Uno studIO PER VALUTARE IN VIA PRELIMINARE L’INCIDENZA DELLA DBT SU ALCUNE VARIABILI RELATIVE ALLA DISREGOLAZIONE EMOZIONALE EFFICACIA E MECCANISMI D’AZIONE.

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Uno studIO PER VALUTARE IN VIA PRELIMINARE L’INCIDENZA DELLA DBT SU ALCUNE VARIABILI RELATIVE ALLA DISREGOLAZIONE EMOZIONALE EFFICACIA E MECCANISMI D’AZIONE DEI TRATTAMENTI BASATI SULLA MINDFULNESS N. Gaj, E. Roder, Maffei, C. - Ospedale San Raffaele, Milano Congresso nazionale SITCC, Genova 25-28 settembre 2014

Introduzione I principali trattamenti esistenti per il disturbo borderline considerano la disregolazione emotiva e le sue conseguenze comportamentali come il target principale rispetto al quale impostare l’intervento clinico. La teoria biosociale alla base della Dialectical Behavior Therapy (DBT) condivide la centralità della disregolazione emotiva come caratteristica patognomonica del disturbo borderline e come target principale della terapia.

Target del trattamento DBT: 0. Orientamento alla terapia 1. Diminuire comportamenti suicidari/che interferiscono con la tr./che interferiscono con la QdV/incrementare le abilità 2. Riduzione stress post-traumatico 3. Aumento rispetto di sé/raggiungimento obiettivi individuali Problematiche identitarie Disregolazione interpersonale Disregolazione emotiva Disregolazione cognitiva Disregolazione comportamentale

Su quali aspetti specifici del funzionamento del cliente agisce il trattamento DBT? Quali sono le prime variabili che mostrano un cambiamento significativo del cliente rispetto all’ingresso in trattamento? Quali sono quelle variabili la cui modificazione (t0-t1) può ragionevolmente indicare che il trattamento stia avendo successo? Variabili in accordo con la gerarchia di target?

Il trattamento DBT presso l’Ospedale San Raffaele – MAC Disturbi di Personalità Componenti del trattamento: Pre-treatment (introduzione al trattamento) Terapia individuale (1/week, 1h circa) Gruppo di skills training (1/week, 2 ore circa) Consulto telefonico

Soggetti: profilo clinico 25 soggetti con BPD (SCID II, Version 2.0) Mean SD Min Max Età 31 10,33 16 49 Anni di scolarizzazione 13,4 3,14 8 19 Frequency Percent Sesso Uomini 4 16% Donne 21 84% Stato civile Celibe o nubile 20 83,3% Coniugato 1 4,2% Separato o divorziato 3 12,5%

Mean SD Min Max Età di comparsa delle condotte autolesive 19,75 6,47 13 33 Permanenza di condotte autolesive (mesi) 12,75 23,11 1 84 Condotte autolesive dirette nella storia clinica No: 13 soggetti (52% del totale) Sì: 12 soggetti (48% del totale)

Procedure Assessment: SCID II (Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Personality Disorders, Version 2.0) (First et al., 1994) SHI (Self-harm Inventory) (Sansone, Wiederman, & Sansone, 1998) DERS (Difficulty in Emotional Regulation Scale) (Gratz & Roemer, 2004) APEN/A (Autoefficacia Percepita nella Gestione delle Emozioni Negative), APEP/A (Autoefficacia Percepita nella Gestione delle Emozioni Positive) (Caprara, 2001) WHOQoL (World Health Organization Quality of Life) AQ (Aggression Questionnaire) (Buss & Perry, 1992) BIS-11 (Barratt Impulsiveness Scale-11) (Barratt et al., 1999) FFMQ (Five Factors Mindfulness Questionnaire) (Baer et al., 2006) MAAS (Mindfulness Attention Awareness Scale) (Brown & Ryan, 2003)

Le variabili in esame sono state misurate all’ingresso nel trattamento DBT (t0) e a sei mesi (t1). Procedura: Comparazione di condizioni correlate (t0-t1) (Wilcoxon signed-rank test) Assessment t0 Trattamento DBT Assessment t1

