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Gestione del Dolore e della sedazione in Emergenza / Urgenza

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Presentazione sul tema: "Gestione del Dolore e della sedazione in Emergenza / Urgenza"— Transcript della presentazione:

1 Gestione del Dolore e della sedazione in Emergenza / Urgenza
Enrico Lumini DEA AOU Careggi Master I° Livello Ass Infermieristica Emergenza / Urgenza

2 Dolore Il dolore è il più antico problema medico
Afflizione fisica universale Significato Politico, sociale, filosofico, religioso “il dolore è un signore del genere umano più terribile persino della morte” Albert Schweitzer “tutta la felicità che il genere umano può ottenere non risiede nel piacere, ma nella sospensione del dolore” John Dryden “Il dolore è un tormento assoluto, il peggiore dei mali" John Milton

3 Conoscenze antiche Oppio dal 2250 a.C.(Sumeri)
Freddo e compressione registrate su manufatti molto antichi Egizi e stimolazione elettrica o trapanazioni teca cranica Greci: primi ad ipotizzare connesione tra parte sensitiva e cervello Cinesi: agopuntura

4 Conoscenze antiche Se sei afflitto da uno stimolo esterno, il dolore non è dovuto allo stimolo in se stesso ma a quanto lo stimi: e questo puoi rimuoverlo in qualsiasi momento. Marco Aurelio

5 Storia del controllo del dolore: il 19° secolo
Produzione Morfina in USA Anestesia con Cloroformio in inghilterra Primi casi di dipendenza da morfina Sintesi Oppio Produzione Aspirina 1804 1820 1830 1846 1848 1855 1870 1898 1899 Morfina prodotta in Germania Anestesia con Etere negli USA Invenzione aghi cavi La Bayer produce l’eroina (Title Appears) Pain’s history over the past 200 years has been complex and instructive. (Arrow with 1804 date and text Appears) Opium was first synthesized in 1804 and remains in legitimate and illegitimate use to this day.3 (1820 date and text Appears) Morphine was first synthesized in Germany in the 1820s and (1830 date and text Appears) produced in the U.S. some 10 years later. For the following 80 years, these medications were loosely regulated, widely available, and frequently suspect due to self-medication.4 (1846 date and text Appears) Anesthesia first appeared on the scene some 160 years ago, a godsend for surgeons and patients alike. (1846 date and text Appears) Ether was first used by a dentist, William Morton, in 1846, and (1848 date and text Appears) chloroform was first used for childbirth by James Young Simpson in Britain in (1855 date and text Appears) In 1855 came the invention of the hollow hypodermic needle, and (1870 date and text Appears) within 15 years published reports of a growing American “morphine habit” appeared. 4, 6 (1898 date and text Appears) In 1898 Bayer produced diacetylated morphine (brand name Heroin) as a cough therapy, and (1899 date and text Appears) in 1899 it introduced aspirin. 7- 8 Meldrum, ML. A capsule history of pain management. JAMA. 2003;290:

6 Storia del controllo del dolore: il 20° secolo
Dolore come ”malattia emozionale” Teoria del “gate control” Scala a 3 gradini OMS Prima clinica del dolore 1914 1920 1929 1936 1964 1965 1973 1982 Creazione Hospice Harrison Narcotic Control Act Ipotizzata la sorgente chimica del dolore Pain journal (Title and arrow Appears) Widespread self-medication and abuse led to (1914 date and text Appears) the Harrison Narcotic Control Act of 1914, drawing legitimate use of pain medication under the wing of physicians.7 Yet physicians’ views of what pain meant and how it should be approached widely varied. (1920 date and text Appears) In 1920 many physicians considered pain an “emotional disease,” and psychoanalytic approaches to therapy of a patient’s pain (which appeared often without visible source, and preceded our understanding of the underlying causes of most of today’s chronic diseases) created a major disconnect between doctors and patients.9 (1929 date and text Appears) In 1929, a chemical link to pain was first suggested, and in (1936 date and text Appears) 1936, the first pain clinic was established at Bellevue Hospital in New York City.10-11 The holistic approach to pain management became firmly established 35 years later (1964 date and text Appears) in 1964 as an outflow of the hospice movement at Britain’s St. Christopher’s Hospital.12 (1965 date and text Appears) One year later the gate control model of pain was advanced, stimulating research into the linkages between peripheral sensory stimulation and central pain reception and interpretation by the brain.13 Pain as a multidisciplinary concern was firmly established with the launching of (1973 date and text Appears) the medical journal “Pain” in And (1982 date and text Appears) ten years later the World Health Organization weighed in with a logical and patient-friendly three-step approach to humane pain management.15 Meldrum, ML. A capsule history of pain management. JAMA. 2003;290:

