attività che hanno determinato il danno ambientale.

42 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino Questi parametri forniscono al Giudice un contesto di riferimento oggettivo utile per effettuare considerazioni del tipo “Il valore economico del danno è non inferiore al parametro x” o “comprende almeno i parametri x e y”, ecc.

43 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino La relazione di valutazione del danno ambientale rappresenta il documento finale elaborato dall’organismo tecnico che il Ministero (o il Prefetto) chiama a collaborare durante l’istruttoria a supporto dell’azione di risarcimento del danno ambientale.

44 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino La relazione contiene tutti i dati raccolti e tutti i risultati elaborati durante l’istruttoria ed è, in genere, strutturata in 6 capitoli principali: 1. Estremi degli illeciti/fatti contestati; 2. Caratteristiche e conformità degli impianti, opere, attrezzature, ecc; 3. Inquadramento territoriale; 4. Identificazione del danno ambientale; 5. Quantificazione del danno ambientale; 6. La valutazione economica del danno ambientale.

45 Reparto Ambientale Marino
Reparto Ambientale Marino “Il danno ambientale non è più la chimera del panorama risarcitorio, infatti attraverso la valutazione del danno ambientale anche l’ambiente, quale bene fuori mercato, può essere economicamente valutato per assicurarne la risarcibilità e promuoverne uno sviluppo sostenibile consapevole. La possibilità di effettuare una valutazione economica del deterioramento ambientale può costituire un utile supporto agli amministratori pubblici chiamati a decidere tra conservazione dei beni ambientali e sviluppo economico, in quanto esplicita i diversi servizi ecologici/antropici assicurati da tali beni e permette di effettuare una corretta valutazione costi-benefici.”


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