La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Sistemi dinamici discreti non lineari

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Sistemi dinamici discreti non lineari"— Transcript della presentazione:

1 Sistemi dinamici discreti non lineari

2 f non lineare Definizione : dato un s.d.d { I , f }, un numero   R si dice equilibrio ( o punto fisso o punto stazionario ) se vale :  = f()   I

3 Esempi L’algoritmo di Newton
l’approssimazione delle soluzioni di una equazione g(x)=0, g(x) derivabile g(x) Eq. tangente Eq. Alle differenze finite lineare o non lineare?

4 Problema: approssimare
. Applichiamo Newton a: (1) L’incognita è Il punto fisso è x*= Problema: approssimare Applichiamo Newton a: algoritmi di questo tipo sono implementati nelle calcolatrici scientifiche. Abbiamo ottenuto equazioni alle differenze finite non lineari che determinano una successione di valori (convergenti ?)

5 Affinché l’equilibrio di Newton dia origine ad una successione convergente (sia stabile), vale un condizione di stabilità simile a quella delle equazioni lineari Con x t+1=f(x t) invece di xt+1=a xt+c La convergenza dipende quindi anche da x*. Se, come nel caso del problema (1), x* non lo conosciamo ma lo vogliamo approssimare, calcoliamo la condizione di convergenza dal punto iniziale x0, che si spera essere sufficientemente vicino a x* in modo che le proprietà (derivata) della g non cambino. Si può verificare facilmente che per qualunque x0<0 la successione (1) converge a mentre per x0>0 converge a Nei sistemi lineari questo non avviene.

6 Problema: approssimare gli zeri ( ) di
Applichiamo Netwon Ha 3 punti fissi In generale le equazioni alle differenze finite non lineari hanno più punti fissi e per ognuno si deve studiare la stabilità (calcolare le derivate) A differenza del caso lineare, non si sanno esplicitare le soluzioni analitiche salvo casi particolari.

7 Rappresentazione delle soluzioni
xt Definizione : l’insieme di tutte le traiettorie al variare di x0 si chiama quadro degli stati (o delle traiettorie) Per vedere geometricamente il punto fisso Nello spazio degli stati Xk+1

8 CONDIZIONI DI STABILITA’

9

10

11

12

13 ORBITE PERIODICHE (CICLI)
Le orbite di periodo s si trovano calcolando i punti fissi di f s(x) = x a1 xt f a1 Xt+1 s=3 a0 a0 a2 a2 t xt

14 Esempio : il s.d.d. { (0,+), f (x) = 1/x } presenta un solo punto di equilibrio  = 1 ed  orbite periodiche { x0 , x0 - 1 } xk+1 xk

15 STABILITA’ DELLE ORBITE PERIODICHE
localmente attrattivo repulsivo a Esempio E’ un teorema molto semplice da applicare se è noto l’ s-ciclo. La vera difficoltà consiste nel sapere se esiste un s-ciclo e nella sua determinazione.

16 esempio

17 MAPPA LOGISTICA Evoluzione di una popolazione MALTHUS r =1+a> 1  la popolazione cresce 0<r<1  la popolazione decresce è un modello di crescita esponenziale  crescita illimitata (inadatto nel lungo periodo) Correzione di VERHULST Risorse limitate: la velocità di crescita diminuisce proporzionalmente alla popolazione r ,  > 0

18 r , H > 0 se H = r /  xk = yk /H  r > 0

19 DINAMICA DELLA CRESCITA LOGISTICA
 =1/2, 1, 2, 3, 4

20 PUNTI DI EQUILIBRIO DELLA LOGISTICA AL VARIARE DI 
vediamo se sono asintoticamente stabili :

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30 osservazioni La presenza di non linearità può portare al caos Con il caos compare la sensibilità alle condizioni iniziali In presenza di caos la predizione, anche per un sistema deterministico con poche equazioni, diventa praticamente impossibile

31 Alcune caratteristiche di un sistema caotico:
Sensibilità alle condizioni iniziali Mappa logistica,l=3.9, 30 iterazioni.

32 Il comportamento della soluzione è molto vario

33 Teoria delle biforcazioni

34 Alcuni tipi di diagrammi di biforcazione

35

36

37 SISTEMI NON LINEARI

38 (nel caso di un sistema lineare è la matrice dei coefficienti)

39

40 SISTEMA DI HENON MICHAEL HENON Nato a Parigi nel 1931 , astronomo dell’osservatorio di Nizza. Voleva modellizzare le orbite delle stelle intorno ai centri delle loro galassie. Henon considerò i centri gravitazionali come oggetti 3-d (invece che oggetti puntiformi ovvero 0-d ) Per semplificare lo studio delle orbite delle stelle considerò la loro intersezione con un piano. Dopo circa 12 intersezioni i punti incominciarono a disegnare una forma che sembrava la sezione di un toro. Henon cercò di fare previsioni circa le intersezioni future dell’orbita con il piano. Infine, usando le differenze finite, trovò il seguente modello :

41

42

43 Modello di Lotka-Volterra
Il modello di Lotka-Volterra è il più semplice tra i modelli di preda predatore. Il modello è stato sviluppato indipendentemente da Lotka (1925) e da Volterra (1926). A metà degli anni 20 il biologo Umberto d’Ancona studiava le variazioni delle popolazioni di varie specie di pesci che interagivano l’una con l’altra: squali, etc. e pesci commestibili. D’Ancona si rivolse ad un famoso matematico italiano: Vito Volterra

44 Vito Volterra suddivise tutti i pesci in due popolazioni, quella delle prede x(t) e quella dei predatori y(t), e fece le seguenti ipotesi: Le prede non competevano molto intensamente fra loro nella ricerca di cibo, quindi, in assenza di predatori, il numero di prede (commestibili) cresceva in accordo con la legge di Malthus x(t+1)=x(t)+ax(t) per qualche costante positiva a. La presenza di predatori faceva si che il fattore di crescita non fosse costante ma decrescesse linearmente con il numero di predatori: x(t+1)=x(t)+(a-b.*y(t)).*x(t); Analogamente i predatori in assenza di prede avevano un naturale tasso di decrescita –dy(t) dovuto ai decessi e proporzionale al loro numero attuale. La presenza di prede faceva si che il loro numero aumentasse proporzionalmente al numero delle prede x. Perciò y(t+1)=y(t)+(c.*x(t)-d).*y(t); a,b,c,d erano costanti >0. Si può verificare che l’unico equilibrio non banale è: (d/c, a/b) ma si tratta in generale di un equilibrio instabile.

45

46 Analizziamo graficamente lo spazio delle fasi del sistema

47 Goodwin’s model Richard Goodwin (1967) formulò un modello non-lineare dei cicli economici basato sulla lotta di classe: datori di lavoro-lavoratori, tramite le equazioni di Lotka-Volterra . Il modello di Goodwin cerca di dimostrare la relazione ciclica tra il lavoro e il salario in una economia basata sul lavoro. Le caratteristiche principali del modello sono le seguenti: alta occupazione genera inflazione nei salari che li può far aumentare; ciò, a sua volta, riduce i profitti dei capitalisti e così riduce gli investimenti futuri e la produzione. Tale riduzione della produzione riduce a sua volta la domanda di lavoro e l’ inflazione dei salari. I salari dei lavoratori diminuiscono. Ma non appena i salari diminuiscono i profitti aumenteranno e con essi gli investimenti. Ciò porta di nuovo all’aumento dell’occupazione e poi dei salari. Il ciclo quindi si ripete.

48 Bibliografia


Scaricare ppt "Sistemi dinamici discreti non lineari"

Presentazioni simili


Annunci Google