7 Un muro antico: la cura inizia ad essere in conflitto con la paura della dipendenza rimproverando il paziente “il medico che (per ignoranza o timidezza) rifiuta un trattamento ipodermico ad un paziente sofferente per il cancro è ….. Totalmente senza scuse – John Kent Spender 1874 Dipendenza Astenia Abuso Depressione Dolore (Title Appears) So it’s been a long and complex road. And the truth is that consistent and effective care for the patient with pain continues to come in conflict with fears of addiction on the left and blaming the victim on the right. The physician John Kent Spender in 1874 said, (Quote Appears) “[T]he medical man who (from ignorance or timidity) withholds hypodermic medicine from a patient afflicted with cancer is … totally without excuse.”7 But too often now, 130 years later, caregivers struggle with mixed feelings. (left hand circle Appears) For some, pain calls for effective therapy, but also brings the risk of substance abuse and long-term addiction, followed by more pain. (right hand circle Appears) For others, pain continues to signal weakness and poor character. These judgments can create a sense of powerlessness and hopelessness in patients, which further amplifies their pain. Dose efficace Insonnia Meldrum ML, ed. Opioids and Pain Relief: A Historical Perspective. Seattle, Wash: International Association for the Study of Pain Press; 2003.

8 Un muro antico: la paura dell’anestesia
Dolore come segno e sintomo della vitalità del paziente e dell’efficacia del trattamento: “Maggiore è il dolore e maggiore deve essere la fiducia nella forza e nell’energia della vita” 1821 Si afferma il timore che la sedazione del dolore ritardi il processo di guarigione I religiosi insorgono affermando che l’anestesia viola la legge di Dio

9 I medici: prescrizioni inappropriate
Dose, farmaco, durata, intervalli Eland & Anderson (1977) Prescrizioni al bisogno Ferrell and Ferrell (1988) Carenze nelle conoscenze di farmacocinetica Marks and Sachar(1973) Meno analgesici per bambini e anziani Faherty and Grier (1984) Prescrizioni secondo il tipo di chirurgia Edwards (1990) Paura effetti collaterali oppioidi Morgan (1989) Prescrizioni Placebo per capire se il dolore è reale Goodwin, and Vogel (1979)

10 Gli infermieri: Valutazioni errate o mancate
Scarsa valutazione del dolore Jacox 1979) Valutazioni sulla base dei parametri vitali Cohen (1980) Valutazione personale del dolore McCaffery and Grant (1991) Scarso utilizzo strumenti Marks & Sachar (1973) Assistenza inadeguata Martin and Belcher (1986) Sottovalutazione del dolore Cleeland (1983) Fiducia nel placebo Lander (1990)

11 Gli infermieri: Somministrazione inadeguata
Riluttanza all’utilizzo degli oppioidi Chapman et al (1987) Scarsa conoscenza tipologie oppioidi Cohen (1980) Ritardi nella somministrazione Atchison et al (1986) Credenze sul rischio di dipendenza Raro utilizzo tecniche non farmacologiche Masek, Russo & Varni (1984) Autoreferenzialità Pritchard (1988) Scarsa formazione di base Lander (1990)

