La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Fano, città sostenibile

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Fano, città sostenibile"— Transcript della presentazione:

1 Fano, città sostenibile
Fano, città sostenibile? Consumo di suolo, mobilità, risparmio energetico Società Argonauti, 24 Settembre 2011

2 Consumo di suolo

3 Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo Rapporto 2010
Promosso da INU, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente Con la collaborazione di DiAP, Dipartimento di Architettura e Pianificazione, Politecnico di Milano Rapporto 2010 Definizione del concetto di consumo del suolo proposta nel Rapporto 2009 “le trasformazioni di suoli liberi (uso e copertura agricola e/o naturale) in suoli antropizzati (uso e copertura urbana e/o impianti come cave, discariche e/o infrastrutture) essendo non reversibili e compromettendo la pressoché totalità di funzioni e servizi agricoli e paesistici, sono considerabili consumi di suolo.” L’importanza del problema del consumo del suolo è data soprattutto dal considerare il fenomeno irreversibile. Il ruolo della Commissione Europea Già dal 1990 la Commissione Europea promuove strategie di densificazione urbana per contrastare lo sprawl urbano, espansione incontrollata e incurante degli aspetti ambientali. Nel 2006 la Commissione Europea nella Soil Thematic Strategy riconosce tra le principali minacce per i suoli il soil sealing, o impermeabilizzazione del suolo, conseguente all’urbanizzazione e alla realizzazione di infrastrutture. Due sono gli studi utilizzati a livello europeo come punto di riferimento per i temi legati al consumo di suolo: -il Land use/cover area frame survey, LUCAS, voluto dal Parlamento europeo a partire dal 2000 -il Corine Land Cover coordinato dalla European Environment Agency, EEA, a partire dal 2006. Secondo questo studio, tra il 1990 e il 2000 nell’UE sono stati cementificati almeno 275 ettari di terreno al giorno. Negli ultimi anni si è arrivati a 252, a causa della lenta crescita della popolazione, ma il fenomeno resta preoccupante.

4 Esemplare è il caso dei Paesi Bassi e della Germania, i quali hanno sottratto il controllo esclusivo dell’uso del suolo alla disciplina urbanistica a favore di quella ambientale, che fornisce conoscenze specifiche che non possono più essere ignorate per regolamentare l’uso del suolo. La Germania, sensibile al problema sino dagli anni Novanta, si è distinta per una politica di riduzione del consumo di suolo ed ha posto come obiettivo il limite di 30 ettari di consumo di suolo al giorno da conseguire entro il 2020 mettendo in atto una serie di strumenti integrati: leggi, strumenti fiscali, sensibilizzazione del problema e ricerca. Esempio contrapposto è invece quello della Grecia, dove il problema dello sprawl è pressoché ignorato, l’edilizia è guidata solo dai capitali privati e la normativa riguardante il governo del territorio spesso viene violata o trascurata. Singolare è il caso della Svezia, un paese con una lunga tradizione socialdemocratica risalente agli anni Trenta, il quale ha gestito la questione abitativa senza ricorrere al finanziamento o alla partecipazione di aziende private. Tra il 1950 e il 1960 in Svezia vengono costruiti alloggi con standard qualitativi elevati soddisfacendo le necessità della popolazione e garantendo a tutti parità di diritti e di trattamento. Questo tipo di gestione della questione abitativa termina negli anni Novanta, quando si genera una profonda recessione dovuta ad un surplus degli alloggi realizzati rispetto alla domanda provocando poi anche fenomeni di sprawl urbano. Oggi in Svezia non si è ancora sostituito l’approccio sociale alla pianificazione territoriale e, nonostante i governi regionali siano propensi alla densificazione urbana per limitare il consumo di suolo, manca una presa di posizione nazionale. In Italia il consumo annuale di suolo è in diminuzione rispetto alla crescita della popolazione e il tasso di impermeabilizzazione è del 2,8 per cento, ma tra i territori ad alto rischio il rapporto segnala anche otto province italiane: Vercelli, Lodi, Verona, Piacenza, Parma, Campobasso, Matera e Catanzaro. Le superfici edificate hanno avuto un incremento dell’8 per cento. Gli incrementi più consistenti si sono registrati in Basilicata, Puglia, Marche e Molise. In Molise, Lazio e Puglia oltre il 40 per cento del nuovo edificato è costruito in nuove località, mentre in Umbria, Lombardia, Abruzzo, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte più dell’80 per cento delle nuove superfici edificate costituiscono ampliamenti di quelle già esistenti.

