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Il dirigente scolastico tra d.lgs. 165/2001 e l. 107/2015

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Presentazione sul tema: "Il dirigente scolastico tra d.lgs. 165/2001 e l. 107/2015"— Transcript della presentazione:

1 Il dirigente scolastico tra d.lgs. 165/2001 e l. 107/2015

2 Il dirigente scolastico nel TU sul pubblico impiego
La dirigenza pubblica è disciplinata, in particolare, da due articoli, il 16 e il 17 La dirigenza scolastica è disciplinata da un articolo specifico nell’ambito del Capo «Dirigenza» Le differenze sono evidenti e profonde perché…………….

3 La norma attributiva del potere (art. 5, c.2)
2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2, comma 1, le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsti nei contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità, nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici

4 E l’art. 97 della Costituzione?
Volendo ricondurre l’attività di diritto privato delle PPA, in particolare i poteri datoriali, ai principi di imparzialità, efficienza e legalità dell’art. 97 cost., dobbiamo considerare che la natura pubblica del datore di lavoro porta ad una funzionalizzazione che si colloca sul piano generale dell’attività, non su quello concreto della gestione. Il perseguimento dell’interesse pubblico arretra dal singolo atto puntuale alla complessiva attività del dirigente RESPONSABILITA’ DIRIGENZIALE

5 La l. 107 non modifica formalmente l’art. 25
………………….ma interviene sui poteri dirigenziali alterando le relazioni interorganiche La relazione interorganica sulla quale interviene il legislatore è quella dirigente-collegio

6 I due aspetti delle relazioni interorganiche
Si fonda sull’attribuzione di poteri e responsabilità L’aspetto giuridico L’aspetto organizzativo Si fonda sulla visione del modello organizzativo da adottare, sulle capacità di leadership e di gestione manageriale

7 I due aspetti delle relazioni interorganiche
L’aspetto giuridico vincolante L’aspetto organizzativo Libero nell’individuazione del modello relazionale, ma non formale

8 La l. 107/2015 declina solo alcuni rapporti interorganici
La l. 107/2015 cambia in modo esplicito e netto il rapporto dirigente - docenti Relazione interorganica Relazione lavoristica Nonostante la l. 107/2015 non affronti il nodo della riforma degli oo.cc. emerge il nuovo ruolo del collegio dei docenti

9 La relazione dirigente collegio dei docenti secondo la l. 107/2015
Indipendentemente dall’attribuzione di specifici poteri, permane l’equiordinazione tra ds e collegio La l. 107/2015 non modifica in modo esplicito il contenuto del d.lgs. 297/1994 relativamente alle competenze del collegio L’equiordinazione può essere governata, da parte di chi ne ha competenza, attraverso atti formali e organizzativi di indirizzo e coordinamento Manca totalmente la possibilità di intervenire attraverso l’esercizio del potere gerarchico

10 La relazione dirigente collegio dei docenti secondo la l. 107/2015
Cambia l’equilibrio decisionale dirigente – collegio in merito al Piano Triennale dell’offerta formativa……..perché (Qual è la norma attributiva del potere al collegio in materia gestionale?) Il PTOF non è più solamente il luogo del pieno esercizio della libertà di insegnamento attraverso la strutturazione dell’offerta formativa Il PTOF contiene elementi di gestione organizzativa (fabbisogno di docenti , personale ATA e infrastrutture materiali) Il PTOF contiene il piano di miglioramento Possiamo considerare la l. 107 abrogativa delle norme del TU in materia di competenze del collegio, in quanto viene ridisciplinata l’intera materia? Tra le molte deleghe, questa in particolare, è priva di riferimenti di contenuto sufficienti a circoscrivere la discrezionalità del legislatore

11 La relazione dirigente - collegio dei docenti secondo la l. 107/2015
Dirigente organo di indirizzo per le attività della scuola relativamente al PTOF Collegio organo deliberante relativamente a tutti i contenuti del PTOF Qual è la forza di resistenza del collegio agli indirizzi del dirigente? Indirizzo vincolante? Se la norma si ferma alla declinazione dei passaggi essenziali, il dirigente deve attivare un processo efficace

12 La relazione dirigente - collegio dei docenti secondo la l. 107/2015
Ma il c. 11 della l. 107/2015 prevede, oltre agli indirizzi dirigenziali per le attività della scuola, le SCELTE di GESTIONE e AMMINISTRAZIONE definite dal dirigente, sulla base delle quali il collegio deve deliberare il PTOF Indirizzi dirigenziali attività Le scelte di gestione implicano la discrezionalità in ambito finanziario e di micro organizzazione. Le scelte amministrative riguardano l’operatività della struttura. Vincolanti ? Scelte gestionali e amm.ve Vincolanti ?

13 La relazione gerarchica «datoriale» e la funzione docente secondo la l
La legge attribuisce, sebbene in modo “trasversale” (dopo il tentativo esplicito della prima versione del ddl “il dirigente scolastico è responsabile delle scelte didattiche e formative”) poteri al dirigente in materia didattica. Ciò si evince prioritariamente dal potere dirigenziale di organizzare uno staff che deve supportarlo nella gestione organizzativa e didattica (come potrebbe delegare un potere che non gli appartiene?) e dal potere valutativo sull’attività dei docenti unitamente al Comitato di valutazione

14 L’organizzazione della didattica secondo la l. 107/2015
Il nuovo modello sembra superare la competenza del collegio dei docenti relativa all’organizzazione della didattica (funzioni strumentali, commissioni, gruppi ecc.) Dalla lettura sistemica della legge 107 l’organizzazione della didattica afferisce all’area di competenza dirigenziale attraverso la previsione della scelta del 10% dei docenti Ma, anche in questo caso, vengono ribadite le competenze dirigenziali, senza nulla aggiungere (Per dare piena attuazione all'autonomia scolastica e alla riorganizzazione del sistema di istruzione, il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, garantisce un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché gli elementi comuni del sistema scolastico pubblico, assicurandone il buon andamento. A tale scopo, svolge compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento ed e' responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto previsto dall'articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché della valorizzazione delle risorse umane.)

15 Lo strumento giuridico di gestione dello staff
L’unico modello adottabile dal dirigente è la delega, strumento privatistico, che si fonda sullo spostamento temporaneo di competenze. Competenze che devono essere in capo al delegante Le competenze didattiche rimangono ancora del collegio dei docenti e dei singoli docenti ? MA UNA SOLUZIONE ORGANIZZATIVA BISOGNA TROVARLA

16 Lo strumento giuridico di gestione dello staff
Anche nel caso dello staff bisogna ricorrere alla capacità dirigenziale di mediazione e coordinamento Condivisione con il collegio, sulla base del piano di miglioramento, del piano di individuazione dei docenti a supporto dell’attività didattica Determina dirigenziale di individuazione dello staff con contestuale delega di funzioni per la parte organizzativa e con incarico per la parte didattica su proposta del collegio

17 Cari saluti a tutti e grazie di esserci
Dove stiamo andando? ………… lo scopriremo solo vivendo!!!!!! Cari saluti a tutti e grazie di esserci Anna Armone


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