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Direzione Generale Sanità

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Presentazione sul tema: "Direzione Generale Sanità"— Transcript della presentazione:

1 Direzione Generale Sanità
Prevenire oggi per poter lavorare domani L’azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di lavoro Nicoletta Cornaggia Milano, 27 novembre 2012

2 Direzione Generale Sanità
Legge Regionale 33 del 30 dicembre 2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità” La Regione “ … persegue la finalità di una più elevata tutela della salute dei cittadini, mediante la disciplina di un sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull'appropriatezza, sull'evidenza scientifica di efficacia e sulla semplificazione dell'azione amministrativa” (art 55) Alle ASL vengono attribuite le competenze relative alle attività di: -prevenzione e controllo dei fattori di rischio per la popolazione e i lavoratori e di promozione della salute, favorendo il contributo di altre istituzioni e di soggetti quali associazioni e organizzazioni interessate al raggiungimento di obiettivi comuni di prevenzione; -individuazione e l'accertamento dei fattori di rischio nei luoghi di lavoro e il controllo dello stato di salute dei lavoratori, la classificazione delle imprese in base alla analisi e alla graduazione dei rischi; -svolgimento di indagini finalizzate all'accertamento delle cause di infortuni e malattie professionaliall'individuazione delle misure efficaci a prevenirle; … (art 57) Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

3 Programma Regionale di Sviluppo
Direzione Generale Sanità Programma Regionale di Sviluppo Programma operativo 12: DALLA CURA A PRENDERSI CURA Obiettivo specifico 12.3: PROMUOVERE LA PREVENZIONE E LA SALUTE Obiettivo operativo : TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI AZIONI: … Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

4 Programma Regionale di Sviluppo
Direzione Generale Sanità Programma Regionale di Sviluppo AZIONE 1 Adozione atti d’indirizzo per la stesura e l’attuazione dei piani integrati di vigilanza e controllo sulle imprese. alle ASL è stato assegnato il compito di pianificare su scala triennale, con aggiornamenti annuali, le attività di vigilanza e controllo, svolte al fine di contenere i rischi per la salute di cittadini e lavoratori, sulla base della graduazione del rischio, concentrando cioè i controlli su imprese e strutture ove sono presenti fattori influenti negativamente sulla salute. AZIONE 3 Realizzazione di un sistema di rilevazione integrato sulla salute dei lavoratori I dati relativi ad infortuni e malattie professionali, fino ad oggi raccolti e implementati da numerosi registri con conseguente duplicazione e impossibilità di integrazione con dati di salute di fonte sanitaria, sono inseriti in un unico sistema, centrato sulla persona finalizzato a tracciare la storia dello stato di salute del cittadino-lavoratore AZIONE 4 Predisposizione del Piano regionale per la promozione della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro Adozione di un Piano che, sulla base degli obiettivi raggiunti ed in linea con le strategie europee, delinei le linee di azione a contrasto del fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

5 Laboratori di approfondimento
Direzione Generale Sanità Piano regionale per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro (dgr 1821 del 5 giugno 2011) Elaborazione di atti di indirizzo Laboratori di approfondimento Comitato Regionale di Coordinamento art. 7 D.Lgs. 81/2008 Cabina di regia Analisi dei bisogni territoriali Percorsi di adozione delle linee di indirizzo regionali Valutazione degli obiettivi strategici Emanazione di atti di indirizzo (decreto Direzione Generale Sanità) Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

6 Direzione Generale Sanità
Il Piano regionale per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro “… Molto numerose le patologie osteoarticolari e muscolo tendinee (circa il 24% di tutta la casistica), ... E’ di interesse rilevare che le statistiche nazionali INAIL 2009 mostrano, per gli eventi denunciati, un valore assoluto delle oste artropatie e patologie muscolo-tendine pari al 50% del totale ….” Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

