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L’UOMO SULLA TERRA: I PROBLEMI AMBIENTALI

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Presentazione sul tema: "L’UOMO SULLA TERRA: I PROBLEMI AMBIENTALI"— Transcript della presentazione:

1 L’UOMO SULLA TERRA: I PROBLEMI AMBIENTALI

2 L’UOMO E LE RISORSE L’uomo, per sopravvivere sulla Terra ha bisogno di sfruttarne le risorse. Sono risorse : la luce del sole (ci scalda e permette alle piante di crescere) la forza del vento le piante il suolo l’acqua i minerali

3 Le risorse possono essere:
INESAURIBILI (luce del sole, forza del vento) RINNOVABILI (risorse di origine vegetale e animale. La pianta ricresce, un animale può generare altri animali) NON RINNOVABILI ( come i minerali che una volta esauriti non possono essere ricreati)

4 La pressione dell’uomo sull’ambiente
Lungo i secoli, in particolare dopo la Rivoluzione industriale (1750), la pressione che l’uomo esercita sulle risorse naturali si è dilatata senza rispettare alcun limite. L’uomo: ha saccheggiato la natura come se fosse un tesoro inesauribile ha inquinato l’aria, l’acqua e il suolo Oggi si è compreso che i problemi ambientali sono tutti legati tra loro e che vanno affrontati con strategie comuni a livello planetario

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6 CHE COS’E’ L’IMPRONTA ECOLOGICA
L'impronta ecologica è un indicatore utilizzato, da geografi e ecologisti, per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

7 COSA MISURA L’IMPRONTA ECOLOGICA?
L’impronta ecologica misura quanta superficie in termini di terra e acqua la popolazione umana necessita per produrre, con le tecnologie disponibili, le risorse che consuma e per assorbire rifiuti.

8 Viviamo in overshoot… A partire dalla metà degli anni ‘80, l’umanità sta vivendo in OVERSHOOT, ovvero al di sopra dei propri mezzi in termini ambientali. La domanda annuale di risorse è superiore a quanto la Terra riesca a generare ogni anno. Oggi la Terra necessita di un anno e quattro mesi per rigenerare quello che noi utilizziamo nell’arco di un anno.

9 Ciò significa che stiamo consumando le risorse più velocemente di quanto potremmo e che nel futuro potremo disporre di meno risorse di quante la terra può offrire per garantire il futuro della stessa umanità.

10 L’impronta ecologica nel mondo
Globalmente nel mondo l’impronta ecologica è di 2,3 ha (ettari) a testa, mentre la disponibilità della Terra è di 1,8 ha (ettari) per persona. Per dare risposta a questa mancanza di risorse ambientale, l’energia e le materie prime vengono spostate da una zona all’altra del pianeta, ma sono SOLUZIONI PROVVISORIE. Le risorse vanno intrecciate coi bisogni e questi oggi sono assai superiori a quelli di 100 anni fa. Allora si viveva senza riscaldamento, auto ed elettricità, mentre oggi l’80% delle risorse è usato dal 20% delle persone, ovviamente nei Paesi industrializzati.

11 Quante Terre occorrono?

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13 BIODIVERSITA’

14 Biodiversità L'espressione italiana deriva dal termine inglese biodiversity che si può rendere in italiano con biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta. Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le specie vegetali e animali geneticamente diverse presenti sulla Terra.

15 La sopravvivenza delle specie animali e vegetali che vivono in un determinato ecosistema dipende dal mantenimento delle sue condizioni ambientali, climatiche, pedologiche (del suolo). Gli ecosistemi che presentano un maggior grado di diversità sono le foreste equatoriali e tropicali. Attualmente, a causa della pressione dell’uomo sull’ambiente, la perdita della biodiversità si è accelerata. Ci sono specie a rischio (12% uccelli, 13% piante, 25% mammiferi)

16 STRESS IDRICO E MANCANZA D’ACQUA
L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la vita del genere umano (bere, coltivare, allevare animali, igiene personale e ambientale, processi artigianali o industriali) L’acqua è presente in quantità costanti sul pianeta: il suo ciclo ne garantisce il continuo ricambio. NON TUTTE LE REGIONI DELLA TERRA, PERO’, HANNO ACCESSO ALLA STESSA QUANTITA’ D’ACQUA

