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Gli albori della nuova era: la Rivoluzione industriale inglese

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Presentazione sul tema: "Gli albori della nuova era: la Rivoluzione industriale inglese"— Transcript della presentazione:

1 Gli albori della nuova era: la Rivoluzione industriale inglese
Lezione 12 Gli albori della nuova era: la Rivoluzione industriale inglese

2 Evoluzione economica inglese: produce una svolta di portata incalcolabile per la storia dell’umanità. Alla fine del ’700: il Regno Unito di Gran Bretagna (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda) sta diventando la prima nazione industriale. Perché in Gran Bretagna e non altrove? Quali sono i fattori che determinano questo sviluppo? Il lungo processo di accumulazione delle precondizioni necessarie allo sviluppo industriale. ’700: è l’inizio di processo lungo che si sarebbe consolidato nel XIX secolo. Mappa dell’economia inglese nel 1700 ca.

3 In principio fu l’Inghilterra. E il piacere scomparve dal mondo….
Dal XVIII secolo l’addensarsi non coordinato di invenzioni e innovazioni, cumulatesi sinergicamente accresce enormemente il bilancio energetico fruibile dall’uomo. Il fenomeno ebbe la sua etichetta scientifica – Rivoluzione Industriale – un epiteto connesso essenzialmente alla qualità, durevolezza e pervasività dei suoi effetti.

4 La vera protagonista di questo lungo processo di sviluppo sarà la costante innovazione: tecnologica, organizzativa, commerciale, finanziaria, ecc.

5 Inghilterra: vantaggi orografici, vantaggi territoriali.
Trasporto delle merci: via terra e sui corsi d’acqua. Precoce integrazione dei mercati. Posizione strategica del paese: rispetto al Continente e alle rotte oceaniche. Sviluppo delle città portuali: sostiene il processo di urbanizzazione. Gran Bretagna: svilppo rete stradale (km).

6 Sviluppo delle cinque principali città inglesi, 1600-1800.

7 Campi chiusi: allevamento Campi aperti: cerealicoltura GB: popolazione scarsa GB: alta produttività agricola GB: ampia dispo- nibilità di terreni GB: elevata estensione dei poderi

8 Inghilterra: andamento demografico, 1600-1850
(numeri indice). Inghilterra: andamento demografico per regioni industriali e non industriali, (numeri indice).

9 2) Regolamentazione lavoro artigianale; 3) Eliminazione monopoli.
Inghilterra: nel ‘700 è il paese che si avvicina di più a un modello sociale e istituzionale ideale: 1) Società capace di sostenere il progresso materiale, con la diffusione di imprese e di innovazioni; 2) Istituzioni in grado di garantire un governo efficace e di difendere i diritti (sociali ed economici). U. Boccioni, Dinamismo della testa di un uomo, 1913 Parlamento inglese regolamenta tre questioni, con conseguenze decisive: 1) Enclosures; 2) Regolamentazione lavoro artigianale; 3) Eliminazione monopoli.

10 Polarizzazione della ricchezza: dà luogo a un’accentuata sperequazione sociale.
Si assiste però al consolidamento di affittuari agiati e di piccoli proprietari intraprendenti: figure sociali emergenti nell’Inghilterra che sta industrializzandosi. Effetti sociali della riforma anglicana: aumento delle giornate lavorative e diffusione dell’istruzione di base. a sinistra: scuola francese, Le colporteur, XVII sec.

11 Il raggiungimento della soglia dell’industrializzazione…
Nel Settecento l’agricoltura è ancora il settore economico principale, ma nel quadro di forti innovazioni che aumentano la produttività. Gli inizi della lavorazione del cotone. Agli albori dell’era del vapore: dalle applicazioni sideruriche di Darby alla macchina a vapore di Boulton e Watt. Industrialization starting-point Nel 700 si inizia a utilizzare il carbone in campo siderurgico e si sperimentano prime macchine a vapore Il settore cotoniero Nel 700 raddoppia la produttività agricola 600: ampliamento dei mercati Si modifica l’organizzazione della manifattura I grandi cambiamenti politici e istituzionali del 600 Tra 5 e 600 lenti miglioramenti in agricoltura

12 La macchina a vapore: da pompa per il drenaggio delle miniere a motore fondamentale dell’industrializzazione… Motore a vapore: nasce come pompa a vapore per il drenaggio dell’acqua dalle miniere (1709, Savery). Pompa di Newcomen (1717): perfezionamento delle prestazioni. James Watt (1769): potenza e consumi. James Watt (1775), dal moto rettilineo al moto rotatorio: la macchina a vapore può diventare il motore fondamentale dell’industrializzazione. Effetti: abbatte limiti della stagionalità dell’energia e permette di concentrare le diverse fasi produttive. In poco tempo: grande diffusione della macchina a vapore, che diventerà il simbolo della prima Rivoluzione industriale…

13 Fine della presentazione

14 Le fabbriche più utili e prospere sono principalmente gestite, insieme al commercio più fiorente, in quelle città e in quei luoghi che non sono soggetti a leggi locali sulle corporazioni… [perciò] le leggi relative al commercio e all’industria dovrebbero essere completamente annullate […] essendo divenute, nelle presenti congiunture, dannose per il commercio. Inchiesta Parlamentare, 1751.