7 Laboratorio di approfondimento “Patologie da movimenti ripetuti”
Direzione Generale Sanità Piano regionale per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro (dgr 1821 del 5 giugno 2011) Elaborazione di atti di indirizzo Laboratorio di approfondimento “Patologie da movimenti ripetuti” Comitato Regionale di Coordinamento art. 7 D.Lgs. 81/2008 Cabina di regia DDGS n. 848 del “Criteri per l’individuazione di buone pratiche in relazione alla prevenzione di patologie muscolo-scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori” DDGS n del “Linee guida prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche DDGS n del “Indirizzi operativi ai servizi PSAL delle ASL e alle UOOML delle AO per la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori” Analisi dei bisogni territoriali Percorsi di adozione delle linee di indirizzo regionali

8 Direzione Generale Sanità
Coniugare l’obiettivo strategico di valenza regionale con la specificità delle realtà territoriali Laboratorio di approfondimento “Patologie da movimenti ripetuti” corsi di formazione rivolti al personale ASL (circa 1-2/anno) Pianificazione regionale. L’attuale quadro normativo

9 Modello organizzativo centrale
Direzione Generale Sanità Individuazione temi prioritari Elaborazione di atti di indirizzo Comitato 1 Comitato 2 Comitato 3 Gd Comitato 4 Gd Comitato 5 Coordinamento interregionale PSILL Gd Comitato 6 Gd Comitato 7 Gd Comitato 8 Gd Comitato 9 Gdl Commissione consultiva permanente art. 6 D.Lgs 81/08 Comitato di Coordinamento art. 5 D.Lgs. 81/2008 Elaborazione di atti di indirizzo (provvedimento Conferenza Stato – Regioni) Emanazione di atti di indirizzo (lettera circolare Ministero del Lavoro) Modello organizzativo centrale Pianificazione nazionale. L’attuale quadro normativo

10 Direzione Generale Sanità
uomini e le donne risentono in modo diverso dei rischi professionali, siano essi di carattere psicosociale o fisico (comprese le patologie muscolo-scheletriche); quale requisito minimo per gli Stati membri, la definizione a livello di UE di un elenco vincolante delle malattie professionali che includa anche le malattie dell'apparato muscolo-scheletrico causati dalle attività lavorative; evidenza della responsabilità dei datori di lavoro nel promuovere la salute fisica e mentale dei lavoratori; promozione obbligatoria della salute sul luogo di lavoro attraverso un sistema certificato di gestione della salute e della sicurezza a livello aziendale, conformemente ai criteri di qualità della rete europea per la promozione della salute sul luogo di lavoro; sensibilizzare l'opinione pubblica sulle malattie osteoarticolari organizzando campagne d'informazione e di educazione pubbliche sulla prevenzione e la cura di tali patologie; Parlamento Europeo RELAZIONE 1 dicembre 2011 sull’analisi interlocutoria della strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro (2011/2147(INI)) RELAZIONE 18 ottobre 2012 sulla prevenzione delle malattie delle donne legate all'età (2012/2129(INI)) Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

11 Direzione Generale Sanità
La maggior parte delle politiche degli Stati membri esaminate si concentra sull’integrazione delle persone con disabilità che non sono attualmente occupate, piuttosto che sul mantenimento delle capacità, sulla reintegrazione e la riabilitazione dei lavoratori che hanno sviluppato patologie muscolo-scheletriche sul lavoro Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

12 Direzione Generale Sanità
Se da una parte serve una maggiore consapevolezza delle esigenze di questi lavoratori, dall’altra è urgente prevenire ed evitare l’incapacità lavorativa a lungo termine Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

13 Direzione Generale Sanità
La maggior parte dei DMS legati all'attività lavorativa si sviluppa nel corso del tempo ed è causata dall'attività lavorativa o dall'ambiente di lavoro. I DMS possono inoltre essere la conseguenza di infortuni, per esempio fratture e distorsioni. In genere questi disturbi interessano la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori, ma possono anche colpire gli arti inferiori. I problemi di salute vanno da malesseri e dolori di lieve entità sino a problemi più seri che costringono ad assentarsi dal lavoro e possono richiedere cure mediche. Nei casi cronici più gravi le cure e la guarigione non risultano soddisfacenti - il risultato potrebbe essere una disabilità permanente e la perdita del posto di lavoro. Molti problemi si potrebbero in buona parte prevenire o comunque ridurre se venissero applicate le norme in materia di salute e sicurezza in vigore e le guide a una prassi corretta. Tra queste precauzioni rientrano la valutazione delle attività lavorative, l'adozione di misure preventive e l’esecuzione di controlli volti ad assicurare che tali misure siano e rimangano efficaci nel tempo. Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

