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GENERE E SESSUALITÀ.

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Presentazione sul tema: "GENERE E SESSUALITÀ."— Transcript della presentazione:

1 GENERE E SESSUALITÀ

2 Contenuti della lezione:
L’identità di genere e le sue “origini” Sessualità e società Differenze di genere e società

3 Parte I: l’identità di genere e le sue “origini”

4 Qual è la differenza fra sesso e genere?
Sesso: differenze anatomiche e fisiologiche che caratterizzano i corpi maschili e femminili. Genere: differenze psicologiche, culturali, sociali e nella sessualità tra maschi e femmine  è collegato alle nozioni socialmente costruite di maschilità e femminilità. Fu formulata da Simone de Bouvieur alla fine degli anni ’40. Gradualmente si è affermata una visione più pluralista del genere. Molte differenze fra uomini e donne non sono un prodotto diretto del sesso biologico. I sessi sono due ma possono esistere molti “generi”.

5 I principali filoni sociologici interpretativi delle differenze di genere insistono su:
a) differenza naturale tra uomini e donne fondata su base biologica; b) base biologica del sesso, ma socializzazione di genere; c) assenza completa di una base biologica, poiché genere e sesso sono entrambi il risultato esclusivo di una costruzione sociale pensabile diversamente (femminismo radicale= abbondono del concetto di sesso e genere a favore di una sessualità individualizzata).

6 a) La differenza naturale
Determinati aspetti della biologia umana comportano differenze innate di comportamento tra uomini e donne. Esempio: in quasi tutte le culture la partecipazione alla caccia e alla guerra è riservata agli uomini. Critiche a queste teorie: - il grado di aggressività dei maschi varia da cultura a cultura; si basano spesso sul comportamento animale piuttosto che su evidenze antropologiche e storiche; il fatto che certe caratteristiche siano universali non significa che debbano essere di origine biologica; - si trascura il ruolo dell’interazione sociale nella definizione del comportamento umano.

7 b) La socializzazione di genere (S.d.G.)
Le differenze di genere sono un prodotto culturale e bisogna distinguere fra: Sesso biologico Genere sociale Definito alla nascita del bambino Il bambino, attraverso il contatto con gli agenti sociali, interiorizza le norme e le aspettative sociali corrispondenti al proprio sesso Nel processo di apprendimento del proprio genere, i bambini sono guidati da sanzioni positive e negative, che agiscono per ricompensare o reprimere determinati comportamenti.

8 b) (S.d.G.):La teoria di Sigmund Freud
L’apprendimento delle differenze di genere da parte dei bambini è incentrato sulla presenza o l’assenza del pene  differenza anatomica + espressione simbolica della maschilità e femminilità. La formazione delle identità di genere ha inizio in quella che Freud chiama fase edipica, attorno ai 4 o 5 anni. Fase edipica maschile  il bambino vede il padre come rivale nella lotta per le attenzioni della madre, fino a quando ne accetta la superiorità, reprime l’attrazione per la madre e si identifica con il padre, assumendone gli atteggiamenti aggressivi. Fase edipica femminile  le bambine soffrono l’invidia del pene e si identificano con la madre assumendone gli atteggiamenti remissivi.

9 Critiche alla teoria di Sigmund Freud
Molte delle critiche alla teoria di Freud sono state sollevate da studiose femministe, poiché: si identifica troppo l’identità di genere con il problema dei genitali; si attribuisce una ‘naturale’ superiorità al pene; si considera il padre come principale fonte di autorità; si crede che l’apprendimento delle differenze di genere sia concentrato all’età di 4 o 5 anni.

10 2) (S.d.G.): La socializzazione di genere nella prospettiva funzionalista
Gli agenti della socializzazione contribuiscono al mantenimento dell’ordine sociale sovrintendendo a un’efficace socializzazione delle nuove generazioni. Critiche a queste teorie: la socializzazione di genere non è processo intrinsecamente armonioso  diversi agenti sociali possono essere in contrasto fra loro; si ignora la capacità degli individui di respingere o modificare le aspettative sociali connesse ai ruoli sessuali.

11 b) (S.d.G.): La teoria di Nancy Chodorow
La formazione dell’identità di genere è un’esperienza molto precoce, che deriva dall’attaccamento del bambino alla madre; l’attaccamento deve poi essere spezzato per poter acquisire un senso di sé separato. Bambina: rimane più vicino alla madre  senso di sé meno separato dagli altri, maggiore dipendenza. Bambino: separazione più netta dalla madre  senso di sé più separato dagli altri, maggiore indipendenza.