Ipotesi Alcune variabili connesse con aspetti di disregolazione emotiva mostrano un significativo cambiamento nei primi sei mesi di trattamento DBT (t0-t1). Nello specifico: Capacità di gestione delle emozioni negative Autolesività Senso di autoefficacia nella gestione delle emozioni (positive e negative) Percezione della qualità della propria vita Aggressività e impulsività Capacità di mindfulness

Rationale SHI: le condotte autolesive sono considerate strategie disfunzionali volte a gestire emozioni negative nei soggetti con BPD (Selby et al., 2013). DERS: la difficoltà di regolazione emotiva è uno dei sintomi principali dei soggetti con BPD (Gratz et al., 2006). APEN/A, APEP/A: recenti evidenze mostrano una tendenza alla soppressione sia delle emozioni negative, sia positive nei soggetti con BPD (Belbo et al., 2013). L’efficacia percepita nella gestione delle emozioni potrebbe quindi essere una dimensione rilevante.

WHOQoL: la qualità di vita è seriamente danneggiata in soggetti con BPD e vi sono evidenze che indicano un suo miglioramento connesso a intervento terapeutico (Ishak et al., 2013). AQ: l’aggressività rappresenta una caratteristica centrale nei soggetti con BPD (Moeller et al., 2001), correlata con un’ampia disposizione temperamentale di emozionabilità (Buss & Plomin, 1975).

BIS-11: l’impulsività è riconosciuta come una delle caratteristica patognomoniche del BPD (Linehan, 1999). FFMQ e MAAS: un training di mindfulness su soggetti con BPD è correlato positivamente con un generale miglioramento clinico e con una minore reattività emotiva autoriferita (Feliu-Soler et al., 2013).

DERS (Difficulty in Emotion Regulation Scale) Si nota un significativo miglioramento di DERS Impulse da t0 a t1(Z=-3.218, p=.001) (trend di DERS Non acceptance e DERS Totale) Le difficoltà di mantenere il controllo sul proprio comportamento in presenza di emozioni negative migliorano nel tempo

SHI (Self-harm Inventory) Si nota un significativo miglioramento di SHI da t0 a t1 (Z=-3.623, p=.000) La presenza di agiti autolesivi sembra diminuire nel corso del tempo

APEN/A e APEP/A (Autoefficacia Percepita nella Gestione delle Emozioni Negative/Positive) Si nota un significativo miglioramento di APEN/A da t0 a t1 (Z=-2.92, p=.001), ma non di APEP/A Il senso di padronanza nel gestire le emozioni negative sembra migliorare nel corso del tempo

WHOQoL (World Health Organization Quality of life) Si nota un significativo miglioramento delle dimensioni fisica (Z=-2.917, p=.001) e psicologica (Z= -1.535, p=.015) La percezione delle proprie condizioni fisiche e psicologiche sembra migliorare nel corso del tempo

AQ (Aggression Questionnaire) Si nota un significativo miglioramento di AQ Ostilità da t0 a t1(Z=-2.947, p=.002) L’aspetto cognitivo dell’aggressività (risentimento, malevolenza) sembra ridursi nel corso del tempo

Contrariamente all’ipotesi iniziale, nessun risultato su: BIS FFMQ MAAS

In sintesi BASELINE (T0) 6 MESI (T1) Wilcoxon signed-rank test Media DS Z p SHI Totale 11.04 3.74 7.44 4.62 -3.623 .000 DERS Impulse 24.3 4.86 19.08 6.01 -3.218 .001 AQ Ostilità 29.44 5.3 25.9 4.99 -2.947 .002 APEN/A Totale 13.33 3.63 16.48 4.68 -2.92 WHOQoL Physical health 9.75 3.26 12.45 3.85 -2.917 WHOQoL Psychological health 7.55 1.98 12.5 3.953 -1.535 .015

N Mean SD Cfr. dati normativi norm. BASELINE T1 (6 mesi) N Mean SD Cfr. dati normativi norm. DERS Impulse 25 24.28 4.86 97.5° perc. 19.08 6.01 90° perc. APEN/A 24 13.33 3.63 Molto basso 16.48 4.68 SHI Total score 11.04 4.61 critico 7.44 4.62 AQ Hostility 29.44 5.3 75° perc. 25.9 4.99 66° perc. WHOQoL Physical health 9.75 3.26 < -2 DS 12.45 3.85 -1 DS WHOQoL Psychological health 7.55 1.98 12.5 3.953 a Confronto fra tempi: test di Wilcoxon (non parametrico, basato sulle mediane) b Correlazioni fra tempi: Rho di Spearman (indice non parametrico, relazioni monotoniche) corretto per età * p < .05; ** p < .01; *** p < .005; ^ p < .001