5 Monitoraggio dell’uso del suolo lombardo
Solo all’interno delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, si perdono 35 ettari di suolo agricolo ogni giorno, e con essi riserve di cibo, paesaggio e natura per il futuro. Monitoraggio dell’uso del suolo lombardo Una regione attenta all’argomento del consumo dei suoli è la Regione Lombardia, attiva con l’Ersaf, Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste. Insieme confrontano le banche dati attualmente esistenti per l’uso dei suoli ed hanno come obiettivo la ricerca di una metodologia di integrazione delle banche dati esistenti: Dusaf (Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali) Database Topografico lombardo PGT web. Attualmente il Dusaf è l’unica banca dati con copertura totale del territorio lombardo e rappresenta un importante strumento a supporto della conoscenza. Il Database Topografico è stato introdotto dalla L. 12/2005, quale strumento per il coordinamento e l’integrazione delle informazioni, e diventerà, conclusa la sua costruzione, base cartografica per il SIT integrato e aggiornamento della Carta Tecnica Regionale. Il progetto PGT web, anch’esso introdotto dalla L. 12/2005, vuole essere un SIT tramite il quale i diversi enti che partecipano alla pianificazione del territorio possano conoscere e condividere informazioni. L’attività di monitoraggio ha avuto inizio nel 2009.

6 Mobilità sostenibile Alcuni casi europei e italiani

7 ASSOCIAZIONE SVIZZERA DEI PEDONI, MOBILITÀ PEDONALE
Progetti per la realizzazione del traffico favorevole ai pedoni

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30 CESENA (PROV. FORLI’) Politiche urbane integrate e nuove soluzioni per lo sviluppo dei trasporti “puliti”: ZTL e ZRU (Zone di Rilevanza Urbana), linee elettriche per il centro storico e potenziamento delle piste ciclabili urbane Area degli interventi Area urbana di Cesena, con una specifica attenzione all’accessibilità del centro storico. Illustrazione degli interventi Estensione della ZTL, riqualificazione e conversione elettrica delle linee di TPL (centro storico) Descrizione Il PUT del 1998 avvia un percorso di limitazione dell’accesso alle auto e riqualificazione del centro storico: ZTL (vietata ai “non residenti”) ZRU (Zone di Rilevanza Urbana) a sosta regolamentata a pagamento con tariffe e promozioni agevolate per i lavoratori riorganizzazione delle reti di TP urbano attraverso il potenziamento delle corse nelle ore di punta verso l’abitato storico e nei maggiori punti di attrazione come scuole, uffici e servizi pubblici sperimentazione di tariffe agevolate per particolari categorie sociali (studenti, lavoratori, pensionati) organizzazione di linee elettriche per il centro storico (unici mezzi a circolare nella ZTL) Gli obiettivi Risolvere i problemi di degrado e congestione del centro storico e realizzare un salto competitivo dei mezzi pubblici, puntando a una sostanziosa crescita del numero di utenti.

