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DAL SAPERE AL SENSO DEL SAPERE

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Presentazione sul tema: "DAL SAPERE AL SENSO DEL SAPERE"— Transcript della presentazione:

1 DAL SAPERE AL SENSO DEL SAPERE
La sfida delle competenze Inquiry Based Science Education: sviluppare competenze attraverso un apprendimento basato sull’indagine MARIA ANGELA FONTECHIARI Scuola Internazionale di Dottorato – Università di Camerino Parma, 10 settembre 2012

2 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
AGENDA 1^ parte Definire l’IBSE in termini generali e operativi Individuare il valore aggiunto dell’IBSE 2^ parte Sperimentare l’inquiry 3^ parte Definire le process skills promosse dall’IBSE Analizzare attività inquiry in relazione all’obiettivo dello sviluppo di process skills Trasformare attività “tradizionali” in attività inquiry finalizzate a promuovere inquiry skills Parma / M.A. Fontechiari

3 IL SIGNIFICATO DI INQUIRY
1^ parte Inquiry Based Science Education (IBSE) Educazione Scientifica Basata sull’Indagine INQUIRY indagine – ricerca – investigazione svolgere attività indirizzate alla scoperta di qualcosa procedere in modo scientifico: seguire un percorso fatto di passaggi concatenati e non stabiliti in modo arbitrario Parma / M.A. Fontechiari

4 IBSE E INDICAZIONI EUROPEE
1^ parte “I miglioramenti nell’educazione scientifica vanno realizzati attraverso una pedagogia rinnovata: l’introduzione nelle scuole dell’approccio basato sull’indagine (IBSE), azioni per la formazione degli insegnanti in tal senso [...] dovrebbero essere attivamente promosse e sostenute” (Rocard, 2007) Parma / M.A. Fontechiari

5 IBSE E PROGETTI EUROPEI
1^ parte Parma / M.A. Fontechiari

6 CARATTERISTICHE GENERALI
1^ parte Costruttivista Induttivo Orientato al processo Laboratoriale Centrato sullo studente Attivo Cooperativo Insegnante facilitatore Parma / M.A. Fontechiari

7 CARATTERISTICHE GENERALI
1^ parte Costruttivista Induttivo Orientato al processo Laboratoriale Centrato sullo studente Attivo Cooperativo Insegnante facilitatore Parma / M.A. Fontechiari

8 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
ELEMENTI INNOVATIVI 1^ parte Focus dell’attività didattica: prodotti e processi della scienza Simulare in classe il processo di indagine scientifica (inquiry) coerente alla visione della scienza contemporanea Sviluppare idee e concetti a partire dalle evidenze sperimentali Attività laboratoriale: alternanza tra fare e riflettere Proporre esperienze di ricerca autentica Parma / M.A. Fontechiari

9 DEFINIZIONE OPERATIVA
1^ parte “Nell’ambito di ogni disciplina scientifica, gli studenti di tutti i gradi di scuola dovrebbero avere l’opportunità di sperimentare il processo di ricerca scientifica e sviluppare l’abilità di pensare e agire secondo le modalità previste da tale processo […]” (NRC,2000) “L’inquiry è un’attività multiforme che comporta fare osservazioni; porre domande; esaminare manuali e altre fonti di informazione per acquisire quello che è già noto; pianificare investigazioni; rivedere quello che già si conosce alla luce di evidenze sperimentali; usare strumenti per raccogliere, analizzare e interpretare dati; proporre risposte, spiegazioni e previsioni e comunicare risultati. L’inquiry richiede l’individuazione di ipotesi, l’uso del pensiero logico e critico e di considerare spiegazioni alternative” (NRC, 1996) L’inquiry si caratterizza principalmente come processo in cui si sviluppano idee dalle evidenze sperimentali. (Harlen & Allende, 2008). Parma / M.A. Fontechiari

10 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
ELEMENTI CHIAVE 1^ parte Gli studenti sono coinvolti con una domanda investigabile (engage) Gli studenti raccolgono evidenze sperimentali per rispondere alla domanda (evidence) Gli studenti formulano spiegazioni basate su evidenze sperimentali (explanation) Gli studenti valutano le spiegazioni proposte confrontandole con le conoscenze scientifiche e considerando spiegazioni alternative (evaluation) Gli studenti comunicano e argomentano le spiegazioni (communication) spiegazione evidenze valutazione coinvolgimento comunicazione Parma / M.A. Fontechiari