14 Direzione Generale Sanità
Per i lavoratori, a cui causano sofferenza personale e problemi di tipo economico dovuti al mancato guadagno; per il datore di lavoro, per il quale sono un motivo di riduzione dell'efficacia aziendale; per il governo, perché aumentano i costi di previdenza sociale I DMS devono costituire quindi una priorità di intervento nell'ambito della strategia sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

15 Direzione Generale Sanità
A holistic approach is essential to ensure that risks are identified, assessed and prioritised effectively 1. Applicare in maniera efficace, coerente e ben mirata l’impianto legislativo esistente 2. Riconoscere il valore del modello tripartito per individuare ed applicare buone prassi/soluzioni 3. Condividere informazioni e buone pratiche sul miglioramento della gestione del benessere Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

16 Direzione Generale Sanità
Strategie in materia di SSL La politica in materia di SSL non è soltanto una questione di norme e regolamenti, che sono comunque fondamentali e che devono essere applicati sul luogo di lavoro; tuttavia, per conseguire miglioramenti tangibili delle condizioni di lavoro e una riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è necessario affiancare a norme e regolamenti un ventaglio di altri strumenti come il dialogo sociale, le buone prassi, le iniziative di sensibilizzazione, la responsabilità sociale dell’impresa, gli incentivi economici e le azioni di diffusione di una cultura della SSL. A livello regionale, in coerenza con l’Unione europea, questo approccio olistico alla SSL deve essere adottato e tradotto in obiettivi strategici. Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

17 Direzione Generale Sanità
Affrontare il problema dei DMS, ovvero prevenirli significa: • eliminare i rischi di DMS; • valutare i rischi che non possono essere eliminati; • gestire i rischi alla fonte; • adattare le attività al singolo individuo; • adeguarsi all’evoluzione delle tecnologie; • sostituire ciò che è pericoloso con ciò che è sicuro o meno pericoloso; • elaborare una politica di prevenzione generale coerente, che tenga conto di tutte le pressioni esercitate sul fisico; • dare la priorità alle misure protettive collettive rispetto alle misure di protezione individuali; • dare istruzioni adeguate ai lavoratori Per mantenere al lavoro i lavoratori con DMS occorre: • fornire una riabilitazione; • reintegrare i lavoratori che soffrono o che hanno sofferto di DMS. Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

18 Direzione Generale Sanità
Il piano d'azione globale sulla salute dei lavoratori nel prossimo triennio dovrà tendere a fornire una struttura unitaria per lo sviluppo di politiche per il raggiungimento del livello di base di tutela della salute in tutti i posti di lavoro. Il programma: la prevenzione dei rischi professionali, la tutela e la promozione della salute sul lavoro. collegamento tra la salute professionale e la sanità pubblica Obiettivi dell'Oms da raggiungere attraverso il piano d'azione dono cinque: (1) mettere a punto e realizzare gli strumenti per la salute dei lavoratori; (2) proteggere e promuovere la salute nel luogo di lavoro; (3) migliorare le prestazioni e le modalità di accesso ai servizi medico-sanitari professionali; (4) fornire e comunicare le buone pratiche; (5) comprendere la salute dei lavoratori in altre politiche. La promozione e la protezione della salute dei lavoratori è basata sulla prevenzione primaria dei rischi professionali per la salute. Riflessioni per la prossima pianificazione regionale

19 Direzione Generale Sanità
“se vuoi costruire una nave non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito” (Antoine de Saint’Exupery) un grazie di cuore a tutti


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