12 I Pazienti Dolore come segno di debolezza Favaloro & Touzel (1990)
Tentativi di sopportare Watt, Watson et al (1990) Attendere che il dolore sia elevato o che il personale sia libero Beyer et al (1983) “Normalità” del dolore Weintraub and Lasagna (1983) Scarsa conoscenza strumenti Beyer et al (1983) Peggioramento della malattia Beyer et al (1983) Paura dipendenza Bressler, Hange, & McGuire (1986)

13 Cambiamento della filosofia dell’assistenza infermieristica
Dolore Da modalità a variabile Da limite al soddisfacimento dei bisogni a bisogno in se stesso Da sintomo a malattia NANDA 1996 / NIC 1997

14 Definizioni Dolore: è un’esperienza emozionale e sensoriale spiacevole associata ad un danno tissutale in atto, potenziale o percepito (descritto) come in termini di danno IASP International Association for the Study of Pain 1979 “il dolore è qualunque cosa il paziente afferma che sia ed esiste ogni volta che il paziente afferma che esiste”. McCaffrey M, Beebe A. Pain clinical manual for nursing practice. St Louis, Mosby; 1989

15 Tipi di dolore Acuto:il risultato di una lesione o di una malattia che è limitata nel tempo Cronico:dolore persistente che non si risolve spontaneamente Neuropatico:causato da modificazioni della risposta fisiologica di neuroni del sistema somato-sensoriale centrale o periferico dovute alla stimolazione cronica o ad una lesione del tessuto nervoso

16 Le vie del dolore……..

17 La teoria del cancello

18 Determinanti del dolore

19 Effetti sistemici del dolore
Scarica simpatica e incremento di catecolamine Alterazioni equilibrio fluidi interstiziali ↑ Cardiac output ↑ Ventilazione min ↑ Lipolisi ↑ Proteolisi muscolare Increzione proteine di fase acuta Immunosoppressione ↑ gluconeogenesi e glucolisi Increzione di mediatori infiammatori (leucotrieni TNF ecc.) Attivazione cascata citokine e release di interleukine Attivazione C Attivazione Neutrofili Stimolazione linfocitaria Stato di ipercoagulabilità

20 Il Placebo L’utilizzo del placebo per il controllo del dolore non è ad oggi sostenibile sia da un punto di vista etico che scientifico. Use of Placebos for Pain Management in Patients with Cancer Endorsed by the American Nurses Association Oncology Nursing Society December 1996

21 Il Dolore nel mondo……. Negli USA: Dolore acuto circa 50 milioni/anno
Dolore cronico Circa 48 milioni In Europa: Circa il 50% della popolazione è Affetto da uno o più tipi di dolore In Italia: Il 90% dei pazienti ospedalizzati Provano una qualsiasi forma di dolore (65% moderato – intenso)

22 Il Dolore in Emergenza/urgenza

23 Il Dolore in Emergenza/urgenza

24 Il Dolore in Emergenza/urgenza
Studio prospettico di prevalenza presso il DEA - AOU Careggi nel 2005 Campione di 160 pazienti con dolore Tempo medio per somministrazione analgesia 128 min

25 La ricerca delle evidenze
Linee Guida Metanalisi Revisioni sistematiche

26 I livelli delle evidenze
Livello I: Raccomandazioni basate su studi clinici randomizzati e controllati o descritte come “forti” evidenze nelle metanalisi e nelle revisioni sistematiche della letteratura consultate. Livello II: Raccomandazioni basate su studi clinici non randomizzati o non controllati o su studi clinici di coorte, caso/controllo, serie di casi; oppure raccomandazioni descritte come “buone” evidenze nelle metanalisi e nelle revisioni sistematiche della letteratura consultate Livello III: raccomandazioni basate sul consenso o l’opinione di esperte oppure descritte come “piccole” o “deboli” evidenze nelle metanalisi e nelle revisioni sistematiche della letteratura consultate.