12 Critiche alla teoria di Nancy Chodorow
Il lavoro della Chodorow ha sollevato diverse critiche: non spiega la lotta delle donne per conquistare la propria autonomia e indipendenza; le donne (e gli uomini) hanno una costituzione psicologica molto più ibrida e contraddittoria; la femminilità può nascondere sentimenti di aggressività e autoaffermazione. Questo contributo rimane comunque importante per la spiegazione della cosiddetta inespressività maschile.

13 c) (S.d.G.): La costruzione sociale del genere e del sesso
L’idea di qualsiasi fondamento biologico dell’identità di genere viene respinta  sia il sesso, sia il genere sono dei costrutti sociali. Non solo il genere, ma anche il corpo umano è soggetto a forze sociali che lo plasmano e modificano in vari modi. Se le differenze sessuali condizionano le identità di genere, è vero anche che le identità di genere modellano le differenze sessuali.

14 Parte II: sessualità e società

15 Riproduzione; pansessualità Comportamento
La sessualità umana è un fenomeno molto complesso legato sia a fattori biologici, sia a fattori socio-culturali. Imperativo alla Riproduzione; pansessualità Comportamento significativo; morale sessuale (Prima metà del XX secolo): Per Sigmund Freud (e per Fromm e Marcuse) la sessualità è sistematicamente repressa dallo sviluppo della civiltà. Il principio del “piacere” è sacrificato a favore di quello di “realtà”, la libertà è sacrificata in nome della sicurezza (Disagio della Civiltà). La nevrosi, l’isteria e la distruttività umana hanno qui la loro origine. Stretto rapporto tra sessualità, Sé e società. Rapporti Kinsey: hanno fatto emergere, negli USA degli anni ’40 e ’50, come la sessualità umana tenda al pansessualismo.

16 Femminismo: le tre correnti principali del femminismo (liberale, marxiano, radicale – gay and lesbian studies; queer studies) hanno posto al centro del dibattito, con accenti diversi, l’importanza della sessualità femminile come ricerca del piacere, criticando un modello di sessualità incentrato sulla riproduzione e sul primato del piacere maschile. Stretto rapporto tra sessualità, Sé e società. - (dagli anni ’70 del ‘900): Per Michel Foucault il controllo delle forme di sessualità e della sfera sessuale personale (continuamente plasmata ed incitata) ad opera delle istituzioni sociali (prima quelle religiose poi quelle medico-scientifiche) è una forma fondamentale di dominio (uno degli aspetti fondamentali della BIOPOLITICA).

17 Il contributo fondamentale della storia sociale (anche a partire dagli studi di Foucault) ha permesso di mettere in luce che: Il confine tra comportamenti leciti\approvati e illeciti\disapprovati, varia da società a società e da cultura a cultura; In ogni società esistono almeno due sistemi paralleli di morale sessuale, l’uno egemonico e l’altro latente, non necessariamente il primo “puritano”; Fino al I sec. D.C. nella civiltà greco-romana la sessualità era definita dal codice attivo\passivo, mentre l’omosessualità non era considerato un genere a parte, e persino i “giochi efebici” non erano vietatati (anzi facevano parte, informalmente, dell’educazione nei ginnasi). La morale sessuale variava al variare del ceto. A partire dal II sec. D.C. subentra a Roma una morale sessuale fondata sulla rispettabilità e generalizzata all’intera società. Il cristianesimo si approprierà di essa e vi sovrapporrà il codice natura\contro-natura. Mentre l’aristocrazia è stata portatrice di modelli di sessualità e di relazioni più “libertini”, la borghesia (XIX sec.) affermerà un modello di sessualità fondato sul concetto di rispettabilità, puritanesimo e sull’amore romantico, come morali pubbliche.

18 In ogni società l’inclinazione sessuale prevalente è quella eterosessuale, ma non è l’unica.
J. Lorber distingue almeno dieci diverse identità sessuali. Ford e Beach hanno rilevato l’alta differenziazione delle pratiche sessuali = comportamento sessuale e canoni dell’attrattiva sessuale variano enormemente da cultura a cultura.

19 L’omosessualità è l’orientamento dell’interesse sessuale o affettivo verso individui del proprio sesso: esiste in tutte le culture; non in tutte le culture è accettata; non è una malattia o un disturbo psichico; talvolta è considerata un atto deviante, punibile anche con la pena di morte. Il processo di accettazione degli omosessuali ha subìto progressi grazie a: pubblicazione del rapporto Kinsey sul comportamento sessuale alla metà del secolo scorso; rivolta di Stonewall del 1969; scoppio dell’epidemia di Aids nei primi anni ’80.