17 L’acqua sulla Terra

18 Le risorse idriche sulla Terra
Sono molto ricche di acqua: le regioni settentrionali dell’emisfero boreale Le regioni equatoriali Le zone poste lungo le rive dei grandi fiumi o dei grandi laghi. Sono povere di acqua: le aree tropicali e le zone interne dei continenti

19 I CONSUMI DI ACQUA VARIANO MOLTO DA PAESE A PAESE, SECONDO LA DISPONIBILITA’ E IL TIPO DI ECONOMIA.

20 L’uso dell’acqua Tuttavia, facendo un confronto, noteremo che nei Paesi più ricchi, la quantità d’acqua destinata agli usi domestici sale al 15%, mentre il restante 85% è diviso tra agricoltura e industria, nei Paesi più poveri, invece, la percentuale destinata all’agricoltura raggiunge il 92%, mentre quella utilizzata per gli usi domestici è il 5%, solo il 3% quella destinata all’agricoltura

21 Stress idrico Nei luoghi in cui il consumo di acqua è superiore alla disponibilità locale, si verifica uno stress idrico. A volte esso è generato da una cattiva gestione della risorsa da parte dell’uomo: coltivazione di piante non adatte alle condizioni ambientali Impianti di irrigazione difettosi Spreco in ambito domestico

22 “ACQUA VIRTUALE” Alcuni studiosi hanno calcolato quanta acqua è necessario prelevare dalle riserve planetarie per produrre i beni di consumo più diversi: per produrre un litro di succo di frutta si prelevano 22 litri d’acqua per produrre 1kg di carne di manzo se ne consumano 22000! Può essere utile sapere che, acquistando molti beni stiamo in realtà acquistando anche grandi quantitativi di acqua virtuale, ovvero quella che è stata necessaria per produrli. (da Tarsia, Sala, Livingstone, Garzanti scuola)

23 La deforestazione= disboscare, tagliare completamente un bosco o sfoltirlo
Ogni anno scompaiono kmq di foresta (superficie estesa quanto il Portogallo) La deforestazione colpisce soprattutto le foreste pluviali dell’Amazzonia, dell’Indonesia e dell’Africa. Dal 1950 al 2000 la loro estensione si è dimezzata perché sfruttate in modo incontrollato e abusivo (illegale). Si disbosca per ottenere nuovi terreni per l’agricoltura, per raccogliere legname, per costruire strade, infrastrutture, insediamenti umani. Essendo ridotto lo strato di humus, i nuovi alberi fanno fatica a ricrescere per rimpiazzare quelli eliminati. La distruzione avviene a ritmi elevati, i tempi di ricostruzione della foresta sono invece molto lunghi (100 anni)

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25 La situazione delle foreste boreali è invece meno grave
La situazione delle foreste boreali è invece meno grave. Qui viene praticata la silvicoltura (sfruttamento razionale delle foreste) e la foresta rimane invariata. Molte foreste boreali sono state però fortemente danneggiate dalle piogge acide provocate dall’inquinamento dell’aria

26 LE PIANTE SONO NECESSARIE!!!
Esse GRATUITAMENTE, da sempre, offrono importanti servizi: ospitano milioni di specie viventi riassorbono gli eccessi di carbonio presenti nell’ambiente agiscono da regolatrici del ciclo dell’acqua e del clima proteggono il suolo dall’erosione e dalla desertificazione sono in grado di produrre da sé i nutrimenti necessari. sono gli unici intermediari in grado di sfruttare l’energia solare per produrre il cibo che, attraverso la catena alimentare, nutre tutti gli altri viventi.

27 ALCUNI SCIENZIATI HANNO DIMOSTRATO CHE ABBATTERE LE FORESTE E’ SBAGLIATO DAL PUNTODI VISTA DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE, MA E’ ANCHE FOLLE DA UN PUNTO DI VISTA ECONOMICO: abbattere un ettaro di foresta provoca infatti perdite economiche complessive da 10 a 50 volte superiori a tutti i guadagni che se ne possono ricavare!

