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PubblicatoFausto Napolitano Modificato 11 anni fa
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Andrea Bernardi Università degli Studi di Roma, III a.bernardi@uniroma3.it stanza 3.16
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Spese in ricerca e sviluppo delle principali società industriali europee: anno 2003 Numero di società in ogni paese per classi di spesa in R&S Fonte: elaborazione dellautore su dati European Commission
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1901196119812006 I2,3 II28,9 III68,8
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Problemi Crisi di competitività Perdite di quote di mercato mondiale Crisi del modello di specializzazione italiana Ritardi nella R&S Piccola dimensione delle imprese Ritardi nellinternazionalizzazione delle imprese Inefficienze PA GLOBALIZZAZIONE Invecchiamento popolazione Corruzione - criminalità Crisi energetica SUD Inefficienze PA Cina
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Variazioni del numero delle medie e grandi imprese manifatturiere in Italia nel periodo 1991-2001 calcolate su base provinciale MEDIE IMPRESE GRANDI IMPRESE Medie imprese in più +889 Medie imprese in meno -584 Saldo +305 Grandi imprese in più +34 Grandi imprese in meno -87 Saldo - 53 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.
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Ambiente economico nella realtà italiana dal dopoguerra a oggi Decenni50607080902006 Contesto economic o e sociale nazionale Trattati di Roma Unità nazionale Partecipazioni statali Migrazioni interne ed esterne Boom economico nazionalizzazioni e programmazione economica Questione meridionale e cassa del mezzogiorno. Instabilità politica crisi valutaria inflazione terrorismo Fine della guerra fredda crescita del debito pubblico Immigrazione Privatizzazioni e convergenza europea discontinuità della politica nazionale questione generazionale Il trattato di Maastricht Questione settentrionale e pressioni federaliste Le riforme previdenziali. Leuro Alternanza politica difficoltà della finanza pubblica messa a punto della riforma del mercato del lavoro e della riforma previdenziale terziarizzazione e delocalizzazione pausa del processo di integrazione europeo federalismo Paradigmi e modelli organizzat ivi Il fordismo e il modello gerarchico funzionale. Lintegrazione, grande è bello. Le esperienze multidivisionali e la diversificazione. I distretti industriali, piccolo ma bello, la specializzazione flessibile. Le reti di impresa, lesternalizzazione e la concentrazione sul core business. Nuove tecnologie e organizzazione. Contesto economic o internazio nale Ricostruzione e piano Marshall. Le Comunità economiche europee. Crisi petrolifere e instabilità valutaria. Larrivo del Giappone. Globalizzazione, transizione dellEuropa dellEst, Tigri asiatiche. Cina, nuova crisi petrolifera, terrorismo internazionale, fonti energetiche, pressioni migratorie in Europa. Laggancio di Spagna e Irlanda. Lallargamento a 25 dellUnione.
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Lindustria manifatturiera italiana nel 2001: peso occupazionale delle specializzazioni e dei Distretti 100% 65% 44% 18% Totale industria manifatturiera (4.894.796 addetti) Settori tipici del Made in Italy* (3.167.552 addetti, 57% dellexport italiano, 80 mld di euro di saldo attivo con lestero) 199 Sistemi Locali del Lavoro-Distretti Istat (2.174.000 addetti, 45% dellexport italiano) 96 principali Distretti industriali monoprodotto (867.101 addetti) * Moda, arredo-casa, alimentare, meccanica Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.
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Saldo commerciale dellItalia per i prodotti trasformati e manufatti: raffronti 1996 e 2004 (miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.
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LItalia è in ritardo sui nuovi mercati emergenti Raffronto tra lexport italiano verso i colossi asiatici e la Grecia: anno 2004 CINA INDIA GRECIA 4,4 miliardi di euro 1,2 miliardi di euro 5,6 miliardi di euro 6,2 miliardi di euro
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LItalia è in ritardo sui nuovi mercati emergenti Raffronto tra lexport italiano verso i colossi asiatici e la Grecia: anno 2005 CINA INDIA GRECIA 4,6 miliardi di euro 1,6 miliardi di euro 6,2 miliardi di euro 5,7 miliardi di euro
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