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L’osservazione scientifica

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Presentazione sul tema: "L’osservazione scientifica"— Transcript della presentazione:

1 L’osservazione scientifica

2 L’OSSERVAZIONE OCCASIONALE SCIENTIFICA

3 Osservazione occasionale
è l’attività che quotidianamente ognuno di noi compie, per l’analisi delle informazioni che i nostri organi di senso raccolgono da queste osservazioni noi estrapoliamo giudizi e idee che ci siamo fatti delle persone con cui ci rapportiamo. Tale tipo di osservazione è alquanto soggettiva e quindi è scarsamente attendibile e non utilizzabile in un’attività di ricerca e di intervento adeguatamente programmato. Infatti un’osservazione non controllata è strettamente lacunosa ed imprecisa.

4 Osservazione scientifica
è scientifica se è sistematica cioè se le procedure sono pubbliche (tutti i dettagli del metodo sono descritti chiaramente e cosi accessibili ad altri) e replicabili (in simili circostanze, altri osservatori raggiungerebbero risultati simili) perciò le caratteristiche personali degli osservatori normalmente non sono cosi rilevanti per l’osservazione sistematica. L’osservazione diviene sistematica quando si attua una misurazione, quando un codice (una categoria) viene assegnato ad un evento.

5 L’osservazione scientifica
Registrazione sistematica dei comportamenti in corso senza intervenire su di essi per influenzarli (McBurney,1983)

6 Parole chiave: Sistematicità Registrazione del comportamento
Assenza di influenza

7 L’osservazione può essere:
Diretta Indiretta

8 Osservazione diretta Può essere:
Naturalistica, se lo scopo è descrivere il comportamento spontaneo del bambino in contesti di vita quotidiana Controllata,l’osservatore non interviene direttamente sul comportamento ma crea la condizione allo scopo di favorire la produzione del fenomeno che si vuole esaminare.

9 Osservazione indiretta
Raccogliere informazioni attraverso questionari e interviste.

10 Contesti di raccolta dati Caratteristiche Vantaggi Limiti
Osservazione naturalistiche I dati sono rilevati nei contesti quotidiani Utile per descrivere il comportamento spontaneo E’difficile valutare l’influenza dei vari fattori Non adatti a rilevare comportamenti poco frequenti In condizione controllata Sono rilevati i comportamenti messi in atto in situazioni preordinate Tutti i soggetti vengono esaminati nelle stesse condizioni Le situazioni possono essere poco naturali Non consentono di conoscere l’esperienza soggettiva dei bambini indiretta I bambini rispondono alle domande personalmente Rilevano l’esperienza soggettiva del bambino Sono mezzi economici per conoscere in profondità i bambini I bambini tendono a favorire l’intervistatore La memoria dell’intervistato spesso non è accurata

11 Chi osservare Cosa codificare Cosa osservare Il metodo osservativo Chi osserva Dove osservare Come osservare

12 Chi osservare Soggetto focus Diade Gruppo

13 Soggetto focus A turno un bambino alla volta viene osservato (randomizzazione) Es.B Tempo attività linguaggio codifica Guarda il libro Bo a B2”me lo dai che è in mano a B quando hai finito? Ha il pollice in bocca B2 “No”

14 Diade Si tiene conto simultaneamente del comportamento di entrambi i partner. L’interesse riguarda l’attività congiunta e gli effetti prodotti dalle azioni di ciascuno sull’altro. Si annotano le iniziative di ogni soggetto e le reazioni del partner e si prendono in considerazione i comportamenti e la sequenza in cui si collocano

15 GRUPPO Il gruppo non può essere osservato sommando tutti i comportamenti dei componenti ma costituisce un’entità dinamica.

16 Cosa osservare I comportamenti si suddividono in due grandi categorie:
Eventi e Stati

17 Ogni volta che l’interesse è volto a verificare la comparsa
EVENTI Ogni volta che l’interesse è volto a verificare la comparsa (presenza/assenza) di uno specifico comportamento o la frequenza con cui esso si manifesta Consigliata per eventi che si manifestano con frequenza scarsa e di breve durata

18 Esempio Aggressività verbale xxxxx Aggressività fisica xxxxxxxxx
Soggetto Paolo Orario dell’osservazione 9,30-10,00 Aggressività verbale xxxxx Aggressività fisica xxxxxxxxx Aggressività indiretta xx

19 Stati Permette di rilevare misure sulla durata del comportamento. Particolarmente utilizzato con videoregistrazioni

20 Esempio Soggetto Paolo
Evento Tempo P :00 M :11 I :37 M :42 P= Parla M=Manipola un oggetto I=Inattivo

21 Dove osservare Ambiente naturale Ambiente artificiale

22 Come osservare Nel decidere come condurre le osservazioni vi sono due aspetti da considerare: 1-le procedure da utilizzare 2-la modalità con cui osservare

