LE SCELTE DEL CONSUMATORE
Utilità marginale Il consumatore effettua delle scelte quando acquista i beni Le scelte di consumo dipendono da vari elementi: Gusti del consumatore Prezzo dei beni da acquistare Reddito di cui dispone Moda Pubblicità
Consumo di 1 solo bene Consideriamo il consumo da parte del consumatore di 1 solo bene, ad esempio il caffè. 2 1 3 4 Dosi 20 Utilità marginale 10 -10
Utilità marginale: definizioni Possiamo dare 2 definizioni: L’utilità marginale è l’utilità (piacere) che il consumatore riceve dal consumo dell’ultima dose di un bene L’utilità marginale è l’incremento che l’utilità totale(somma delle varie utilità derivanti dal consumo delle varie dosi) subisce per effetto del consumo di una ulteriore dose di bene
Utilità marginale Nell’esempio del consumo del caffè abbiamo le seguenti Utilità marginali: Dose Utilità marginale 1 20 2 10 3 4 -10 Legge di Gossen o legge dell’ Utilità marginale decrescente Come si vede, man mano che le dosi di caffè consumate aumentano, l’utilità marginale (piacere che l’individuo trae da ogni dose consumata) si riducono. Alla 4° dose il consumatore riceve addirittura una fastidio dal consumo del bene (disutilità)
Utilità totale L’Utilità totale è il piacere che l’individuo trae dal consumo delle dosi successive del bene. Consiste nella somma delle utilità marginali delle diverse dosi
Obiettivo del consumatore Obiettivo del consumatore è quello di massimizzare la sua utilità totale cioè l’utilità che trae dal consumo delle dosi successive del bene Per fare questo, acquisterà i beni con Utilità marginale più elevata
Consumo di 2 beni Dosi caffè 1 2 3 4 Utilità marginale dosi caffè 10 Consideriamo il consumo da parte del consumatore di 2 beni, ad esempio il caffè e il cornetto. 1 2 3 4 Dosi caffè Utilità marginale dosi caffè 10 20 -10 Utilità marginale dosi cornetto 10 30 20
Consumo di 2 beni Il consumatore acquisterà i beni con utilità marginale più elevata perché gli danno una maggiore utilità e quindi una maggiore soddisfazione Naturalmente il consumatore effettuerà i suoi acquisti considerando 2 importanti fattori: Il prezzo dei beni Il reddito di cui dispone
Consumo di 2 beni: ipotesi semplificata Consideriamo la seguente ipotesi semplificata: Il prezzo dei 2 beni è uguale ed è di 10 euro Il reddito di cui dispone il soggetto è di 40 euro Considerato che il consumatore acquista beni con utilità marginale più elevata, quante dosi dei 2 beni acquisterà per massimizzare la sua utilità totale e quindi la sua soddisfazione?
Consumo di 2 beni: ipotesi semplificata Il consumatore comincerà ad acquistare con 40 euro totali e con prezzo cadauno di 10 euro i seguenti beni ( in ordine i beni con um più alta): Prima dose: cornetto (um= 30) Seconda dose: caffè (um=20) Terza dose: cornetto (um=20) Quarta dose: caffè (um=10) Utilità totale = 30+20+20+10= 80 A questo punto non potrà acquistare più nulla perché ha consumato tutto il suo reddito (4 beni a 10 euro l’uno)
Consumo di 2 beni con prezzi diversi Sappiamo però che nella realtà il prezzo dei beni è diverso L’Utilità marginale ponderata consente di considerare il prezzo del bene Utilità marginale Prezzo del bene È data dal rapporto tra Utilità marginale e prezzo del bene
Consumo di 2 beni con prezzi diversi Dobbiamo allora calcolare l’Utilità marginale ponderata (rapporto tra utilità marginale e prezzo del bene) del consumo delle varie dosi del bene
Equilibrio del consumatore Si ha quando il consumatore è soddisfatto delle sue scelte di acquisto e non vuole acquistare altri beni
Equilibrio del consumatore Riguardo il modo in cui il consumatore raggiunge l’equilibrio abbiamo 2 teorie degli economisti: Equilibrio del consumatore attraverso la funzione di utilità (teoria del consumo cardinalista) Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza (teoria del consumo ordinalista)