20 K. Plummer ha distinto quattro tipi di omosessualità all’interno della cultura occidentale moderna:
omosessualità casuale: esperienza transitoria che non struttura l’intera vita sessuale di un individuo; omosessualità situata: le attività omosessuali sono regolarmente praticate, ma senza diventare una preferenza dominante per l’individuo; omosessualità personalizzata: individui che preferiscono le attività omosessuali, ma rimangono isolati in gruppi in cui questa viene accettata; omosessualità come stile di vita: individui che sono “usciti allo scoperto” (I diversi tipi di omosessualità come identità di genere).

21 L’atteggiamento verso l’omosessualità:
Eterosessismo Omofobia Individui non eterosessuali sono classificati e discriminati sulla base del loro orientamento sessuale Paura e disprezzo nei confronti degli omosessuali Negli ultimi decenni la tolleranza verso l’omosessualità è aumentata grazie a: - promulgazione di leggi a protezione dei diritti degli omosessuali; - riconoscimento giuridico delle convivenze omosessuali.

22 Parte III: differenze di genere e società

23 Le differenze di genere sono una fonte di disuguaglianze sociali  uomini e donne hanno diverso potere, prestigio e ricchezza. I ruoli maschili sono più reputati e premiati di quelli femminili: alle donne sono affidati i lavori domestici e la cura dei figli, gli uomini provvedono al mantenimento della famiglia  divisione sessuale del lavoro. I principali approcci alla natura delle disuguaglianze di genere a livello sociale generale sono: approcci funzionalisti; approcci femministi.

24 Approcci funzionalisti
Le differenze di genere contribuiscono alla stabilità e all’integrazione sociale. Parsons: la famiglia è un agente di socializzazione efficiente se esiste una netta divisione sessuale del lavoro  le donne svolgono i lavori espressivi, gli uomini svolgono quelli strumentali. Bowlby: la madre svolge un ruolo centrale nella socializzazione primaria dei figli => se la madre è assente, si crea una situazione di privazione materna che rischia di compromettere gravemente la socializzazione.

25 Approcci femministi I tre principali filoni del pensiero femminista sono: femminismo liberale: attenzione ai singoli fattori che contribuiscono alle disuguaglianze di genere (es. sessismo, discriminazione sul lavoro)  tentativi di riforma graduale del sistema dall’interno; centralità dei diritti. femminismo marxiano: attenzione ai fattori materiali che contribuiscono alle disuguaglianze di genere, come prodotto del capitalismo. femminismo radicale: la subordinazione femminile è il prodotto di un sistema complessivo (patriarcato)  l’uguaglianza si può raggiungere solo con il rovesciamento dell’ordine patriarcale e non semplicemente con interventi nel campo dei diritti e della sfera materiale; stessa cosa per le omossessualità. NB= femminismo ‘nero’: attenzione alle donne nere svantaggiate su diversi piani a causa del colore della pelle, del sesso e della collocazione di classe.

26 R.W. Connell: l’ordine di genere
Connell ha sviluppato una teoria complessiva delle relazioni di genere e ha posto attenzione alla crisi della maschilità. Ordine di genere: “ambito organizzato di pratiche umane e relazioni sociali” che definisce le forme della maschilità e della femminilità. L’ordine di genere è composto da tre dimensioni: il lavoro: divisione sessuale delle attività; il potere: relazioni basate sull’autorità, sulla violenza o sull’ideologia nelle istituzioni sociali e nella vita domestica; la catessi: dinamica dei rapporti intimi, emozionali e affettivi.

27 La gerarchia di genere di Connell
Maschilità egemone Maschilità complice Più potere Femminilità subordinata Maschilità subordinata Maschilità omosessuale Femminilità enfatizzata Femminilità resistenti Meno potere

28 affettivo-familiare: relazioni meno stabili, divorzio.
La crisi della maschilità e del male breadwinner è dovuta a trasformazioni socio-economiche in ambito: - lavorativo: disoccupazione, contenimento delle retribuzioni, più tempo di lavoro, timore di licenziamento; affettivo-familiare: relazioni meno stabili, divorzio. Gli uomini sono lacerati da dubbi sul proprio valore e sulla propria utilità  evoluzione della figura maschile: Uomo castigatore Uomo nuovo difende la propria virilità e il proprio onore. attento alle proprie esigenze emotive e sensibile.


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