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Risorgimento italiano

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Presentazione sul tema: "Risorgimento italiano"— Transcript della presentazione:

1 Risorgimento italiano
IL RISORGIMENTO Risorgimento italiano Preparazione diplomatica di Cavour Annessioni del 1860 Spedizione dei Mille 1860 Il Risorgimento italiano pur avendo la sua origine nei moti carbonari degli anni ‘20 dell’Ottocento e mazziniani degli anni ‘30 ha una spinta fondamentale nel 1848, quando nell’intera Europa esplodono moti, rivolte e rivoluzioni. Carlo Alberto decide di attaccare gli austriaci in Lombardia, dando vita alla prima guerra d’indipendenza. Verrà sconfitto, e abdicherà a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Venezia e Roma si dichiarano repubbliche. A Venezia la repressione austriaca riuscirà ad avere ragione dei patrioti veneziani, mentre Roma verrà sconfitta dai Francesi scesi in aiuto del papato. Il primo ministro piemontese Camillo Benso conte di Cavour è consapevole che lo Stato dei Savoia può guidare il movimento patriottico risorgimentale. Riuscirà a stringere una fondamentale alleanza con i Francesi, guidati da Napoleone III. Insieme daranno vita alla II guerra d’indipendenza. Sconfitti gli Austriaci la Lombardia viene annessa al Regno di Savoia. Intanto Toscana, i ducati di Parma e di Modena, la Romagna avevano cacciato i loro sovrani e chiedevano l’annessione, cioè l’unione al regno di Sardegna che avviene attraverso un plebiscito. Con il consenso di Vittorio Emanuele II e sotto la direzione segreta di Cavour Garibaldi parte, insieme a circa mille volontari, verso la Sicilia. Lo scopo è quello di sconfiggere i Borboni e annettere il sud d’Italia. L’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, riuscirà nell’impresa. Seconda guerra d’indipendenza 1859 Toscana, Emilia e Romagna Conquista del Regno delle Due Sicilie

2 Camillo Benso conte di Cavour
Dal 1852 fu presidente del consiglio dei ministri. Liberale moderato, sostenitore di una politica di riforme. Costruì, canali, strade, ferrovie, fece di Genova il primo porto d’Italia. Il Piemonte si trasformò in uno Stato moderno. Il conte Cavour aveva viaggiato molto nei paesi più progrediti d’Europa e si era convinto che il progresso politico doveva andare di pari passo con il progresso economico. A quale paese Cavour vedeva come modello ed era fonte di ispirazione? L’Inghilterra. L’arma principale di Cavour fu sempre la diplomazia.

3 La diplomazia si affianca alle armi
Grazie all’intervento italiano nella guerra in Crimea, al fianco delle truppe franco-inglesi, Cavour indusse abilmente Napoleone III ad allearsi con i Piemontesi nella guerra contro l’Austria. Nel 1849 Luigi Napoleone Bonaparte era stato eletto presidente della Repubblica francese. Era nipote del grande Napoleone. Nel 1851 Luigi Napoleone rovesciò la seconda repubblica e l’anno dopo si fece proclamare imperatore per mezzo di un plebiscito, prendendo il nome di Napoleone III. 1858 Cavour e Napoleone III concludevano un accordo segreto a Plombièrs, una cittadina in Francia. Cosa prevedevano questi accordi segreti? Se gli Italiani fossero stati attaccati dagli Austriaci, i Francesi sarebbero accorsi in aiuto. In cambio Nizza e Savoia sarebbero passate alla Francia.

4 Seconda guerra d’indipendenza
Napoleone III vince gli Austriaci a Magenta e insieme a Vittorio Emanuele II entra a Milano La Toscana, i Ducati di Parma e di Modena, la Romagna cacciano i loro sovrani e chiedono l’annessione al Regno di Sardegna Napoleone III all’insaputa di Vittorio Emanuele conclude con l’Austria l’armistizio di Villafranca Giuseppe Garibaldi fu fra i protagonisti anche della II guerra d’indipendenza: a capo dei Cacciatori delle Alpi, un corpo formato da migliaia di volontari accorsi da ogni parte dell’Italia, riportò importanti vittorie. Napoleone III all’insaputa di Vittorio Emanuele II concluse un armistizio con gli austriaci a Villafranca perché le annessioni di parte dell’Italia centrale lo preoccuparono e perché temeva per le sorti dello Stato pontificio. Molti patrioti italiani considerarono il comportamento di Napoleone terzo sleale. Altri come un tradimento. Il Veneto restava nelle mani austriache. Toscana, Emilia e Romagna si uniscono al Piemonte attraverso un plebiscito Lombardia ai Savoia Veneto ancora austriaca