31 b) Azioni integrate per la promozione della mobilità ciclabile
Descrizione Tra le linee di azione del PUT, c’è anche il progetto di aumentare la dotazione di piste ciclabili e sviluppare dei tratti in sede propria, in “sicurezza”. Riprende l’iniziativa per la realizzazione di “punti di noleggio bici” nei principali luoghi di passaggio (es. stazione FS), con 80 mezzi gestiti da ATR. Gli obiettivi Collegare in modo nuovo le frazioni e le periferia al centro storico incrementando la sicurezza specie dei soggetti più deboli della mobilità. Promuovere la mobilità alternativa all’auto e pulita. Valutazione degli interventi Dati sugli impatti degli interventi crescita di utenti del TP (+10,5% nel triennio ) potenziamento e conversione elettrica delle linee e mezzi in uso crescita della mobilità ciclabile (pari circa al 15%) ripresa di appeal del centro storico rivelata dal costante utilizzo delle navette elettriche e dall’aumento di passeggeri aumento degli utenti del TPL per effetto della limitazione del traffico (giovedì a “targhe alterne”, nel periodo ottobre- marzo 2003) Altre valutazioni emerse (necessità di modifiche o integrazioni) Pur in un quadro apprezzabile di successi, dunque, vari indicatori richiamano l’attenzione sugli interventi necessari a completare il percorso avviato con la redazione del PUT (1998).

32 BOLZANO Le politiche per la qualità della città, lo sviluppo delle soluzioni ecologiche e la riforma della mobilità di quartiere. I percorsi integrati: decentramento, divieti alle auto in centro, aumento del sistema di piste ciclabili, nuove linee di TP interquartiere ( Patto per la mobilità di BZ-Sud) Area degli interventi L’intero centro abitato di Bolzano, accessibilità del centro storico e i collegamenti con i quartieri limitrofi. Specifico ambito di sperimentazione è anche l’area produttiva di Bolzano sud (zona industriale e nuovo quartiere fieristico). Soggetti coinvolti (promotori, realizzatori/gestori, finanziatori, ecc.) Comune di Bolzano. la Provincia, l’Ente Fiera, Trenitalia SpA, la locale azienda di Trasporto Pubblico urbano, la CCIAA, le rappresentanze produttive e sindacali delle aziende localizzate. Strumenti di pianificazione in cui si inquadrano gli interventi Il Piano Urbano Comunale PUC ha definito le linee di riqualificazione urbana, puntando a realizzare spazi polifunzionali e riformare la mobilità dei quartieri storici (Centro e Gries) o di nuova edificazione (periferie e zona produttiva di Bolzano sud). Inquadramento dell’area d’intervento Dati di struttura sull’area L’espansione urbana più recente, avvenuta in connubio con l’industria, è priva di servizi. Il centro storico, perde popolazione e si degrada soprattutto nella parte medioevale, pur essendo “caricato” da scuole, uffici pubblici, offerte di svago e di cultura. Bolzano sud si è straformato in un polo produttivo di rilievo. Il trasferimento della Nuova Fiera, del BIC, di vari alberghi e uffici del Comune ha complicato i collegamenti con la città, per la carenza di servizi pubblici e l’assenza di sicurezza per pedoni e ciclisti.

33 lllustrazione degli interventi
Patto locale per la mobilità e iniziative del Mobility Manager per la zona produttiva di Bolzano sud Descrizione E’ istituito un tavolo di attori locali per incrementare la rete di TPL, rivedere i percorsi dai quartieri residenziali e dalla stazione. Una seconda fase prevede l’assegnazione al Mobility Manager del Municipio di un ruolo di promotore dei piani di spostamento e dello studio di nuove soluzioni. Gli obiettivi Migliorare l’accessibilità e i collegamenti pubblici nell’area urbana di Bolzano, soprattutto nelle ore di punta e per i movimenti di lavoro diretti verso la zona sud. Output dell’intervento Riforma della viabilità stradale nella zona sud (nuova tangenziale), potenziamento e messa in sicurezza di circa 400 metri di rete ciclabile. Campagna “al lavoro in bicicletta” gestita dall’Assessorato all’ambiente Istituzione di una nuova linea di autobus (linea 6) e del Job ticket (buono trasporto) per tutti i lavoratori della zona sud Avvio dell’attività di Mobility Manager e collaborazione delle aziende per ideare soluzioni su parcheggi, orari e corse di TP Attivazione dal 2003 di una cooperativa di car sharing b) Lo sviluppo di servizi e reti per la mobilità lenta (biciclette e pedoni) Descrizione Definizione di un Piano per la mobilità ciclistica; esso include la realizzazione di nuove aree di sosta, l’organizzazione di punti di noleggio quasi gratuiti a disposizione dei visitatori e pendolari che arrivano in città con treno e autobus. Gli obiettivi Promuovere l’uso della bicicletta, già tanto usata, fino a raggiungere il 25% degli spostamenti urbani, tramite la realizzazione di un vero e proprio “sistema” della mobilità ciclabile.