28 IL DEGRADO DEI SUOLI DESERTIFICAZIONE significa PERDITA DI FERTILITA’ DA PARTE DEL TERRENO Ogni anno un’area grande come la Basilicata diventa deserto L’espansione dei deserti riguarda zone aride e semiaride, in cui vive un miliardo di persone. In Africa, in Sud America, in Australia e in Asia questo fenomeno è favorito da lunghi periodi di siccità.

29 CAUSE DELLA DESERTIFICAZIONE
La desertificazione è collegata: all’aumento di popolazione locale che altera gli equilibri per farne terreni da pascolo o coltivazioni alle colture intensive che impoveriscono i terreni di sostanze nutritive all’eccesso di animali da pascolo che rovina la vegetazione all’insufficiente irrigazione che fa accumulare sali nel terreno e lo rendono meno fertile

30 DESERTIFICAZIONE E DEGRADO DEI SUOLI

31 LO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE ENERGETICHE
Senza energia l’uomo non sarebbe in grado di cucinare, riscaldare le case, lavorare e muoversi con gli automezzi Per produrre energia, l’uomo ricorre alle RISORSE RINNOVABILI (vento, sole, acqua) RISORSE NON RINNOVABILI (combustibili fossili)

32 I COMBUSTIBILI FOSSILI
Oggi l’85% dell’energia viene prodotta utilizzando i combustibili fossili: CARBONE, PETROLIO, GAS NATURALE (METANO). Essi sono DEPOSITI DI MATERIALE ORGANICO (resti vegetali e animali) ACCUMULATISI SUL FONDO DEL MARE O SULLA TERRAFERMA E TRASFORMATI IN MINERALI DA UNA SERIE DI EVENTI GEOLOGICI (della crosta terrestre). Sono risorse NON RINNOVABILI

33 LA PRODUZIONE DI ENERGIA NEL MONDO

34 L’energia realizzata tramite i combustibili fossili (fonti non rinnovabili):
PETROLIO: soddisfa il 33% del bisogno di energia. Usato per produrre carburante, benzina, plastica e gomma. I principali produttori sono Russia, Arabia Saudita, USA. Le riserve si esauriranno entro il 2050. CARBONE: 23% energia. Alto impatto ambientale e inquinamento dovuto all’estrazione e all’utilizzo. I maggiori produttori sono Cina, USA, India GAS NATURALE: 21%. Meno usato a causa delle difficoltà di trasporto, ma il suo consumo è in continua crescita. Maggiori produttori: Russia, USA, Canada. Riserve sufficienti per un secolo.

35 NUCLEARE: fornisce il 6% del fabbisogno mondiale
NUCLEARE: fornisce il 6% del fabbisogno mondiale. E’ prodotto attraverso la fissione dell’atomo di uranio e di altri minerali radioattivi per produrre energia elettrica. Il suo utilizzo è limitato dall’alto costo degli impianti, dalla loro breve durata (25-30 anni poi devono essere smantellati) e dal problema dello smaltimento delle scorie. In caso di incidenti come quello alla centrale ucraina di Cernobyl (1986), i danni per l’ambiente sarebbero incalcolabili

36 Le fonti rinnovabili di energia
Si stanno cercando forme di energia alternative all’utilizzo dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) che prima o poi si esauriranno. Si stanno per questo perfezionando tecnologie in grado di ricavare energia da fonti rinnovabili. pannelli solari impianti ad elica IMPIANTI CHE UTILIZZANO LE BIOMASSE AUTO IBRIDE (vanno a benzina, ad elettricità generata dall’energia geotermica prodotta dalle frenate del veicolo)

37 LE BIOMASSE Sono costituite da tutte le sostanze di origine animale e vegetale che possono essere usate come combustibile per produrre energia. La legna non richiede trattamenti Le altre biomasse (scarti vegetali o rifiuti urbani (l’umido)) prima di diventare fonti di energia, devono essere selezionate e trasformate da un digestore.

