PENSARE DA ECONOMISTI ottimizzazione Economia politica 2016-2017 Lezione 03
Due tipi di ottimizzazione L’ottimizzazione può essere implementata usando due tecniche di analisi costi-benefici: 1. l’ottimizzazione nei livelli calcola il beneficio netto totale di differenti alternative, e poi sceglie l’alternativa migliore; 2. l’ottimizzazione nelle differenze calcola la variazione dei benefici netti quando una persona passa da un’alternativa all’altra e poi usa questi confronti marginali per scegliere l’alternativa migliore. Un campo dell’economia – l’economia comportamentale – identifica situazioni specifiche in cui le persone non riescono ad ottimizzare. Gli economisti ritengono che l’ottimizzazione descriva il modo in cui sono compiute le scelte di persone, famiglie, imprese, governi. Gli economisti non presumono che tutti ottimizzino sempre con successo, ma credono che gli agenti economici cerchino di ottimizzare e solitamente ci riescono piuttosto bene, date le informazioni a loro disposizione. In altre parole, gli economisti ritengono che il comportamento delle persone sia approssimato all’ottimizzazione. Gli esseri umani non sono ottimizzatori perfetti perché l’ottimizzazione non è facile, anzi spesso è molto complessa. Microeconomia
Ottimizzazione nei livelli Appartamento Tempo di percorrenza casa-lavoro (ore al mese) Affitto (€ mese) Molto vicino 5 ore 1180 Vicino 10 ore 1090 Lontano 15 ore 1030 Molto Lontano 20 ore 1000 Esploriamo più in profondità l’ottimizzazione dei livelli. Immaginate che siete alla ricerca di un appartamento e che avete ristretto la scelta ad una rosa di quattro candidati principali. La figura 3.1 sintetizza questa scelta, includendo due informazioni fondamentali per ogni appartamento: l’affitto mensile e l’ammontare mensile del tempo necessario per andare e venire da lavoro. Nella figura, l’affitto diminuisce quanto più siete lontani dal luogo di lavoro. Esiste quindi una relazione tra ammontare dell’affitto e distanza dal lavoro. Si noti che in questo esempio ci stiamo concentrando soltanto sui costi: il tempo di percorrenza casa-lavoro e il costo dell’affitto. Stiamo assumendo che i benefici di questi appartamenti siano gli stessi, allo scopo di semplificare l’analisi costi-benefici. Nella normale analisi di questo tipo il decisore trova l’alternativa con il più alto valore del beneficio netto, cioè beneficio meno costo. Quando i benefici sono gli stessi per tutte le alternative, l’analisi costi-benefici si semplifica, riducendosi alla ricerca dell’alternativa con il costo più basso. Ma la figura 3.1 non contiene le informazioni che ci permettono di scegliere il migliore appartamento. Microeconomia
Ottimizzazione nei livelli Non abbiamo ancora un modo per sommare il costo dell’affitto e il tempo di trasferimento. Bisogna sommare quei costi per calcolare il costo totale di ogni appartamento: questo comprende il costo diretto dell’affitto e il costo indiretto del tempo di trasferimento. Per sommare questi due costi scegliamo come comune unità di misura gli euro. Se il tempo di percorrenza andata/ritorno occupa 20 ore al mese e il costo opportunità del tempo è 10 €/ora, allora il costo in dollari di questi trasferimenti casa-lavoro sarà: (20 ore/mese) x (10€/ora) = (200 €/mese) Microeconomia
Ottimizzazione nei livelli Lo stesso risultato si può evincere anche rappresentando i costi totali su un diagramma. La figura 3.2 riporta in un grafico il costo totale di ciascuno dei quattro appartamenti. E’ facile notare che l’appartamento lontano è il migliore. Gli economisti chiamano la migliore scelta possibile l’ottimo, indicato sulla curva dei costi totali. Per riepilogare, l’ottimizzazione nei livelli consiste di tre fasi: 1. tradurre tutti i costi e i benefici in unità comuni, come dollari al mese; 2. calcolare il beneficio netto totale di ogni alternativa; 3. scegliere l’alternativa con il più elevato beneficio netto. Microeconomia
Ottimizzazione nei livelli Microeconomia
Ottimizzazione nei livelli Microeconomia
Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale L’ottimizzazione nelle differenze scompone un problema di ottimizzazione concentrandosi sul modo in cui costi e benefici cambiano quando, ipoteticamente, vi spostate da un’alternativa all’altra. Gli economisti usano il termine marginale per indicare una differenza tra alternative, solitamente una differenza che rappresenta un “gradino” o “un’unità” in più. Un calcolo costi-benefici che si concentri sulle differenze tra un’alternativa fattibile e un’altra alternativa fattibile prossima alla prima, viene chiamato analisi marginale e consiste nel confronto delle conseguenze – i costi e i benefici – di compiere una scelta. Microeconomia
Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale Microeconomia
Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale L’obiettivo dell’ottimizzatore è migliorare il più possibile la propria condizione. Il principio di ottimizzazione al margine è il principio secondo il quale un’alternativa ottima fattibile ha la proprietà seguente: avvicinarsi a essa migliora la situazione dell’agente, mentre allontanarsi da essa la peggiora. Microeconomia
Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale L’ottimizzazione che utilizza l’analisi marginale selezionerà sempre un’unica alternativa ottima quando la curva del costo totale ha la forma concava dove il costo totale (in viola) diminuisce, il costo marginale (in rosso) sarà negativo e l’analisi marginale raccomanderà di muoversi dal centro cittadino verso l’esterno per ridurre il costo totale. Microeconomia
Valori marginali Costi o benefici derivanti da un’unità aggiuntiva di attività Il principio costi-benefici suggerisce di portare avanti un’attività finchè i benefici marginali superano i costi marginali
Alla ESA conviene estendere da quattro a cinque il numero di lanci annuali di satelliti? N di lanci Costo totale Costo medio Beneficio medio 1 2,0 3,0 2 4,25 2,125 3 6,75 2,25 4 10 2,5 5 15,0 N di lanci Costo totale Costo medio Beneficio medio Costo marginale 2,0 1 3,0 2,25 2 4,25 2,125 2,5 3 6,75 3,25 4 10 5,0 5 15,0 Non solo non deve estendere i lanci ma dovrebbe diminuirli, portandoli a tre
La pizzeria sotto casa vostra vi propone un’offerta speciale: se comprate una pizza vi danno la seconda con il 25% di sconto, la terza con il 50% di sconto e la quarta con il 75% di sconto. Il prezzo della pizza è di 6€, mentre il vostro beneficio marginale dal consumo di pizze è descritto dalla tabella. Numero di pizze Beneficio marginale 1 7 € 2 5 € 3 2 € 4 1 € Costo marginale 6 € = 6-(0,25*6)= 6-1,5= 4,5 € = 6-(0,5*6)= 6-3= 3 € = 6- (0,75*6) = 6-4,5= 1,5 € Quante pizze consumerete? 1 2 3 4 Non si può dire
Quante ore passerete a coltivare mele? Voi possedete un’Ape che utilizzate per vendere frutta all’angolo del Teatro Massimo. Vendete le mele che voi producete a 0,20€ al chilo. La quantità di mele che riuscite a produrre nella vostra campagna è descritta nella tabella. Per ciascuna ora spesa lavorando ai vostri alberi di mele dovete pagare qualcuno che guidi l’Ape e venda le mele all’angolo del teatro. Il salario orario di questa persona è pari a 6 €. Ore di lavoro Kg di mele 5 200 10 400 15 500 20 580 25 640 30 680 35 700 Beneficio totale Beneficio marginale =0,20*200=40 =40-0=40 =0,20*400=80 =80-40=40 =0,20*500=100 =100-80=20 =0,20*580=116 =116-100=16 =0,20*640=128 =128-116=12 =0,20*680=136 =136-128=8 =0,20*700=140 =140-136=4 Costo marginale =6*5=30 Quante ore passerete a coltivare mele? 10 15 25 Non si può dire
Per guadagnare qualcosa durante l’estate coltivate pomodori per poi venderli al mercato a 0,30€ al Kg. Con l’utilizzo del concime potete incrementare la produzione come indicato nella tabella. Se il concime costa 0,50€ al Kg e il vostro obiettivo è di guadagnare il più possibile, quanti Kg di concime dovreste aggiungere? Kg concime Kg pomodori 100 1 120 2 125 3 128 4 130 5 131 6 131,5 Δ Kg pomodori Beneficio marginale =120-100=20 =20*0,3=6 =125-120=5 =5*0,3=1,5 =128-125=3 =3*0,3=0,90 =130-128=2 =2*0,3=0,60 =131-130=1 =1*0,3=0,30 =131,5*130=0,5 =0,5*0,3=1,5 Costo marginale 0,50