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Lettura della relazione clinica e sua interpretazione in funzione della progettazione di Piani Didattici Personalizzati Dott.ssa Anna Noemi Trussardi Neuropsicologa.

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Presentazione sul tema: "Lettura della relazione clinica e sua interpretazione in funzione della progettazione di Piani Didattici Personalizzati Dott.ssa Anna Noemi Trussardi Neuropsicologa."— Transcript della presentazione:

1 Lettura della relazione clinica e sua interpretazione in funzione della progettazione di Piani Didattici Personalizzati Dott.ssa Anna Noemi Trussardi Neuropsicologa – Psicoterapeuta trussardianna@yahoo.it PONTE NOSSA 04/09/2015 – 11/09/2015

2 “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a sentirsi stupido” ALBERT EINSTEIN

3 INCLUSIONE SCOLASTICA affermazione del diritto alla persona ad essere presente in ogni contesto scolastico; tale presenza sia dotata di significato e di senso e consenta il massimo sviluppo possibile in ciascuno delle: abilità capacità potenzialità

4 Quindi… Non è il soggetto che deve essere adatto, MA sono i contesti che devono essere adattati, strutturati in modo più o meno duttile, plurale, e quindi fruibili a diversi livelli di competenze, di conoscenze, di capacità e di possibilità. MA… come fare?

5 Individualizzare “l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni.” strategie compensative (computer, sintesi vocale…) verifiche adattate nella modalità di richiesta esercizio metodo di studio Tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati

6 Personalizzare “L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.” uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), attenzione agli stili di apprendimento, calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo

7 DIFFERENZIARE in un’ottica di personalizzazione della didattica non significa differenziare l’alunno ma il contesto! PERCHE’? gli permetto di raggiungere risultati soddisfacenti e gratificanti che lo motiveranno alla partecipazione attiva in contesto scolastico  DIDATTICA INCLUSIVA

8 … il problema è che il mondo cambia continuamente sotto i nostri occhi, e non ci si può adattare a questi cambiamenti senza acquisire nuovi strumenti e capacità… JEFF BEZOS (inventore di amazon)

9 COSA POSSO FARE? Formalizzare a livello di team docenti, consiglio di classe, ecc. IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE dell’alunno a disagio o in difficoltà PATTO FORMATIVO con la famiglia SCRITTURA di tali accorgimenti COME?

10

11 RELAZIONE CLINICA CON DIAGNOSI (CODICE ICD-10 NON SEMPRE PRESENTE) E’ DIVERSO DA CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 104 E DELLA LEGGE 170 (CODICE ICD-10 SEMPRE PRESENTE)

12 QUALI CODICI ICD-10? F70 E SUCCESSIVI: RITARDO COGNITIVO  legge 104 F90.0: DISTURBO DELL’ATTIVITA’ E DELL’ATTENZIONE (ADHD) F81 E SUCCESSIVI: DSA  legge 170 F81.9: DISTURBO DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE NON ALTRIMENTI SPECIFICATO ASSE Z: SVANTAGGIO SOCIOAMBIENTALE (Z62; Z63…)

13 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO  Valutazione della presenza o assenza di patologie neurologiche;  Valutazione della presenza o assenza di psicopatologie primarie;  Valutazione della presenza o assenza di deficit sensoriali - uditivi o della visione;  Valutazione con prove standardizzate per: · Efficienza intellettiva; · Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidità di un brano; · Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e non parole; · Scrittura nella componente di dettato ortografico, liste di parole e nonparole; · Calcolo nella componente del calcolo scritto e del calcolo a mente, lettura di numeri e scrittura di numeri.

14 LEGGE 170 E SUCC. DECRETI MODELLO REGIONALE PER LA CERTIFICAZIONE DSA: ANAMNESI ESAME NEUROLOGICO FUNZIONAMENTO COGNITIVO APPRENDIMENTI AREA EMOTIVO-RELAZIONALE  SCRENING CON SCALE DI RILEVAZIONE (CONNERS – CBCL) APPROFONDIMENTI: –LOGOPEDICO –PSICOMOTORIO –NEUROPSICOLOGICO –PSICODIAGNOSTICO

15 Punteggi statistici AREA DEFICITARIA AREA PIU’ CHE ADEGUATA NORMA AREA BORDERLINE

16 Quindi…. PUNTEGGIO STANDARD: media=100; deviazione=15, difficoltà se inferiore a 70 PUNTEGGIO PONDERATO: media=10; deviazione= 3, difficoltà se inferiore a 4 PUNTEGGIO Z: media=0,00; difficoltà se inferiore a -2 dev. st. CENTILE: media=50; difficoltà se inferiore a 2° centile – border se inferiore a 10° centile PUNTEGGIO T: media=50; deviazione=10; difficoltà se superiore a 70 o inferiore a 30

17 Prove screening (MT): -CRITERIO COMPLETAMENTE RAGGIUNTO -PRESTAZIONE SUFFICIENTE -RICHIESTA DI ATTENZIONE -RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO  ED ORA UN PO’ DI PRATICA!!!!

18 Caso 1: DSA – LUCA – 3° ELEMLUCA Caso 2: DSA in bilinguismo – ARWA – 3° ELEMARWA Caso 3: DAA – GIOVANNI - 4° ELEMGIOVANNI Caso 4: DAA – DAVIDE – 1° SUP – legge 104 – insegnante di sostegnoDAVIDE Caso 5: ADHD– BENEDETTA - 1° MEDIA – dovrà ripeterla perché è stata bocciata!BENEDETTA

19 GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO!!!!!


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