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Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia)

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Presentazione sul tema: "Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia)"— Transcript della presentazione:

1 Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia)
Coltivazioni vivaistiche in pieno campo e zollatura Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia) Sedimenti fluviali decontaminati: una risorsa per il vivaio, l’orto e la città 15 Dicembre c/o Nursery Campus - Pistoia

2 La produzione florovivaistica in cifre
Il valore della produzione delle aziende florovivaistiche italiane è pari a 2,6 miliardi di euro (media biennio ) e rappresenta quasi il 5% della produzione agricola totale (in contrazione rispetto al quinquennio , che era del 6% e circa 3 miliardi di euro). Deriva per il 50% dai comparti fiori e piante in vaso mentre, il restante 50% da piante, alberi e arbusti del vivaismo. I dati del comparto vivaistico: Superficie vivaismo (ha) Addetti vivaismo (n) 7.459 Produz. di piante in vaso, alberi e arbusti (mln pezzi) 575 Produz. di alberi e arbusti ornamentali (mln pezzi) 93 Valore della produzione vivaismo (mln €) 1.300 Dati estratti dal Piano Florovivaistico nazionale

3 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Alberi e arbusti sempreverdi

4 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Conifere

5 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Alberi spoglianti

6 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Arbusti spoglianti

7 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Arbusti rampicanti e rose

8 Le coltivazioni vivaistiche ornamentali
Piante topiarie

9 La filiera vivaistica E’ molto articolata e alterna coltivazione in campo ed in vaso. Giovani piante Coltura in campo Coltura in contenitore Piantine trapianti rinvasi Piante in zolla (a radice nuda) Piante in vaso (zolle invasate) Produzioni particolari Topiaria, rose, rampicanti

10 La produzione vivaistica
La merceologia dei prodotti vivaistici è molto complessa

11 Le quantità della produzione
Tabella estratta dal Piano Florovivaistico nazionale

12 La produzione vivaistica in zolla
Molte piante in vaso in realtà sono zolle invasate ...

13 Le zollatura delle piante ornamentali
Antica tecnica che rende possibile il trapianto anche di grandi alberi ...

14 Le zollatura delle piante ornamentali
La zollatura ha subito un notevole sviluppo tecnologico ...

15 Le caratteristiche delle zolle
Le zolle vengono realizzata secondo precisi standard. Le dimensioni devono essere proporzionate alla pianta da espiantare. I materiali utilizzati per rivestirla sono: juta, cascami di stoffa biodegradabile, rete di ferro e film plastico termo-restringente. La resistenza meccanica dei materiali sarà crescente con l’aumento delle dimensioni. Esistono cestelli di filo di ferro già pronti in diverse misure per le zolle più comuni. Tutti i materiali devono essere biodegradabili per impedire lo strozzamento delle radici.

16 La preparazione delle zolle
La procedura per il rivestimento di juta e rete metallica è abbastanza laborioso con zolle di grosse dimensioni.

17 I mezzi meccanici per la zollatura
La meccanizzazione aumenta notevolmente la produttività ...

18 L’esecuzione della zollatura
La zollatura può essere fatta a dirado, espiantando metà delle piante, oppure completa togliendo tutte le piante.

19 Le conseguenze della zollatura
Asportazione di terreno dai vivai con le zolle delle piante Si stima che i volumi di terreno asportati con le zolle possano variare tra mc/ha anno fino a mc/ha anno, seconda della densità d’impianto e la dimensione delle piante. In pratica il terreno si abbassa da 3-4 mm/anno fino a 8-10 mm/anno, rendendo necessario il riporto di nuova terra.

20 Il terreno da vivaio Tessitura franco-limosa (45% sabbia, 40% limo, 15% argilla) Comunque costituito da: Sabbia % Limo % Argilla 15 – 25 % Queste caratteristiche sono fondamentali per la corretta coltivazione delle piante ornamentali da espiantare con il pane di terra (zolla).

21 Il terreno adatto per la zolla
Troppo sabbioso > incoerente Troppo argilloso > compatto Il terreno franco-limoso consente alla zolla di stare assieme senza sgretolarsi oppure fratturarsi, altrimenti vengono danneggiate le radici dentro al pane di terra. La zolla troppo sabbiosa o ricca di scheletro si sgretola non riuscendo a stare insieme. La zolla troppo argillosa si spacca e si frattura quando si asciuga perdendo umidità.

22 Le zone vivaistiche vocate
Terreni alluvionali La maggior parte delle aree vivaistiche si è sviluppata nelle pianure alluvionali, formate dai fiumi nei fondovalle. Il motivo è la qualità dei terreni alluvionali, particolarmente adatti alle coltivazioni vivaistiche (oltre che per la disponibilità di acqua per l'irrigazione). I sedimenti fluviali, ricavati dalla pulizia degli alvei, sono costituiti in gran parte da sabbia e limo, che sono dei componenti di pregio dei terreni vivaistici.

23 I distretti vivaistici italiani
I principali sono: Lago Maggiore (NO - VCO) Canneto sull'Oglio (MN) Saonara (PD) Pistoia (PT) Grottammare (AP) Agro Pontino (LT) Sicilia (ME - CT)

24 I numeri dei distretti vivaistici italiani
Lago Maggiore (NO - VCO) 300 ha (200 ha in campo) 150 aziende Produzione di piante acidofile Canneto sull'Oglio (MN) 3000 ha in pieno campo 200 aziende 1000 addetti Produzione di alberature a foglia caduca Saonara (PD) 1000 ha in pieno campo 500 aziende Produzione di piante ornamentali in genere Pistoia (PT) 5000 ha di cui 1000 ha di vasetteria 1500 aziende 5000 addetti Grottammare (AP) ha 100 aziende Produzione di piante mediterranee Agro Pontino (LT) 700 ha 150 aziende 2000 addetti Sicilia (ME - CT) 1500 ettari 400 aziende 4000 addetti (Dati stimati consultando varie fonti)

25 Il terreno di riporto per i vivai
Il fabbisogno stimato di terra da riporto nei vivai italiani Considerando una superficie totale di circa ha di vivai coltivati in pieno campo. Prendendo in considerazione solo la minor asportazione di terreno possibile di mc/ha all’anno, a causa della zollatura delle piante. Il terreno da riportare sulle superfici considerate potrebbe ammontare a oltre mc all’anno.

26 Il terreno di riporto per i vivai
Spesso la terra da riporto per i vivai è di qualità scadente … e l’operazione di reintegro non viene effettuata per questo motivo. Un ammendante per migliorare la qualità della terra da riporto potrebbe essere realizzato con i sedimenti del progetto CleanSed.

27 Grazie per l’attenzione !
Test site al Ce.Spe.Vi.


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