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Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief, aprile2004

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Presentazione sul tema: "Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief, aprile2004"— Transcript della presentazione:

1 Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief, aprile2004
Il Direttore Generale Dr. Bruno Cravedi si scusa per essere dovuto partire per precedenti impegni. Mi ha delegato a rappresentarlo, a rivolgere il suo saluto alle Autorità e a tutti gli intervenuti. Mi ha anche chiesto di far presente che è fortemente interessato a questa iniziativa alla quale l’ASL 5 intende fornire il proprio contributo fattivo

2 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 Fase organizzativa Profilassi del personale impegnato Partecipazione diretta Io sono qui a rappresentare il Dipartimento della Prevenzione. Abbiamo ritenuto in prima istanza che la funzione più utile per fronteggiare le situazioni emergenziali sia la funzione di igiene pubblica. Il contributo che può fornire l’igiene pubblica alle emergenze può essere suddiviso in un contributo nella fase organizzativa, cioè preparatoria alla missione, nella fase che prevede l’adozione delle misure di profilassi sul personale impegnato, attività che è stata svolta fino ad adesso, e ho riservato uno spazio anche al possibile contributo “in loco”.

3 Dipartimento di Prevenzione Contributo organizzativo
Pisa Relief, aprile2004 Contributo organizzativo Predisposizione del materiale generico e/o specifico della missione con riferimento agli aspetti igienici Procedure di sterilizzazione e procedure della loro verifica Predisposizione protocolli di disinfestazione Gestione dei vaccini e farmaci specifici Controllo dispositivi protezione individuale Occorrerà dunque preparare il materiale proprio necessario per la missione, ma anche fornire un contributo professionale, se ritenuto opportuno anche alla valutazione di altri aspetti tipici del nostro lavoro

4 PROFILASSI DEL PERSONALE individuazione pool Vaccinoprofilassi
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 PROFILASSI DEL PERSONALE individuazione pool Vaccinoprofilassi Poliomielite, epatite A, epatite B, Tifo, Paratifo, Meningite meningococcica, Febbre Gialla, Difterite, Tetano, Morbillo, Influenza PRESCINDE DALLE ESIGENZE CONTINGENTI La profilassi del personale può consistere ovviamente in vaccinazioni.Ora bisogna dire che le vaccinazioni dovrebbero essere una attività programmata che dovrebbe interessare tutto il personale candidato alla partenza in zone del mondo dove certe malattie possono tutt’oggi esistere. Dal momento che a secondadel tipo di vaccinazione non è sufficiente una sola dose, ma a volte ne sono necessarie almeno tre a distanza di sei otto mesi l’una dall’altra, è ovvio che questa attività deve essere programmata ed essere indipendente dal luogo di destinazione. Effettuare una singola vaccinazione in concomitanza della partenza può non essere sufficiente a proteggere il personale, e anzi può dare la falsa sicurezza di essere protetto.

5 Dipartimento di Prevenzione DESTINAZIONE E SITUAZIONE CONTINGENTE
Pisa Relief. aprile2004 Chemioprofilassi Antimalarica o altro DIPENDE DA DESTINAZIONE E SITUAZIONE CONTINGENTE A volte può essere necessario prescrivere dei farmaci antimalarici. Quale tipo di farmaco antimalarico consigliare dipende dal rischio locale, cioè della zona del mondo dove si va a lavorare, e questo lo si legge nei comunicatio ufficiali della Organizzazione Mondiale della Sanità, ma bisogna stare attenti anche alla tipologia di evento calamitoso cui si va a fronteggiare,perché dalla letteratura per esempio si sa che nelle alluvioni il rischio malarico può cambiare molto rapidamente e zone che prima non erano a rischio lo diventano senza preavviso. Poi bisogna considerare che farmaci che ad esempio proteggono in asia non funzionano in africa. Ma dipende anche da quando si parte, perché ci sono farmaci che bisogna assumere almeno una settimana prima di partire, altri è sufficiente che si comincino a prendere il giorno prima ecc. Probabilmente Vi sarete accorti che il raggiungimento di una condizione di autosufficienza riguardo alla profilassi antimalarica significa anche avere una piccola scorta autonoma , perché certi farmaci non sono reperibili facilmente sul mercato. A volte c’è l’indicazione di una chemioprofilassi diretta verso altri rischi esempio doxicicilina nelle zone a forte rischio di patologie dissenteriche maggiori ecc.

