Politica e comunità. 5 termini che associ alla parola comunità.

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Transcript della presentazione:

Politica e comunità

5 termini che associ alla parola comunità

Rapporto tra politica e comunità «l’origine divina della politéia, cioè la capacità di costruire e gestire la Città (la polis appunto) cioè luogo specifico dell’esistenza umana ‘umanizzata’, attribuisce un carattere supremo alla comunità, come elemento che qualifica in senso specie- specifico l’uomo rispetto agli altri esseri viventi del pianeta» (Amerio, 2000: p. 171)

Rapporto tra politica e comunità La comunità NON è la polis è Il luogo psicofisico della convivenza L’insieme dei soggetti che condividono le stesse mura e quindi appartenenti ad un territorio, ad una cultura, ad un modo di pensare, ad una storia comune, ad un universo simbolico condiviso. È il luogo dei doveri

Rapporto tra politica e comunità La politica è la scienza della comunità spazio della mediazione dello scambio del confronto dei bisogni delle aspettative dei desideri soggettivi e collettivi

Rapporto tra politica e comunità Se la politica è la scienza del bene comune La comunità si deve adoperare verso il cambiamento come sviluppo delle competenze come rispetto delle differenze Come promozione della partecipazione attiva

Quale politica per la comunità? Che sia dei molti Che sappia sia conservare che trasformare Che renda le mura condivise un confine e non un limite Con uno sguardo al soggetto ma anche al contesto

Quale politica per la comunità? La politica deve trasformare in comunità quelli che sono aggregati di soggetti, aggiungendo alla condivisione di spazi fisici e territoriali la condivisione mentale degli spazi di progettazione del futuro Una comunità è tale se c’è tra i membri una condivisione delle finalità politico-economiche IL CAMBIAMENTO È il fulcro su cui ruotano e si intersecano psicologia, politica e comunità EDUCARE AL CAMBIAMENTO

Quale politica per la comunità? La politica deve porre l’attenzione o Su un soggetto che non sia astratto, ma reale e concreto o In uno specifico luogo, territorio o In un dato tempo, periodo storico-sociale o Con precisi bisogni e risorse o Qui e ora «non si tratta di applicare delle ‘leggi’, ma di creare, di volta in volta, nuove ‘regole’ adeguate alle condizioni presenti; l’operatore di comunità è allora un operatore del ‘possibile’» (Di Maria, Lovanco, 2002)

Partecipazione politica

Partecipazione politica Perché  alcune persone vanno alle manifestazioni, si impegano in dibattiti sociali e politici, si fanno promotori di referendum…  altre persone vanno al mare, si impegnano in discussioni sul calcio, non vanno neanche a votare?

Identità sociale Identità sociale (positiva) = Quella parte dell’immagine che un individuo si fa di se stesso che deriva dalla consapevolezza di appartenere a un gruppo (o gruppi) sociale, unita al valore e al significato emozionale associatia tale appartenenza (Tajfel, 1981)

Identità sociale e politica  Identità e azione si influenzano e si alimentano reciprocamente  Una forte identità di gruppo indurrà il soggetto a partecipare attivamente alla vita del gruppo stesso, così come la partecipazione attiva rinforza il senso di appartenenza  Identità politica ma anche sociale può spingere alla partecipazione politica

Comportamento di voto Per molti il voto è l’unica forma di partecipazione politica 1. Identificazione con il partito 2. Voto basato sui candidati 3. Voto basato sulla prestazione 4. Voto basato sui temi politici 5. Interesse personale e scelta di voto

Azione collettiva Dalle ricerche si rileva la tendenza a non coinvolgersi nella vita politica attiva Crisi delle ideologie e dei partiti I giovani non si identificano più con le usuali categorie politiche

Partecipazione politica = Comportamento autonomo di chi, essendo e sentendosi parte di una qualche collettività, concorre in vario modo al processo delle decisioni che lo riguardano

3 requisiti fondamentali della partecipazione 1. Oltre all’appartenenza oggettiva (essere parte) quella soggettiva (sentirsi parte…) che porta all’azione collettiva 2. Chi partecipa stabilisce relazioni con altri (concorre) per poter conseguire risultati per la colettività (anche per sè ma non solo per sé) 3. Il fine è quello di esercitare un’influenza su decisioni che riguardano la collettività

Che tipo di approccio?? UN APPROCCIO PSICOSOCIALE Field theory, di Kurt Lewin Modello ecologico di Bronfenbrenner (che si sviluppa dalla Psicologia ecologica di Lewin) Approccio probabilistico causale

1. MOLTI STUDI SI SONO FERMATI AD ANALIZZARE I TRATTI DI PERSONALITÀ, LA PRESENZA DI VALORI E LE CONVINZIONI DI EFFICACIA (CAPRARA, VECCHIONE 2009) – CIÒ CHE ATTIENE ALLA PERSONA 2. MOLTI GLI STUDI (PSICOLOGIA DI COMUNITÀ) SULLA COMUNITÀ DI CUI L’INDIVIDUO SENTE L’IMPORTANZA DI FAR PARTE, LA SUA CRISI, I SUOI SIGNIFICATI - CIÒ CHE ATTIENE ALL’AMBIENTE 3. MOLTI GLI STUDI SU QUESTA SOCIETÀ CHE EVOLVE E CHE CAMBIA ANCHE LE MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE, DI APPARTENENZA ALLA COMUNITÀ

IL VOLONTA RIATO (PARTECIPAZIONE POLITICA? O NO?) Cfr Ricerca I MOVIMENTI / ASSOCIAZIONI CHE SI ORGANIZZANO SU TEMI SPECIFICI (AZIONI POLITICHE O NO?) NOTAV, I GAS… IL RUOLO DEL WEB (LE OPPORTUNITÀ E I LIMITI) La difficoltà di discernere tra informazione /disinformazione Estremizzazione di ingroup/outgroup Reale forma di democrazia? (cos’è la democrazia???)

IN TUTTO QUESTO CHE RUOLO HA L’EDUCAZIONE ? CHE TIPO DI EDUCAZIONE ALLA PARTECIPAZIONE VIENE FATTA A SCUOLA E IN FAMIGLIA? CHE TIPO DI EDUCAZIONE SAREBBE UTILE FARE A SCUOLA? Imparare ad informarsi (a cosa dare credito, come cercare informazioni, come riconoscere una manipolazione) Valorizzare qualsiasi tipo di impegno nell’associazionismo, nei movimenti Discutere dei temi della politica Imparare a discutere, a gestire i conflitti, a negoziare le idee ……….