11 DOMANDE INVESTIGABILI
1^ parte Sono domande a cui si può rispondere attraverso l’analisi di evidenze sperimentali, osservazioni e dati - non importa se diretti o indiretti - derivati da investigazioni scientifiche. Sono domande che generalmente non prevedono una risposta univoca e a cui non si risponde con un ‘si’ o con un ‘no’. Parma / M.A. Fontechiari

12 CRITERI per selezionare domande investigabili
1^ parte Disponibilità di materiali Disponibilità di tempo Riferimento a contesti significativi e reali Età degli studenti Parma / M.A. Fontechiari

13 DOMANDE INVESTIGABILI
1^ parte “La membrana cellulare è semipermeabile?” “Cosa succede se non innaffio le piante?” “Cosa succede se metto le piante al buio?” “Come faccio a sapere se la membrana è semipermeabile?” “Perchè le piante crescono?” “Quali sono i principali tipi di rocce?” Parma / M.A. Fontechiari

14 DOMANDE INVESTIGABILI
1^ parte “La membrana cellulare è semipermeabile?” “Cosa succede se non innaffio le piante?” “Cosa succede se metto le piante al buio?” “Come faccio a sapere se la membrana è semipermeabile?” “Perchè le piante crescono?” “Quali sono i principali tipi di rocce?” Parma / M.A. Fontechiari

15 INDICAZIONI PER LA SPERIMENTAZIONE
1^ parte L’IBSE non è una metodologia ma un approccio didattico che può essere implementato in diversi modi: non esiste una rigida sequenza lineare di cose da fare, la definizione operativa fornisce delle indicazioni criteriali Non tutti gli obiettivi di apprendimento possono essere perseguiti con l’approccio inquiry L’approccio inquiry può essere utilizzato efficacemente in combinazione con altre metodologie, anche quelle tradizionali La sperimentazione dell’IBSE richiede un necessario adattamento al contesto e ai bisogni degli studenti Il piano ideale per l’implementazione dell’IBSE è un’introduzione graduale Parma / M.A. Fontechiari

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LIVELLI DI INQUIRY come può variare un’attività inquiry 1^ parte aperto guidato DIREZIONE INSEGNANTE AUTONOMIA STUDENTI strutturato Riprendere l’elemento innovativo: l’inquiry promuove esperienze di apprendimento autentico. Quindi: esiste una gradualità nell’applicazione di questo approccio in relazione a questa caratteristica. confermativo Parma / M.A. Fontechiari

17 IL GRADO DI INFORMAZIONI FORNITE AGLI STUDENTI
LIVELLI DI INQUIRY domanda di ricerca procedimento risposta/soluzioni inquiry confermativo gli studenti svolgono indagini su fatti e fenomeni noti, di cui sanno prevedere i risultati, rispondendo ad una domanda proposta dall'insegnante, corredata dal procedimento da seguire. x inquiry strutturato gli studenti svolgono indagini per rispondere ad una domanda proposta dall'insegnante, corredata dal procedimento da seguire. inquiry guidato gli studenti svolgono indagini per rispondere ad una domanda proposta dall'insegnante, individuando il procedimento da seguire. inquiry aperto gli studenti svolgono indagini scegliendo la domanda di ricerca e il procedimento da seguire. 1^ parte Parma / M.A. Fontechiari

18 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
TAKE-HOME MESSAGES 1^ parte L’approccio basato sull’inquiry presenta 5 elementi chiave L’inquiry è un mezzo per apprendere in modo efficace i contenuti e i processi della scienza L’apprendimento basato sull’inquiry promuove esperienze di ricerca autentiche L’apprendimento basato sull’inquiry promuove l’alternanza tra fare e riflettere Esistono diversi ‘livelli di inquiry’ Parma / M.A. Fontechiari