1. Equilibrio del consumatore attraverso la funzione di utilità Teoria del consumo cardinalista Si ha l’equilibrio del consumatore quando le Utilità marginali Ponderate degli ultime dosi di beni acquistati sono uguali tra loro
1.Equilibrio del consumatore attraverso la funzione di utilità: esempio PREZZO BENE A= 2 EURO PREZZO BENE B = 4 EURO DOSI BENE A: UM A: UMP BENE B: UM BENE B: UMP 1 20 20/2= 10 30 30/4= 7,5 2 10 10/2=5 20/4= 5 3 0/2=0 10/4=2,5 4 -10 Il consumatore acquisterà i beni con Utilità marginale ponderata delle ultime dosi acquistate uguali tra loro cioè 5, quindi 2 dosi del bene A e 2 dosi del bene B
2. Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza Teoria del consumo ordinalista Si fonda su Curve di indifferenza Retta di bilancio Critica della teoria cardinalista: Lo studio del comportamento del consumatore doveva partire: Non da misurazioni dell’utilità dei beni Ma dalle preferenze espresse dal consumatore ponendo a confronto beni diversi
2. Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza Teoria del consumo ordinalista Secondo questa teoria l’equilibrio del consumatore si raggiunge nel punto di tangenza tra: La retta di bilancio La più alta curva di indifferenza
2. Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza Combinazioni di beni che attribuiscono al consumatore la stessa utilità (per le quali egli mostra indifferenza)
Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza- Esempio Combinazioni di beni che forniscono al soggetto la stessa utilità BENE A(Gelati) BENE B(Pizze) 10 2 9 3 IPOTESI A 8 5 7 6 12 1 IPOTESI B 4 Minore utilità rispetto ad A 11 IPOTESI C Maggiore utilità rispetto a A 13
Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza
Curve di indifferenza Quantità di Pepsi C B A Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza
Curve di indifferenza Quantità di Pepsi C B D I2 A Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza
Caratteri curve di indifferenza Sono parallele, non si intersecano mai Hanno un andamento decrescente: ad ogni diminuzione del bene A deve corrispondere un incremento crescente del bene B Curve più distanti dall’origine: combinazione di beni a utilità più elevata
Saggio marginale di sostituzione Misura la pendenza delle curve di indifferenza. Indica il rapporto tra la diminuzione di un bene e l’incremento dell’altro. Es: se per ottenere un gelato in più il consumatore è disposto a cedere 2 pizze il sms=2 Hanno un andamento decrescente: ad ogni diminuzione del bene A deve corrispondere un incremento crescente del bene B
Ottimizzazione: come il consumatore sceglie Il consumatore desidera ovviamente procurarsi la migliore combinazione di beni, ovvero quella che lo colloca sulla sua curva di indifferenza più lontana dagli assi. Comunque, il consumatore deve anche, forzatamente, tener conto del suo vincolo di bilancio.
La retta di bilancio RETTA DI BILANCIO E’ la combinazione di beni che il soggetto può acquistare spendendo interamente il reddito a disposizione tenuto conto del prezzo del bene RETTA DI BILANCIO
Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi 500 250 50 100 Quantità 50 100 Quantità di Pizza
Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi 500 250 50 100 Quantità 50 100 Quantità di Pizza
Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi B 500 250 Retta di bilancio del consumatore A 50 100 Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I1 Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I2 I1 Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I3 I2 I1 Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I3 I2 I1 Vincolo di bilancio Quantità di Pizza
La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi ottimo I3 I2 I1 Vincolo di bilancio Quantità di Pizza
2. Equilibrio del consumatore attraverso il sistema delle curve di indifferenza Teoria del consumo ordinalista Secondo questa teoria l’equilibrio del consumatore si raggiunge nel punto di tangenza tra: La retta di bilancio La più alta curva di indifferenza
Edit by Maria Arcangela Magliocco