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Il lavoro di rete e la comunità Luigi Regoliosi

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Presentazione sul tema: "Il lavoro di rete e la comunità Luigi Regoliosi"— Transcript della presentazione:

1 Il lavoro di rete e la comunità Luigi Regoliosi
Progetto Policoro Il lavoro di rete e la comunità Luigi Regoliosi Regoliosi Sintema

2 Rete L’icona di riferimento è Simon Pietro, il pescatore
“…abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso niente: tuttavia, sulla tua parola, getterò le reti” “… d’ora in poi sarai pescatore di uomini!”. Regoliosi Sintema

3 Due suggestioni: 1. il lavoro di rete può suscitare profonde delusioni: si lavora tanto e non si raccoglie niente, ma ‘sulla tua parola..’, occorre credere in qualcosa di superiore per fare rete, non è solo un problema di tecniche, bisogna essere animati da un ideale forte, attorno a cui aggregare altri. 2. non si tratta più di catturare pesci per ucciderli (l’aspetto mortifero della rete), ma di aggregare uomini per salvarli. Regoliosi Sintema

4 La rete: ambiguità dell’immagine.
Rete telefonica – rete telematica : comunicazione, condivisione Rete di sicurezza : sostegno, protezione Rete per catturare: inganno, intralcio (restare impigliati nella rete) Regoliosi Sintema

5 Che cosa intendiamo esattamente per rete (in campo sociale).
Nell’ambito del lavoro sociale la rete indica una pluralità di soggetti che concorrono in maniera integrata a realizzare obiettivi condivisi, all’interno di ambiti e problemi riconosciuti in quanto comuni e reciprocamente coinvolgenti. Regoliosi Sintema

6 Perché, nonostante tutto, vale la pena di mettersi in rete?
-Per la complessità dei problemi da affrontare -Perché non si può educare da soli -Perché una società frammentata, policentrica, è importante mettersi insieme per essere presenti nei diversi ‘mondi’ per fare da ‘ponte’, e per dare vita ad esperienze di unità -Perché rimanda a una concezione relazionale, comunitaria dell’esistenza e a un modello di società solidale - Perché consente di recuperare risorse, di creare sinergie, di valorizzare tutto quello che c’è. Regoliosi Sintema

7 La rete sociale come patto.
La rete sociale è anzitutto un patto, un contratto tra più soggetti che si accordano, decidono di fare qualcosa in comune. Il patto deve stabilire: -         le finalità di questo accordo -         chi ne fa parte (gli attori) -         gli impegni reciproci (compiti della rete e ruoli di ciascun attore) -         i contenuti (le azioni previste) la durata dell’accordo Regoliosi Sintema

8 La rete sociale come organizzazione.
Per funzionare, la rete deve tradursi in un sistema organizzativo, che preveda: la collocazione di ciascun attore nell’organigramma  i diversi livelli di responsabilità e i diversi ruoli i luoghi, i tempi e le modalità d’incontro gli strumenti di comunicazione interna le procedure da seguire gli strumenti di controllo e di verifica  Regoliosi Sintema

9 Dalla rete alla comunità.
Quando una rete si pone obiettivi più alti e complessi ci vuole una condivisione di senso (comunità). Qui l’esposizione personale è più forte: condividere il senso chiama in causa le cose in cui credo, i miei valori, le mie convinzioni più profonde. Regoliosi Sintema

10 Comunità: l’ icona di riferimento è la Chiesa-comunità.
Nel linguaggio comune: Ekklesìa stava ad indicare qualunque forma di assemblea, Koinonìa una società di persone che avevano beni in comune. Per i primi cristiani: l’ekklesia diventa assemblea di Dio (ecclesia dei), una assemblea che ha Dio come contenuto e che Dio stesso raccoglie e convoca, la koinonia diventa la comunità dei credenti (“un cuor solo e un’anima sola”). Regoliosi Sintema

11 Ciò che unisce e genera unità
La comproprietà che univa i soci di questa ‘cooperativa’ era il mistero di Cristo, riconosciuto come la verità del cammino e del destino dell’uomo. Tutti gli aspetti etici e pratici di questa solidarietà sono conseguenza della coscienza di una realtà viva operante nei cristiani e tra i cristiani. Regoliosi Sintema

12 Fare comunità. Quando cerchiamo di ‘fare comunità’ dobbiamo allora domandarci quali sono: -         il fattore di coesione (il collante) della comunità: chi ci convoca e chi ci tiene insieme -         gli elementi di condivisione (premesse, valori, modelli, obiettivi, beni…) tra i partecipanti -         i livelli di investimento (quanto ci si crede, quanto si è disposti a dare) -         le aspettative reciproche. Regoliosi Sintema

13 Le resistenze. Mettersi in rete comporta, per il singolo rappresentante di un ente o servizio, la scomoda assunzione di una doppia appartenenza: al proprio ente di origine e al nuovo organismo interistituzionale. Troppo spesso si pretende di costruire la rete sul fare, sul progetto o sul caso, trascurando l'aspetto delle relazioni e dei legami. Regoliosi Sintema

14 Le ansie primarie Mettersi in rete significa risvegliare le ansie depressive e persecutorie che riguardano la funzione difensiva delle organizzazioni. Chi si coordina é esposto al duplice timore di non essere riconosciuto per quel che lui e la sua organizzazione hanno fatto, e/o di essere invaso, manipolato, strumentalizzato dentro ad un disegno estraneo agli interessi della propria organizzazione. Regoliosi Sintema

15 L’ansia da prestazione
Si deve anche tenere sotto controllo una seconda variabile: l’impazienza, il senso di inutilità. Abituato alla efficienza del proprio ente di appartenenza, l’operatore rischia di spazientirsi di fronte alle inerzie, alle lungaggini, all’apparente dispersività di un ambito che, partendo da matrici eterogenee, deve faticosamente costruirsi un linguaggio e una metodologia comune. Regoliosi Sintema

16 Resistenze e paure Paura di essere abbandonati, svalutati, traditi
Ansia depressiva Paura di non essere capiti e di non capire Paura di dover sostenere dei conflitti Ansia persecutoria Paura di perdere la propria identità Paura di essere manipolati, usati Paura di perdere tempo, risorse, opportunità Ansia da prestazione Regoliosi Sintema

17 Attenzioni dare tempo alla conoscenza reciproca, alla frequentazione, alla convivialità, dare spazio alla elaborazione dei rapporti tra i diversi soggetti sociali, registrare e documentare sistematicamente il lavoro svolto dal Gruppo, le conoscenze acquisite, le problematiche aperte. seguire con attenzione l’evolversi del “ciclo vitale” del Gruppo. Regoliosi Sintema

18 Comunità – comunione. C’è poi un livello ancora più alto di condivisione: è la condivisione della vita, o di parti di sé. Vivere la comunione penso che voglia dire questo. Per portare avanti un progetto educativo e sociale come quello descritto nel progetto Policoro credo che si debba arrivare (almeno i soggetti ecclesiali) a questo livello di condivisione. Solo una rete di persone capaci di giocare la scommessa dell’unità può pretendere di incidere davvero sulla realtà. Regoliosi Sintema


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