19 SPERIMENTARE L’INQUIRY
esplorare materiali 2^ parte Parma / M.A. Fontechiari

20 SPERIMENTARE L’INQUIRY
esplorare materiali 2^ parte scheletro B scheletro A Parma / M.A. Fontechiari

21 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte INDIVIDUALMENTE (5’): osservare attentamente i due scheletri annotare tutte le domande suggerite dall’osservazione IN GRUPPO (5’): condividere e confrontare le domande formulate individualmente selezionare un elenco di domande condivise da scrivere sulle strisce di carta DISCUSSIONE COLLETTIVA: analisi delle domande proposte dai gruppi e selezione di una domanda investigabile Parma / M.A. Fontechiari

22 SPERIMENTARE L’INQUIRY
individuare la domanda di ricerca 2^ parte scheletro B scheletro A “Cosa mangiano questi due animali?” Parma / M.A. Fontechiari

23 SPERIMENTARE L’INQUIRY
investigazione e condivisione 2^ parte IN GRUPPO (15’): formulare una possibile risposta alla domanda selezionata (ipotesi e previsione) progettare e svolgere un’investigazione (raccogliere evidenze sperimentali) per verificare la spiegazione proposta, utilizzando i materiali a disposizione preparare un report di gruppo DISCUSSIONE COLLETTIVA: presentazione dei contributi di ciascun gruppo (2’ per gruppo) confronto e valutazione dei risultati presentati dai gruppi sintesi finale Parma / M.A. Fontechiari

24 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte ipotesi e previsione SE … scheletro A mangia vegetali perchè: ha gli incisivi molto sviluppati, adatti a tagliare; ha i denti posteriori piatti con lamine adatte a macinare IPOTESI ALLORA … quando si mangia cibo vegetale si usano gli incisivi per tagliare il cibo vegetale viene macinato sfregandolo tra due superfici. piatte con lamine che le rendono ruvide PREVISIONE Parma / M.A. Fontechiari

25 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte scheletro A NUTRIA formula dentaria / Parma / M.A. Fontechiari

26 SPERIMENTARE L’INQUIRY
ipotesi e previsione 2^ parte SE … scheletro B mangia carne perchè: ha i canini sporgenti, adatti a strappare la carne; ha i denti posteriori con sporgenze acuminate, adatte a masticare la carne. IPOTESI ALLORA … Quando si mangia la carne si usano i canini per addentare e strappare La carne viene dilaniata tra superfici acuminate che si sfregano come lamine di una forbice PREVISIONE Parma / M.A. Fontechiari

27 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte scheletro B VOLPE formula dentaria / molari carnassiali Parma / M.A. Fontechiari

28 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte Parma / M.A. Fontechiari

29 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte Parma / M.A. Fontechiari

30 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte Parma / M.A. Fontechiari

31 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte sintesi finale CARATTERISTICHE OSSERVATE ERBIVORI CARNIVORI gli incisivi sono molto sviluppati? SI* NO i canini sono sviluppati ? NO* SI i denti posteriori sono piatti? la mandibola si sposta solo in senso verticale? gli occhi sono frontali? Parma / M.A. Fontechiari

32 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte Parma / M.A. Fontechiari

33 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte INNESCO Si esplorano materiali, si fanno osservazioni e si formulano domande INVESTIGAZIONE Si progettano e si svolgono investigazioni connesse alla domanda di ricerca CONDIVISIONE Si condividono i risultati delle investigazioni per individuare e consolidare i concetti chiave coinvolgimento comunicazione spiegazione evidenze valutazione Parma / M.A. Fontechiari