34 c) Una scelta netta: chiusura alle auto del centro storico, sosta tariffata e zone colorate per i residenti Descrizione Oltre alla chiusura alle auto del centro storico, Bolzano è una delle prime città a divisione dell’area urbana in “zone colorate”, con divieto di sosta nei giorni feriali per i non residenti. Gli obiettivi Diminuzione degli spostamenti motorizzati inter-quartiere, organizzazione funzionale della sosta, tutela e valorizzazione del centro storico e delle aree di pregio dislocate in città. Output dell’intervento Successo delle iniziative; riduzione del traffico e recupero di vivibilità dei luoghi urbani. Valutazione degli interventi Dati sugli impatti degli interventi incremento di passeggeri per il TPL anche per la crescita di qualità del servizio offerto da SaSa e la politica tariffaria rilevante la crescita delle biciclette in circolazione la somma degli spostamenti ciclo pedonali e su mezzi pubblici è del 63%, quella con i mezzi privati a motore (37%). nel traffico pendolare perde peso l’auto, pur rimanendo la modalità preferita per l’accesso alle zone più periferiche, compresa Bolzano sud. L’incremento complessivo di utenti del TP, pedoni e ciclisti contribuisce certamente a migliorare la viabilità cittadina. Altre valutazioni emerse (necessità di modifiche o integrazioni) Per frenare l’afflusso di auto specie nell’area centrale di Domenica, si può citare l’ipotesi di penalizzare ulteriormente la sosta a pagamento, aumentare le tariffe per la seconda auto e trasformare i garage pubblici (sotterranei) del centro in aree di sosta ad uso dei residenti, in modo da deviare l’accesso dei visitatori sui parcheggi più esterni.

35 Risparmio energetico nelle città

36 PIANO ENERGETICO AMBIENTALE COMUNALE
P.E.A.C FANO PIANO ENERGETICO AMBIENTALE COMUNALE La Legge n. 10 del 9 gennaio 1991 “Norme per l’attuazione del Piano Energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” stabilisce all’art. 5 che le Regioni predispongano un Piano Energetico Regionale (PEAR) relativo alle fonti rinnovabili di energia, e che i Comuni con popolazione superiore a 50’000 abitanti prevedano uno specifico piano relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia. Il Piano Energetico Ambientale Comunale è conforme agli indirizzi del PEAR, ed è articolato in tre fasi principali: fase conoscitiva fase propositiva fase operativa La fase conoscitiva ha come obiettivo l’analisi della domanda e dell’offerta di energia del territorio comunale, le criticità sia a livello di qualità che di conservazione degli impianti e delle strutture al fine di individuare le utenze caratterizzate da maggiori criticità che saranno, nella successiva fase propositiva, oggetto di interventi di risparmio energetico ed uso razionale dell’energia. Tra le utenze si analizzano i consumi del patrimonio comunale. Nella fase propositiva verranno individuate quali energie rinnovabili sono più indicate, in quali ambiti territoriali, in quali settori di attività e gli interventi prioritari, programmabili, tecnologicamente fattibili sotto il profilo dell’efficienza energetico-ambientale. Nella fase operativa verranno identificati gli strumenti e le procedure necessarie per la realizzazione degli interventi ipotizzati nella fase propositiva. Particolare attenzione riceverà il patrimonio comunale per il quale verranno valutate e proposte iniziative specifiche aventi un duplice scopo: riduzione della bolletta energetica dell’Ente Comune funzione simbolica e dimostrativa nei confronti del resto del territorio

