L’intervento integrato in Neonatologia e Follow up

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Transcript della presentazione:

L’intervento integrato in Neonatologia e Follow up SEMINARIO “Possibilità e criticità del lavoro integrato nel Materno- Infantile” Palermo, 14 Gennaio 2017 L’intervento integrato in Neonatologia e Follow up F. Lunetta e M.R. Morales

La Terapia Intensiva Neonatale …dove siamo?

La Terapia Intensiva Neonatale …chi siamo?

I genitori ….

I neonati ….

Terapia Intensiva Neonatale Il campo in Terapia Intensiva Neonatale e in follow up Medico, infermiere…. Neonato…. Genitore …. Psicologo…

I momenti dell’integrazione in Terapia Intensiva Neonatale e nell’ambulatorio di Follow up nel Ce.S.I.P.P.U.O.’ Accoglienza congiunta del genitore (medico, psicologo, infermiere) Accompagnamento delle madri all’interno del reparto in visita Confronto con primario e medici di riferimento su procedure da attivare Colloqui congiunti di restituzione delle diagnosi e delle condizioni cliniche insieme ai medici Visita neuroevolutiva di follow up attraverso scale Griffith Giro visita quotidiano … sostenere lo sviluppo neonatale e la competenza genitoriale nella condizione di atipicità evolutiva

Un particolare momento di integrazione: il giro visita «Momento di confronto interdisciplinare» e di co-costruzione delle lettura condivisa della condizione pediatrica del neonato prematuro, con sindrome, con patologia perinatale… ATTRAVERSO: La condivisione e la messa in comune di informazioni (mediche, infermieristiche, sociali, psicologiche) Confronto sulle compromissioni a carico dello sviluppo, sulle risorse, sulle direzioni Confronto e restituzione della relazione con i genitori

Il giro visita: la procedura A conclusione della visita di tutti i neonati da parte dei medici, si attiva il giro visita, che prevede il passaggio da una stanza all’altra: presenti il primario, i medici del turno, la caposala, gli infermieri, psicologo Ogni medico presenta i neonati visitati quella mattina, sottolineandone la storia, le scelte terapeutiche, le condizioni cliniche («lui nella culla a ds è il 25 settimane.. è nato ieri pomeriggio») Lo psicologo ascolta il medico, osserva il neonato e i segnali vitali, recupera le informazioni anamnestiche in cartelle (soprattutto quelle dei genitori… «è primogenito? età genitori? Storie di figli pregressi?»); recupera le osservazioni degli infermieri o dei medici, i loro dubbi o domande. Il primario supervisiona e chiede a tutti se sono d’accordo su come si sta procedendo o se ci sono suggerimenti Messa in comune: dal mettere insieme le informazioni, i saperi, le osservazioni…., al metterle a servizio dell’altro, avvicinarsi alla visione dell’altro, legare, mettere alla pari.. Riconoscimento di un dialogo tra differenze: Non appiattimento, non uniformità di competenze ma confronto attivo, secondo le diverse professionalità «contaminate» dalla presenza dell’altro (neonatologo, infermiere, psicologo)

Il giro visita: la procedura Lo psicologo si informa sulle modalità di contatto avute finora con i genitori, sulle condizioni cliniche non comprese e sulle implicazioni, sulle prospettive di lavoro, sulle criticità; delinea la condizione pediatrica del neonato («lui è Francesco… i suoi genitori sono… hanno…») Il primario si informa su chi ha parlato con i genitori, che situazione sociale esiste («che dicono i genitori», «la madre ha compreso…il padre?»…). Ognuno racconta. Medico e psicologo ipotizzano e chiariscono come procedere nella relazione con i genitori, sia individualmente che insieme («possiamo parlare con la nonna..», «ieri abbiamo accolto il padre… lui era preparato…ha capito…vorrebbe chiedere…»). Si esplicitano i dubbi del gruppo, le possibili criticità, individuando risorse. Se si evidenziano condizioni particolari di tipo psico-sociale o psicologiche, si valutano le soluzioni più opportune anche in collaborazione con il servizio sociale aziendale. Condivisione di una visione: Dal condividere l’obiettivo (garantire sopravvivenza neonato senza compromissioni, garantire il benessere della relazione genitore-figlio quale contesto evolutivo), al co-costruire la storia della condizione pediatrica, avere in comune la visione del campo e del neonato come unità bio-psico-sociale Sinergia: Non solo complementari («io e te») ma «insieme» («noi») per raggiungere risultati che da soli non si otterrebbe («gruppo») Legami istituzionali e non: Coinvolgimere, costruire rapporti, nessi, «legare»…

…Condividere, mettere in comune, integrarsi … per trasformare quel «campo» di grano con solo spighe, …in un campo di grano dove spighe e papaveri possono stare insieme, fino a diventare un campo fiorito.. un «altro» campo..