34 Analisi della struttura dell’attività inquiry
2^ parte INNESCO Gli studenti esplorano materiali e/o fatti e fenomeni, fanno osservazioni e formulano domande relative agli obiettivi specifici di apprendimento INVESTIGAZIONE Gli studenti (progettano e) svolgono investigazioni basate sulle (loro) domande di ricerca CONDIVISIONE Gli studenti condividono i risultati delle loro investigazioni per consolidare la comprensione dei concetti scientifici Investigazione Piccoli gruppi (progettano e) svolgono investigazioni basate sulle domande formulate nella fase di innesco. Le investigazioni prevedono di: interagire con materiali e risorse; fare osservazioni; proporre spiegazioni provvisorie; fare previsioni e testarle; rivedere le domande e le spiegazioni alla luce delle nuove osservazioni; registrare e rappresentare graficamente e/o in forma scritta le idee sviluppate durante l’investigazione Innesco L’innesco dell’inquiry è rappresentato da attività progettate allo scopo di: sollecitare la curiosità degli studenti su un fatto o un fenomeno connesso agli obiettivi specifici apprendimento; stimolare una serie di domande a cui gli studenti possono rispondere nelle loro investigazioni. Condivisione Gli studenti hanno l’opportunità di analizzare le loro idee e condividere le loro esperienze. Questa fase prevede: di dare agli studenti il tempo di consolidare le idee, per capire come comunicare agli altri quello che hanno imparato; di incoraggiare i gruppi a“costruire” il proprio apprendimento sulle idee degli altri, in modo da raggiungere la comprensione profonda dei concetti chiave; l’intervento di facilitatori che sintetizzano i concetti chiave a partire dalle idee presentate dai gruppi. Parma / M.A. Fontechiari

35 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte ERBIVORI CARNIVORI DENTI Incisivi: generalmente sviluppati, ampi e piatti o a forma conica e ricurvi; Canini: assenti o non sviluppati (corti e non affilati o lunghi con funzione di difesa); Molari e Premolari: generalmente piatti con superfici complesse o tubercolati, ma con tubercoli bassi e arrotondati. Incisivi: tendenzialmente corti e non sviluppati; Canini: lunghi ed affilati e curvi; Molari e Premolari: dotati di tubercoli tendenzialmente acuminati come coltelli. SALIVA Nella saliva sono presenti enzimi per la digestione di carboidrati. La secrezione salivare è quasi neutra Nella saliva non sono presenti enzimi digestivi. APERTURA della BOCCA L’apertura boccale è piccola. L’apertura della bocca è ampia. MOVIMENTI MANDIBOLARI La mandibola presenta movimenti laterali, in senso antero-posteriore e sul piano verticale. La mandibola presenta solo movimenti sul piano verticale MUSCOLI della MASTICAZIONE Masseteri sviluppati e temporali ridotti. Temporali sviluppati e masseteri ridotti. POSIZIONE degli OCCHI Laterale Frontale INTESTINO L’intestino tenue può essere lungo fino a più di 12 volte la lunghezza del corpo. Il colon è lungo e complesso e può presentare anse. L’intestino tenue può essere lungo da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo. Il colon è semplice, corto e liscio. STOMACO Lo stomaco è semplice o a camere multiple. La sua capacità è inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo. Lo stomaco è semplice; la sua capacità è circa il 70% del volume totale del tratto digestivo. ACIDITA’ STOMACO Lo stomaco secerne una quantità minima di acido cloridrico. In presenza di cibo il pH ≈ 4-5 L’acidità dello stomaco è molto elevata: in presenza di cibo il pH ≤ 1. UNGHIE Le unghie sono tendenzialmente piatte; negli ungulati sono presenti gli zoccoli. Presentano artigli affilati. Parma / M.A. Fontechiari

36 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte ERBIVORI CARNIVORI DENTI Incisivi: generalmente sviluppati, ampi e piatti o a forma conica e ricurvi; Canini: assenti o non sviluppati (corti e non affilati o lunghi con funzione di difesa); Molari e Premolari: generalmente piatti con superfici complesse o tubercolati, ma con tubercoli bassi e arrotondati. Incisivi: tendenzialmente corti e non sviluppati; Canini: lunghi ed affilati e curvi; Molari e Premolari: dotati di tubercoli tendenzialmente acuminati come coltelli. SALIVA Nella saliva sono presenti enzimi per la digestione di carboidrati. La secrezione salivare è quasi neutra Nella saliva non sono presenti enzimi digestivi. APERTURA DELLA BOCCA L’apertura boccale è piccola. L’apertura della bocca è ampia. MOVIMENTI MANDIBOLARI La mandibola presenta movimenti laterali, in senso antero-posteriore e sul piano verticale. La mandibola presenta solo movimenti sul piano verticale. MUSCOLI della MASTICAZIONE Masseteri sviluppati e temporali ridotti. Temporali sviluppati e masseteri ridotti. POSIZIONE degli OCCHI Laterale Frontale INTESTINO L’intestino tenue può essere lungo fino a più di 12 volte la lunghezza del corpo. Il colon è lungo e complesso e può presentare anse. L’intestino tenue può essere lungo da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo. Il colon è semplice, corto e liscio. STOMACO Lo stomaco è semplice o a camere multiple. La sua capacità è inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo. Lo stomaco è semplice; la sua capacità è circa il 70% del volume totale del tratto digestivo. ACIDITA’ STOMACO Lo stomaco secerne una quantità minima di acido cloridrico. In presenza di cibo il pH ≈ 4-5 L’acidità dello stomaco è molto elevata: in presenza di cibo il pH ≤ 1. UNGHIE Le unghie sono tendenzialmente piatte; negli ungulati sono presenti gli zoccoli. Presentano artigli affilati. Parma / M.A. Fontechiari

