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Abbazia di Santa Maria Arabona

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Presentazione sul tema: "Abbazia di Santa Maria Arabona"— Transcript della presentazione:

1 Abbazia di Santa Maria Arabona
Affreschi ed elementi scultorei Scuola Primaria “Alessandro Bianchi” Manoppello Scalo Classi quarte (A – B – C)

2 Cappella del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Nella Chiesa di Santa Maria Arabona, la Cappella a destra dell’ingresso a nord, è di proprietà dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Sulla parete emergono bellissimi affreschi, in particolare una deposizione con Gesù tra le braccia di Maria con accanto San Giovanni e Santa Maria Maddalena.

3 Santa Maria Maddalena è rappresentata in ricchi abiti rinascimentali, quasi fosse una nobile

4 Ai due lati troviamo le immagini di
San Sebastiano e Sant’Antonio di Padova

5 San Sebastiano San Sebastiano (256 d. C. – 288 d.C.) è stato un militare romano, martire per aver sostenuto la fede cristiana. San Sebastiano viene raffigurato solitamente come un giovane trafitto da frecce. La leggenda del Soldato Martire ha interessato pittori e scultori di ogni epoca.

6 Sant’Antonio di Padova
Sant’Antonio di Padova fu un religioso portoghese che alla nascita si chiamava Fernando Martins De Bulhões, nato a Lisbona il 15 agosto 1195 e morto a Padova il 13 giugno Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona San Francesco. Dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura fu apprezzato per l’insegnamento della teologia, per le sue doti di predicatore, ma soprattutto per la difesa dei più poveri.

7 L’ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme risale al 1099 d. C
L’ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme risale al 1099 d.C. ed è stato istituito da Goffredo da Buglione. All’origine avevano particolare importanza i Sergentes che ricevevano l’investitura direttamente sul Santo Sepolcro ed avevano lo scopo di custodire i luoghi santi.

8 La Croce di Gerusalemme
La croce di Terra Santa, una croce greca potenziata di colore rosso su sfondo bianco contornata da quattro croci più piccole, è conosciuta anche come croce di Gerusalemme ed è il simbolo della custodia della Terra Santa. E’ probabile che la croce di Gerusalemme sia l’evoluzione di una croce greca con dei puntini al posto delle crocette usata dalla primissima comunità cristiana del medio-oriente in epoca romana. Il significato consiste nel ricordare la passione di Cristo e il suo dominio universale. Per molti, infatti, il numero delle croci (quattro piccole + una grande) simboleggia le 5 piaghe di Gesù sulla croce.

9 Noi… piccoli artisti

10 Gli affreschi del Presbiterio
Sulla parete in fondo alla navata centrale dell’Abbazia di Santa Maria Arabona ci sono un rosone e cinque monofore, cioè finestre sormontate da un arco, con una sola apertura. Sono posizionate due in alto e tre in basso. Gli spazi tra gli spigoli e le monofore poste in basso, sono occupati da tre affreschi, risalenti al XIV secolo. Probabilmente sono stati realizzati dallo stesso artista.

11 L’affresco di sinistra è il più antico e rappresenta una santa, probabilmente S. Caterina d’Alessandria. Il personaggio sta in piedi su un pavimento o un tappeto rosso, con il corpo leggermente girato verso destra. Indossa un vestito rosso e un mantello bianco; sul capo s’intravede una corona secolare, che si confonde con il colore dell’aureola e con quello dei suoi capelli. Con la mano sinistra regge sul petto un libro con la copertina di un rosso leggermente più scuro dell’abito, mentre con la mano destra regge in modo delicato un fiore dallo stelo lungo. Nel complesso il personaggio così come viene rappresentato, ha caratteri di grande nobiltà.

12 Vicino alla santa, si vede in basso a destra, la figura di un frate con un saio bianco, che sta di profilo verso la santa con le mani giunte, come se stesse pregando o supplicando. Molto particolare è l’enorme differenza delle dimensioni dei due personaggi, forse questa caratteristica vuole evidenziare l’importanza della santa. Lo sfondo è rappresentato da una parete blu e una tenda rossa (simile al colore dell’abito della santa) che copre un’ipotetica finestra.

13 Tutta la scena è incorniciata da un bordo elegante, su cui sono presenti piccole figure geometriche raggruppate in diverse strisce decorative; i colori riprendono quelli dello scenario. Su ogni lato lungo della cornice, sono presenti due piccoli riquadri che rappresentano l’emblema dell’Abbazia di Santa Maria Arabona.

14 Il secondo affresco rappresenta la Crocifissione di Cristo.
Sullo sfondo blu scuro, risaltano le tre figure presenti: al centro Gesù crocifisso, alla sinistra la Madonna e a destra S. Giovanni apostolo. Una caratteristica particolare è il sangue che sgorga a fiotti dalle braccia e dal costato . Molto realistica è l’espressione di dolore di Maria: il capo chinato in avanti, gli occhi socchiusi. La sua mano sinistra sembra indicare il motivo del suo dolore: la crocifissione di suo Figlio. Essa indossa un abito grigio chiaro e un lungo mantello nero con l’interno rosso, che copre il suo capo .

15 S. Giovanni è rappresentato con un abito grigio chiaro e in mantello giallo senape. Il Santo, a differenza di Maria, ha lo sguardo sofferente rivolto verso Gesù, le mani raccolte e i piedi nudi.

