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LA CITTÀ NELLERA NEO-INDUSTRIALE: IL RUOLO DELLINNOVAZIONE Relazione introduttiva La città nellera della conoscenza e dellinnovazione: i cambiamenti in.

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Presentazione sul tema: "LA CITTÀ NELLERA NEO-INDUSTRIALE: IL RUOLO DELLINNOVAZIONE Relazione introduttiva La città nellera della conoscenza e dellinnovazione: i cambiamenti in."— Transcript della presentazione:

1 LA CITTÀ NELLERA NEO-INDUSTRIALE: IL RUOLO DELLINNOVAZIONE Relazione introduttiva La città nellera della conoscenza e dellinnovazione: i cambiamenti in atto Riccardo Varaldo, Scuola Superiore SantAnna Michela Lazzeroni, Università di Pisa Pisa, 14 giugno 2005

2 VERSO UNECONOMIA DEI SERVIZI U.S. EU11. Levoluzione delloccupazione nel manifatturiero e nei servizi (% sul totale) Confronto tra Stati Uniti e 11 Paesi europei* Servizi Manifatturiero * Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia Fonte: OECD

3 VERSO UNECONOMIA DELLA CONOSCENZA Intensità della R&S in Europa, Giappone e negli Stati Uniti, 1991-2000

4 IL RUOLO DEL CAPITALE UMANO Percentuale di ricercatori su 1000 occupati (1999)

5 VERSO UN MODELLO DI SVILUPPO NEO-INDUSTRIALE Crescita delle produzioni immateriali (informatica, elettronica, design, multimedialità, ecc.) La nuova fase di sviluppo neo-industriale si basa sullinterazione sinergica tra industria e servizi Sviluppo di nuovi business legati alla cultura, alla salute, al turismo, al sapere, al tempo libero, ecc.

6 LA CITTA NEO-INDUSTRIALE: PROTAGONISTA DELLA CRESCITA La città neo-industriale non è più vincolata allindustria come nellera fordista. La città diventa essa stessa protagonista della crescita e dellinnovazione. La competitività della città è legata alla capacità di: avere strutture produttive di beni e servizi di alta qualità avere centri di ricerca capaci di produrre conoscenza e innovazione; attrarre dallesterno talenti, imprese e capitali e allo stesso tempo di: assicurare ai suoi cittadini uno standard di vita elevato e sostenibile nel lungo periodo rispondere alle diverse esigenze dei fruitori esterni della città e dei suoi servizi

7 1 - LA CITTA COME FABBRICA DELLA CONOSCENZA E DELLE RISORSE UMANE Localizzazione urbana delluniversità, che rappresenta il fulcro dei processi di produzione della conoscenza (ricerca) e della sua trasmissione (formazione) Vecchie e nuove funzioni delluniversità: a) Fabbrica della conoscenza; b) Fabbrica del capitale umano; c) Fabbrica del trasferimento tecnologico; d) Fabbrica dello sviluppo territoriale Luniversità deve trasferire conoscenze, apportare idee e stimoli alla città, contribuire al suo sviluppo; la città deve riconoscere e valorizzare il ruolo delluniversità in uneconomia e società basata sulla conoscenza

8 2 - LA CITTA COME POLO DI ATTRAZIONE DI GIOVANI TALENTI Invecchiamento della popolazione che sta coinvolgendo alcune città investite dal processo di contro-urbanizzazione Ri-urbanizzazione di alcune città dinamiche, che attraggono classi giovani per motivi di lavoro e per lofferta di servizi culturali di alto livello La capacità di una città di attirare e/o trattenere popolazione giovane rappresenta un asset importante per lo sviluppo della creatività e per la produzione di idee innovative

9 3 - LA CITTA COME SEDE PRINCIPALE DI SERVIZI AVANZATI E ATTIVITA HIGH-TECH Decentramento generalizzato dei servizi di base e delle attività tradizionali e centralizzazione selettiva dei servizi avanzati e delle attività high- tech nelle città Accelerazione del fenomeno di centralizzazione in un numero ristretto di località centrali, di città globali Emergono centri urbani minori o aree periferiche rispetto a quelle centrali, dotati di elevate competenze e specializzati in determinati campi del sapere e nellofferta di servizi specialistici e avanzati.

