La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Servizio per le Tossicodipendenze

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Servizio per le Tossicodipendenze"— Transcript della presentazione:

1 Servizio per le Tossicodipendenze
Servizio per le Tossicodipendenze Distretto CT 2 – ASL 3 Centro Alcologico Distrettuale Centro Antifumo Resp. Dr. Giuseppe La Rocca Le sostanze

2 Introduzione Da quanto tempo esistono…
Perché sono state usate nella storia dell’Uomo Da fenomeno di élite ai consumi di massa… Attualmente è molto cambiato lo stereotipo del “tossicodipendente”… Sempre più il consumo di sostanze è inserito all’interno di normali stili di vita…fenomeno del policonsumo…

3 Uso di Droghe Dagli anni cinquanta in poi il mutamento delle regole culturali e lo sviluppo di un mercato illegale dei farmaci stupefacenti collegato allo sviluppo di una società del benessere hanno determinato una diffusione epidemica del consumo e delle tossicodipendenze fra i giovani. Il prevalere delle politiche di intervento basate su modelli di tipo medico-farmacologico o pedagogico-riabilitativo ha portato a trascurare la ricerca psicopatologica (Lopez Ibor, 1993) e ha favorito la tendenza a centrare l'attenzione sugli effetti del farmaco, piuttosto che sulle difficoltà proprie dell'individuo. Oggi sempre più si ritiene che la tossicodipendenza nasca dall’incontro della sostanza con una persona che presenti una specifica “vulnerabilità”…

4 Uso di Droghe Il problema legato alla diffusione di droghe in una società caratterizzata da un'offerta massiccia delle stesse non è tanto quello delle motivazioni dell’ incontro fra la persona e la droga, quanto quello delle ragioni per cui alcune persone tornano su tale esperienza (John­ston, O'Halley e Bachmann, 1986; Shelder e Block, 1990), e il fatto che la ricerca di piacere o di nuove esperienze spinge all'incontro con le droghe un numero molto alto di giovani.

5 Uso di Droghe Se la persona è dotata di un equilibrio sufficiente o se i meccanismi di difesa che essa usa abitualmente non sono compatibili con l'uso o con gli effetti del farmaco (Shelder e Block, 1990) l'incontro non ha conseguenze. Quando l'incontro tra effetti conseguenti all’ assunzione del farmaco (interni o personali, esterni o interpersonali) e bisogni (consapevoli o non) della persona si traduce in un'esperienza di sollievo dallo stress e/o di inaspettato e sconosciuto piacere, la tendenza a cercare di nuovo il farmaco sarà molto più forte.

6 Uso di Droghe/Alcol Gli astemi sono sempre meno (10% circa)
80 % DELLE PERSONE CONSUMA ALCOLICI Oltre 1.5 milioni di persone bevitori problematici, alcolisti. Primi consumi a 11 anni ( la più bassa d’Europa). Tra i giovani (sotto i 30 anni) 25-30% CONSUMA CANNABINOIDI 9-10% CONSUMA COCAINA 5% USA ECSTASY Dai dati della relazione del Governo 2008 al Parlamento c’è una crescita del numero di td in trattamento nei SerT (+ 70 mila unità). Di questi, 210 mila usano eroina (205 mila nel 2007) e 172 mila cocaina (154 mila nel 2007).

7 Azione delle droghe sul SNC
Sebbene le droghe siano chimicamente differenti ed abbiano attività differenti i risultati della dipendenza hanno caratteristiche simili, ciò perché agiscono tutte aumentando direttamente (psicostimolanti) o indirettamente (alcool, oppioidi, nicotina), il rilascio di dopamina nei circuiti neurali coinvolti nei comportamenti di ricompensa e gratificazione. 7

8 Circuiti neurali coinvolti nei meccanismi di ricompensa
Il sistema dopaminergico meso-cortico-limbico è il substrato cruciale coinvolto nei fenomeni di ricompensa e gratificazione, e nella dipendenza da sostanze 8

