CORSO DI STUDIO LINGUE E COMUNICAZIONE A.A

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Transcript della presentazione:

CORSO DI STUDIO LINGUE E COMUNICAZIONE A.A. 2017-2018 PSICOLOGIA Sociale II anno - II semestre 6 CFU (h.30) Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore 15.30 alle 17.30 presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento Recapiti: mamura@unica.it - tel. 0706753675 - Skype: cagliari134

Quanti anni ha?

Un’altra versione…

Le linee orizzontali sono dritte?

Quale delle due linee verticali è più lunga?

Quale dei due cerchi centrali è più grande?

Conta i pallini neri

Cosa vedi?

Cos’è?

Proviamoci! Regole: Collegare tutti i 9 puntini Usare solo 4 linee Non staccare la penna dal foglio Proviamoci!

La soluzione: “uscire” dal quadrato!

I paradigmi: la Gestalt Paradigma gestaltico (inizi del 1900) La percezione si realizza per gestalt o “forma” in antitesi agli studi elementaristi wundtiani dimostra che la qualità della gestalt non è la somma degli elementi, ma l’esito delle relazioni tra di essi

la qualità del percepito (gestalt) è l’esito delle relazioni tra di essi uno stesso elemento inserito in totalità diverse assume caratteristiche diverse la regola vale per la percezione, l’apprendimento, il ricordo, l’atteggiamento, il ragionamento e l’azione (Kohler, 1947) la realtà è fenomenica o percepita (soggettiva) e non corrisponde a quella fisico-materiale (oggettiva o misurata con strumenti)

La Gestalt Le capacità neurofisiologiche e le esperienze culturali organizzano il percepito secondo regole (Wertheimer, 1923) rapporti dinamici figura-sfondo gli elementi “vicini”, “somiglianti”, con una “buona continuazione” (si percepiscono come un unico elemento gli elementi in continuità di forma), “chiusi”, “pregnanti” (armonici, simmetrici, semplici) producono gestalt evidenti, coerenti e solide o belle forme

RELAZIONE FIGURA-SFONDO GESTALT RELAZIONE FIGURA-SFONDO La dinamica figura-sfondo è prodotta da: il margine individuato da una linea chiusa costituisce una “forma” e la fa emergere dal resto, lo “sfondo” che appare sottostante la figura il colore scuro, la convessità dei margini e una minore grandezza sono capaci di far emergere una figura sullo sfondo L’attenzione indotta dall’interesse e la cultura orientano la dinamica insieme alle caratteristiche della figura

I paradigmi: il Comportamentismo Contemporaneamente alla psicologia della Gestalt, nasceva negli USA l’altra grande scuola di psicologia: il Comportamentismo (John Broadus Watson, 1913): un settore delle scienze naturali, sperimentale, che ha lo scopo di prevedere e controllare il comportamento il comportamento è l’insieme delle risposte muscolari e/o ghiandolari, osservabili “intersoggettivamente” la disciplina deve essere ancorata al metodo scientifico quindi rifiutare l’introspezione e il colloquio

il Comportamentismo l’apprendimento per prova ed errori ed il condizionamento classico sono i precursori del modello comportamentista: l’organismo e la mente sono una scatola nera (black box) non-conoscibile gli unici elementi osservabili sono lo “stimolo” (“S), presente e osservabile nell’ambiente, e la “risposta” (“R”), emessa dall’organismo nella loro associazione: solo tale associazione può essere oggetto di studio

il Comportamentismo Anche le emozioni sono apprese per associazione S-R: il caso del piccolo Albert, sequenze: Albert giocava solitamente con un topolino senza alcun timore viene associata la presentazione del topolino con un forte rumore che spaventa il bambino il bambino manifesta una grande paura per i topi (apprendimento per condizionamento): il rumore è uno stimolo incondizionato in grado di provocare una risposta diretta di paura verso un oggetto diverso (il bambino è stato condizionato ad avere paura anche del topolino) successivamente a causa del meccanismo di generalizzazione dello stimolo, anche ad altri oggetti aventi simili caratteristiche produrranno in Albert paura