38 IL BIOETANOLO Dalla fermentazione di vegetali ricchi di zucchero (canna da zucchero, barbabietola, mais) si può ricavare etanolo, l’alcol etilico del vino. Il bioetanolo può essere addizionato alla benzina fino al 20% senza dover modificare il motore dell’auto. Oppure può funzionare da solo in sostituzione della benzina, modificando il motore. Direttive UE: fra cinque anni, ogni Stato europeo dovrà addizionare a ogni litro di benzina il 6% di etanolo.

39 IL BIOGAS Dai rifiuti vegetali, dai liquami di origine animale e dall’umido si possono ricavare carburanti per viaggiare, combustibili per riscaldare e per produrre elettricità. La biomassa viene chiusa in un digestore, dove particolari microrganismi fanno fermentare i rifiuti in assenza di ossigeno, trasformandoli in biogas.

40 L’inquinamento dell’aria
L’inquinamento dell’aria è provocato dalle emissioni delle industrie, delle automobili, degli impianti per il riscaldamento. L’aria della maggior parte delle grandi città è ormai formata da una miscela di anidride carbonica e polveri sottili che contengono piombo, carbonio, benzene e altre sostanze. Queste sostanze se si accumulano nei polmoni possono causare tumori e altre gravi malattie.

41 PIOGGE ACIDE ANIDRIDE CARBONICA E ANIDRIDE SOLFOROSA presenti in alte concentrazioni nell’aria, ricadono al suolo sotto forma di PIOGGE ACIDE Le conseguenze delle piogge acide sono visibili sulla vegetazione, in particolare sulla foresta di conifere, sul suolo, sulle radici delle piante. Esse danneggiano fiumi, laghi, stagni, fiumi.

42 Piogge acide Le piogge acide sono state definite una "peste invisibile" dell'era industriale e sono considerate uno tra i più gravi problemi ambientali del nostro tempo

43 Il riscaldamento globale
Nell’ultimo secolo la temperatura sulla Terra è aumentata di quasi 1 grado. CAUSE: alcuni esperti dicono che questo aumento della temperatura è un fatto naturale. La maggior parte degli studiosi sostiene invece che la causa è l’aumento dei gas serra nell’atmosfera. L’aumento di questi gas potenzia l’effetto serra riducendo la quantità di calore disperso e facendo aumentare la temperatura. (vedi immagine del libro p. 62). L’aumento della temperatura anche di un solo grado può cambiare il clima del pianeta, cambiare la circolazione dei venti, fare sciogliere i ghiacciai di montagna e i ghiacci dei poli.

44 Effetto serra L'atmosfera che avvolge la Terra si comporta come la vetrata di una grande serra perché alcuni gas  (gas-serra)  presenti nell'atmosfera,  hanno la capacità di intrappolare all'interno dell'atmosfera le radiazioni infrarosse che vengono riflesse dalla superficie terrestre. Tra questi gas-serra spiccano l'anidride carbonica, il metano, i clorofluorocarburi  ( CFC) e gli ossidi di azoto. 

45 Il “buco nell’ozono” L’ozono è un gas che si trova nella parte alta della stratosfera. Ha una funzione importantissima: filtra le radiazioni nocive, in particolare dei raggi ultravioletti che sono molto pericolosi per la salute dell’uomo e di altri esseri viventi. Dagli anni ‘80 la quantità di ozono si è ridotta a causa dell’utilizzo dei clorofluorocarburi (CFC), dei gas utilizzati per gli spray e nei sistemi refrigeranti, come i frigoriferi. La produzione e l’uso dei CFC sono finiti, ma ci vorrà ancora molto tempo perché il fenomeno si fermi.

46 CHE COSA FARE? I paesi industrializzati (USA, Canada, Giappone, Oceania) devono ridurre la loro impronta ecologica L’impronta ecologica dell’umanità è superiore a quanto la Terra può sostenere I paesi poveri devono svilupparsi e hanno un’ impronta ecologica inferiore a quella che spetterebbe loro

47 “SMETTI DI ESSERE PARTE DEL PROBLEMA:
ENTRA SUBITO A FAR PARTE DELLA SUA SOLUZIONE!” (slogan da una rivista dell’ONU dedicata ai ragazzi)


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