9 Dipendenza e droghe La dipendenza dalle droghe è caratterizzata dalla diminuzione di controllo comportamentale in seguito all’utilizzo delle droghe e al loro continuo uso, nonostante le conseguenze negative derivanti dall'assunzione della droga È influenzata dal background genetico dell’individuo e dal contesto psicologico e sociale in cui si verifica l’assunzione della droga La dipendenza causa alterazioni nella fisiologia dei neuroni e dei circuiti, tali che la mancanza della droga determina crisi di astinenza (disforia, ansieta’ e depressione). Una volta indotta, la dipendenza può persistere per tutta la vita , ciò indica che è causata da modifiche stabili nel cervello, simili a quelle che si verificano nei processi mnemonici . 9

10 Fattori che influenzano lo sviluppo di Disturbi da Uso di Sostanze
Proprietà chimiche e psicofarmacologiche delle sostanze d’abuso Personalità Disturbi psichiatrici concomitanti (?) Fattori genetici (?) Fattori psicoevolutivi e ambientali

11 Incontro con la sostanza

12 Dipendenza da sostanze
Gruppo di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici indicativi che il soggetto continua a fare uso della sostanza nonostante la presenza di sintomi significativi correlati alla sostanza Vi è una modalità di autosomministrazione reiterata che usualmente risulta in Tolleranza Astinenza Comportamento compulsivo di assunzione della sostanza

13 1-Tolleranza Corrisponde al bisogno di quantità sempre più elevate per raggiungere l’effetto desiderato o l’intossicazione Effetto diminuito con il perdurare dell’assunzione della stessa quantità di sostanza

14 2-Astinenza Modificazione patologica del comportamento con eventi fisiologici e cognitivi concomitanti che compaiono con il declino dei livelli ematici o tissutali della sostanza in un soggetto che ha fatto un uso prolungato della stessa Alcol, oppiacei,ipnotici, sedativi e ansiolitici: evidenti segni fisiologici di astinenza. Anfetamine, cocaina,stimolanti: spesso presenti ma meno evidenti. Allucinogeni: non rilevata.

15 3-Comportamento compulsivo di assunzione della sostanza
Assunzione in quantità maggiore e per un tempo più prolungato di quanto stabilito Incapacità a ridurre o sospendere l’uso Grande quantità di tempo spesa per procurarsi e/o assumere la sostanza o per rimettersi dopo l’uso. Tutta la giornata è organizzata sull’uso della sostanza Ritiro dalla vita sociale Ritiro dalla vita familiare Ricerca di amicizie e ambienti ove è dominante l’uso della sostanza Incapacità a smettere nonostante le evidente difficoltà che l’uso della sostanza provoca.

16 CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE CHE INDUCONO DIPENDENZA

17 Tetraidrocannabinolo
Dipendenza fisica e psichica DEPRESSORI Alcol, Barbiturici, Cloralio, Meprobamato, Benzodiazepine OPPIOIDI Oppio e derivati: eroina, morfina, codeina Derivati di sintesi: meperidina, metadone, fentanil Agonisti parziali ed agonisti-antagonisti: pentazocina, buprenorfina PSICOSTIMOLANTI Cocaina Amfetamine e derivati: destroamfetamina, metamfetamina, metilfenidato Nicotina e Caffeina CANNABINOIDI Tetraidrocannabinolo

18 Dipendenza psichica: INALANTI (solventi volatili)
Toluene, Acetone, Benzene, Tricloroetilene, 1,2 dicloropropano, Idrocarburi alogenati, Nitriti organici (popper) ALLUCINOGENI CLASSICI LSD, Mescalina, Psilocibina, Dimetiltriptamina, Fenciclidina, Ketamina ALLUCINOGENI AMFETAMINICI E “DESIGNER DRUGS” MDMA, (“ecstasy”), MDEA, MMDA, DOM, PMA, 2-CT-2, 2-CT-7

