Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore (c) Pearson Italia S.p.A. - Anita Woolfolk, Psicologia dell'educazione
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco Gli economisti ritengono che l’ottimizzazione descriva il modo in cui sono compiute le scelte di persone, famiglie, imprese, governi. Gli economisti non presumono che tutti ottimizzino sempre con successo, ma credono che gli agenti economici cerchino di ottimizzare e solitamente ci riescono piuttosto bene, date le informazioni a loro disposizione. In altre parole, gli economisti ritengono che il comportamento delle persone sia approssimato all’ottimizzazione. Gli esseri umani non sono ottimizzatori perfetti perché l’ottimizzazione non è facile, anzi spesso è molto complessa. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco L’ottimizzazione può essere implementata usando due tecniche di analisi costi-benefici: 1. l’ottimizzazione nei livelli calcola il beneficio netto totale di differenti alternative, e poi sceglie l’alternativa migliore; 2. l’ottimizzazione nelle differenze calcola la variazione dei benefici netti quando una persona passa da un’alternativa all’altra e poi usa questi confronti marginali per scegliere l’alternativa migliore. Un campo dell’economia – l’economia comportamentale – identifica situazioni specifiche in cui le persone non riescono ad ottimizzare. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Esploriamo più in profondità l’ottimizzazione dei livelli. Immaginate che siete alla ricerca di un appartamento e che avete ristretto la scelta ad una rosa di quattro candidati principali. La figura 3.1 sintetizza questa scelta, includendo due informazioni fondamentali per ogni appartamento: l’affitto mensile e l’ammontare mensile del tempo necessario per andare e venire da lavoro. Nella figura, l’affitto diminuisce quanto più siete lontani dal luogo di lavoro. Esiste quindi una relazione tra ammontare dell’affitto e distanza dal lavoro. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Si noti che in questo esempio ci stiamo concentrando soltanto sui costi: il tempo di percorrenza casa-lavoro e il costo dell’affitto. Stiamo assumendo che i benefici di questi appartamenti siano gli stessi, allo scopo di semplificare l’analisi costi-benefici. Nella normale analisi di questo tipo il decisore trova l’alternativa con il più alto valore del beneficio netto, cioè beneficio meno costo. Quando i benefici sono gli stessi per tutte le alternative, l’analisi costi-benefici si semplifica, riducendosi alla ricerca dell’alternativa con il costo più basso. Ma la figura 3.1 non contiene le informazioni che ci permettono di scegliere il migliore appartamento. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Non abbiamo ancora un modo per sommare il costo dell’affitto e il tempo di trasferimento. Bisogna sommare quei costi per calcolare il costo totale di ogni appartamento: questo comprende il costo diretto dell’affitto e il costo indiretto del tempo di trasferimento. Per sommare questi due costi scegliamo come comune unità di misura i dollari. Se il tempo di percorrenza andata/ritorno occupa 20 ore al mese e il costo opportunità del tempo è $10/ora, allora il costo in dollari di questi trasferimenti casa-lavoro sarà: (20 ore/mese) x ($ 10/ora) = ($ 200/mese) Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Lo stesso risultato si può evincere anche rappresentando i costi totali su un diagramma. La figura 3.2 riporta in un grafico il costo totale di ciascuno dei quattro appartamenti. E’ facile notare che l’appartamento lontano è il migliore. Gli economisti chiamano la migliore scelta possibile l’ottimo, indicato sulla curva dei costi totali. Per riepilogare, l’ottimizzazione nei livelli consiste di tre fasi: 1. tradurre tutti i costi e i benefici in unità comuni, come dollari al mese; 2. calcolare il beneficio netto totale di ogni alternativa; 3. scegliere l’alternativa con il più elevato beneficio netto. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nei livelli Microeconomia
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Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale L’ottimizzazione nelle differenze scompone un problema di ottimizzazione concentrandosi sul modo in cui costi e benefici cambiano quando, ipoteticamente, vi spostate da un’alternativa all’altra. Gli economisti usano il termine marginale per indicare una differenza tra alternative, solitamente una differenza che rappresenta un “gradino” o “un’unità” in più. Un calcolo costi-benefici che si concentri sulle differenze tra un’alternativa fattibile e un’altra alternativa fattibile prossima alla prima, viene chiamato analisi marginale e consiste nel confronto delle conseguenze – i costi e i benefici – di compiere una scelta. Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nelle differenze: analisi margina Microeconomia
Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Ottimizzazione nelle differenze: analisi marginale L’obiettivo dell’ottimizzatore è migliorare il più possibile la propria condizione. Il principio di ottimizzazione al margine è il principio secondo il quale un’alternativa ottima fattibile ha la proprietà seguente: avvicinarsi a essa migliora la situazione dell’agente, mentre allontanarsi da essa la peggiora. L’ottimizzazione che utilizza l’analisi marginale selezionerà sempre un’unica alternativa ottima quando la curva del costo totale ha la forma concava che si osserva nella figura 3.5, dove il costo totale (in viola) diminuisce, il costo marginale (in rosso) sarà negativo e l’analisi marginale raccomanderà di muoversi dal centro cittadino verso l’esterno per ridurre il costo totale. Microeconomia
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