27 Valutazione del dolore:
1 Valutazione del dolore: Un’accurata valutazione del dolore deve essere effettuata sin dall’inizio ed il coinvolgimento del paziente nella valutazione iniziale e continua del dolore è essenziale; il dolore deve essere considerato alla stessa stregua di un parametro vitale (Classe I). Il dolore deve essere valutato sia a riposo che con il movimento ed il sollievo deve essere valutato anche in funzione delle attività che il paziente riesce a compiere (Classe II). Livelli inattesi di dolore o aumenti del livello di dolore improvvisi specialmente se associati a variazioni negli altri parametri vitali possono segnalare lo sviluppo di una nuova condizione patologica come per esempio una complicanza post operatoria o la comparsa di dolore neuropatico (Classe III).

28 Valutazione del dolore:
2 Valutazione del dolore: Le scale di valutazione monodimensionali offrono un buon grado di precisione nella valutazione iniziale del dolore acuto e nel monitoraggio del livello di intensità del dolore sotto trattamento (Classe II). Le scale di valutazione multidimensionali o autodescrittive sono utili soprattutto nella valutazione del dolore persistente o cronico o nel dolore acuto quando non sia ancora chiarita la diagnosi eziologia del dolore (Classe III). Nei pazienti anziani o con deficit cognitivi la valutazione dell’intensità del dolore può essere sottostimata per cui si rende necessario l’utilizzo di scale a dimensione multipla (Classe III). Nei pazienti con deficit cognitivi il coinvolgimento dei familiari o delle persone che si occupano del paziente in maniera continuativa è fondamentale per una stima del dolore adeguata (classe III).

29 Valutazione del dolore:
3 Valutazione del dolore: Nei pazienti pediatrici la valutazione del dolore può essere complicata ed il coinvolgimento dei genitori è fondamentale. Le scale a dimensione multipla devono essere utilizzate con attenzione rispetto allo stadio dello sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino (Classe III). La valutazione dell’intensità del dolore deve essere effettuata frequentemente nelle prime 48 ore dall’ingresso in ospedale o dall’intervento chirurgico. L’intervallo di tempo consigliato è di 4 ore ma deve essere valutato sul singolo paziente (Classe II). La valutazione dell’intensità del dolore sotto trattamento deve essere eseguita un ora dopo la somministrazione di farmaci analgesici per via parenterale o due ore dopo la somministrazione di farmaci per via orale (Classe II).

30 Il dolore come 5° parametro vitale
Educazione ed istruzione del personale sanitario Educazione ed istruzione dei pazienti e dei familiari Valutare il dolore in tutti i pazienti: VALUTARE il dolore è già TRATTARE il dolore1 Misurare la qualità del trattamento erogato 1: Williams J, Sen A: Transcribing in triage: the Wrexham experience. Accident and Emergency Nursing; 8, 241–248, 2000

31 Primum: Aestimare ! Trattamento Valutazione
La mancata valutazione sistematica del dolore può vanificare l’efficacia del trattamento antalgico

32 L’infermiere ha un ruolo chiave nell’informazione e nel trattamento del dolore: egli rimane più a lungo a contatto col malato e meglio di altri può valutare l’efficacia della terapia impostata Il corso per infermieri perché riteniamo che questa figura abbia un ruolo chiave… 32

33 La valutazione del dolore
Credere sempre al paziente Monitorare il livello di dolore Anamnesi generale E.O. generale ed algologico Valutazione clinica Autocompilazione cartella

34 Monitoraggio delle complicanze
La diminuzione della frequenza respiratoria si è dimostrato un indicatore di depressione respiratoria tardivo ed inattendibile. Il livello di sedazione si è rivelato un indicatore migliore e pertanto tutti i pazienti in trattamento con oppioidi dovrebbero essere monitorizzati utilizzando una scala a punteggio che misuri il livello di sedazione. (Classe III).