19 Le sostanze : gli effetti

20 Cannabinoidi Principale principio psicoattivo:tetraidrocannabinolo (THC) Marijuana = foglie e fiori di canapa ( 3 – 5% THC ) Hashish = resina ( 7 – 14% THC ) Olio di hashish ( 20 – 50% THC) Assunzione : ingestione, fumo, inalazione. Fumata picco dopo 15’, discesa graduale dopo 1 ora, fine dopo 3 – 5 ore. Effetti fisici: aumento della F.C., arrossamento delle congiuntive, secchezza delle fauci. Può provocare sonnolenza, nausea, vomito. Fame / Euforia /Loquacità / Senso di benessere/ Esaltazione della personalità. Slatentizzazione di psicosi, depressione, attacchi di panico, crisi paranoidi. Una canna = 5 sigarette per cancerogeni noti.

21 L’uso di cannabinoidi è associato a quello di alcolici, fumo di sigaretta e benzodiazepine (ansiolitici). La diversa durata d’azione ed il rinforzo degli effetti comportamentali, rende ragione anche della difficoltà di capire, in caso di sospensione dell’uso, a quale dei tre componenti è attribuibile il disturbo di astinenza.

22 Eroina L’eroina è un oppiaceo di semisintesi ottenuto elaborando chimicamente la morfina, il principale alcaloide che si ricava dall'oppio grezzo La morfina e la codeina sono alcaloidi naturali dell’oppio (composti organici azotati); l’eroina è invece un derivato semisintetico della morfina, mentre il metadone è un composto completamente sintetico Può essere inalata, fumata, iniettata in vena. Effetti fisici Deprime le funzioni del Sistema Nervoso Centrale (SNC), rallenta il battito cardiaco e il ritmo respiratorio. Provoca nausea e vomito; miosi (pupille a spillo); diffuso prurito alla pelle; stipsi. Provoca inibizione dell’ovulazione con irregolarità o mancanza delle mestruazioni.

23 Eroina Effetti psicoattivi
Analgesia: l’eroina (come tutti gli oppiacei) riduce la sensibilità e la risposta emotiva al dolore, fisico e psicologico (ansia, disagio). A differenza degli anestetici locali (che alleviano il dolore bloccando la trasmissione dell’impulso dolorifico) gli oppiacei non bloccano le terminazioni nervose ma “distaccano” dal dolore. Euforia pacifica. Sensazione di benessere molto intenso. Assunzione e Tempi di azione Se fumata l’eroina ha effetto in circa 5-10 secondi, il picco dura circa 5-6 minuti e gli effetti svaniscono completamente nell’arco di 3-5 ore. Inalandola i tempi sono simili, mentre iniettandola quasi immediatamente arriva il picco e gli effetti durano complessivamente 4-5 ore circa.

24 Eroina Rischi a breve termine
Overdose si manifesta con coma (sonno profondo da cui non si può essere risvegliati coi normali stimoli), miosi (pupille spillate) e depressione respiratoria (il respiro si fa impercettibile, con pochi battiti al minuto). L’overdose va curata immediatamente, pena la morte per asfissia. Possibile anche nei non tossicodipendenti perché l’eroina di strada può avere gradi di purezza diversi. Le concentrazioni di sostanza possono andare dall’1 all’80%; nonostante la quantità di “polvere” sia la stessa l’effetto sull’organismo può essere imprevedibile. Il rischio di overdose è esponenzialmente più alto se l’eroina è sniffata o iniettata. Se per inalarla o iniettarla si utilizza materiale non sterile, aumenta il rischio di contrarre infezioni come l’epatite B, C, HIV. Tossicità delle sostanze di taglio.

25 Eroina Rischio a lungo termine
Nessuna ricerca, fino ad ora, ha dimostrato l’insorgere di danni biologici permanenti causati dall’uso di eroina. Danni fisici,psichici e sociali legati allo stile di vita (notevoli).