37 Fase conoscitiva Domanda di energia termica
Domanda di energia elettrica

38 Offerta di energia nel comune di Fano
Il Comune di Fano presenta un’offerta di energia da fonte rinnovabile non trascurabile grazie alla presenza della: centrale idroelettrica ‘Liscia’ impianto alimentato da biogas da discarica impianti fotovoltaici impianti solari termici presso gli edifici della Pubblica Amministrazione, quali: - Casa di Riposo Tonucci 25 mq - Scuola Elementare Bellocchi 12,5 mq - Scuola Elementare Corridoni 25 mq - Scuola Elementare S. Orso 15 mq - Asilo Nido Quadrifoglio 12,5 mq - Asilo Nido il Grillo 12,5 mq - Scuola Materna Gallizzi 25 mq - Scuola Materna Manfrini 12,5 mq - Scuola Materna Poderino 12,5 mq - Scuola materna la Trottola 10 mq - Campo sportivo Fanella 20 mq

39 Fase propositiva Linee programmatiche della politica energetica del Comune di Fano: pianificazione eco-sostenibile del territorio pianificazione energetica del patrimonio comunale Divise in talmodo al fine di distinguere gli ambiti nei quali il Comune agisce da regolatore e controllore da quelli in cui l’Ente agisce come imprenditore con un proprio bilancio da governare. In termini generali si punta a: individuare le criticità a livello di approvvigionamento energetico, di qualità e stato di conservazione degli impianti e delle strutture prese in esame individuare quali energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico, pannelli solari) sono utilizzabili, in quali ambiti territoriali e in quali settori di attività individuare gli interventi prioritari, fattibili sotto il profilo dell’efficienza energetico-ambientale individuare forme, modalità e procedure per le erogazioni di agevolazioni nei confronti di privati ridurre i consumi di carburanti e combustibili fossili tramite il miglioramento dell’efficienza nelle attività di distribuzione e consumo dell'energia, con particolare riferimento alla regolamentazione del traffico urbano, e alla predisposizione di mezzi per la mobilità alternativa pianificazione della mobilità urbana in relazione agli insediamenti favorire la sostituzione dei combustibili ad alto potenziale inquinante (gasolio, olio combustibile), con combustibili meno inquinanti ricorso alle fonti rinnovabili di energia programmare a livello comunale di cogenerazione, trigenerazione, teleriscaldamento, teleraffrescamento, ecc attivazione di Campagne informative nel territorio comunale miglioramento della qualità dell’aria, pianificando la messa in opera di nuove centraline al fine di effettuare un continuo rilevamento dei dati tecnici

40 Le proposte per il comparto produttivo:
utilizzo di motori elettrici ad alta efficienza azioni mirate al raggiungimento dell’autosufficienza energetica utilizzo di sensori di presenza sostituzione di lampadine fluorescenti con lampade ad alta efficienza e con regolatori di flusso luminoso. Per le nuove aree produttive è possibile prevedere delle specifiche procedure autorizzative basate su un criterio di efficienza energetica. Le proposte per il settore residenziale Gli interventi analizzati per la riduzione del fabbisogno energetico del comparto residenziale sono: coibentazione superfici opache e trasparenti per gli edifici residenziali costruiti prima del 1990 sostituzione degli impianti esistenti dedicati al riscaldamento dell’acqua sanitaria con impianti solari termici; adeguamento del regolamento edilizio per l’incentivazione delle fonti rinnovabili progettazione eco-sostenibile per le nuove aree campagna di sensibilizzazione per la sostituzione di elettrodomestici e lampade a bassa efficienza; introduzione di sistemi di micro-cogenerazione Le proposte per il settore terziario Il settore è critico per il consumo di energia elettrica. Vista l’eterogeneità delle diverse utenze afferenti al settore si è scelto di porre particolare attenzione solo ad alcune tipologie per le quali è possibile prevedere interventi significativi di risparmio energetico ed uso razionale dell’energia. Gli interventi analizzati sono: interventi di cogenerazione per le piscine interventi di trigenerazione per la grande distribuzione utilizzo di impianti solari termici ed azioni di risparmio idrico per gli stabilimenti balneari interventi di co-trigenerazione presso le strutture alberghiere