35 Scala Descrittiva Verbale
VALUTARE IL DOLORE VAS Scala Descrittiva Verbale

36 Maggior Dolore immaginabile
VALUTARE IL DOLORE Scala Numerica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Nessun Dolore Maggior Dolore immaginabile Dolore Moderato

37 VALUTARE IL DOLORE Il Pain Ruler

38 la scala delle espressioni facciali di Wong Baker
VALUTARE IL DOLORE la scala delle espressioni facciali di Wong Baker IOWA Pain Thermometer

39 VALUTARE IL DOLORE la scala PAINAD INDICATORI 1 2 Respirazione Normale
1 2 Respirazione Normale Respiro affannoso Respiro rumoroso e affannoso, alternanza di periodi di apnea e polipnea Vocalizzazione Nessun problema Pianti occasionali o brontolii Ripetuti urli o lamenti Espressioni delvolto Sorridente o inespressivo Triste e/o ciglia aggrottate Smorfie Linguaggio del corpo Rilassato Teso Rigido con i pugni chiusi o che tenta di colpire Consolabilità Nessun bisogno diessere consolato Confuso e che cerca rassicurazione Incapacità di distrazione e/o consolazione 0-1 Dolore assente 2-4 Dolore lieve 5-7 Dolore moderato 8-10 dolore severo

40 VALUTARE IL DOLORE la scala Abbey Q.1Verbalizzazione:
piange, lamenta, geme. Assente: 0 Lieve: 1 Moderato:2 Severo: 3 Q.1: Q.2Espressione facciale: sguardo teso, sguardo impaurito, smorfie. Q.2: Q.3Cambiamento del linguaggio corporeo: muove con irrequietezza, dondola, ritrae, accovaccia. Q.3: Q.4Cambiamento del comportamento: aumento della confusione, rifiuto del cibo. Q.4: Q.5Cambiamento fisiologico: sudorazione o pallore, aumento della temperatura,pressione > 140/90mmHg. Q.5: Q.6Cambiamento fisico: lacerazioni sulla pelle, lesioni da decubito, artrite,contratture, precedenti ferite. Q.6: PUNTEGGIO TOTALE 0-2 dolore assente 3-7 dolore lieve 8-13 dolore moderato 14-18 dolore severo

41 Behavioral Pain Scale Item Description Score Facial expression Relaxed
1 Partially tightened (for example, brow lowering) 2 Fully tightened (for example, eyelid closing) 3 Grimacing 4 Upper limbs No movement Partially bent Fully bent with finger flexion Permanently retracted Compliance with ventilation Tolerating movement Coughing but tolerating ventilation for most of the time Fighting ventilator Unable to control ventilation

42 Critical Care Pain Observational Tool
Indicator Description Score Facial expression No muscular tension observed Relaxed, neutral: 0 Presence of frowning, brow lowering, orbit tightening, and levator contraction Tense: 1 All of the above facial movements plus eyelid tightly closed Grimacing: 2 Body movements Does not move at all (does not necessarily mean absence of pain) Absence of movements: 0 Slow, cautious movements, touching or rubbing the pain site, seeking attention through movements Protection: 1 Pulling tube, attempting to sit up, moving limbs/thrashing, not following commands, striking at staff, trying to climb out of bed Restlessness: 2 Muscle tension No resistance to passive movements Relaxed: 0 Resistance to passive movements Tense, rigid: 1 Strong resistance to passive movements, inability to complete them Very tense or rigid: 2 Compliance with the ventilator Alarms not activated, easy ventilation Tolerating ventilator or movement: 0 Alarms stop spontaneously Coughing but tolerating: 1 Asynchrony: blocking ventilation, alarms frequently activated Fighting ventilator: 2 OR Vocalization (extubated patients) Talking in normal tone or no sound Talking in normal tone or no sound: 0 Sighing, moaning Sighing, moaning: 1 Crying out, sobbing Crying out, sobbing: 2

43 La valutazione del dolore
Mappe del dolore Diario del dolore Valutazioni descrittive Pain Rating Index McGill Pain Questionnaire Misurazioni obiettive Misurazioni componente cognitivo affettiva Minnesota Multiphasic Personality Inventory Beck Depression Scale