26 Cocaina Cocaina cloridrato: polvere bianca cristallina mescolata con anestetici locali, carboidrati che agiscono come diluenti. Si assume per inalazione o iniezione. Crack: si ottiene dal sale cloridrato polverizzato mescolato a bicarbonato di sodio. Viene fumata in apposite pipe di vetro. Assunta per via inalatoria l’effetto si ha dopo alcuni minuti e dura 30’; fumata l’effetto è immediato il picco dura 1’ lascia una sensazione di piacere diffuso per alcuni minuti poi “craving” Mescolata ad eroina (speedball) Effetti fisici: tachicardia, ipertensione, vasocostrizione, annullamento delle sensazioni dolorose, inappetenza, mancanza di stanchezza.

27 Cocaina Effetti psichici: innalza il tono dell’umore, aumenta la fiducia e la sicurezza di sé, stimola egocentrismo, pensiero ed ideazione più veloci, le prestazioni motorie e sessuali vengono percepite come migliori e più soddisfacenti Effetto “down”: stanchezza, malinconia, inappetenza, insonnia, difficoltà a concentrarsi. Rischio di danno fisico provocato dalle sostanze usate per “tagliare” la cocaina.Colpo di calore: disidratazione ed iperpiressia maligna. Non infrequenti infarto del miocardio, ictus cerebrale e trombosi vena centrale retina. Uso prolungato ed abbondante: manie di persecuzione, inappetenza, insonnia, allucinazioni visive, uditive, olfattive, deliri, anedonia, perdita di controllo degli impulsi, disorientamento.

28 L’associazione più frequente è : cocaina e bevande alcoliche.
La ragione è duplice : da un lato, le due sostanze controbilanciano i rispettivi effetti eccitatori e depressivi, dall’altro, in presenza di alcol etilico la cocaina è metabolizzata in cocaetilene, un composto ad azione simile a quella della cocaina, ma con una più lunga durata d’azione.

29 Tossicodipendenza da cocaina
1) Assenza di dipendenza fisica 2) Tolleranza : tolleranza inversa o sensibilizzazione comportamentale 3) Dipendenza psichica 4) Psicosi

30 2) Tolleranza L’uso cronico della cocaina produce il fenomeno che viene definito della “tolleranza inversa”. Si tratta di un fenomeno per cui, contrariamente a quanto avviene per la tolleranza, con l’uso cronico della cocaina l’organismo diventa sempre piu’ sensibile a certi suoi effetti e precisamente agli effetti psicotomimetici. Si ha un” up regulation” dei recettori DA come risposta compensatoria che può essere responsabile dell’instaurarsi della “psicosi”.

31 3) Dipendenza psichica: si manifesta con la sindrome d’astinenza psichica che può
comparire sia dopo un periodo prolungato di uso a dosaggi elevati che dopo qualche giorno di uso compulsivo Il potere tossicomanigeno della cocaina è tale che durante una “binge” un individuo può assumere fino a 30 gr. nelle 24 ore ! Il quadro clinico della “sindrome d’astinenza” viene distinto in 3 fasi: a) Prima fase: crash (crollo) b) Seconda fase: withdrawal (ritiro) c) Terza fase: extinction (estinzione)

32 1° fase: crash (crollo) esaurimento psico-fisico dopo alte dosi assunte in un periodo di uso compulsivo. La giustificazione neurochimica di questa fase risiede nella deplezione acuta di neurotrasmettitori (dopamina, serotonina, noradrenalina) conseguente all’uso ripetuto di cocaina. Ansia Agitazione Depressione Sonnolenza Iperfagia Intenso craving La durata di questa fase varia da qualche ora a qualche giorno a seconda della durata e dell’intensità dell’uso.