10 4 - LA CITTA COME HUB DI RETI LOCALI E INTERNAZIONALI Proiezione verso lesterno e inserimento nei circuiti internazionali, ma allo stesso tempo capacità di qualificare il proprio territorio Rafforzamento del ruolo di gateway e delle connessioni tra gli attori locali attraverso le infrastrutture telematiche e attraverso il contributo dei soggetti trasversali (integratori versatili, ecc.) Se la città riesce a diventare spazio di interazione tra locale e globale, allora è capace di svolgere un ruolo trainante anche per il sistema regionale e il sistema Paese di cui fa parte

11 5 - LA CITTA COME SPAZIO VISSUTO DA MOLTE POPOLAZIONI Perdita della popolazione residente e acquisizione di altre popolazioni che vivono la città con fruizioni spazio-temporali differenziate (pendolari, turisti, fruitori servizi sanitari e attività tempo libero….) Crescita dei fenomeni migratori internazionali e penetrazione nella città di popolazioni diverse dal punto di vista etnico e culturale La gestione delle dinamiche di inclusione ed esclusione delle molte popolazioni e la valorizzazione di tali presenze rappresenta una delle sfide della città nellera della conoscenza e dellinnovazione

12 6 - LA CITTA CHE CAMBIA LA SUA FORMA E IL SUO VOLTO Espansione nelle aree periferiche e nei comuni limitrofi e formazione di un modello di città tipicamente allentata e diffusa sul territorio Creazione di nuovi spazi urbani (aree/edifici) che diventano nuovi simboli estetici e sociali e rivitalizzazione di vecchi spazi e contenitori urbani Occorre considerare le trasformazioni della dimensione territoriale della città e degli oggetti/aree che ne fanno parte anche in funzione dei valori che gli vengono attribuiti dai diversi soggetti che la vivono

13 COME GESTIRE QUESTI CAMBIAMENTI? Fase industriale: struttura demografica, economica e urbana più omogenea e modelli di governance urbana più uniformi e standardizzabili Nuova fase neo-industriale: compresenza di diverse popolazioni e revisione dei modelli di gestione urbana sulla base di uninterpretazione integrata delle domande di funzioni e di spazi differenziate Occorre valorizzare le proprie risorse innovative, mettere in gioco le competenze dinamiche, favorire la messa in rete di una pluralità di soggetti che si occupano di governance urbana, promuovere i principi della progettazione partecipata

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15 COME ANALIZZARE QUESTI CAMBIAMENTI? Lanalisi dei cambiamenti urbani è così complessa che rende necessaria la creazione di gruppi di lavoro interdisciplinari Analisi statica e dinamica della transizione urbana Elaborazione di nuovi indicatori sulla conoscenza e tecnologia e sulle nuove popolazioni che vivono la città Integrazione tra studi quantitativi ed indagini qualitative, mirate a comprendere le diverse domande urbane

16 Pubblicazioni S/T Brevetti US Laureati S/T Spin-off della ricercaProgetti europei Popolazione Ricercatori IL CASO DI PISA % Pisa su Italia Aree tecnologiche consolidate Aree tecnologiche avanzate Aree tecnologiche deboli Numeri indice: Italia=100 Laureati S/T su pop.: 553 Ricercatori S/T su pop.: 588 Imprese high-tech: 164 % R&S/PIL: Aree tecnologiche potenziali Innovatività di sistema Specializzazione attività high-tech Milano TorinoPisa Padova Parma Trieste Genova Cagliari Catania Lecce Napoli

17 IL CASO DI PISA Variazione % della popolazione residente 1991-2001


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