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Modulo 3 unità 2° e 3° Prof.ssa Rosa Amato

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Presentazione sul tema: "Modulo 3 unità 2° e 3° Prof.ssa Rosa Amato"— Transcript della presentazione:

1 Modulo 3 unità 2° e 3° Prof.ssa Rosa Amato
L’UNIONE EUROPEA Modulo 3 unità 2° e 3° Prof.ssa Rosa Amato

2 Il processo di integrazione europea 1/3
1951: nasce la CECA(prima istituzione comunitaria) con lo scopo di creare un mercato comune del carbone e dell’acciaio in modo da garantire la fornitura di tali beni a condizioni uguali per tutti gli Stati membri. 1957: CEEA o EURATOM (Comunità europea dell’energia atomica) per la creazione di un’industria nucleare europea destinata a scopi pacifici. 1957: CEE (Comunità economica europea) con l’obiettivo di realizzare un mercato europeo tra gli Stati membri, mediante l’eliminazione delle frontiere doganali, in cui potessero circolare liberamente lavoratori, merci, capitali, servizi.

3 Il processo di integrazione europea 2/3
1992: TRATTATO DI MAASTRICHT che ha istituito l’Unione Europea e modificato la denominazione da CEE a CE per indicare che le funzioni non sono solo prettamente economiche ma anche di politica estera, difesa militare, ordine pubblico, giustizia. È stata introdotta la cittadinanza europea 1997: TRATTATO DI AMSTERDAM altre materie sono attribuite all’UE ( diritto di asilo, immigrazione, cooperazione doganale)

4 Il processo di integrazione europea 3/3
2004: TRATTATO ISTITUTIVO DELLA COSTUTUZIONE EUROPEA. Il trattato non fu ratificato da alcuni Stati Membri e non entrò in vigore. 2007: TRATTATO DI LISBONA sostituisce la bozza di Costituzione del 2004 con alcune modifiche che, ratificata da tutti i Parlamenti degli Stati membri dell’UE, entra in vigore il 1°dicembre Inoltre introduce 2 nuove cariche: IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO L’ALTO RAPPRESENTANTE DELL’UNIONE PER LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE. Introduce il DIRITTO DI RECESSO dell’UE (prima si poteva solo aderire)

5 L’ampliamento del numero di Stati membri
Stati fondatori dell’UE (6): Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia, Francia, Germania 2013: è entrato il 28° paese membro dell’UE, la Croazia N.B.: i nuovi Stati membri che entrano devono impegnarsi ad applicare tutti i trattati deliberati prima della loro entrata all’interno dell’UE. NO EURO: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Regno Unito, la Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria

6 La sovranazionalità nell’ordinamento europeo 1/2
DIRITTI POLITICI del cittadino europeo: Diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni del Parlamento Europeo; Diritto di sottopporre al mediatore europeo casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni europee; Diritto di presentare una PETIZIONE (anche da un singolo cittadino europeo)al Parlamento Europeo. Diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri Diritto di essere tutelato, al di fuori dell’UE, dalle autorità diplomatiche di qualsiasi Stato membro.

7 La sovranazionalità nell’ordinamento europeo 2/2
2000 e poi 2007: è stata proclamata la CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA (54 articoli), che riconosce una serie di diritti personali, economici, civili e politici ai cittadini europei: La dignità umana Il diritto alla libertà e alla sicurezza L’uguaglianza davanti alla legge La solidarietà La cittadinanza dell’UE La giustizia

8 Le Istituzioni dell’UE 1/9
PARLAMENTO EUROPEO Sede: Strasburgo(Francia), Bruxelles (Belgio), Lussemburgo Presidente: MARTIN SCHULZ (fino a gennaio 2017) Compiti: funzione legislativa e approva il bilancio insieme al Consiglio funzione di controllo politico e consultiva Composizione: rappresentanti (non possono essere più di 751)dei popoli degli Stati membri e durano in carica 5 anni. Sono eletti a suffragio universale e diretto dai cittadini. Commissioni: all’interno del Parlamento ci sono le commissioni competenti per materia, sono 20 e l’11ma è competente in materia di turismo e trasporti. Decisioni: sono adottate a maggioranza assoluta (quando i voti favorevoli sono più degli sfavorevoli)

9 Le Istituzioni dell’UE 2/9
FUNZIONE di CONTROLLO DEMOCRATICO SULLE ALTRE ISTITUZIONI EUROPEE: i membri della Commissione Europea vengono designati dai governi ma la loro nomina deve essere approvata dal Parlamento Europeo che li esamina tramite colloquio e poi vota. Anche quando il Consiglio Europeo nomina l’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza, è necessario il consenso del Parlamento Europeo. Inoltre esamina le petizioni presentate dai cittadini dell’Unione Europea.