37 SPERIMENTARE L’INQUIRY
2^ parte “A cosa serve l’elevata acidità dello stomaco dei carnivori?” Parma / M.A. Fontechiari

38 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
TAKE-HOME MESSAGES 3^ parte L’apprendimento basato sull’inquiry promuove lo sviluppo di competenze/abilità specifiche (inquiry skills) E’ possibile modificare le attività “tradizionali” per aiutare gli studenti ad acquisire e consolidare le inquiry skills Parma / M.A. Fontechiari

39 IBSE E ABILITA’/COMPETENZE
3^ parte IBSE COMPETENZE Parma / M.A. Fontechiari

40 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
IBSE e PROCESS SKILLS 3^ parte OSSERVARE FORMULARE DOMANDE FARE IPOTESI FORMULARE PREVISIONI PROGETTARE E SVOLGERE INVESTIGAZIONI INTERPRETARE COMUNICARE Parma / M.A. Fontechiari

41 DEFINIRE LE PROCESS SKILLS
3^ parte Si possono formulare diversi elenchi di process skills più o meno lunghi e analitici. Elenchi relativamente ridotti sono più facili e ‘pratici’ da utilizzare, soprattutto in relazione alla valutazione. Per lavorare efficacemente con gli studenti, è utile avere definizioni distinte di ciascuna process skill. Nelle situazioni reali le process skills sono generalmente applicate simultaneamente. Si possono definire le process skills in termini teorici. Definizioni operative delle process skills sono più efficaci da utilizzare nella valutazione e nella progettazione di attività didattiche. Parma / M.A. Fontechiari

42 PROGETTARE SVOLGERE INVESTIGAZIONI
IBSE E PROCESS SKILLS 3^ parte UN CASO DI APPRENDIMENTO BASATO SULL’INVESTIGAZIONE IMPARARE COS’E’ LA CONDENSAZIONE* ___________________________________________________________________________ In una classe della scuola primaria, l’insegnante utilizza l’approccio dell’IBSE per trattare l’argomento della condensazione. Consegna quindi ai bambini dei bicchieri di acqua fredda con all’interno dei cubetti di ghiaccio. Dopo aver suddiviso la classe in gruppi, assegna il compito di esplorare il materiale consegnato. Un gruppo di bambini nota che i bicchieri hanno la superficie esterna umida, apparentemente coperta di acqua, e, subito, si chiede da dove possa venire. Nel cercare una soluzione, i bambini fanno riferimento ad alcune esperienze, in cui hanno osservato la fuoriuscita di acqua da alcuni recipienti, come ad esempio certi tipi di bicchieri di carta. Basandosi su queste osservazioni precedenti, il gruppo ritiene che l’acqua sia in qualche modo fuoriuscita dai bicchieri. I bambini riferiscono quindi la loro idea alla maestra, la quale li invita a pensare in che modo potrebbero verificarla. Dopo essersi confrontati, rispondono che se l’acqua fuoriesce dalle pareti del bicchiere, allora il liquido all’interno dovrebbe lentamente diminuire. Un bambino propone allora di indicare con un pennarello il livello iniziale dell’acqua per vedere se, dopo un po’ di tempo, si abbassa. La maestra suggerisce di coprire il bicchiere per evitare di perdere acqua per evaporazione. Il gruppo quindi si attiva per verificare l’idea formulata: i bambini coprono il bicchiere di acqua con della pellicola per alimenti, con un pennarello segnano il livello, poi restano in attesa per circa 30 minuti, infine osservano se il livello dell’acqua è diminuito. Al termine della loro investigazione, essi non rilevano alcun cambiamento. OSSERVARE PORRE DOMANDE FARE IPOTESI COMUNICARE FARE PREVISIONI PROGETTARE SVOLGERE INVESTIGAZIONI OSSERVARE Parma / M.A. Fontechiari

