Una forma di materialismo radicale

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Transcript della presentazione:

Una forma di materialismo radicale ELIMINATIVISMO Una forma di materialismo radicale Filosofia della Mente a.a. 2016-2017 di Federica Piangerelli

Caratteristiche peculiari La Mente è il Cervello (Teoria dell’identità); I processi mentali sono processi celebrali – neurali (studiati dalla neuroscienza, verso teorie computazionali ); Critica alla psicologia del “senso comune” (folk psychology [FP]).

Una teoria “giovane” J. Sellars (1956), Empiricism and the Philosophy of Mind: introduce l’idea che NON abbiamo accesso diretto al funzionamento interno della nostra mente, ma è una struttura teoria primitiva ereditata dalla nostra cultura. W. V. O. Quine (1960), Word and Object: stati mentali, come credenze, sensazioni ecc., devono essere abbandonati, in nome di una teoria più fisiologica. P. Feyerabend (1963), Mental Events and the Brain: la psicologia del senso comune è radicalmente falsa e infondata.

R. Rorthy (1965), Mind-Body Identity, Privacy, and Categories: secondo la sua teoria della “scomparsa”, le sensazioni in realtà non esistono e sono solo processi celebrali. Paul and Patricia Churchland: gli esponenti più importanti; Paul Churchland (1981), Eliminative Materialism and the Propositional Attitudes; Patricia Churchland (1986), Neurophilosophy. S. Stich (1983), From Folk Psychology to Cognitive Science: The Case Against Belief: anche la psicologia computazionale dovrebbe respingere le tassonomie degli stati cognitivi, perchè corrispondono alla psicolgia delle credeze-desideri.

Bersaglio critico principale è la FP È una teoria Falsa e illusoria come tutte le scienze del “senso comune” Sistema di leggi e concetti con nessi causali, con l’obbiettivo principale di conoscere la Mente Statuto epistemologico; Successi apparenti; Superficiale e parziale; Prospettive future assenti.

Problemi generali FP spiegare e prevedere Qualia Aspetti soggettivi delle percezioni fenomenologiche (theory-theory) Introspezione soggettiva (coscienza) Sentimenti “bruti” (credenze, desideri, emozioni, ecc.)

FP E LA THEORY-THEORY Spiegare e prevedere comportamenti e stati mentali altrui Presunta analogia con modus operandi scientifico Se qualcuno desidera X e crede che il modo migliore di ottenere X sia fare Y, allora farà Y. Es: teoria del “Bambino scienziato” Osservazione, raccolta e rielaborazione dati, elaborazione teorie più accurate.

Critica al concetto di Credenza Casualità Dipendono dalle circostanze, desideri, stati mentali del soggetto agente NON generalizzabili Intensionalità Valore di verità dell’enunciato relativo a “mondi possibili” vs estensione (valore di verità attuale); NON generalizzabili Distrutti i punti di partenza della FP

Problemi specifici FP Basata su “Atteggiamenti proposizionali” [AP] Natura linguistica delle credenze Resoconti verbali dei soggetti “studiati” “Atteggiamenti proposizionali” [AP] Struttura sintattica e proprietà semantiche eccessivamente vaghe Inadeguati per una teoria computazionale della mente

Eliminativismo e Scienze cognitive Varie discipline con l’obbiettivo di chiarire il funzionamento della Mente NON ricorrono ai concetti propri della FP Impossibile utilizzare la FP per giungere a conclusioni cognitive fondate

Teoria dell’identità Type-type id. theory Qualia “Dolore” =“Fibre C attive” stati mentali = stati neurali Concetti della FP troppo deboli rispetto a basi neurologiche complesse

Critiche all’Eliminativismo Auto-confutazione Obiezione al rifiuto della theory-theory Difesa dei successi della FP Critiche dal Funzionalismo Eliminativismo eliminato?