il Neocomportamentismo Il più importante tra i comportamentisti, Skinner (1904-1990), inserì la distinzione tra: comportamenti rispondenti, esito di riflessi innati o di condizionamento classico (S-R) comportamenti “operanti”, frutto di associazioni S-R, in cui l’associazione è modulata dal “rinforzo” (Rinforzo-Risposta) Il modello proposto portò ad un fortunato studio di tecniche psicologiche (apprendimento, psicoterapia) di induzione o inibizione di risposte al fine di produrre o controllare i comportamenti che ancora informa diversi campi di ricerca e pratica psicologica

I paradigmi: la Psicoanalisi (Freud 1856-1939) La Psicologia è analisi psichica chiamata nel 1896 Psicoanalisi. La prospettiva è totalmente opposta a quella comportamentista: ciò che viene indagato sono i processi psichici come motori del comportamento La psicopatologia e i processi psichici normali, essendo in continuità, mettono in evidenza l’esistenza di forze pulsionali, ovvero l’energia che permette all’individuo di adattarsi alla realtà, che funzionano secondo due principi: il principio di Piacere; il principio di Realtà

I paradigmi: la Psicoanalisi L’apparato psichico è strutturato in tre istanze: l’ ES, la dimensione inconscia serbatoio delle pulsioni (sessuali, aggressive, di auto- conservazione, ecc..) energetiche il Super IO, parzialmente inconscio, svolge le funzioni di “censore” (coscienza morale, idealità, auto-osservazione, ecc..) nei confronti dell’ IO l’IO, media tra gli impulsi libidici dell’Es e le istanze censorie del Super Io, così come richiesto dalle esigenze della realtà esterna

I paradigmi: la Psicoanalisi L’organizzazione psichica individuale: è il frutto della dinamica tra principio del piacere (fronte interno dell’Io, gestito dall’Es) e principio della realtà (fronte esterno dell’Io: le richieste dell’ambiente) può essere interpretata o “ricostruita”, mettendo in luce soprattutto la dinamica della rimozione, attraverso il transfert, le libere associazioni, l’analisi dei sogni, dei lapsus, dei motti di spirito, degli atti mancati La Psicoanalisi non è considerata scientifica perché non-falsificabile

I paradigmi: il Cognitivismo Negli anni ’60 del Novecento, psicologi, anche comportamentisti, come Miller, Galanter, Primbram, misero in discussione i modelli comportamentisti rifacendosi alla teoria dell’informazione e alla cibernetica: lo studio deve riguardare i processi cognitivi che avvengono in una mente che funziona come un computer

I paradigmi: il Cognitivismo i processi cognitivi sono strutturati per unità TOTE (Test-Operate-Test- Exit) e producono i comportamenti sono costituiti da elaborazioni, immagazzinamenti, recuperi, ecc.. lo psicologo deve cercare di capire il software, o programma, che permette quei processi, senza preoccuparsi di studiare l’hardware, cioè la base fisica (il cervello)

I paradigmi: la Psicologia culturale Il padre della Psicologia Sperimentale, Wilhelm Wundt (1832 – 1920), ha messo le basi delle prospettive socio- psicologiche e interpretativo-osservative o culturali con la Völkerpsychologie (1900-1920) o Psicologia dei popoli il laboratorio è adatto agli studi di Psicologia generale il laboratorio non può dare tutte le risposte necessarie agli studi psicologici: la Psicologia Sociale deve avere una base culturale, storica e comparata

I paradigmi: la Psicologia culturale la Völkerpsychologie: l’individuo ha natura intrinsecamente sociale e, poiché i processi mentali superiori non possono essere studiati sperimentalmente, psicologia individuale sperimentale e psicologia dei popoli devono essere considerate due discipline complementari. oggetto della psicologia deve essere: ciò che gli individui appartenenti ad un popolo realizzano con le loro interazioni (la lingua, i miti, le tradizioni, ecc.) la base delle forme di associazione umana che risiede nella comunità culturale che educa e forma gli individui attraverso il linguaggio (prodotto della società)