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POLITICHE EUROPEE PER L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA

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Presentazione sul tema: "POLITICHE EUROPEE PER L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA"— Transcript della presentazione:

1 POLITICHE EUROPEE PER L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

2 Obiettivo strategico:
Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo del 2000 ha determinato una svolta significativa nella storia della cooperazione europea in campo di istruzione e formazione Obiettivo strategico: rendere l’UE entro il 2010 l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, capace di una crescita economica duratura accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Ciò significa che: Il peso della conoscenza come risorsa strategica nelle dinamiche economiche approda nell’agenda politica europea Le politiche della formazione e dell’educazione nell’arco di tutta la vita sono ritenute strategiche ai fini dell’incremento della competitività larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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I percorsi educativi, formativi e del lavoro devono integrarsi maggiormente per favorire l’emersione e la circolazione delle conoscenze Il riconoscimento della centralità dell’individuo che apprende si traduce nell’attivazione di percorsi “personalizzati” larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

5 Nell’economia della conoscenza i rischi sono:
l’obsolescenza sempre più rapida di conoscenze e competenze (per individui e organizzazioni) L’allargamento del Learning Divide, e quindi di esclusione sociale ed economica (per individui e organizzazioni) larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

6 I macro-obiettivi strategici puntano a:
(Consiglio istruzione 2001) I macro-obiettivi strategici puntano a: Aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione dell’UE Facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione Aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Considerato il rapido muoversi del mondo globalizzato verso economie e società basate sulla conoscenza, l’opportunità di istruirsi lungo tutto l’arco della propria vita diventa l’obiettivo primario dei nuovi sistemi sociali. Puntare sul capitale umano e sociale rafforzando conoscenze e competenze risulterà un fattore determinante per la crescita sociale e economica di ogni paese, attraverso la creazione di un sistema integrato di istruzione e formazione larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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L’idea di lifelong learning, che è alla base di questa nuova concezione dell’istruzione e della formazione, implica soprattutto una visione sistemica in grado di stabilire legami forti tra i vari tipi di apprendimento in diversi momenti della vita e in un ampio raggio di ambienti e partenariati piuttosto che considerare le varie forme di istruzione e formazione isolate le une dalle altre Dal LifeLong Learning al Life Wide Learning larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Il modello sociale europeo di coesione sociale vuole incentivare tutti i cittadini ad accedere ai sistemi di istruzione e di formazione formali, informali e non formali facilitando soprattutto il passaggio da un settore d’istruzione ad un altro, dall’infanzia all’età matura La sfida del futuro è quella di valorizzare tutte le competenze dei soggetti, indipendentemente dalle loro modalità di acquisizione, riconoscerle e certificarle larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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l’apprendimento formale è quello riferito al sistema di scuole, collages, università ecc. L’apprendimento non-formale riguarda ogni attività di istruzione organizzata e finanziata che non corrisponde alla prima e di solito non porta a certificati ufficiali L’apprendimento informale riguarda tutte le attività di apprendimento hanno un basso livello di organizzazione. A volte può non essere intenzionale e normalmente ha luogo a livello individuale (autoapprendimento) o a livello di gruppo (luogo di lavoro o famiglia) larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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L’obiettivo strategico di Lisbona viene realizzato con l’applicazione del “metodo di coordinamento aperto”, il quale implica: la definizione di orientamenti comuni dell’U.E. per il conseguimento degli obiettivi fissati a breve, medio e lungo termine periodico svolgimento di attività di monitoraggio, verifica e valutazione larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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la trasposizione di questi orientamenti europei nelle politiche nazionali e regionali la determinazione di parametri di riferimento (benchmarks) intesi come strumenti per confrontare le buone prassi larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Benchmarks: Abbandono scolastico prematuro: per il 2010 gli abbandoni scolastici prematuri non dovrebbero essere superiori al 10% Matematica, scienze e tecnologie: il totale dei laureati in matematica, scienze e tecnologie dovrebbe aumentare almeno del 15% entro il 2010 e al contempo dovrebbe diminuire lo squilibrio tra i sessi in questo settore larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Completamento del ciclo di istruzione secondaria superiore: almeno l’85% della popolazione ventiduenne dovrebbe aver completato un ciclo di istruzione secondaria superiore Competenze di base: la percentuale di quindicenni con scarse capacità di lettura dovrebbe diminuire almeno del 20% rispetto al 2000 Apprendimento lungo tutto l’arco della vita: il livello medio di partecipazione ad iniziative di LLL dovrebbe aumentare almeno fino al 12,5% della popolazione adulta in età lavorativa la cui fascia di età è compresa tra i 25 ed i 64 anni larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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Ad oggi in Italia: Il numero degli abbandoni scolastici è troppo elevato Poche donne in carriere scientifiche e tecnologiche Numero di diplomati nell’istruzione superiore basso Quasi il 20% dei giovani non ha le competenze base La partecipazione degli adulti al LLL è insufficiente Carenza di insegnanti e di formatori qualificati larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

16 Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
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17 Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi: Sviluppare i circuiti della conoscenza priorità 1: miglioramento e valorizzazione delle risorse umane priorità 2: promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’Innovazione per la competitività larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

18 Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi: 2. Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori priorità 3: energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo priorità 4: inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

19 Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi: 3. Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza priorità 5: valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo priorità 6: reti e collegamenti per la mobilità priorità 7: competitività dei sistemi produttivi e occupazione priorità 8: competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

20 Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi: 4. Internazionalizzare e modernizzare priorità 9: apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse priorità 10: governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci larsweb.it - Marco Manariti – formamentisweb.com

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