Auto-confutazione Tesi del “Rifiuto delle Credenze” È una credenza “Rifiuto delle credenze” non è assunto contraddittorio o incoerente; È proprio l’assunto della FP che è rifiutato: non tutte le nostre capacità coinvolgono credenze; “Falsità dell’Eliminativismo” è essa stessa una “credenza”. Tesi del “Rifiuto delle Credenze” È una credenza (Baker, 1987; Boghossian, 1990, 1991; Reppert, 1992) RISPOSTA

Auto-confutazione Critica degli AP può essere estesa a tutto il linguaggio ordinario; - Necessità di un “Criterio di Verità” per dichiarare gli AP falsi ma sono negati i criteri semantici, paradosso: non ci sono criteri di verità ma alcune nozioni sono dichiarate false. (Boghossian 1990; 1991) Petitio prinicipii: Argomenta a partire da una visione semantica di verità-condizionale; invece Eliminativismo propone una non-verità-condizionale. RISPOSTA

Critica al rifiuto della theory-theory La FP NON è una teoria pseudo-scientifica con finalità euristica e esplicativo-predittiva. (Wittgenstein ,1953; Ryle, 1949) Ciò non cambia lo status teorico dei suoi concetti che potrebbero ancora risultare “inesistenti”. RISPOSTA Entrambe fanno riferimento ad esperimenti di Psicologia dello Sviluppo e non della FP. Teoria “simulativa” diverso modello di teoria eslicativo-predittiva. Mai nessuna Teoria della mente potrà rivelarsi falsa. (Gordon, 1986, 1992; Goldman, 1992)

Difesa dei successi della FP (Kitcher, 1984; Fodor, 1987; Lahav, 1992) Dall’evidenza intuitiva di stati mentali, credenze ecc.. ha ottenuto successi nella previsione comportamenti altrui ed ha un’accurata visione dei processi mentali; Teoria molto semplice e non vincolante, che con ulteriori approfondimenti può accordarsi alla Neuroscienza. RISPOSTA Una teoria può avere successo anche quando travisa la realtà. Vengono ignorate le anomalie e i fallimenti fino a quando non si ha una valida e migliore alternativa in mano (es: flogismo o etere luminifero).

Critiche dal Funzionalismo (Putnam 1963, 1967; Fodor 1975) Se lo stato mentale fosse identificabile con uno stato celebrale preciso sarebbe uguale in tutti gli animali (non è). Stati mentali non sono necessariamente “esterni”. Impossibile analisi neurologica degli stati mentali. Ritorno ad una posizione dualista : irriducibilità stati mentali (fisicalismo non riduzionista). Rapporto st. mentale e st. celebrale in termini di “occorrenze” (realizzabilità multipla). Verso l’Intelligenza artificiale (hardware e software).

Funzionalismo e FP (riferimento a Fodor, 1975) Carattere astratto Stati mentali s’attestano ad un livello più astratto rispetto le funzioni neurali sottostanti. Possibile studiare la Mente non riducendola alla Neuroscienza. Quindi la FP è la base della psicologia scientifica. Carattere normativo FP autonoma e ha razionalità intrinseca apparato normativo. RISPOSTA casuale, riduttivo e semplicistico, superficialità cognitiva. RISPOSTA “Stratagemma funzionalista” miope ed errato (es: alchimia e chimica).

Eliminativismo eliminato? (Stich 1991;1996) Scetticismo relativo alla FP e l’Eliminativismo In che senso l’Eliminativismo propone l’eliminazione della FP in modo ontologicamente radicale? Non c’è un metro di giudizio valido per attestare che la FP non si riferisce a nulla di reale (rapporto tra teoria e realtà).

Oltre la FP Conseguenze radicali Trionfo della Neuroscienza «Con il collasso della folk psychology si verificherebbe la più grande catastrofe intellettuale nella storia della nostra specie». (Fodor, 1987) Trionfo della Neuroscienza (Churchland, 1981) Teoria molto complessa valida per tutti i cervelli (non solo umani). Apparecchiatura di sincronizzazione tra i cervelli, simile al corpo calloso. Scomparsa delle teorie linguistiche della FP, sostituite su scala mondiale con linguaggio molto più complesso.

Fonti W. Ramsey, Eliminative Materialism, SEP, First published Thu May 8, 2003; substantive revision Tue Apr 16, 2013; P. M. Churchland, Eliminative Materialism and the Propositional Attitudes, The Journal of Philosophy, Vol. 78, No. 2. (Feb., 1981), pp. 67-90.