41 Mobilità sostenibile Realizzazione di servizi e infrastrutture che privilegino l’uso del mezzo pubblico e ostacoli quello privato potenziamento e sostituzione dei veicoli del trasporto pubblico con veicoli a basso impatto ambientale interventi di razionalizzazione e miglioramento del processo di distribuzione delle merci in ambito urbano realizzazione di parcheggi di interscambio diffusione ed utilizzo dei carburanti a basso impatto ambientale potenziamento delle relative reti di distribuzione promozione della mobilità ciclistica realizzazione di interventi specifici per aumentare la sicurezza degli utenti deboli della strada, tra cui i bambini, gli scolari e i pedoni. realizzazione di un "sistema metano" in funzione del trasporto pubblico locale acquisto di nuovi autobus a metano realizzazioni di stazioni di rifornimento interne ai depositi e adeguamento delle officine alla manutenzione ai mezzi a metano utilizzo prioritario dei mezzi pubblici a metano all’interno della ZTL, in particolare modo per le zone del territorio comunale che a seguito di una campagna di monitoraggio dovessero risultare più a rischio sfruttamento dei parcheggi scambiatori periferici per un sistema di mobilità basato prioritariamente su bus navetta a metano per il Centro storico aumento nelle aree limitrofe al Centro delle zone pedonali, a traffico limitato o con limite ai veicoli autorizzati di 30 km/h. Una ulteriore proposta riguarda la sostenibilità proprio in virtù del particolare contesto del Centro Storico di Fano, che anche per la sua specificità architettonica e urbanistica risulta essere particolarmente idoneo alla mobilità pedonale e sostenibile.

42 Pianificazione energetica del patrimonio comunale
organizzazione di un database per la raccolta dei consumi energetici degli edifici pubblici interventi di coibentazione degli edifici nelle scuole cogenerazione presso l’ospedale installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici di proprietà del Comune interventi di riduzione e risparmio energetico nella pubblica illuminazione introduzione di criteri di Green Procurament nell’ambito degli acquisti degli Enti Pubblici Illuminazione cimiteriale Nel cimitero del Comune di Fano, l’azienda municipalizzata Aset Holding S.p.a che si occupa della gestione del servizio, ha realizzato l’intervento di sostituzione della lampade votive esistenti con lampade a tecnologia LED. diffusione di fonti rinnovabili per spazi ed edifici pubblici

43 Altre azioni per perseguire la riduzione del consumo di suolo, risparmio energetico e mobilità sostenibile Dalle linee guida del Comune di Bolzano sostituzione di motocicli con biciclette elettriche e campagna di incentivazione da parte del comune che ne agevola la rottamazione distribuzione omogenea delle funzioni residenziali e terziarie nelle città (città compatta e policentrica: Bolzano) potenziamento delle infrastrutture telematiche di alcuni servizi pubblici da utilizzare da casa per limitare gli spostamenti riuso dello spazio e del patrimonio edilizio pubblico Federico Butera, Fisica Tecnica, Politecnico di Milano incentivare gli spostamenti a piedi o in bici favorendoli mediante una rete di percorsi a clima mitigato, proteggendoli dalla pioggia e vento in inverno e dal sole in estate, sfruttando anche sistemi intelligenti di raffrescamento naturale sfruttare il potenziale eolico non solo nei parchi urbani ma anche negli spazi urbani, usando piccoli aerogeneratori Dal piano energetico del Comune di Trento applicazione di pannelli solari ad aria sulle facciate di edifici comunali collocati in zone molto frequentate. Tali pannelli potrebbero divenire supporto di decorazioni artistiche e suscitare l’attenzione dei passanti.


Scaricare ppt "Fano, città sostenibile"

Presentazioni simili


Annunci Google