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Vivere la legalità nei gesti quotidiani

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Presentazione sul tema: "Vivere la legalità nei gesti quotidiani"— Transcript della presentazione:

1 Vivere la legalità nei gesti quotidiani
La convivenza civile si impara a scuola S. Rossitto - F. Macca

2 Creare le condizioni ….. Rimuovere gli ostacoli che non garantiscono ad ogni alunno un sereno contesto di apprendimento. Attrezzare gli alunni di competenze per: vivere concretamente la “cittadinanza” relazionarsi con le persone in contesti variabili gestire situazioni concrete in cui esercitare ruoli di responsabilità e di protagonismo Favorire l’incontro con chi opera per la tutela della legge. S. Rossitto - F. Macca

3 Il lungo cammino della“Vittorini”
A.S. 1989/ ’90 Prima indagine statistica sul bacino d’utenza Esiti: Forte deprivazione socio-culturale. Netto divario, all’interno della scuola, tra classi a tempo prolungato e classi a tempo normale e tra corsi di lingua inglese e corsi di lingua francese. Evidenti anomalie nella formazione delle classi. Gravi problemi disciplinari, all’interno di alcune classi, accompagnati da atti vandalici. S. Rossitto - F. Macca

4 Interventi Richiesta della figura dell’operatore psicopedagogico, per un’azione più mirata contro il disagio e lo svantaggio socio-culturale. Incontri frequenti con la scuola elementare per una corretta formazione delle classi. Ampliamento dell’offerta formativa con: richiesta del bilinguismo da attuare nei corsi di francese richiesta della sperimentazione musicale S. Rossitto - F. Macca

5 Risultati AA. SS. 1989/’90 - 90/’91 - 91/’92
Maggiore collaborazione con operatori del centro di tutela salute mentale e con il Consultorio familiare (incontri settimanali pomeridiani con ragazzi “a rischio” con psicologo e O. P.). Coinvolgimento dei genitori in attività in piccolo gruppo (incontri quindicinali con O. P., psicologo, assistente sociale). Formazione di classi eterogenee al loro interno (creazione di un gruppo di lavoro). Formazione di una maggiore sensibilità nei confronti della cultura in generale. S. Rossitto - F. Macca

6 Legalità come esercizio dei diritti
Diritto allo studio = Diritto all’informazione PROGETTO ORIENTAMENTO RASSEGNA DELLO STUDENTE (AA. SS. 1995/’96 – 1996/’97) Allestimento di stand delle realtà scolastiche e di lavoro del territorio S. Rossitto - F. Macca

7 Nel corso della Rassegna …
Incontri anche con le forze di pubblica sicurezza (polizia, guardia di finanza…) come garanti dei diritti dei cittadini e come opportunità di lavoro. Incontri con rappresentanti di associazioni antiracket. S. Rossitto - F. Macca

8 Legalità come capacità di scelta
AA. SS. 1996/’97 – 1997/’98 L’ORIENTAMENTO FORMATIVO (Progetto Orientamento Nazionale in rete con 44 scuole) FINALITA’ Formare individui capaci di operare scelte consapevoli ed autonome in tutte le occasioni della vita OBIETTIVI Conoscenza di sé Conoscenza dell’ambiente Conoscenza delle opportunità formative Educazione allo studio e al lavoro S. Rossitto - F. Macca

9 La Riforma ante litteram
AREE ORIENTATIVE Area della salute Area delle istituzioni Area della microeconomia Area della formazione e del lavoro Area della cultura e del tempo libero Area delle responsabilità sociali ATTIVITA’ DEI DOCENTI Progettare situazioni formative (UNITA’ DI APPRENDIMENTO) con riferimento alle aree orientative al fine di sviluppare nell’alunno le capacità di: Fare delle scelte Operativizzare e trasferire le conoscenze Lavorare in gruppo Autorientamento e autopromozione CONDIZIONE NECESSARIA PER L’ATTIVAZIONE DELLA SITUAZIONE FORMATIVA Creare nell’alunno una giusta motivazione, stipulando con lui un Contratto formativo VERIFICA E VALUTAZIONE DELLA S. F. Monitoraggio delle attività Legittimazione delle S. F. secondo i seguenti criteri: Formazione del cittadino Costruzione dell’identità Pratica della cultura del lavoro Acquisizione di metodi di studio e di lavoro. S. Rossitto - F. Macca