33 b) 2° Fase: withdrawal (ritiro)
Questa fase è caratterizzata da: anedonia apatia abulia ridotta risposta emotiva agli stimoli gratificanti con sindrome disforica amotivazionale Si pensa che lo stato anedonico sia correlato alla persistenza di una “disregolazione neurotrasmettitoriale e neurorecettoriale” che si traduce in una ridotta sensibilità a livello dei siti cerebrali del sistema di gratificazione endogeno. Moderato stato ansioso Modesto craving spesso associato a stimoli ambientali legati all’uso di cocaina (es: incontro con amici del “giro” etc.) Se non si verifica una ricaduta nell’uso, la sintomatologia si riduce fino ad esaurirsi nel giro di qualche settimana

34 c) 3° Fase: extinction Non si accompagna ad una sintomatologia di base caratteristica Non è piu’ presente la componente sintomatica disforica e neanche quella anedonica-amotivazionale L’individuo tende ad un completo reinserimento Persiste tuttavia una particolare sensibilità verso le situazioni correlate all’uso di cocaina che possono indurre la ricomparsa del craving La cocaina è l’agente rinforzante piu’ potente che si conosca La durata di questa fase è di mesi o anni

35 4) Psicosi: è dose dipendente e si manifesta con diversi gradi di intensità
a) Sindrome euforica: euforia aumento delle funzioni intellettuali iperattività insonnia ipersessualità tendenza al comportamento aggressivo

36 b) Sindrome disforica:
ansia pianto immotivato apatia malinconia anoressia insonnia incapacità di concentrazione c) Psicosi paranoide: delirio di persecuzione allucinazioni visive allucinazioni uditive allucinazioni olfattive illusione di una parossitosi comportamento violento

37 Gli effetti della cocaina sono in genere limitati al tempo in cui la cocaina è presente nell’organismo e scompaiono a mano a mano che la cocaina viene eliminata. Tuttavia possono talvolta permanere disturbi psichiatrici come: a) attacchi di panico b) depressione c) psicosi maniaco depressiva d) disturbi di tipo schizofrenico

38 Anfetamine Usate in medicina come stimolanti e anoressizzanti per il dimagramento. Aumentano la frequenza cardiaca, la pressione, riducono il senso di fame. Dosi elevate determinano fenomeni di intossicazione correlati agli effetti ricercati come droghe. Intossicazione acuta: Modificazioni psicologiche o comportamentali maladattative - Senso di esagerato benessere (high) seguito da euforia, sensazione di estrema energia, tendenza alla socializzazione, iperreattività, irrequietezza, ipervigilanza, suscettibilità individuale, comportamento stereotipato, rabbia, suscettibilità, compromissione delle capacità critiche.

39 Anfetamine Intossicazione cronica
Ottundimento dell’affettività, con stanchezza o tristezza e ritiro sociale Tachicardia o bradicardia. Midriasi Ipertensione o ipotensione Sudorazione o brividi. Nausea o vomito Perdita di peso Agitazione o rallentamento psicomotorio Debolezza muscolare, depressione respiratoria, dolore toracico o aritmie cardiache Confusione, crisi epilettiche, discinesie, distonie, coma.

40 Anfetamine “Colpo di calore”
In situazioni affollate e di ballo sfrenato, bevendo poca acqua, si rischia il “colpo di calore” (ipertermia maligna): un aumento rapido della temperatura corporea (anche sopra i 42°) con un contemporaneo aumento della pressione sanguigna. Il colpo di calore può essere fatale, perché sopra i 40 gradi il sangue può coagulare e formare emboli con conseguente ictus o infarto cardiaco.

41 Ecstasy Per Ecstasy si intende generalmente MDMA (una fenetilamina: metilene-diossi-meta-anfetamina), una molecola nella quale la parte amfetaminica e quella allucinogena si combinano dando luogo ad una sostanza che viene classificata come empatogena ed entactogena (cioè consente di entrare in sintonia con gli altri e con se stessi). L’ecstasy agisce sul corpo aumentando i battiti cardiaci e il respiro, alzando la pressione sanguigna e soprattutto la temperatura corporea. Provoca anche secchezza delle fauci, tremori, tensione muscolare e mascellare, nausea, crampi ed eccessi di sudorazione. L’ecstasy ha effetto (sale) dopo circa mezz’ora/un'ora dall’assunzione e gli effetti possono durare per 4-6 ore, per poi ridursi.