6 Dipartimento di Prevenzione Per noi la prima emergenza è la
Pisa Relief. aprile2004 Per noi la prima emergenza è la INFORMAZIONE Interazione con la sanità locale, individuazione delle eventuali criticità e precoce contributo al loro superamento Nell’ipotesi del contributo diretto sul campo delle nostre competenze bisogna ricordare che, per fare una similitudine con quanto succede per il clinico che fa l’anamnesi, la prima cosa da fare è raccogliere informazioni e cioè fare una ricognizione della situazione locale, sia dal punto di vista delle condizioni di base della igiene pubblica in generale (disponibilità di acqua potabile, situazione epidemiologica locale di base, se i bimbi sono o non sono già vaccinati e per cosa,ecc. ecc. ) batteriologia funzionanti ecc.) sia dal punto di vista della sanità locale e ciò che può autonomamente fare la sanità locale senza duplicazione di funzioni, e anche ciò che può essere fatto nell’immediato per amplificare la capacità di risposta della sanità locale alla situazione di crisi (disponibilità di laboratori, di microscopi, di terreni di coltura) ecc. ecc.

7 INFORMAZIONE Analisi preliminare orientativa costo/efficacia
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 INFORMAZIONE Analisi preliminare orientativa costo/efficacia Insomma non avendo a che fare con la singola persona ma con una collettività ci viene sempre chiesto quanto costa e che valore aggiunto può produrre in termini di salute pubblica: cioè l’analisi costo efficacia degli interventi di sanità pubblica. Questo principio può essere riportato in interventi in aree di crisi e probabilmente può essere un principio utile.

8 “nella attuale emergenza Tsunami le vittime
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 OMS (gennaio 2005): “nella attuale emergenza Tsunami le vittime del maremoto possono raddoppiare a causa del pericolo epidemico susseguente.” ipotesi condivisa N Engl J Med 352;5 3 febbraio 2005 Ad esempio l’OMS nel gennaio di quest’anno ha lanciato un allarme di questo tipo, allarme ripreso nel febbraio molto autorevolmente da New England, e i medici qui presenti sanno quanto autorevoli siano tutti e due questi riferimenti, sia dal punto di vista della ufficialità (OMS) sia scientifico (NEJM)

9 Dipartimento di Prevenzione Priorità sanitarie storiche
Pisa Relief. aprile2004 Priorità sanitarie storiche Acqua potabile Vaccinazioni Antibiotici Allora, senza informazioni relativamente alla zona colpita riguardanti gli aspetti di cui si diceva prima, se ci si domanda cosa può fare l’organizzazione “Pisa Relief”, in una fase immediatamente successiva alla emergenza “traumatologica” dovuta allo tsunami, si può senz’altro rispondere senza conoscere la situazione locale nelle zone colpite, che gli interventi che statisticamente hanno cambiato i destini in termini di salute di una collettività sono sempre stati nell’ordine quelli sopra descritti in ordine di importanza.

10 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 I dati di letteratura propongono scenari evolutivi diversi a seconda della tipologia della calamità. Nelle alluvioni (es. tsunami) il rischio maggiore per lo sviluppo di eventi epidemici è nei campi allestiti per gli sfollati (OMS) ( Ma dai dati di letteratura sappiamo qualcosa di più specifico, cioè andando a guardare cosa è successo storicamente in situazioni analoghe è possibile per esempio vedere dove può stare il pericolo maggiore cioè nei campi sfollati

11 Costa Rica 1989 (Trop Doct 1989; 19:14-17 op. cit)
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 Lezioni del passato: nei campi, promiscuità e condizioni di stress hanno causato alto numero di vittime specie in bambini sotto i 5 anni Costa Rica 1989 (Trop Doct 1989; 19:14-17 op. cit) Afghanistan, (JAMA 1994;272: ) Tanzania 1999 (J Refug Stud 2001; 14: op.cit.) Altri ……………………………………………….

12 Principali cause di morte tra i bambini nei campi
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 Principali cause di morte tra i bambini nei campi Dissenteria, Congo rifugiati rwandesi morti di cui 85% dissenteria (80% bambini sotto 2 anni) (Lancet 1995; 345:339-44) Infezioni respiratorie acute, Kabul 23% della mortalità di bambini con meno di 5 aa

13 Principali cause di morte tra i bambini nei campi
Dipartimento di Prevenzione Pisa Relief. aprile2004 Principali cause di morte tra i bambini nei campi Morbillo, 1985 :fino al 53% della mortalità tra bambini con meno di 5 anni in Sudan e 42% in Somalia (Bull WHO 1988;66: ) Malaria, 1999 Tanzania

14 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Site planning Impatto sanitario Malattie diarroiche Infezioni Respiratorie Acute Dunque una importante misura di prevenzione per evitare di incorrere in problemi già visti in passato è nella corretta pianificazione del sito ove dislocare il campo. ….