16 Le aureole della Vergine e di San Giovanni presentano motivi floreali, mentre quella di Gesù è decorata con stelle.

17 La cornice del dipinto è semplice, formata da una grande striscia bianca con decori scuri un po’ sbiaditi, contornata da piccole strisce (verde marcio e giallo al margine interno, rosso-mattone all’esterno).

18 Il terzo affresco rappresenta la Madonna con Gesù Bambino.
Lo sfondo è rappresentato da un telo verde chiaro con delicati motivi floreali, che sovrasta una parete blu scuro; ad ogni spigolo del lato superiore è rappresentata una stella bianca a otto punte. La Madonna è seduta su un trono e indossa un abito marrone molto particolare perché presenta decori floreali in rilievo realizzati in pasta vitrea. L’abito e il capo della Vergine sono coperti da un mantello nero con un sottile bordo giallo chiaro. Il suo sguardo è sereno e con le mani regge delicatamente Gesù Bambino che è seduto sulle sue gambe. Gesù Bambino con i suoi capelli biondi, indossa un abito color panna che lascia scoperte le sue candide spalle. Volge lo sguardo nella stessa direzione della Vergine Maria e sorride.

19 Sulle sue gambe siede un cagnolino bianco rivolto verso la Madonna, che quasi si confonde con il colore chiaro dell’abito di Gesù. La presenza del cagnolino è un elemento particolare perché non è frequente nelle opere sacre, soprattutto in tale posizione.

20 La cornice è identica a quella della Crocifissione da cui si differenzia solo per la presenza di un’iscrizione nella parte bassa ( A.D. MCCCLXXIII ANTONIUS DE ADRIA FECIT), che riporta l’anno e il nome dell’ autore che ha realizzato l’opera: Antonio di Atri. Secondo lo studioso Gabriello Cherubini, l’artista in questione è Antonio Martini, pittore di Atri (TE) che eseguì diverse opere in Abruzzo. Gli elementi stilistici comuni tra quest’ opera e quella della Crocifissione, hanno portato i critici ad affermare che esse siano state realizzate dallo stesso pittore.

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25 Il candelabro del cero pasquale
Sul lato sinistro della navata centrale ci sono: il candelabro del cero pasquale e l’arca o tabernacolo. Il candelabro del cero pasquale è alto circa 6 metri ed è opera di un intagliatore abruzzese del tredicesimo secolo. La colonna simboleggia Cristo, luce del mondo.

26 Alla base del candelabro ci sono 2 leoni e 2 cani, di cui uno mancante
Alla base del candelabro ci sono 2 leoni e 2 cani, di cui uno mancante. Un cane si morde la coda come per “ira” in quanto non riesce ad oltrepassare il collare posto su di esso che rappresenta il limite oltre il quale non può arrivare il male. Alcuni studiosi sostengono, infatti, che gli animali simboleggiano le forze del male che cercano di attaccare l’ unità della chiesa rappresentata dalla colonna; altri invece affermano che i leoni e il cane potrebbero sostenere la colonna con il loro vigore e la loro energia; dopotutto la casualità ha voluto che in braccio a Gesù nel presbiterio ci sia proprio un cagnolino.

27 La colonna centrale, metafora di Gesù è avvolta da una vite la quale simboleggia i fedeli che abbraccerebbero Gesù stesso. Alla fine della colonna c’è un elegante capitello decorato con foglie di vite e grappoli d’uva che 8 uccelli stanno spiluccando.

28 Sul capitello si alzano 2 ordini di 6 colonnine sfalsate molto lavorate e tutte diverse: c’è quella più sobria, quella più ricca, quella liscia e quella decorata Le 12 colonnine simboleggiano i 12 apostoli intorno alla colonna centrale che è Gesù. Ce n’è solamente una ad essere particolarmente “strana” perché “storta”. Rappresenta forse Giuda? Su una base rotonda, sopra le 12 colonnine è posto il cero pasquale, portatore della fiamma eterna. Nel fuoco che brucia, senza che consumi, vi è la presenza di Dio.

29 Il Tabernacolo o Arca Alle spalle del candelabro, appoggiato al muro, ha la sua presenza un bellissimo tabernacolo in pietra alto circa 3 metri, fine tredicesimo secolo, sorretto da due capitelli riccamente decorati. E’ basato su una struttura a parallelepipedo; gli spigoli sono segnati da colonnine dal fusto inanellato e decorato con differenti motivi a spirale. I capitelli su cui poggia il reliquiario si caratterizzano per una tecnica scultorea estremamente raffinata. I càlati sono ornati da fiori, foglie, frutti, pigne, melograni, uccelli e persino un agnello pasquale.

30 Nella lastra del fianco sinistro c’è al centro un grande fiore di cardo semiaperto, all’estremità sono posti quattro fiori ad otto petali.

31 Nella parete posteriore del tabernacolo si osserva una composizione floreale, in basso due curiose maschere. Il chiaroscuro è accentuato dalla profondità del fogliame che sinuosamente si intreccia. Nel terzo lato è presente l’apertura del reliquiario senza la porticina che è mancante.

32 Laboratorio artistico

33 Noi… piccoli artisti

34 Un’ Abbazia Cistercense a Manoppello
Oggi Ieri Santa Maria Arabona


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