42 Ecstasy Provoca un rilascio massiccio di serotonina e di altri neurotrasmettitori (sostanze chimiche presenti nel cervello, che trasmettono gli impulsi nervosi regolando l’attività cerebrale e fisica); favorisce una maggiore sintonia con gli altri, consente sensazioni di intimità e vicinanza, di benessere ed eccitazione contemporaneamente a sensazione di profondo rilassamento Generalmente, se la sostanza viene presa in situazioni di tranquillità, favorisce l’introspezione e il contatto con se stessi; se assunta in luoghi quali la discoteca, l’assuntore può sperimentare un profondo senso di comunanza con la folla ed un irresistibile impulso a ballare. Nella fase di calo (down) compaiono depressione, stanchezza, cefalea, irritabilità

43 Ecstasy Disturbo percettivo persistente da allucinogeni:
Ricorrenza di turbe transitorie della percezione che sono una reminescenza di quelle sperimentate durante una o più d’una intossicazione. Le turbe percettive possono comprendere forme geometriche, immagini nei campi visivi periferici, colori intensificati, scie di immagini in movimento, aloni intorno agli oggetti,macropsia e micropsia. Il fenomeno può essere autoindotto col pensiero, entrando in locali bui, per stress o stanchezza,ecc.. Può attenuarsi dopo alcuni mesi ma perdurare fino a 5 anni. Test di realtà integro.

44 Allucinogeni Ketamina
è un farmaco anestetico che, assunto a dosaggi inferiori a quelli necessari per l'anestesia, agisce sul SNC (sistema nervoso centrale) come un potente psichedelico (molto più dell'LSD) producendo una sensazione di dissociazione tra mente e corpo. La sostanza, che si presenta sotto forma liquida o di polvere biancastra, normalmente è sniffata o assunta con iniezioni inframuscolari, ma può anche essere pressata in pastiglie, sola o mescolata ad altre sostanze (generalmente stimolanti) e venduta come ecstasy, anche se non contiene MDMA. La ketamina appartiene al gruppo di sostanze definite psichedeliche. Il termine psichedelico, cioè "che manifesta la psiche", fu coniato dal ricercatore Osmond nel 1956 e divenne di uso comune a metà degli anni '60, anche se queste sostanze vengono comunemente chiamate allucinogeni.

45 Allucinogeni Si distinguono tre categorie: - sostanze naturali (esistenti in natura) come funghetti, peyote, salvia divinorum; semisintetiche (presenti in natura ma modificate in laboratorio) come l'LSD; sintetiche (costruite interamente in laboratorio) come ketamina, mescalina di sintesi ecc. EFFETTI FISICI La ketamina provoca vertigini e torpore agli arti inferiori, condizioni che inducono una perdita di coordinazione motoria e della percezione sensoriale durante tutta l'esperienza. Queste sensazioni possono indurre la tendenza ad una prolungata immobilità che può portare ad un abbassamento della temperatura corporea (ipotermia) e a problemi di rigidità muscolare. A dosaggi molto alti o con iniezioni intramuscolari può sopraggiungere un arresto respiratorio che può portare anche a coma o morte.

46 EFFETTI PSICOATTIVI Gli effetti psichici variano in base allo stato d'animo di chi l'assume (set), all'ambiente (setting) e alla quantità e qualità della sostanza stessa (vedi introduzione). vari sensi: le immagini vengono distorte, possono comparire allucinazioni e diventa difficile distinguere sensazioni tattili (caldo/freddo, asciutto/bagnato). Con alti dosaggi è possibile raggiungere NDE (near death experience, esperienze vicine alla morte). Normalmente se la sostanza è inalata produce effetti in pochi minuti che svaniscono nel giro di 1 o 2 ore, mentre con l'iniezione intramuscolare gli effetti sono meno duraturi e pressoché immediati. Si ha un leggero stato di euforia seguito da una sensazione di distacco tra mente e corpo che porta a difficoltà nella coordinazione dei movimenti e più in generale nel controllo dei

47 Allucinogeni BAD TRIP E' uno dei rischi maggiori di un'esperienza con allucinogeni e le cause possono essere diverse: dosaggio eccesivo, mix con altre sostanze, set e setting inadeguati. In una prima fase possono manifestarsi stati ansiosi e angoscia, che possono essere superati o sfociare in crisi di panico e psicosi. Nella maggior parte dei casi al cessare degli effetti della sostanza assunta scompaiono tutti i sintomi del bad trip, anche se possono permanere difficoltà nell'analizzare con lucidità l'accaduto.