5 Il «grido di dolore» dell’Italia oppressa
«Signori Senatori, Signori Deputati, Questa condizione non è scevra [priva] di pericoli. Giacché nel mentre che rispettiamo i trattati non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di noi.» Vittorio Emanuele II, re di Sardegna Il 10 gennaio del 1859 il re di Sardegna, Vittorio Emanuele II, lesse in parlamento il suo messaggio di inizio anno. Il re concludeva con queste parole che suscitarono allarme nel governo austriaco. Perché secondo voi? Dall’altra parte riaccesero nei patrioti italiani la speranza di una nuova guerra d’indipendenza. Vi ricordate come finì la precedente, quella che è passata alla storia come prima guerra d’indipendenza?

6 maggio 1860: i Mille sbarcano in Sicilia
Il primo scontro con i borbonici si ebbe a Calatafimi. Il 7 settembre i Mille entrano a Napoli Garibali saluta re Vittorio Emanuele II re d’Italia Sapete qual era la parola d’ordine dei garibaldini durante la spedizione nel Regno delle Due Sicilie? Italia e Vittorio Emanuele! Garibaldi con questo voleva dichiarare che combatteva in nome del re Vittorio Emanuele II per costruire un’Italia monarchica sotto la dinastia dei Savoia. . La battaglia decisiva per il dominio della Sicilia fu combattuta a Milazzo. In meno di un mese tutta la Sicilia era nelle mani di Garibaldi. Il 7 settembre i Mille entrano a Napoli, la capitale del regno delle Due Sicilie. La spedizione dei Mille fu un momento fondamentale per l’unità d’Italia, ma ebbe anche un risvolto drammatico, deludendo le speranze dei contadini del sud. L’avanzata di Garibaldi nel meridione, infatti, era seguita o preceduta da rivolte di contadini che speravano di potersi finalmente liberare dalla loro miseria. Garibaldi però combatteva per cacciare i Borboni e unificare l’Italia. Così, quando i contadini insorsero contro i latifondisti e occuparono le terre, i garibaldini intervennero prontamente e repressero la rivolta.

7 L’Italia giunge all’unità
Contro i resti dell’esercito borbonico intervennero, marciando attraverso le Marche e l’Umbria, anche le truppe piemontesi. Garibaldi consegnò le terre del Sud conquistate a Vittorio Emanuele II nel famoso incontro di Teano L’ormai ex Regno delle Due Sicilie, le Marche e l’Umbria decisero l’annessione al Piemonte attraverso i plebisciti. Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrarono a Teano, presso Caserta.

8 Risorgimento italiano
Il Regno d’Italia 1861 Risorgimento italiano Annessioni del 1860 Proclamazione del regno d’Italia 17 marzo 1861 Regno delle Due Sicilie, Umbria, Marche Mancano ancora Veneto e Roma Il Regno delle Due Sicilie, insieme a Umbria e Marche, che erano state attraversate dal Re Vittorio Emanuele II vengono annesse al Regno di Savoia. Il 17 di marzo del 1861 viene proclamato il regno d’Italia. L’opera è ormai conclusa. Manca ancora il Veneto, ancora nelle mani degli austriaci e Roma, ancora ufficialmente Stato della Chiesa.

9 La III° guerra d’indipendenza
Ottone di Bismarck si allea con l’Italia. 1866: scoppia la guerra austro-prussiana. Gli Italiani vengono sconfitti a Custoza e a Lissa. A Sadowa l’Austria venne sconfitta dai tedeschi. L’Austria cede il Veneto.

10 Roma capitale 1870 1864 capitale a Firenze
Garibaldi fu fermato sull’Aspromonte e poi a Mentana 1870 Napoleone III sconfitto nella guerra franco-prussiana lascia il posto alla repubblica. 8 settembre i bersaglieri entrano a Roma.


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