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ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI NOZIONI DI RADIOCOMUNICAZIONI

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Presentazione sul tema: "ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI NOZIONI DI RADIOCOMUNICAZIONI"— Transcript della presentazione:

1 ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI NOZIONI DI RADIOCOMUNICAZIONI
NOZIONI GENERALI SU RICEVITORI E TRASMETTITORI

2 IL RADIORICEVITORE Amplifica i segnali captati dall’antenna
Seleziona il segnale che si desidera ricevere Demodula il segnale selezionato Amplifica l’informazione demodulata Fornisce in uscita l’informazione con le caratteristiche idonee al suo utilizzo

3 Le caratteristiche principali
di un radioricevitore : La sensibilità : è la capacità di ricevere segnali deboli e di ricavarne informazioni intelligibili. La sensibilità deve essere adeguata alle esigenze e alla intensità dei segnali da ricevere. Comunque non deve mai essere eccessiva, pena il “sovraccarico” del ricevitore con gonseguente distorsione dei segnali e la generazione di “spurie”. Se la dinamica dei segnali da ricevere è molto ampia si utilizza un circuito definito “Controllo Automatico di Guadagno” (C.A.G.). Da considerare è anche il “rumore” naturale captato dall’antenna.

4 Le caratteristiche principali
di un radioricevitore : La selettività : è la proprietà del ricevitore di selezionare fra tutti i segnali a varie frequenze, la frequenza della stazione desiderata. Deve essere adeguata alla banda passante del segnale da ricevere : una scarsa selettività comporta la ricezione di segnali indesiderati su frequenze adiacenti. Una selettività troppo spinta “taglia” parte del segnale e, al limite, lo può rendere inutilizzabile. Nei ricevitori in cui sia necessario ricevere segnali con bande passanti molto diverse tra loro è presente un controllo manuale della selettività

5 Le caratteristiche principali
di un radioricevitore : La stabilità : è la proprietà di rimanere sintonizzato “stabilmente” sul segnale ricevuto. Una scarsa stabilità comporta la necessità di intervenire spesso sui comandi del ricevitore e/o potrebbe compromettere la corretta ricezione dei segnali. Per alcuni tipi di segnale è imperativa una quasi assoluta stabilità in frequenza del ricevitore.

6 Le caratteristiche principali
di un radioricevitore : La fedeltà : È la la proprietà del ricevitore di riprodurre all'uscita l'informazione così come è stata trasmessa. È evidente che qualsiasi distorsione compromette il contenuto dell’informazione ricevuta Tutti gli stadi di un ricevitore, di norma, lavorano in classe “A”. Nei ricevitori FM, dove l’informazione è legata alla frequenza, è sufficiente che sia mentenuta, fino allo stadio rivelatore (demodulatore) l’informazione corretta di frequenza.

7 Le caratteristiche principali
di un radioricevitore : L’insensibilità ai disturbi : è la proprietà del ricevitore di rendere intelligibile l‘ informazione anche in presenza di disturbi ed interferenze di vario genere. Esistono diversi metodi per ridurre o “cancellare” i disturbi o il “rumore”. Un tempo tali metodi erano di tipo analogico, più recentemente sono stati sviluppati metodi di elaborazione digitale dei segnali, basati sul principio della FFT (Fast Fourier Transform) per ricavare il segnale anche in presenza di forte rumore. Questi metodi fanno largo uso della tecnologia “DSP”.

8 Segnale nel dominio del tempo Lo stesso segnale nel dominio della frequenza con l’uso di un algoritmo “ FFT “

9 Le caratteristiche di un radioricevitore
sono spesso contrastanti tra loro o non è facile mantenerle costanti al variare della frequenza ricevuta o penalizzano la semplicità d’uso Durante la prima metà del ‘900 questi problemi furono affrontati e risolti con l’invenzione di diversi circuiti speciali : - amplificazione diretta - reazione (e super reazione) - reflex - Conversione diretta (autodina) - conversione di frequenza (super eterodina)

10 AMPLIFICAZIONE DIRETTA

11 REAZIONE - SUPER REAZIONE

12 REFLEX

13 CONVERSIONE DIRETTA - AUTODINA
Radiometro Integrato al Silicio per la Prevenzione di Incendi e la Salvaguardia Civile ed Ambientale (università di pisa)

14 CONVERSIONE DI FREQUENZA
“SUPER ETERODINA” ant filtro di banda demodulatore mixer X amplificatore IF amplificatore BF oscillatore locale

15 CONVERSIONE DI FREQUENZA
“SUPER ETERODINA” PREGI : - sensibilità - selettività - fedeltà - stabilità - semplicità d’uso DIFETTI : - complessità circuitale - messa a punto - costo

16 I COMANDI accensione: attiva l’alimentazione all’apparecchiatura.
gamma: seleziona una delle gamme di frequenza sintonia: dispone il ricevitore sulla frequenza volume: regola l’intensità sonora riprodotta dall’altoparlante. tono: modifica la tonalità di riproduzione acustica guadagno RF: regola l’amplificazione degli stadi alta frequenza soglia del silenziatore: regola il livello di segnale che “sblocca” il ricevitore nota : regola la nota audio dei segnali telegrafici modo di funzionamento: seleziona il tipo di modulazione che si desidera ricevere.

17 IL RADIOTRASMETTITORE
Genera e seleziona la frequenza del segnale RF Amplifica in potenza il segnale generato Amplifica l’informazione modulante Realizza il processo di modulazione Effettua l’adattamento di impedenza con l’antenna

18 Le caratteristiche principali
di un radiotrasmettitore : La stabilità di frequenza: È la proprietà del trasmettitore di generare segnali RF che non varino la loro frequenza. Una deriva di frequenza oltre a rendere difficoltosa o impossibile la ricezione provoca disturbi sulle frequenze adiacenti. Alcuni tipi di segnali devono essere emessi con frequenza rigorosamente costante, pena l’impossibilità di essere ricevuti correttamente.

19 Le caratteristiche principali
di un radiotrasmettitore : La purezza spettrale : è la proprietà del trasmettitore di emettere segnali privi di armoniche e di frequenze “spurie”. Qualunque emissione di segnali indesiderati si traduce in disturbi su altre frequenze e in una riduzione della potenza utile del trasmettitore.

20 Le caratteristiche principali
di un radiotrasmettitore : La potenza : Deve essere sempre adeguata all’uso a cui è destinato il trasmettitore e, di norma, deve essere la minima indispensabile per poter ottenere lo scopo previsto. Una potenza troppo bassa si traduce in segnali deboli e di difficile comprensibilità, al limite, nell’impossibilità di effettuare il collegamento. Una potenza eccessiva può generare disturbi sulle frequenze adiacenti. Ci sono norme di legge che definiscono la massima intensità consentita per i campi elettromagnetici che possono interessare le persone.

21 ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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