10 Le Istituzioni dell’UE 3/9
ALTO RAPPRESENTANTE PER LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA Compiti: Guidare la politica estera europea Condurre il dialogo politico con i Paesi terzi Esprimere la posizione dell’UE nelle organizzazioni internazionali (portavoce)

11 Le Istituzioni dell’UE 4/9
CONSIGLIO EUROPEO Sede: Bruxelles (Belgio) Presidente: Donald Tusk (fino a maggio 2017) Compiti: è un organo di indirizzo politico formula direttive al Consiglio e alla Commissione Europea Composizione: Tutti i Capi di Stato e di Governo degli Stati dell’UE, Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio Europeo.

12 Le Istituzioni dell’UE 5/9
CONSIGLIO Sede: Bruxelles (Belgio) Presidenza: a rotazione ogni 6 mesi Compiti: rappresenta gli stati Membri, funzioni legislative e di bilancio(insieme al Parlamento Europeo), definisce e coordina le politiche economiche degli Stati membri dell’UE. Composizione: ministri di ciascun Stato dell’UE a seconda dell’oggetto della discussione.

13 Le Istituzioni dell’UE 6/9
COMMISSIONE EUROPEA Sede: Bruxelles (Belgio) Presidente: Jean Claude Juncker (fino a ottobre 2019) Compiti: funzioni di iniziativa legislativa ( bilancio dell’UE,fondi strutturali, difesa) ed esecutiva(vigila sull’applicazione e sul rispetto dei trattati e del diritto dell’UE da parte degli Stati membri) Composizione: 28 membri, un commissario per ogni Stato membro, e dura in carica 5 anni.

14 Le Istituzioni dell’UE 7/9
BANCA CENTRALE EUROPEA Sede: Francoforte(Germania) Presidente: Mario Draghi Compiti: è autorità indipendente ed è il centro dell’Unione Economia e Monetaria dell’UE. 1)Autorizza l’emissione delle banconote all’interno dell’UE 2)Gestisce le riserve di valuta estera degli Stati membri (depositi di moneta estera che servono di appoggio alla moneta locale quando è a rischio svalutazione)

15 Le Istituzioni dell’UE 8/9
CORTE DEI CONTI EUROPEA Sede: Lussemburgo Presidente: Vítor Manuel da Silva Caldeira Compiti: controllo delle regolarità delle entrate e delle spese dell’UE Composizione: un membro per ogni Paese dell’UE

16 Le Istituzioni dell’UE 9/9
MEDIATORE EUROPEO: indaga sulle denunce presentate dai cittadine dell’UE e delle imprese contro istituzioni, organi, ugffici e agenzie dell’UE cioè funge da intermediario tra i cittadini e le istituzioni europee in caso di cattiva amministrazione. GARANTE EUROPEO DELLA PROTEZIONE DEI DATI : assicura che tutte le istituzioni dell’UE rispettino il diritto alla privacy nel trattamento dei dati personali.

17 Gli atti delle istituzioni europee 1/2
ATTI GIURIDICAMENTE VINCOLANTI REGOLAMENTI : è immediatamente applicabile e vincolante per gli Stati Membri e per i cittadini e non richiedono di essere ratificati. DIRETTIVE: sono finalizzati al raggiungimento di un determinato obiettivo e sono vincolanti per gli stati membri ma NON per i cittadini DECISIONI: possono avere portata generale o essere rivolte a destinatari precisi (imprese)

18 Gli atti delle istituzioni europee 2/2
ATTI GIURIDICAMENTE NON VINCOLANTI RACCOMANDAZIONI : suggeriscono al destinatario un determinato comportamento o una linea d’azione ma non sono obbigatorie giuridicamente PARERI: esprimono posizioni delle istituzioni europee su una situazione

19 I rimedi giurisdizionali
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA Sede: Lussemburgo Presidente: Koen Lenaerts (belga) Compiti: far rispettare il diritto comunitario contenuto nei trattati, nei regolamenti e nelle decisioni. Composizione: un giudice per ogni Stato membro Doppio grado di giurisdizione: CORTE DI GIUSTIZIA E TRIBUNALE (le sentenze del tribunale possono essere impugnate davanti alla Corte di giustizia) formati da giudici e avvocati in carica per sei anni, rinnovabili.