Esordio condotte autolesive ( DERS Impulse/Non acceptance) Abbiamo cercato di esplorare l’esistenza di indici comportamentali (facilmente valutabili) che fossero validi predittori delle capacità miglioramento del cliente: Esordio condotte autolesive ( DERS Impulse/Non acceptance) Permanenza delle condotte autolesive ( DERS Impulse/Non acceptance) In entrambi i casi, il modello di regressione non regge Modello di regressione mantenendo costante l’effetto dell’età

In conclusione In accordo con l’ipotesi iniziale, a t1 si registra un miglioramento delle capacità di regolazione emotiva, soprattutto nelle aree di gestione del comportamento manifesto (DERS Impulse, SHI), della percezione di padronanza sulle emozioni negative (APEN/A) e della qualità delle condizioni fisiche e psicologiche (WHOQoL physical/psychological). La gestione degli aspetti maggiormente legati a dimensioni impulsive avviene nella prima fase del trattamento, in accordo con la gerarchia di target della DBT.

In parziale disaccordo con l’ipotesi iniziale, le componenti più manifeste dell’aggressività rimangono immutate, mentre la dimensione cognitiva registra un miglioramento (AQ Ostilità). Inoltre, l’autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni positive (APEP/A) non registra un miglioramento. Si può ipotizzare che la gestione delle emozioni positive possa costituire un target del trattamento nelle fasi successive, dove la qualità di vita e il raggiungimento di obiettivi personali assumono un ruolo centrale.

Breve bibliografia Beblo, T., Fernando, S., Kamper, P., Griepenstroh, J., Aschenbrenner, S., Pastuszak, A., Schlosser, N., Driessen, M. (2013). Increased attempts to suppress negative and positive emotions in Borderline Personality Disorder. Psychiatry Research, http://dx.doi.org/10.1016/j.psychres.2013.06.036i Buss, A., & Perry, M. (1992) The Aggressione Questionnaire. Journal of Personality and Sociale Psychology, 63, 3, pp. 452-459. Caprara, G. V. (2001). La valutazione dell’autoefficacia. Trento, IT: Erickson. Feliu-Soler, A., Pascual, JC, Borràs, X, Portella, MJ, Martìm Blanco, A, Armario, A, Alvarez, E., Perez, V. Soler, J. Effects of dialectical behaviour therapy-mindfulness training on emotional reactivity in borderline personality disorder: preliminary results. Clinical Psychology & Psychotherapy, 21 (4), pp. 363-70. First, M. B., Spitzer, R. L., Gibbon, M., Williams, J. B. W., & Benjamin, L. (1994). Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Personality Disorders (SCID II), Version 2.0. Biometrics Research Department, NY State Psychiatric Institute, NY. Gratz, K.L.,Rosenthal,M.Z.,Tull,M.T.,Lejuez,C.W.,Gunderson,J.G. (2006).An experimental investigation of emotion dysregulation in borderline personality disorder. Journal of Abnormal Psychology, 115(4), pp. 850–855. Ishak, W. W., Elbau, I., Ismail, A., Delaloye, S., Ha, K., Bolotaulo, N. I., Nashawati, R., Cassmassi, B., Wang, C. (2013). Quality of life in borderline personality disorder. Harvard Review of Psychiatry, 21 (3), pp. 138-150. Linehan, M. M. (1993). Cognitive Behavioral treatment of Borderline Personality Disorder. The Guilford Press Moeller, F. G., Barratt, E. S., Dougherty, D. M., Schmitz, J. M., Swann, A. C. (2001). Psychiatric aspects of impulsivity. American Journal of Psychiatry, 158, pp. 1783-1793 Sansone, R. A., Wiederman, M. W., & Sansone, L. A. (1998). The Self-Hamr Inventory (SHI): Development of a scale for identifying self-destructive behaviors and borderline personality disorder. Journal of Clinical Psychology, 54 (7), pp. 973-983.

Grazie per l’attenzione nicolo.gaj@hsr.it emanuela.roder@hsr.it cesare.maffei@hsr.it