Proposte didattiche per la Scuola dell’infanzia e scuola primaria disl ia e s s Luciana Ventriglia Insegnante- Formatore A.I.D.
DI APPRENDIMENTO (D.S.A.) DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO (D.A.) DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO (D.S.A.) Ma qual è la differenza?
DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO Deficit del sistema cognitivo Menomazione neurologica e/o sensoriale Disturbi comportamentali-relazionali di tipo primario Fattori ambientali (svantaggio socio-culturale) Frequenza scolastica inadeguata( assenza malattia…)
DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO è una disabilità che non interessa il sistema cognitivo nella sua globalità, ma è circoscritto ad una porzione più limitata ed identificabile del suo funzionamento (leggere, scrivere, fare i conti,…) (E. Savelli)
Ma… che cosa è l’apprendimento?
Apprendimento Si verifica quando chi apprende decide di mettere in relazione nuove informazioni con le conoscenze che già possiede, rielaborando da sé il materiale di studio, organizzando reti concettuali che collegano i concetti chiave in una struttura unitaria e significativa (J.D. Novak)
Apprendimento se non si trova il gancio È come un attaccapanni: se non si trova il gancio a cui appendere il cappotto, questo cade a terra (J.Bruner)
Didattica per l’apprendimento Conflitto cognitivo Co-costruzione della conoscenza Dimensione operativa Monitoraggio Motivazione, autostima Senso di autoefficacia / stile di attribuzione Sfida ottimale Metacognizione Autoconsapevolezza
Scuola e DSA Scuola dell’infanzia Scuola primaria Interventi di prevenzione
Scuola e DSA Identificazione precoce Prove di valutazione: - questionario osservativo IPDA - prove di scrittura spontanea - prove di consapevolezza metafonologica Continuità Screening
Oggi mi conviene restare a casa! Scuola e DSA Cura e costruzione di una relazione positiva bambino/apprendimento lettura-scrittura Oggi mi conviene restare a casa!
Scuola e DSA Rafforzamento delle abilità per l’acquisizione della lettura e della scrittura DIDATTICA METAFONOLOGICA
Lettura e scrittura: processo di apprendimento “I bambini hanno la cattiva abitudine di non chiedere il permesso per imparare” (Emilia Ferreiro)
Come conoscere il livello di concettualizzazione della lingua scritta posseduto dal bambino?
Scrittura spontanea Attività nella quale il bambino viene sollecitato a scrivere parole e frasi “Così come sai!” si individua l’evoluzione del livello di concettualizzazione della scrittura si controlla l’esecutività della scrittura (direzione, orientamento lettere, occupazione spazio foglio, adeguatezza del segno grafico, ecc.)
Fasi di acquisizione della lingua scritta Scrittura preconvenzionale Scrittura sillabica Scrittura sillabico-alfabetica Scrittura alfabetica
Scrittura preconvenzionale Non c’è corrispondenza fra segni tracciati e i suoni delle parole da scrivere, mentre è presente una relazione tra la parola scritta e le caratteristiche del referente.
Scrittura sillabica C’è corrispondenza fra quantità delle sillabe della parola detta e quantità di segni che bisogna scrivere .
Scrittura sillabico-alfabetica E’ rappresentato un numero di suoni superiore a quello delle sillabe, ma ancora non sono presenti tutti i suoni che compongono le parole
Scrittura alfabetica In questa fase i bambini capiscono che la quantità di lettere della parola scritta deve corrispondere alla quantità di suoni della parola detta
Lo spazio per la lettura e scrittura nella scuola dell’infanzia “La scuola dell’infanzia dovrebbe permettere a tutti i bambini: una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse, un ascolto della lettura ad alta voce, di vedere gli adulti scrivere, di cercare di leggere, di giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e differenze sonore” (E. Ferreiro)
Consapevolezza fonologica Conoscenza metalinguistica Abilità di - identificare - classificare - segmentare segmenti fonologici della parola - fondere - manipolare Apprendimento lettura e scrittura
Consapevolezza fonologica Globale Analitica Riconoscimento e produzione rime Segmentazione sillabica di parole Fusione sillabica Identificazione della sillaba iniziale,finale, intermedia Segmentazione fonemica Fusione fonemica Identificazione del fonema iniziale, finale,intermedio Manipolazione dei suoni (elisione, aggiunta, sostituzione)
Consapevolezza metafonologica e apprendimento Si sviluppa come conseguenza della familiarità con la lingua scritta es: adulti portoghesi analfabeti riconoscono rime e sillabe, ma non i fonemi.