15  Il brevetto per invenzione è un titolo giuridico in forza al quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo temporaneo di sfruttamento dell'invenzione in un territorio e per un periodo ben determinato, e consente di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la propria invenzione senza autorizzazione.  Per invenzione si intende una soluzione nuova e originale a un certo problema tecnico. Essa può riguardare un prodotto o un processo (metodo, procedimento).

16 I piccoli proprietari costituiscono uno strato sociale del tutto particolare, tipicamente inglese. La Francia e l’Italia somigliano a un dado privo dei punti segnati tra il sei e l’uno: fra nobiltà e contadini [non vi sono figure intermedie]. Il piccolo proprietario inglese indossa vesti rozze, ma paga in oro: porta bottoni di rame, ma ha le tasche piene d’argento […], al suo paese è un uomo importante, che fa parte delle giurie (dei tribunali penali). Ben di rado si mette in viaggio e il suo credito va più lontano di lui. Da uno scritto inglese del 1688

17 Mappa delle rotte commerciali nel Settecento…

18  Seminatrice realizzata da Jethro Tull nel 1701.
 Tull era un agronomo e sostenitore del metodo scientifico e della sua applicazione in ambito agricolo.  La sua seminatrice consentiva di praticare dei fori nel terreno alla profondità desiderata, di deporvi il seme e ricoprire il tutto.  La meccanizzazione di questa operazione. Inoltre poteva trattare tre file alla volta. In conseguenza del suo uso i raccolti aumentarono dell’800%.  Prima, infatti, i semi erano sparsi a mano e germogliavano in superficie con un tasso di germinazione molto basso. Ritratto di Jethro Tull ( ) Locandina concerto dei Jethro Tull

19  Abraham Darby ( ): pioniere dell'industria siderurgica e il primo di una dinastia di fonditori che hanno caratterizzato il primo periodo della rivoluzione industriale inglese e la storia della siderurgia.  A. Darby è ricordato per essere stato il primo a ottenere la ghisa da minerali di ferro utilizzando non più carbone di legna ma carbon coke.  Nel ‘700 lo sviluppo della siderurgia era frenato dalla carenza di combustibile (scarsità di legname in prossimità delle fonderie) e dall’impossibilità di impiegare carbon fossile per il suo eccessivo contenuto di zolfo. Darby fu il primo a intuire che era necessario trattarlo, per poterlo utilizzare nei processi siderurgici.  La cokizzazione attraverso il riscaldamento, permette di eliminare parte dello zolfo. The Iron Bridge sul fiume Severn, realizzato da Abraham Darby III, nella ferriera di Coalbrookdale  Darby, che inizia la sua attività a Bristol, utilizza questo combustibile nel processo di produzione del rame e del piombo e poi, nel 1709 a Coalbrookdale, nel Shropshire, lo impiega per il minerale di ferro.  Lo sviluppo del suo metodo porterà alla tecnologia degli altiforni alimentati a coke che tuttora è quella utilizzata.

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21 Nella fotografia una macchina di Newcomen, denominata “Fairbottom Bobs”. Essa era utilizzata per drenare acqua da un canale vicino a Park Bridge in Inghilterra. La macchina venne costruita nel 1760 e rimase in funzione sino al 1834.

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23 Il lavoro giornaliero di un cavallo è pari a quello di 5-6 uomini
Il lavoro giornaliero di un cavallo è pari a quello di 5-6 uomini. La spesa per il mantenimento di un cavallo generalmente supera da 2 a 3 volte il salario giornaliero di un operaio, sicché la forza del cavallo è disponibile a un costo che è circa la metà di quello preteso da un essere umano. Secondo Boulton (socio di Watt), l’energia sviluppata da un bushel di carbone (38 kg) di carbone equivale a quella prestata in un giorno da 8 uomini e 1/3 e forse anche più; il costo del carbone supera però raramente quello giornaliero di un solo operaio, anche se il costo dei macchinari (ammortamento) rende la macchina a vapore un po’ più cara della metà dei cavalli che sostituisce. Thomas Young ( ), scienziato


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