43 PROGETTARE SVOLGERE INVESTIGAZIONI
IBSE E PROCESS SKILLS 3^ parte I l gruppo comprende che la prova effettuata smentisce la propria spiegazione, così i bambini si rimettono al lavoro. Si concentrano allora su un’altra idea, sempre suggerita da precedenti esperienze. Si ricordano che nelle giornate fredde, qualche volta hanno osservato sui vetri dell’auto dei loro genitori un sottile strato di goccioline. Si domandano se può essere il freddo la causa di questo fenomeno e considerano questa idea come una possibile spiegazione. Decidono quindi di verificarlo mettendo dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere e dell’acqua calda in un altro, per vedere se ci sono delle differenze tra i due. Essi ritengono che se all’esterno della superficie del bicchiere con il ghiaccio si forma un velo di acqua, mentre sulle pareti di quello con l’acqua calda non si osserva nulla di simile, allora potrebbe essere effettivamente il freddo una spiegazione plausibile. I bambini verificano la loro nuova idea mettendo del ghiaccio nel primo bicchiere e dell’acqua calda nel secondo, quindi osservano l’eventuale presenza di acqua sulla superficie esterna dei due bicchieri. Rilevano che c’è un velo di acqua all’esterno di quello con all’interno i cubetti di ghiaccio, mentre non rilevano cambiamenti nel bicchiere con acqua calda. Questa prova conferma la loro spiegazione. Essi concludono che è stato il freddo e non la perdita di liquido dalle pareti del bicchiere, la causa della formazione del sottile velo di goccioline di acqua sulla superficie esterna. Si preparano infine a presentare l’esito della loro investigazione individuando gli argomenti per ‘difendere’ la propria proposta, pur essendo curiosi di confrontarla con quelle dei compagni: ci sarà forse qualcosa di più convincente? INTERPRETARE FARE IPOTESI FARE PREVISIONI PROGETTARE SVOLGERE INVESTIGAZIONI OSSERVARE INTERPRETARE COMUNICARE Parma / M.A. Fontechiari

44 ATTIVITA’ non modificata
IBSE E PROCESS SKILLS 3^ parte ATTIVITA’ modificata Studenti Insegnante/ Insegnante Chi determina la domanda di ricerca/ il problema? X Chi determina il procedimento/il piano delle attività? Chi determina i risultati/la risposta? ATTIVITA’ non modificata Parma / M.A. Fontechiari

45 Parma 10-09-12 / M.A. Fontechiari
IBSE E PROCESS SKILLS 3^ parte PROCESS SKILLS Att. modificata Att. non modificata Osservare X Formulare domande x Fare ipotesi Formulare previsioni Progettare e Svolgere investigazioni Interpretare Comunicare Parma / M.A. Fontechiari

46 DEFINIRE LE PROCESS SKILLS IN TERMINI OPERATIVI
3^ parte OSSERVARE livello iniziale cogliere pochi dettagli identificare differenze piuttosto che somiglianze fare riferimento principalmente a quello che si vede (osservare usando la vista) OSSERVARE livello avanzato cogliere dettagli Identificare sia somiglianze sia differenze usare tutti i sensi fare osservazioni rilevanti rispetto al problema o alla situazione studiata Parma / M.A. Fontechiari

47 Grazie per l’attenzione!
DAL SAPERE AL SENSO DEL SAPERE La sfida delle competenze “ … l’educazione scientifica dovrebbe insegnare come funziona la scienza, e […] possibilmente l’insegnamento della scienza dovrebbe, almeno in parte, svolgersi come si svolge la scienza …” (Pievani, Sala & Serelli, 2011) Grazie per l’attenzione! Parma / M.A. Fontechiari


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