20 L’evoluzione della politica turistica nell’Unione
Il turismo è presente in tutti e 28 paesi dell’UE e rappresenta un settore trainante per l’economia dei Paesi dell’UE, dando un contributo al loro sviluppo. Il turismo è un settore con INTERDIPENDENZE cioè che condiziona e coinvolge molti altri settori, dalla cultura ai trasporti, dall’ambiente, all’istruzione. Con il Trattato di Roma del 1957, il turismo non aveva una diffusione di rilievo; soltanto quando si è cominciato a parlare di eliminazione delle barriere e di libera circolazione di merci e persone, il turismo è stato considerato uno strumento significativo dal punto di vista culturale ed economico. Soltanto col Trattati di Maastricht si è dato un fondamento normativo al settore del turismo europeo. Nel 2011, il Parlamento Europeo afferma che il turismo è lo strumento principale per il rafforzamento, la difesa e la promozione dell’immagine del nostro continente nel mondo

21 La normativa comunitaria in materia turistica 1/2
I principali atti normativi comunitari da ricordare sono: 1) LA RACCOMANDAZIONE PER LA PROTEZIONE ANTINCENDIO: tiene conto del diritto dei clienti e del personale dipendente degli alberghi di beneficiare di una tutela di sicurezza contro i rischi di incendio negli alberghi, indicando le precauzioni necessarie, l’accessibilità delle vie di evacuazione, la stabilità degli edifici, l’infiammabilità dei materiali usati, i mezzi di allarme, i mezzi di soccorso e la formazione del personale.

22 La normativa comunitaria in materia turistica 2/2
2) LA DIRETTIVA RIGUARDANTE I VIAGGI: è possibile chiedere il risarcimento per lesioni o per decesso in caso di incidente su un volo operato da una compagnia aerea dell’UE in qualsiasi parte del mondo 3) LA DIRETTIVA SULLA QUALITA’ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE: ogni anno gli Stati membri hanno il compito di individuare le acque di balneazione sul proprio territorio, monitorando le acque dei luoghi più frequentati dai bagnanti e adottando misure per eliminare l’inquinamento. La qualità delle acque si classifica in scarsa, sufficiente, buona ed eccellente. Come minimo deve essere sufficiente.

23 La politica di coesione 1/2
Consiste nell’adottare una serie di misure al fine di conseguire un riequilibrio economico e sociale di tutti gli Stati dell’UE: ridurre il divario economico tra regioni più sviluppate e meno sviluppate, in particolare le zone rurali, le regioni svantaggiate demograficamente o con svantaggi naturali. STRUMENTO PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DELLA COESIONE: FONDI STRUTTURALI che servono a programmare e cofinanziare i progetti di sviluppo in modo pluriennale

24 La politica di coesione 2/2
I più importanti sono: FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) Serve a riequilibrare le principali disparità fra le regioni cioè ad aiutare le regioni in ritardo sul processo di sviluppo. FSE ( il Fondo Sociale Europeo) è finalizzato all’accrescimento delle opportunità di occupazione dei cittadini europei, a promuovere l’istruzione e a migliorare la situazione dei soggetti più deboli a rischio povertà.

25 Il finanziamento alle imprese turistiche 1/2
Le imprese turistiche possono essere aiutate mediante strumenti di vario tipo: FISCALE : agevolazioni fiscali, ossia riduzioni dell’ammontare del tributo o escusione del pagamento dello stesso. FINANZIARIO: lo Stato eroga finanziamenti a fondo perduto o sovvenzioni per l’inizio di alcune attività turistiche CREDITIZIO: gli imprenditori turistici avranno un tasso d’interesse ridotto sui prestiti loro concessi dalle banche INCENTIVI PER LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE: imprenditoria giovanile e femminile

26 Il finanziamento alle imprese turistiche 2/2
Le attività turistiche che hanno beneficiato o possono beneficiare di un sostegno da parte dei fondi strutturali sono: attività volte al miglioramento della qualità di un albergo e di un servizio ricettivo Le iniziative di commercializzazione di prodotti locali Le attività di promozione turistica I corsi di formazione tendenti a migliorare le competenze del personale di un’impresa o per la realizzazione di nuovi prodotti

27 La Banca Europea degli Investimenti 1/3
Anno di istituzione: 1958 Sede: Lussemburgo Compiti: eroga finanziamenti ( con un tasso molto basso)a lungo termine per la realizzazione di progetti connessi con gli obiettivi dell’unione al fine di contribuire allo sviluppo stabile ed equilibrato del mercato. Soggetti a cui si rivolge: dalle grandi aziende alle piccole imprese

28 La Banca Europea degli Investimenti 2/3
Settori d’intervento: lo sviluppo regionale, le reti traseuropee di trasporto, lo sviluppo delle telecomunicazioni e del settore dell’energia, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, lo sviluppo e la protezione dell’ambiente, la salute e l’istruzione. Condizioni per ottenere un finanziamento: 1)I progetti devono essere conformi agli obiettivi europei 1)La plausibilità economica del progetto

29 La Banca Europea degli Investimenti 3/3
I capitali erogati dalla BEI provengono dagli Stati membri e dai debiti contratti sui mercati finanziari e devono essere restituiti La BEI non presta più del 50% del costo d’investimento del progetto


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