10 Il contratto formativo
1° ISTITUTO COMPRENSIVO “E. VITTORINI” – AVOLA ANNO SCOLASTICO …………………….. CONTRATTO FORMATIVO Soggetti coinvolti: docenti e alunni della classe………. scuola media Periodo di realizzazione:………………… I docenti della classe………….. della scuola media propongono l’attività………………………….al fine di fare acquisire agli alunni conoscenze e competenze spendibili nell’immediato e nel futuro. A tale scopo si impegnano a: Rendere chiaro il quadro della proposta Esplicitare le finalità e gli obiettivi del progetto Esplicitare il percorso Esplicitare le performance Sostenere gli alunni lungo il percorso Pertanto l’alunno dovrà: Condividere la proposta Eseguire i lavori secondo le direttive date Collaborare con i compagni Assumere responsabilità individuali e collettive Rispettare i tempi stabiliti Tener fede agli impegni presi Data…………………… Il coordinatore del C.d.C Alunno rappresentante della classe S. Rossitto - F. Macca

11 Apertura al territorio: il centro EDA
COME LA CONOSCENZA MODIFICA I COMPORTAMENTI L’offerta formativa per gli adulti secondo l’Orientamento Formativo Area della Salute: igiene, alimentazione, sicurezza, prevenzione, emergenza, cure mediche. Esempi: curare l’igiene ambientale, conservare i cibi, controllare la sicurezza degli impianti domestici… Area delle responsabilità sociali: vita familiare, vita sociale. Esempi: svolgere compiti legati al proprio ruolo in famiglia, rapportarsi con gli altri, conoscere il territorio… Formazione: lavoro Esempi: leggere e rispondere a richieste di lavoro, redigere un curriculum vitae…. Inoltre… CORSI DI: Informatica, Inglese, Spagnolo, Ceramica………………….. S. Rossitto - F. Macca

12 Nasce la Rassegna teatrale-folkloristica-musicale
Dall’A.S. 1997/’98 all’ A.S. 2002/’03, per una settimana, i nostri ragazzi hanno vissuto concretamente la “cittadinanza”, si sono relazionati e confrontati con tanti loro coetanei provenienti da tante regioni italiane e con adulti diversi dai loro docenti, hanno gestito situazioni concrete, dall’accoglienza alla predisposizione dei locali, dall’ allestimento degli stand alla sorveglianza, dalla stesura di articoli per i giornali ai servizi fotografici; hanno esercitato effettivamente ruoli di responsabilità e di protagonismo. La preparazione a questa grande S.F. ha fatto “vivere” la scuola come un luogo non artificioso ma reale, ed ha inoltre consentito ai genitori di affiancare i figli nella gestione delle varie attività (sagra del dolce, pesca…) E’ stato sicuramente un grande momento di effettivo esercizio di convivenza civile. S. Rossitto - F. Macca

13 I perché dell’apprendimento “in situazione”
Problemi della famiglia nell’esercizio del proprio ruolo educativo e culturale. La violenza a scuola come unica modalità per affrontare le differenze di opinioni e di idee. Necessità dell'educazione alla Convivenza civile in ogni sua dimensione (educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all'affettività). La “Situazione formativa” Costruisce e struttura l’identità dell’alunno attraverso le esperienze. Attrezza gli studenti di competenze trasferibili dalle situazioni scolastiche alla vita sociale. Favorisce l’esercizio di una progettualità esistenziale. S. Rossitto - F. Macca

14 PERTANTO……… Le discipline sono gli strumenti che ogni studente deve poter utilizzare per dare senso alle proprie esperienze personali, la Convivenza civile non può essere considerata una disciplina che si aggiunge alle altre, ma permea di sé tutta l’attività di insegnamento/apprendimento. L'Educazione alla Convivenza civile è il compito primario di tutti i docenti, i quali hanno il dovere di scoprire la valenza “orientativa” e formativa della propria disciplina e di trasformarla in opportunità di effettivo esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole. S. Rossitto - F. Macca

15 La regole si apprendono mettendole in pratica
Dice un vecchio proverbio cinese: “Se ascolto capisco Se vedo imparo Se faccio ricordo” S. Rossitto - F. Macca


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