48 Alcol E’ una sostanza psicoattiva presente in svariate
bevande: vino (10-12°), birra (3-6°), superalcolici quali grappe, aperitivi, amari (>21° fino a 80°) • Bere alcolici fa parte della nostra cultura occidentale e delle nostre abitudini alimentari: sono 38milioni gli italiani >14enni (77%) a consumare alcolici • Il consumo e la Dipendenza da alcol (“etilismo”) sono gravi problemi sociali, con costi elevati per il Paese • In Italia infatti da 18 a 42mila persone - ogni anno - muoiono a causa dell’alcol per malattie, suicidi, omicidi, incidenti stradali e infortuni (fonte Min.Salute 2006

49 Come agisce l’alcol sull’organismo?
Distribuzione: interessa tutto l’organismo e dipende dal grado di vascolarizzazione dei tessuti l’alcol passa nel sangue e dal sangue nel fegato che ha il compito di distruggerlo L’alcol rimane in circolo fino a quando il fegato non ha completato il ciclo digestivo, così che può diffondersi nei vari organi In alcune popolazioni e nelle donne l’efficienza di questo sistema è molto ridotto

50 L’alcol cosa combina? Prima: L’alcol deprime il sistema nervoso centrale, anche se provoca euforia, disinibizione, perdita dell’auto…controllo!!... Poi: L’individuo diventa malinconico, depresso… Intossicazione acuta!!! E’ la classica sbornia, conseguenza di un uso episodico ed eccessivo di bevande alcoliche Dura al massimo 12 ore anche a seconda del tipo di bevanda, della rapidità di assunzione, dei cibi ingeriti…

51 Gli effetti dell’alcol sulla singola persona
Dipendono da: Tasso alcolemico della bevanda Stato di digiuno o dopo un pasto Abitudine all’alcol Dal sesso Stato di labilità neurovegetativa ed emotiva Distribuzione individuale di tessuto grasso (body composition) Tempo di smaltimento… una unità ogni ora

52

53 Alcol e guida dei veicoli 0.50 Oltre… 0.80 0.70 0.60 0.40 0.30 0.20
tempi di reazione molto piu’ lunghi concentrazione ed attenzione ridotte, facilitati errori di guida 0.70 movimenti ad ostacoli percepiti con ritardo, riduzione della capacita’ visiva laterale 0.60 0.50 LIMITE LEGALE X LA GUIDA(Art. 186 CdS) 0.40 percezione sensoriale ridotta x elaborazione mentale piu’ difficoltosa movimenti e manovre vengono eseguiti piu’ bruscamente 0.30 0.20 riflessi leggermente disturbati, si tende ad agire in modo piu’ rischioso

54 Concentrazione di alcol nel sangue (g/L) Sensazioni più frequenti (*)
TABELLA DESCRITTIVA DEI PRINCIPALI SINTOMI CORRELATI AI DIVERSI LIVELLI DI CONCENTRAZIONE ALCOLEMICA (Art. 6 del decreto-legge 3 agosto 2007 n. 117 convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, della legge 2 ottobre 2007, n. 160) LIMITE LEGALE DEL TASSO ALCOLEMICO PER LA GUIDA: 0,5 GRAMMI per LITRO Concentrazione di alcol nel sangue (g/L) Sensazioni più frequenti (*) Effetti progressivi e abilità compromesse (*) Nessuna Iniziale sensazione di ebbrezza Iniziale riduzione delle inibizioni e del controllo Affievolimento della vigilanza, attenzione e controllo Iniziale riduzione del coordinamento motorio Iniziale riduzione della visione laterale Nausea Sensazione di ebbrezza. Riduzione delle inibizioni, del controllo e della percezione del rischio Riduzione delle capacità di vigilanza, attenzione e controllo Riduzione del coordinamento motorio e dei riflessi Riduzione della visione laterale Vomito 0.5 g/L : LIMITE LEGALE DEL TASSO ALCOLEMICO PER LA GUIDA