44 Trattamento del dolore:

45 Il trattamento del dolore
FANS per dolore da lieve a moderato Oppioidi per dolore da moderato a severo Analgesia multimodale Interventi non farmacologici “adiuvanti” Analgesia precoce Dolore come parametro vitale Attenzione agli anziani

46 La triade sonno, dolore, umore
Disturbi del sonno Dolore Depressione, Ansia, panico disturbi ossessivo compulsivi associati con interruzioni del sonno L’insonnia aumenta l’ansia, la produzioni di ormoni dello stress e del tono simpatico Ansia depressione

47 Obiettivo: migliorare la qualità di vita del paziente
Sonno Dolore Umore Terapie farmacologiche Terapie non farmacologiche Funzionalità Obiettivo: migliorare la qualità di vita del paziente

48 Trattamento del dolore:
Minimizzare l’invasività Controllo del dolore anche per le manovre infermieristiche o di nursing Informazioni a paziente e familiari Gestione infermieristica dosi supplementari analgesia Controllo effetti collaterali terapia antalgica

49 Trattamento del dolore:
1 Trattamento del dolore: La combinazione di diverse classi di analgesici (analgesia multimodale) migliora l’efficacia della terapia farmacologica e può essere associata ad una riduzione del dosaggio dei singoli analgesici e conseguentemente degli effetti collaterali (Classe II). I farmaci anti infiammatori non steroidei (FANS) sono efficaci da soli nel trattamento del dolore lieve o moderato. Nonostante i FANS non siano efficaci da soli nel dare sollievo dal dolore severo la loro efficacia come componenti di un’analgesia multimodale è stata dimostrata da molti studi (Classe I). Gli effetti avversi dei FANS possono essere anche seri ed è imperativo che le controindicazioni siano rispettate (Classe II). E’ stata dimostrata la superiorità dei FANS rispetto agli oppioidi nel trattamento della colica renale o biliare (Classe II).

50 Trattamento del dolore:
2 Trattamento del dolore: L’ipossia e la depressione respiratoria sono effetti collaterali spesso temuti della somministrazione di oppioidi che possono essere facilmente evitati con un adeguata individualizzazione e titolazione del dosaggio. (Classe III) Un programma di informazione ed educazione al paziente prima di un intervento chirurgico o di una procedura invasiva si è dimostrato efficace nel ridurre il consumo di farmaci analgesici (Classe II) Per raggiungere i risultati terapeutici minimizzando gli effetti avversi è necessario individualizzare e titolare il dosaggio. Ciò comporta l’utilizzo dell’età del paziente come prima guida per il dosaggio e l’utilizzo degli intervalli di tempo tra una somministrazione e l’altra monitorizzando il dolore, il livello di sedazione ed altri effetti collaterali (Classe III).

51 Trattamento del dolore:
3 Trattamento del dolore: Lo scopo dell’analgesia è il maggior comfort possibile per il paziente con il minimo livello di sedazione e compromissioni respiratoria possibili (Limiti di sicurezza: Ramsey score maggiore o uguale a 2, frequenza respiratoria > 8 atti/min.), Classe III Non esistono evidenze scientifiche che l’uso degli oppioidi per il controllo del dolore severo conduca il paziente verso la dipendenza (Classe II). La necessità di alleviare le sofferenze ed il dolore del paziente è più importante del rigido rispetto degli intervalli di somministrazione (Classe III). I farmaci anticonvulsivanti e gli antidepressivi triciclici si sono dimostrati efficaci nel trattamento del dolore neuropatico (Classe I). La somministrazione precoce di oppioidi nei pazienti con dolori addominali o addome acuto non riduce la possibilità di fare diagnosi anche di patologie minacciose per la vita ma può invece facilitarla (Classe II).

52 Trattamento del dolore:
4 Dolore Post Operatorio Una gestione aggressiva e precoce dell’analgesia post operatoria riduce l’insorgenza del dolore cronico post operatorio (Classe II). L’analgesia controllata dal paziente (PCA) migliora il grado di soddisfazione del paziente migliora la qualità della ventilazione comparata con i tradizionali sistemi di somministrazione (Classe II). L’analgesia epidurale post operatoria riduce in maniera significativa l’incidenza di complicanze polmonari (Classe I). Il paracetamolo in associazione alla codeina è un efficace analgesico post operatorio anche a dose singola e pertanto raccomandato nei pazienti operati in regime di Day Surgery (Classe I).