Consapevolezza metafonologica e apprendimento Il riconoscimento delle sillabe e delle rime è presente sin dai tre/quattro anni di età La manipolazione dei fonemi è scarsamente presente prima dei sei/ sette anni di età Una buona consapevolezza fonologica facilita l’acquisizione di abilità iniziali di lettura e scrittura (fase alfabetica)
Consapevolezza metafonologica e apprendimento I bambini, più abili fonologicamente, imparano più facilmente la corrispondenza grafema -fonema Esiste una correlazione altamente significativa tra la capacità di riconoscere correttamente i suoni e la capacità di scrittura e lettura nel primo anno della scuola primaria
Consapevolezza metafonologica e apprendimento Una buona capacità di segmentare le parole in fonemi è un predittore della variabile “tempo di lettura” La variabile “tempo di lettura” è una conseguenza di due aspetti della lettura: - correttezza (i bambini che non sono corretti tendono a rileggere e impiegano perciò più tempo nella lettura) - automatismo della decodifica ortografica-fonologica
Consapevolezza metafonologica e apprendimento Troppo spesso i prerequisiti fonologici sono stati trascurati a vantaggio degli aspetti grafo-motori. Infatti, nella scuola dell’infanzia, numerose sono le attività rivolte a sviluppare le competenze percettive e manipolative (visive, uditive, tattili), le abilità motorie e l’organizzazione temporale e spaziale. La scrittura non è semplice operazione grafica, ma capacità di saper analizzare la parola come sequenza di suoni
Insegnante: “Chi sa dirmi una parola che comincia come ‘mela’ ?” Luca: “Pera” Cecilia:”Melania” Paolo:”Mela rossa, no, melone!” Insegnante: “E una parola che comincia come ‘tavolo’?” Christian: “Tavolino” Miriam: “Sedia,, specchio” Erika: “Torta, tartaruga” Cecilia: “Telefono” Luca: “Bicchiere” La consapevolezza fonologica è una capacità che può essere sviluppata con l’esercizio
Didattica metafonologica PA TA TA RO SA
Didattica metafonologica TA VO LO CA RO TA CAR TO NE
Didattica metafonologica P A T A T A R O S A
Didattica metafonologica P A S T A P A R E T E
Didattica metafonologica N A S O V A S O … A S O T N O T E
Le parole STEFANO
Processo di acquisizione della scrittura (Uta Frith 1985) VOCABOLARIO VISIVO CONVERSIONE GRAFEMA/FONEMA ASSOCIAZIONE GRUPPI GRAFEMICI/SUONO SINGOLO SCRITTURA DIRETTA DELLA PAROLA PROCESSO AUTOMATICO Fase logografica Fase alfabetica Fase ortografica Fase lessicale
Le due vie per la lettura Via fonologica indiretta conversione fusione recupero del significato M . A . T . I . T .A MATITA Via diretta lessicale confronto riconoscimento -dizionario immagazzinato -parole in forma visiva MATITA MATITA MATITA
La scuola osserva i processi COSA OSSERVARE?
ELEMENTI DA OSSERVARE scuola dell’infanzia Disturbo di linguaggio Inadeguatezza nei giochi metafonologici Difficoltà a memorizzare filastrocche Difficoltà nella manualità fine Goffaggine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe,…. Inadeguato riconoscimento destra/sinistra
ELEMENTI DA OSSERVARE Scuola primaria Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni, ordine alfabetico,…) Difficoltà a copiare dalla lavagna Utilizzo difficoltoso dello spazio-pagina Lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e della corrispondenza grafema/fonema Scrittura speculare di grafemi e numeri Errori fonologici nella fase alfabetica della scrittura (inversioni, sostituzioni, omissioni, intrusioni) Difficoltà con i digrammi e trigrammi Scarsa competenza metafonologica Difficoltà grafo-motorie
ELEMENTI DA OSSERVARE Scuola primaria Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di riga, confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n) Difficoltà di calcolo a mente entro il 10 Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da 20 a 0 Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche Difficoltà di attenzione
Dall’identificazione precoce ….. …..alla diagnosi diagnosi SERVIZI SANITARI SCUOLA formazione FAMIGLIA osservazione sistematica monitoraggio processo apprendimento screening