15 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Acqua potabile: Verifica approvvigionamento Analisi di base Clorazione d’emergenza o altro Monitoraggio Impatto sanitario Malattie diarroiche Febbre tifoide Abbiamo visto in precedenza l’importanza sanitaria di questo contributo

16 Dipartimento di Prevenzione Site planning: igiene generale
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Site planning: igiene generale dell’ aggregato umano Gestione Liquami Gestione Rifiuti Gestione Servizi Impatto sanitario Dissenteria altre malattie fecali-orali m.trasmesse da vettori, tifo esantematico, febbre ricorrente Leptospirosi scabbia, La gestione di tutte queste variabili influisce nel predisporre a malattie infettive quali quelle a lato. La gestione dei liquami a tutte le malattie infettive trasmissibili per la via fecale orale, quella dei rifiuti a malattie infettive trasmissibili attraverso topi esempio la peste, evento successo in India pochi anni fa senza situazioni calamitose, oppure alla tularemia evento successo in Kosovo pochi anni fa nei campi sfollati.

17 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Controllo vettori Disinfestazione Derattizzazione Bonifica Impatto sanitario Peste Tifo Esantematico Leishmaniosi Malaria Febbre gialla Dengue Malattie emorragiche Encefaliti virali Si può procedere ad effettuare in autonomia operazioni di disinfestazione, derattizzazione e bonifica.Cosa che contribuisce ad evitare tutte le malattie trasmissibili attraverso insetti (zanzare, pappataci, pidocchi ecc.)

18 Dipartimento di Prevenzione (interazione col sistema sanitario locale)
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Vaccinazioni (interazione col sistema sanitario locale) Impatto sanitario Morbillo Meningite Febbre Gialla Difterite Pertosse Polio Abbiamo poco fa visto del possibile impatto di una campagna di vaccinazione antimorbillo sui bambini residenti nei campi. Oppure altre secondo le esigenze. Occorrerà un interazione con la sanità locale per capire a quali vaccinazioni sono stati già sottoposti i bimbi.

19 Dipartimento di Prevenzione Malattie sessualmente trasmesse
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Educazione sanitaria Impatto sanitario Malattie sessualmente trasmesse HIV/AIDS Epatiti B,C Dissenteria Tifo esantematico Malaria Leishmaniosi Personale in grado di trasmettere contenuti mirati di educazione sanitaria può fornire un contributo enorme nella prevenzione di malattie quali quelle a lato ed è persino superfluo spiegare perché.

20 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. aprile2004 Misure preventive Case management e follow-up dei contatti Impatto sanitario Cholera Shigellosi Tubercolosi Infezioni Respiratorie Acute Malaria Dengue e Febbre Gialla Meningite Tifo e febbre ricorrente In caso dello sviluppo di un caso di meningite occorrerà gestire adeguatamente il caso dal punto di vista della prevenzione di ulteriori significativi contatti (isolamento) e fare una profilassi su tutti i contatti a rischio, rischio che può essere grave nei campi. Lo stesso per una tubercolosi ecc. ecc.

21 Dipartimento di Prevenzione Sorveglianza epidemica
Pisa Relief. Aprile2004 Misure preventive Sorveglianza epidemica Impatto sanitario Peste Tifo Esantematico Leishmaniosi Malaria Febbre gialla, Dengue Colera, Tifo Malattie emorragiche Encefaliti virali Fondamentale poi avere un occhio vigile per sospettare il primo sviluppo di malattie infettive ad andamento epidemico maggiore, in modo che si possa intervenire con misure di profilassi più severe prima che sia troppo tardi.

22 Know how del Dipartimento della Prevenzione Utile solo “se richiesto”
Pisa Relief, - Aprile 2005 Know how del Dipartimento della Prevenzione Utile solo “se richiesto” Funzione al 40% operativa Funzione al 60% consultiva INTERAZIONI CON INTERLOCUTORE OPERATIVO AUTORITA’ LOCALI: ACCREDITAMENTO

23 Dipartimento di Prevenzione
Pisa Relief. Aprile2004 OGGI ATTUALI EMERGENZE EPIDEMICHE WHO FEBBRE DI MARBURG (Angola) COLERA (Senegal) Meningite (Sudan) …………………. Occorre ricordare che per quanto ci riguarda le emergenze non sono solo la medicina delle catastrofi, ma che esistono emergenze epidemiche che ci riguardano direttamente e per le quali potrebbe rendersi utile il contributo di Pisa relief nel suo complesso, fin da subito.

24 uomini fuoro, accesi di quel caldo
che fa nascer li fiori e ‘ frutti santi Dante, Par. XXII


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