53 Trattamento del dolore:
5 Dolore da Parto L’analgesia peridurale lombare rappresenta la forma più efficace di controllo del dolore durante il parto. Utilizzando basse dosi associate di anestetico locale e oppioidi si riducono gli effetti collaterali (Classe I). L’analgesia epidurale non è associata ad un aumento della percentuale di tagli cesarei (Classe II)

54 Trattamento del dolore:
6 Dolore da trauma o ustione I pazienti vittime di traumi o ustioni necessitano di strategie differenziate di controllo del dolore durante la fase di emergenza, guarigione e riabilitazione (Classe II). Il controllo di sensazioni di ansia, paura di disabilità permanente o morte deve essere prioritario alla stregua del trattamento farmacologico (Classe III). Un dolore di grado anche severo può persistere fino alle fasi di guarigione e riabilitazione: il trattamento del dolore deve essere parte integrante del programma riabilitativo (Classe III). L’uso di oppioidi a lunga azione è appropriato quando sia evidente il persistere dello stimolo nocicettivo associato al trauma (Classe III). Il trattamento del dolore neuropatico può proseguire anche dopo la fase riabilitativa; un inatteso e prolungato fabbisogno di oppioidi costituisce un criterio per richiedere la valutazione da parte di un servizio di terapia del dolore (Classe III).

55 Trattamento del dolore:
7 Dolore muscolo scheletrico Il trattamento del dolore lombare acuto con il riposo e l’allettamento è inefficace (Classe I). Il ritorno ad un normale livello di attività prima possibile conduce ad una più rapida guarigione dal dolore lombare acuto rispetto al riposo a letto od agli esercizi di mobilizzazione lombare (Classe II). Non vi sono evidenze a supporto dell’utilità della manipolazione lombare nel trattamento della lombalgia acuta (tema irrisolto). I corticosteroidi sono efficaci farmaci anti infiammatori ma non sono indicati nel trattamento dei traumi sportivi per un periodo fino a sei settimane dal trauma in quanto possono ritardare la guarigione delle lesioni (Classe III).

56 Trattamento del dolore:
8 Trattamento del dolore: Dolore acuto nei pazienti oncologici Gli analgesici orali sono un punto di forza nel trattamento del dolore oncologico. Gli oppioidi forti sono sicuri ed efficaci nel trattamento del dolore da moderato a severo (Classe I). Dolore acuto nel paziente anziano I FANS devono essere usati con estrema cautela nei pazienti anziani. Per manifestazioni non infiammatorie sono raccomandati il paracetamolo e/o basse dosi di oppioidi. Basse dosi di corticosteroidi possono essere appropriate nelle affezioni infiammatorie (Classe II).

57 Trattamento del dolore:
9 Trattamento del dolore: Gli interventi non farmacologici sono utili nel controllo del dolore a seconda delle risposte e delle preferenze del paziente stesso. Non devono essere utilizzati in alternativa alle altre tecniche analgesiche ma, in associazione, possono potenziarne gli effetti riducendo ad esempio il fabbisogno di farmaci.

58 Interventi Non Farmacologici:
·        l'AGOPUNTURA-ELETTROAGOPUNTURA ·        la T.E.N.S (STIMOLAZIONE ELETTRICA NERVOSA TRANSCUTANEA) ·        la MESOTERAPIA ·        la LASERTERAPIA medica non chirurgica ·        la MAGNETOTERAPIA a bassa frequenza (ELF) Metodi cognitivo-comportamentali:ipnosi Training autogeno Biofeedback Controllo immaginativo Tecniche di rilassamento muscolare progressivo Meditazione Musicoterapica

59 Grazie per l’attenzione
FINE I° Parte Grazie per l’attenzione


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