23 Procedure Descrizione Narrativa Carta e matita Check list
Audioregistrazione Videoregistrazione

24 Check list E’ costituita da liste di comportamenti più o meno rigorosamente definiti

25 Esempio di check list Check list per identificare i diversi tipi di relazione interpersonale tra bambini, in particolare le relazioni di amicizia e a valutare i comportamenti indicatori di qualità delle differenti relazioni individuate (Camaioni,Baumgartner,Perugini 1998) Ogni bambino viene osservato per 10 minuti in situazione di gioco libero Categoria Spettatore Prossimità Richiesta di attenzione(soddisfatta) Richiesta di attenzione (insoddisfatta) Attività di turni Imitazione Aiuta/consola Usa il termine amico

26 Cheek-list 1 2 3 4 5 6 7 ………………. 55 56 57 58 59 60 Francesco L.
MAN Giovanni R. L Lucia G. Luca K. CA Rosa P. AB SMr …. Adulto Solitario Nome del soggetto focus____MARCO___Status__b___ N° osservazione__7__ Anno scolastico____2007/2008_____ Classe___5°b____

27 Categorie AB (ABBRACCIARE) MAN(PRENDERE PER MANO)
L (GUARDARE UN ALTRO BAMBINO) SMr (riceve SORRIDO DA UN ALTRO BAMBINO) CA (CHIEDERE AIUTO)

28 Modalità Osservazione distaccata e partecipante
Il grado di coinvolgimento dell’osservatore può essere di diversa ampiezza e il suo impatto sarà di natura differente a seconda del tipo di partecipazione.

29 Osservazione distaccata
L’osservatore è fisicamente assente (ad es.dietro lo specchio unidirezionale, tende, paraventi) Trova i suoi principi teorici e procedurali nell’approccio etologico

30 Osservazione partecipante
Implica il coinvolgimento attivo dell’osservatore negli eventi di cui è testimone. Il vantaggio è di rilevare non solo le manifestazioni osservabili di un comportamento ma di avere accesso alle opinioni, ai sentimenti, agli atteggiamenti dei soggetti.

31 Osservatore partecipante
Passiva:l’osservatore è presente ma non ha alcuna interazione con i soggetti osservati Moderata:l’osservatore occupa una posizione intermedia tra il distacco e il coinvolgimento Attiva:l’osservatore è coinvolto negli avvenimenti Completa:l’osservatore conduce l’osservazione entrando a far parte del gruppo di soggetti condividendone regole e scopi

32 Schema di codifica Le categorie di codifica rappresentano un punto centrale per l’osservatore, in quanto i fenomeni sono complessi Le categorie si differenziano in molari e molecolari Un sistema di codifica ideale è esaustivo e si compone di categorie mutualmente esclusive

33 Molecolari Piccoli segmenti di comportamento
Ad esempio: battito di un ciglio Gli elementi molecolari sono più facilmente rilevabili perché più evidenti di quelli molari

34 Molari La codifica si dice molare quando riguarda ampi segmenti di comportamento ad es. lottare con un compagno

35 Ancora differenze Molecolare Parla Guarda Sorride Tocca Livello Molare
Interagisce

36 Affidabilità L’affidabilità riguarda il livello di “verità” di una rilevazione, quanto cioè la caratteristica in esame sia rilevata in modo oggettivo e fedele. Affidabilità può essere intesa come il grado di coerenza e di accordo tra due rilevazioni indipendenti dello stesso comportamento. Un modo per valutare l’affidabilità è quello di valutare l’accordo tra due osservatori indipendenti:quanto più le rilevazioni sono simili o identiche tanto più rappresentano riproduzioni fedeli della realtà.

37 Etica della ricerca Benessere dei partecipanti Consenso informato
Diritto di rinuncia Anonimato dei dati

38 Riferimenti bibliografici
Baumgartner E., (2004). L’osservazione del comportamento infantile, Carocci Editore, Roma Camaioni L..,Bascetta C., Aureli T.,(1988), L’osservazione del bambino nel contesto educativo, Il Mulino, Bologna Camaioni L., AureliT., Perucchini P., (2004). Osservare e valutare il comportamento infantile, Il Mulino, Bologna D’Odorico L.,(2001). Osservare per educare, Carocci, Roma

39 Gli operatori sociali di una casa famiglia sono interessati a conoscere se i bambini più “timidi” trovano difficile prendere parte attivamente al gioco quando sono presenti nel gruppo bambini “irruenti”. Proporre una possibile organizzazione delle sessioni di osservative che consenta all’operatore di ottenere le informazioni desiderate. Si chiede di specificare le scelte operate dall’osservatore relativamente: Chi osservare Cosa osservare Dove osservare Come osservare Cosa codificare Indicare inoltre, se si intende o meno avvalersi di una videocamera per la rivelazione dei comportamenti e quali possibili accorgimenti andrebbero adottati per ridurre la reattività dei soggetti osservati.


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