IL BAMBINO CON DIAGNOSI D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA Lentezza nella lettura (con progressi nella correttezza) Comprensione del testo non sempre adeguata Errori fonologici (scambio di grafemi, omissione o aggiunta di grafema o di sillaba, inversione, grafema inesatto) errori semantico lessicali (separazioni, fusioni illegali, uso dell’h, parole omofone non omografe), altri errori (accento, doppie)
IL BAMBINO CON DIAGNOSI D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA Difficoltà nell’organizzazione di un testo scritto. Prestazioni grammaticali inadeguate Contenuti di apprendimento dimenticati Difficoltà nell’acquisizione del lessico speciale nei testi di studio Difficoltà nella lingua scritta straniera (per la differenza tra scrittura e pronuncia es.:inglese)
IL BAMBINO CON DIAGNOSI D.S.A NELLA SCUOLA PRIMARIA Difficoltà a memorizzare le tabelline Difficoltà nei sistemi di calcolo scritto e “a mente” Difficoltà nell’imparare le procedure delle operazioni aritmetiche Difficoltà nelle abilità esecutive della scrittura
IL MIO MANDO MASCUSSO (Il mio mondo nascosto) IN AMMAM DAI UNA MANO (Mamma mi dai una mano). ASPETTA UN NINOTO (minuto) CHE NOTO (metto) LA CROSTATA IN FORNO. CHE IO SO CON FARE DELL COSSECHE MESSONO SA FARE . SOLTANDO IO SO FARE COSE PELLISSINE ME IO SONO UN GEMIO DELLA LEGO EVO ANCHE LE PISTE CON LA LEGO. MATTEO A PAURA TEL BUGLIO E A LORA A PAURA ANCHE TELL UONO MERO
CHE COSA FARE? Procedere con gradualità (presentazione inizialmente solo dello stampato maiuscolo,….) Utilizzare differenti mediatori didattici Fare uso di organizzatori grafici della conoscenza (mappe, schemi, tabelle…) Favorire l’impiego di strategie individuali (ascolto, lettura, comprensione, produzione scritta, calcolo, studio, memoria, attenzione,…) Curare la continuità educativa in verticale e in orizzontale Evitare di far leggere a voce alta (promuovere il piacere di condividere un testo letto) Evitare la scrittura veloce sotto dettatura Evitare lo studio della lingua straniera scritta Non richiedere lo studio a memoria delle tabelline Sollecitare l’uso di strumenti compensativi e dispensativi Favorire l’uso del computer
A proposito di strategie…. Promuovere una relazione positiva con il bambino Io nella mente di…” “Per mia sorella io leggo male, il mio babbo dice che faccio male le “o”; la mamma che guardo sempre la tv. Per la maestra di matematica, io sono disordinato. Per la maestra di italiano, ha capito che mi piace scrivere.” (da registrazione)
SE IO FOSSI IL RE DELLA SCRITTURA …. Lascerei le ventuno lettere dell’alfabeto perché tutte servono e sono necessarie. Mi piacerebbe eliminare la V e usare solo la F, però non potrei più riconoscere la parola Foglia dalla parola Voglia. Userei, però una magia . Tutte le volte che io scrivo, le lettere si “autocorreggono” in modo da rappresentare la parola esatta, che corrisponde a quella che avevo pensato io. Le parole scritte dovrebbero conoscere il mio pensiero e andare d‘accordo con lui. Potrebbero lavorare secondo il principio del tele-trasporto. Quando io scrivo delle frasi con le parole con i suoni sbagliati, la P da un posto dovrebbe andare ad un altro posto dove magari ho messo la B .
Autoconsapevolezza “ Io confondo la N e la M e anche la F e la V e anche la P e la B. non le confndo quando le vedo, le confonto quando le vevo scrivere. Questo problema celo dalla prina e ancora non sono riuscito a superarlo e anche confonto la O con la U. se mi confnto scrivo una parolo, ma chi legge ne legge unaltra o legge una non-parolo” ( prod. scritta classe III° ) “Le lettere mi combinano scherzi . Sono birichine, smemorate perché non si ricordano che suoni sono. Si travestono per non farsi riconoscere. Mi sono nemiche perché mi fanno sbagliare” (dettato alla maestra) “Mi confondo il suono di alcune lettere e poi le sbaglio a scrivere. Adesso ho preso il “toro per le corna” e l’ho immobilizzato. Il toro sono le lettere che mi danno noia (l, h v, f, n, m, d, t, p, b, a, o , u)” (intervento orale “Le difficoltà nella scrittura”)
PERCHE’? Al lettore adulto dite: “E’ faticoso frequentare i bambini”. Avete ragione. Poi aggiungete: “Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.” Ora avete torto. Non è questo che più stanca… “E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.… per non ferirli.” Janusz Korczak . Quando ridiventerò bambino
grazie dell'attenzione