55 Cosa può causare l’alcol?
Riduce la visione notturna del 25% Crea un senso di benessere e di sicurezza si sopravvaluta le proprie capacità con un alcolemia di solo 0,2gr/lt Riduce l’attenzione e la concentrazione con 0,4 gr/lt Riduce la visione laterale con un alcolemia dello 0,5gr/lt Riduce il tempo di reazione (coordinazione dei movimenti) con un alcolemia di 0,7gr/l

56 Dopo l’ingestione di una bevanda alcolica, l’alcolemia cresce in un arco di tempo che va da circa: 1/2 ora ad un’ 1 ora,

57

58

59 Vi è un ulteriore incremento di rischio:
quando associato a psicofarmaci a parità di alcolemia per conduttori più giovani e/o inesperti a parità di alcolemia per chi beve saltuariamente e/o valuta meno rischioso il suo bere

60

61 Il bere nella nostra vita
Alcol (da vino, prevalentemente) e stili di vita Bere…secondo l’OMS è “comportamento a rischio” per la Salute Non vi sono ormai limiti sicuri di consumo : anche piccole quantità (socialmente accettate) possono comportare un’alterazione dei riflessi e dei comportamenti alla guida pur rimanendo la persona al di sotto dei limiti “legali”…

62 Quanto alcol c’e’ in un bicchiere?
Un bicchiere di vino (125ml) a 12° contiene la stessa quantità di alcol che troviamo in una birra in lattina (330ml) a 5° ed in un bicchierino di superalcolico (40ml) a 36° alcolici Una unità alcolica corrisponde a 12 grammi di alcol

63 Dosi medie per raggiungere l’alcolemia limite
UOMO DI 70 KG CIRCA 2 UNITA’ DI ALCOL PARI A DUE BICCHIERI DONNA DI 55 KG CIRCA 1 UNITA’ DI ALCOL = 1 BICCHIERE L’ALCOLEMIA LIMITE 0.50 g/l

64 Considerazioni conclusive
Stili di vita e consumo “compatibile” di sostanze e/o alcol Quanto bere ( per stare nei limiti) ? Il guidatore “designato”, ecc… Valutazione del grado di alcolemia riscontrata in relazione alla (probabile) storia del soggetto riguardo al consumo abituale…

65 I pre-requisiti per la guida sicura
La guida di autoveicoli è un’operazione complessa influenzabile da numerosi fattori che possono incidere sull’attenzione alla guida e quindi far aumentare in maniera percentualmente significativa il rischio di incidentalità…tra questi…

66 a) Esperienza di guida, età, uso di fattori distraenti (cellulare, autoradio, ipod, navigatore, ecc.) malattie particolari per le quali sono previste delle limitazioni, condizioni del veicolo, stato della strada, condizioni atmosferiche, velocità, uso di cinture, ecc. b) Se a ciò si associa anche il consumo di sostanze psicotrope illegali o legali in varie combinazioni…il risultato non può che essere altamente pericoloso per la persona che usa e per gli altri (anche che non usino usino affatto…)

67 Notizie in rete Molte notizie gratuitamente scaricabili si possono trovare su “ Dronet” un portale nazionale collegato con il Dipartimento Nazionale Antidroga, dove si possono reperire svariate pubblicazioni monografiche su ogni tipo di sostanza, sia come testo di approfondimento che come “scheda” di rapida consultazione Per l’Alcol consiglierei anche

68 Grazie per l’attenzione !
Dr. Giuseppe La Rocca Responsabile SerT Catania 2 –ASL3 Via S. Agostino, 3 Catania


Scaricare ppt "Servizio per le Tossicodipendenze"

Presentazioni simili


Annunci Google