COMMERCIO E RISORSE: IL MODELLO DI HECKSCHER-OHLIN

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COMMERCIO E RISORSE: IL MODELLO DI HECKSCHER-OHLIN 4 1 Il modello di Heckscher-Ohlin 2 Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori 3 Estensioni del modello di Heckscher-Ohlin 4 Conclusioni COMMERCIO E RISORSE: IL MODELLO DI HECKSCHER-OHLIN

Sommario Introduzione Il modello di Heckscher-Ohlin Le ipotesi L’equilibrio di autarchia L’equilibrio di libero scambio Le verifiche empiriche del teorema di Heckscher-Ohlin: il paradosso di Leontief Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori Gli effetti del commercio sul salario e sull’affitto di H La determinazione del salario reale e dell’affitto reale Le variazioni del salario reale e dell’affitto reale: un esempio numerico. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Sommario Estensioni del modello di Heckscher-Ohlin Conclusioni Molti beni, molti fattori e molti Paesi Produttività diverse tra Paesi Estensioni del teorema di Heckscher-Ohlin Conclusioni Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Introduzione In questo capitolo descriviamo il modello di Heckscher-Ohlin. Il modello di Heckscher-Ohlin (HO) spiega come si origina commercio internazionale a causa di dotazioni di risorse diverse tra Paesi. Il modello fu sviluppato alla fine di un’“età dell’oro” del commercio internazionale in cui si era assistito a notevoli miglioramenti nei trasporti. Essi volevano spiegare questo aumento del commercio. H-O ipotizzarono che le tecnologie fossero le stesse tra Paesi, ma che ci fosse una distribuzione diseguale delle risorse. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Introduzione Il modello a fattori specifici descritto nel capitolo precedente era un modello di breve periodo, perché capitale e terra non potevano spostarsi tra settori. Il modello di HO è un modello di lungo periodo perché tutti i fattori di produzione possono spostarsi tra settori. Analizziamo l’evidenza empirica del modello HO. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Ci sono due Paesi, H e F. Ciascun Paese produce due beni: computer e scarpe. Si impiegano due fattori di produzione: lavoro (L) e capitale (K). Possiamo sommare le risorse impiegate da ciascun Paese in tutti i settori per ottenere il totale di risorse nell’economia. Capitale in ciascun Paese: K = KC + KS e K* = K*C + K*S Lavoro in ciascun Paese: L = LC + LS e L* = L*C + L*S Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin Entrambi i fattori possono spostarsi liberamente tra settori. Il capitale deve ottenere lo stesso affitto, R, in entrambi i settori. Tutti i lavoratori guadagnano lo stesso salario in entrambi i settori. Se non fosse così, il capitale o il lavoro si sposterebbero nel settore in cui ricevono il compenso maggiore. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin La produzione di scarpe è intensiva in lavoro, ovvero servono più lavoratori per unità di capitale nella produzione di scarpe rispetto alla produzione di computer, LS/KS > LC/KC. La produzione di computer è intensiva in capitale, ovvero si usa più capitale per lavoratore nella produzione di computer rispetto alla produzione di scarpe. Le scarpe impiegano più lavoro per unità di capitale. La figura 4.1 mostra le curva di domanda relativa di lavoro in ogni settore. Poiché la produzione di scarpe è più intensiva in lavoro, la curva di domanda relativa nel settore delle scarpe giace alla destra della curva di domanda di lavoro nel settore dei computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.1 Figura 4.1 Intensità di lavoro in ogni settore. Si ipotizza che la domanda relativa di lavoro sia maggiore nelle scarpe rispetto ai computer, LS/KS >LC/KC. Queste due curve sono decrescenti, proprio come accade per curve di domanda regolari, ma in questo caso sono curve di domanda relativa di lavoro (cioè, la domanda di lavoro in rapporto alla domanda di capitale). Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin F è ricco di lavoro; il rapporto lavoro-capitale in F è maggior di quello di H. H è ricco di capitale. L*/K* > L/K e K/L > K*/L* In questo caso trascuriamo la ragione per cui la quantità di risorse è diversa tra Paesi, ma accettiamo tali differenze come importanti determinanti del commercio tra Paesi. Ci concentriamo su un caso particolare in cui F è relativamente ricco di lavoro e H relativamente ricco di capitale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin I prodotti finali, scarpe e computer, possono essere liberamente scambiati, senza restrizioni, tra i Paesi, mentre il lavoro e il capitale non possono oltrepassare i confini nazionali. Non permettiamo al lavoro e al capitale di spostarsi tra Paesi. Questa ipotesi sarà rimossa nel prossimo capitolo. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin Le tecnologie usate per produrre i due beni sono identiche nei due Paesi. Questa ipotesi è l’opposto dell’ipotesi fatta nel modello ricardiano. Non è un’ipotesi realistica, ma ci permette di concentrarci su una sola ragione del commercio internazionale: le diverse quantità di lavoro e capitale. Sottoporremo a verifica empirica la validità del modello HO e troveremo che il modello funziona meglio quando si rimuove questa ipotesi. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin I gusti dei consumatori sono identici nei due Paesi e le preferenze per computer e scarpe non variano al variare del livello di reddito del Paese. Un Paese più povero comprerà meno scarpe e meno computer, ma nella stessa proporzione di un Paese più ricco se i prezzi sono gli stessi. Anche in questo caso, sebbene l’ipotesi non sia molto realistica, ci permette di concentrare l’attenzione sulle differenze di risorse come unica determinante del commercio internazionale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le intensità fattoriali sono identiche tra Paesi? Tra le ipotesi, supponiamo che le intensità fattoriali in ogni settore siano identiche nei due Paesi. Esempio: le scarpe sono intensive in lavoro in entrambi i Paesi. La validità di questa ipotesi non è così scontata quando si confrontano altri prodotti: es. scarpe e call center. Sebbene tutti i Paesi possano avere accesso alle stesse tecnologie, i macchinari usati negli USA sono diversi da quelli impiegati in Asia e altrove. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le intensità fattoriali sono identiche tra Paesi? Gli USA producono una minima quantità di scarpe, ma tale produzione è diversa da quella che avviene in Asia. La produzione asiatica impiega tecnologie obsolete e i lavoratori guadagnano relativamente poco rispetto agli Stati Uniti, perciò si impiegano più lavoratori per far funzionare macchinari meno produttivi. Nei call center, le tecnologie e quindi le intensità fattoriali sono simili tra Paesi. Quindi, le scarpe in India sono intensive in lavoro rispetto ai call center, mentre negli Stati Uniti avviene il contrario. L’esempio ci illustra l’inversione delle intensità fattoriali tra i due Paesi. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le intensità fattoriali sono identiche tra Paesi? Possiamo notare tale inversione delle intensità fattoriali anche paragonando i settori agricoli di Paesi diversi. Negli USA l’agricoltura è intensiva in capitale, mentre in India è intensiva in lavoro. Il capitale è relativamente più economico negli USA Il lavoro è relativamente più economico in India. Tuttavia, la nostra ipotesi è che il rapporto lavoro-capitale (L/K) di un settore sia maggiore di quello di un altro indipendentemente dal rapporto salario-affitto (W/R). Nel modello di HO, ignoriamo la possibilità di “inversioni delle intensità fattoriali”. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Modello di Heckscher-Ohlin Equilibrio di autarchia Sfrutteremo le differenze nella dotazione di risorse per prevedere il pattern di commercio. Partiamo analizzando l’equilibrio di autarchia in ciascun Paese. Le frontiere delle possibilità produttive H è ricco di capitale e la produzione di computer è intensiva in capitale. H è in grado di produrre più computer che scarpe. F è ricco di lavoro e la produzione di scarpe è intensiva in lavoro. F è in grado di produrre più scarpe. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Modello di Heckscher-Ohlin Equilibrio di autarchia Possibilità di produzione di H e F data la dotazione fattoriale Q di scarpe, QS Q di computer, QC A A* QS1 Q*S1 QC1 Q*C1 a) H b) F Prezzo relativo dei computer, inclinazione = (PC/PS)A Prezzo relativo dei computer, inclinazione = (P*C/P*S)A* Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Modello di Heckscher-Ohlin Equilibrio di autarchia Le curve di indifferenza I gusti dei consumatori sono identici, perciò le curve di indifferenza nei due Paesi hanno la stessa forma. I punti di tangenza con le PPF dei due Paesi sono diversi perché le PPF hanno una forma diversa. Nel punto in cui la curva di indifferenza è tangente alla PPF l’inclinazione delle due curve è la medesima. xaIl prezzo relativo che i consumatori sono disposti a pagare per i computer è pari al costo opportunità della loro produzione: questo è l’equilibrio di autarchia. L’inclinazione nel punto di tangenza è pari al prezzo relativo dei computer: maggiore è l’inclinazione, maggiore il prezzo relativo dei computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Modello di Heckscher-Ohlin Equilibrio di autarchia Il prezzo di equilibrio di autarchia In ciascun Paese prevale un prezzo relativo diverso perché le PPF hanno una forma diversa. In H, la retta del prezzo (PC/PS)A è poco inclinata. Prezzo relativo dei computer basso. In F, la retta del prezzo (P*C/P*S)A* è molto inclinata. Prezzo relativo dei computer alto. Il prezzo relativo dei computer in autarchia in H è minore che in F. Il prezzo relativo delle scarpe in H è maggiore che in F. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Modello di Heckscher-Ohlin Equilibrio di autarchia Figura 4.2 Gli equilibri di autarchia in H e in F Figura 4.2 Gli equilibri di autarchia in H e in F. Nel riquadro (a) si mostra la frontiera delle possibilità produttive (PPF) di H, mentre nel riquadro (b) è rappresentata la PPF di F. Poiché H è ricco di capitale e i computer sono intensivi in capitale, la PPF di H è distorta verso i computer. Le preferenze di H sono sintetizzate dalla curva di indifferenza (U) e l’equilibrio in assenza di commercio (o equilibrio di autarchia) di H è nel punto A, con un prezzo relativo dei computer basso, come indicato dalla bassa inclinazione di (PC /PS)A. F è ricco di lavoro e le scarpe sono intensive in lavoro, perciò la PPF di F è distorta verso le scarpe. Le preferenze di F sono sintetizzate dalla curva di indifferenza (U*) e l’equilibrio di autarchia di F è nel punto A*, con un prezzo dei computer più elevato, come indicato dalla maggiore inclinazione di (P*C /P*S)A* Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Il prezzo di equilibrio di autarchia I prezzi di autarchia rifletto le diverse quantità di risorse di cui i Paesi sono dotati. F è ricco di lavoro. La produzione di scarpe è intensiva in lavoro. Il prezzo relativo delle scarpe in autarchia è minore in F. Gli individui in F sono disponibili a rinunciare a un numero maggiore di scarpe in cambio di un computer perché hanno molte scarpe. La stessa logica si applica a H. H è ricco di capitale. La produzione di computer è intensiva in capitale. Il prezzo relativo dei computer in autarchia è minore in H. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin L’equilibrio di libero scambio Primo, consideriamo che cosa succede quando il prezzo relativo mondiale dei computer è maggiore del prezzo relativo dei computer in H. Disegniamo l’offerta di esportazioni di computer di H. Secondo, consideriamo che cosa accade quando il prezzo relativo mondiale è minore del prezzo relativo dei computer in autarchia in F. Disegniamo la domanda di importazioni di computer di F. Infine, mettiamo insieme l’offerta di esportazioni di H e la domanda di importazioni di F per determinare il prezzo relativo di equilibrio dei computer in libero scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin L’equilibrio di libero scambio in H In libero scambio, ci aspettiamo che il prezzo relativo di equilibrio dei computer sia compreso tra i prezzi relativi di autarchia nei due Paesi. Il grafico della PPF di H mostrerà un prezzi relativo dei computer mondiale o di libero scambio maggiore del prezzo relativo di autarchia in H. La produzione di H si sposta sulla base del nuovo prezzo relativo dei computer: dal punto A al punto B. Si produrranno più computer e meno scarpe. H si specializza ulteriormente nei computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin H ora può consumare su qualsiasi punto lungo la retta dei prezzi mondiali che passa per il punto B (prossima slide). L’utilità massima è raggiunta nel punto C, dove la curva di indifferenza è tangente alla nuova retta del prezzo mondiale. Si consumano QC3 e QS3 e si producono QC2 e QS2 Possiamo ora definire il “triangolo dello scambio” di H, cioè il triangolo che unisce i punti B e C. B è il punto in cui H produce e C è il punto in cui H consuma. La base del triangolo rappresenta le esportazioni di computer di H. L’altezza del triangolo rappresenta le importazioni di scarpe di H. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.3 Figura 4.3 (a): L’equilibrio di libero scambio in H. Al prezzo relativo mondiale di libero scambio dei computer, (PC/PS)W, H produce nel punto B del riquadro (a) e consuma nel punto C, esportando computer e importando scarpe (il punto A è l’equilibrio di autarchia). Il “triangolo dello scambio” ha una base pari alle esportazioni di computer di H (la differenza tra la quantità prodotta e la quantità consumata in libero scambio, QC2 − QC3). L’altezza di questo triangolo è rappresentata dalle importazioni di scarpe (la differenza tra la quantità consumata e la quantità prodotta di scarpe in libero scambio, QS3 − QS2). Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Possiamo usare le informazioni sul commercio di H per disegnare le esportazioni di computer in relazione al prezzo relativo. Al prezzo di autarchia (PC/PS)A, le esportazioni sono pari a 0. Punto A (prossima slide) Al prezzo mondiale (PC/PS)W, le esportazioni sono QC2 - QC3. Punto D (prossima slide) Otteniamo la curva di offerta di esportazioni di computer di H. È crescente perché all’aumentare dei prezzi relativi, H desidera specializzarsi ulteriormente nei computer ed esportarne una quantità maggiore. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.3 Figura 4.3 (b): L’equilibrio di libero scambio in H. Nel riquadro (b) mostriamo che le esportazioni di computer di H sono pari a zero al prezzo relativo di autarchia (PC/PS)A, e uguali a (QC2 − QC3) al prezzo relativo di libero scambio, (PC/PS)W. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin L’equilibrio di libero scambio in F In libero scambio, ci aspettiamo che il prezzo relativo dei computer di equilibrio sia compreso tra i prezzi di autarchia nei due Paesi. Il grafico della PPF di F ci mostra un prezzo relativo dei computer mondiale o di libero scambio minore del prezzo relativo di autarchia in F. La produzione di F si sposta dal punto A* al punto B* dove si producono più scarpe e meno computer. F si specializza ulteriormente nella produzione di scarpe e produce meno computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin F ora può consumare in qualsiasi punto lungo la retta del prezzo mondiale che passa per il punto B*. L’utilità massima è ottenuta nel punto C*, dove la curva di indifferenza è tangente alla retta del prezzo mondiale. Consuma Q*C3 e Q*S3 e produce Q*C2 e Q*S2 Possiamo ora definire il “triangolo dello scambio” di F, cioè il triangolo che unisce i punti B* e C*. B* è il punto in cui F produce e C* è il punto in cui F consuma. La base del triangolo rappresenta le importazioni di computer di F. L’altezza del triangolo rappresenta le esportazioni di scarpe di F. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.4 Figura 4.4 (a) Equilibrio di libero scambio in F. Al prezzo relativo mondiale di libero scambio dei computer (PC/PS)W, F produce nel punto B* e consuma nel punto C*, importando computer ed esportando scarpe (il punto A* è l’equilibrio di autarchia). Il “triangolo dello scambio” ha la base pari alle importazioni di computer di F (la differenza tra il consumo di computer e la quantità prodotta in libero scambio, Q*C 3 − Q*C2). L’altezza di questo triangolo è rappresentata dalle esportazioni di scarpe di F (la differenza tra la produzione di scarpe e la quantità consumata in libero scambio, Q*S2 − Q*S3). Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Possiamo usare le informazioni sullo scambio di F per disegnare le importazioni di computer in funzione del prezzo relativo. Al prezzo di autarchia (P*C/P*S)A, le esportazioni sono 0. Punto A* (prossimo slide) Al prezzo mondiale (P*C/P*S)W, le importazioni sono pari a QC*2 - QC*3. Punto D* (prossima slide) Otteniamo la curva di domanda di importazioni di computer di F. È decrescente perché all’aumentare del prezzo relativo, F desidera specializzarsi ulteriormente nelle scarpe e importare più computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.4 Figura 4.4 (b): Equilibrio di libero scambio in F. Nella figura mostriamo le importazioni di computer di F. Sono uguali a zero quando il prezzo è pari al prezzo relativo di autarchia, (P*C/P*S)A*, e uguali a (Q*C3 − Q*C2) in corrispondenza del prezzo relativo di libero scambio, (PC/PS)W. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Il prezzo di equilibrio in libero scambio Il prezzo di equilibrio in libero scambio è determinato dall’intersezione tra la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di F: punto D. In corrispondenza di questo prezzo relativo, la quantità che H desidera esportare è pari alla quantità che F desidera importare. È un equilibrio di libero scambio poiché non c’è motivo perché il prezzo relativo vari. I triangoli dello scambio dei due Paesi sono identici. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Figura 4.5 Figura 4.5 Determinazione del prezzo di equilibrio mondiale di libero scambio. Il prezzo relativo mondiale dei computer nell’equilibrio di libero scambio è determinato dall’intersezione tra l’offerta di esportazioni di H e la domanda di importazioni di F nel punto D. A questo prezzo relativo, la quantità di computer che H vuole esportare (QC2 − QC3), è esattamente pari alla quantità di computer che F vuole importare, (Q*C3 − Q*C2). Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Il pattern di commercio H esporta computer, il bene che sfrutta intensivamente il fattore di produzione più abbondante, il capitale. F esporta scarpe, il bene che sfrutta intensivamente il fattore di produzione più abbondante, il lavoro. Questo è il teorema di Heckscher-Ohlin: Con due beni e due fattori, ogni Paese esporta il bene che usa intensivamente il fattore di produzione relativamente abbondante e importa l’altro bene. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Quando si liberalizza il commercio: Il prezzo relativo dei computer in H aumenta rispetto al prezzo relativo di autarchia. H ha un incentivo a produrre più computer e a esportare la differenza. Il prezzo relativo dei computer in F si riduce rispetto a quello di autarchia. F ha un incentivo a produrre meno computer e a importare la differenza. Inoltre ciò implica che il prezzo relativo delle scarpe in F aumenta incentivando F ad aumentare la produzione di scarpe e ad esportare la differenza. Sembra ovvio: verifichiamo empiricamente il modello! Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Il test di Leontief Tabella 4.1 Il test di Leontief. Leontief utilizzò i numeri riportati in questa tabella per testare il teorema di Heckscher-Ohlin. Ogni colonna mostra la quantità di capitale o di lavoro necessaria per produrre 1 milione di dollari di esportazioni o di importazioni degli Stati Uniti nel 1947. Come mostrato nell’ultima riga della tabella 4.1, il coefficiente capitale/lavoro per le esportazioni era inferiore al rapporto tra lavoro e capitale per le importazioni, un risultato paradossale. Fonte: Wassily Leontief, 1953, “Domestic Production and Foreign Trade: The American Capital Position Re-examined”, Proceedings della American Philosophical Society, 97, settembre, pp. 332-349. Ristampato in Richard Caves e Harry G. Johnson (a cura di) (1968) Readings in International Economics, Homewood, IL, Irwin. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Il modello di Heckscher-Ohlin Come le variazione dei prezzi relativi prima e dopo il commercio influenzano il salario pagato al lavoro in ogni Paese e l’affitto percepito dal capitale? Si ricordi che il prezzo relativo dei computer in H aumenta causando l’esportazione di computer. Il prezzo relativo dei computer in F diminuisce, causando l’importazione dei computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori Gli effetti del commercio sul salario e sull’affitto di H Possiamo usare la domanda relativa di lavoro in ogni settore per derivare una domanda di lavoro per l’intera economia. Quindi possiamo confrontarla con l’offerta relativa di lavoro dell’intera economia, L/K. Così si determina il salario relativo di H e che cosa accade quando il prezzo relativo dei computer si modifica. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori La domanda relativa è una media della domanda relativa di lavoro in ogni settore. La curva di domanda relativa di lavoro giace perciò tra queste due curve di domanda di lavoro settoriali. Nel punto di intersezione tra domanda e offerta relativa si identifica il rapporto tra salario e affitto: W/R. Il punto A descrive un equilibrio dei mercati del lavoro e del capitale e si determina combinando questi due mercati in un unico grafico mostrando l’uguaglianza tra offerta relativa e domanda relativa. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori Figura 4.6 Domanda di lavoro dell’economia, RD Figura 4.6 La determinazione del rapporto salario/affitto di H. La domanda relativa di lavoro RD è una media delle curve LC /KC e LS/KS e giace tra queste. L’offerta relativa è rappresentata da una retta verticale perché la quantità totale di risorse in H è fissa. Il punto di equilibrio A determina il salario in rapporto all’affitto, W/R. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori L’aumento del prezzo relativo dei computer PC/PS aumenta in H. La produzione si sposta dalle scarpe verso i computer. La produzione di scarpe diminuisce e la produzione di computer aumenta. Sia il lavoro sia il capitale si spostano dal settore delle scarpe alla produzione dei computer. L’offerta relativa di lavoro non cambia. Poiché il capitale si è spostato nel settore informatico, la domanda relativa di lavoro cambia. Cambiano i pesi della media ponderata, KC/K e KS/K,. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori L’aumento del prezzo relativo dei computer La domanda relativa di lavoro è più vicina a quella del settore dei computer. La domanda relativa di lavoro è meno vicina a quella del settore calzaturiero. La curva di domanda relativa si sposta a sinistra da RD1 a RD2. Si sposta in direzione dei computer. L’equilibrio si sposta dal punto A al punto B. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori L’aumento del prezzo relativo dei computer provoca uno spostamento verso sinistra della curva di domanda relativa in direzione dei computer. Il salario reale si riduce e a sua volta fa aumentare la quantità di lavoratori per unità di capitale in entrambi i settori Equilibrio iniziale prima della variazione del prezzo dei computer Figura 4.8 L’effetto di un prezzo relativo dei computer maggiore sul rapporto salario/affitto. Un aumento del prezzo relativo dei computer sposta la domanda relativa di lavoro, RD1,, verso la domanda relativa di lavoro nel settore dei computer, LC /KC. La nuova curva di domanda relativa RD2 interseca la curva di offerta relativa di lavoro a un salario relativo minore (W/R)2. Di conseguenza, il salario in rapporto all’affitto si riduce da (W/R)1 a (W/R)2. Il minor salario relativo provoca un aumento dei coefficienti lavoro/capitale in entrambi i settori, come illustrato dall’aumento sia di LC /KC sia di LS/KS al nuovo salario relativo. Figure 4.8 Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori Il rapporto lavoro-capitale aumenta sia nel settore delle scarpe sia nel settore dei computer. Cosa succede? Dal settore delle scarpe si libera più lavoro per unità di capitale di quanto sia necessario per far funzionare il capitale nel settore dei computer. All’aumentare del prezzo relativo dei computer, la produzione di computer aumenta mentre la produzione di scarpe si riduce. Si libera lavoro da usare in entrambi i settori. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori La determinazione del salario reale e dell’affitto reale. Chi guadagna e chi perde per la variazione del prezzo relativo dei computer? Dobbiamo determinare la variazione del salario reale e dell’affitto reale. La variazione della quantità di scarpe e computer che ogni fattore di produzione può acquistare. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori La variazione dell’affitto reale Poiché il rapporto lavoro/capitale aumenta in entrambi i settori, il prodotto marginale del capitale aumenta. Ci sono più lavoratori per ogni unità di capitale. L’affitto reale del capitale è determinato dal suo prodotto marginale. R = PC*MPKC R = PS*MPKS Il capitale può spostarsi liberamente tra settori nel lungo periodo. L’affitto reale sarà uguale nei due settori. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori La variazione dell’affitto reale I proprietari del capitale stanno certamente meglio quando il prezzo relativo dei computer aumenta. I computer sono il bene intensivo in capitale e quindi aumenta il prezzo relativo del capitale. Un aumento del prezzo relativo di un bene beneficerà il fattore di produzione usato intensivamente nella produzione di quel bene. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori La variazione del salario reale W/PC è la quantità di computer che può essere acquistata con il salario. W/PS è la quantità di scarpe che può essere acquistati con il salario. MPLC e MPLS diminuiscono e quindi W/PC e W/PS diminuiscono. I lavoratori stanno chiaramente peggio a causa dell’aumento del prezzo dei computer. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Gli effetti del commercio sui prezzi dei fattori Il teorema di Stolper-Samuelson: Nel lungo periodo, quando tutti i fattori sono mobili, un aumento del prezzo relativo di un bene fa aumentare il reddito reale del fattore usato intensivamente nella produzione di quel bene e diminuire il reddito reale dell’altro fattore. Quindi, nel modello di Heckscher-Ohlin: Il fattore abbondante guadagna con il commercio mentre il fattore scarso subisce perdite. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le opinioni sul libero scambio Il National Elections Studies (NES) ha condotto nel 1992 negli Stati Uniti un’indagine sull’atteggiamento dei cittadini verso il commercio internazionale. Gli intervistati potevano rispondere o di essere a favore dell’imposizione di limiti alle importazioni, schierandosi contro il libero scambio, o di essere contro le restrizioni sulle importazioni schierandosi a favore del libero scambio. Come si distribuiscono le risposte rispetto alle caratteristiche degli intervistati, come il salario, il grado di qualifica o il settore in cui lavorano? Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le opinioni sul libero scambio Un’estensione al modello qui presentato potrebbe prevedere che i lavoratori, oltre al salario, percepiscono parte dell’affitto dei fattori specifici al loro settore. In tale situazione, i lavoratori del settore esportatore si dichiarerebbero a favore del libero scambio, mentre quelli del settore che compete con le importazioni sarebbero contrari. Nel breve periodo, il settore in cui i lavoratori sono impiegati influenza il loro atteggiamento verso il libero scambio. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le opinioni sul libero scambio Nel modello di lungo periodo di HO, il settore di appartenenza non dovrebbe essere rilevante. Quindi nel lungo periodo, il livello di qualifica dei lavoratori dovrebbe determinare le loro attitudini nei confronti del libero scambio. Nel sondaggio NES, il settore di occupazione era in certa misura importante nello spiegare l’atteggiamento degli intervistati verso il libero scambio, ma il livello di qualifica era molto più rilevante. I lavoratori dei settori orientati all’esportazioni hanno una probabilità maggiore di essere a favore del libero scambio. Quelli nei settori che competono con le importazioni hanno maggiore probabilità di essere a favore delle restrizioni alle importazioni. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le opinioni sul libero scambio Una determinante molto più importante dell’atteggiamento verso il libero scambio è il livello di qualifica dei lavoratori, misurato dai salari o dagli anni di istruzione. I lavoratori con i salari più bassi o con meno anni di istruzione hanno una maggior probabilità di essere a favore delle restrizioni alle importazioni. I lavoratori con salari maggiori e più anni di istruzioni sono a favore del libero scambio. Ciò suggerisce che gli intervistati considerano i redditi di lungo periodo come previsto dal modello HO e dal teorema di Stolper-Samuelson. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Le opinioni sul libero scambio Agli intervistati è stato anche chiesto se possedevano una casa. Le persone che possiedono una casa in comunità in cui i settori locali fronteggiano molta concorrenza da parte delle importazioni hanno una probabilità maggiore di opporsi al libero scambio. Le persone che possiedono una casa in comunità in cui i settori locali ottengono benefici dalle opportunità di esportazione hanno una probabilità maggiore di essere a favore del libero scambio. Le persone sono preoccupate dal valore della propria casa, proprio come i proprietari dei fattori specifici nel nostro modello sono preoccupati dell’affitto percepito dal fattore di produzione che possiedono. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Perché l’India importa tessuti in cotone? Dal XVII secolo fino agli inizi del secolo XIX, l’India è stata il maggior produttore mondiale di tessuti in cotone che esportava in Gran Bretagna e altrove. Agli inizi del XIX secolo, tuttavia, la Gran Bretagna superò l’India come produttore principale mondiale di prodotti tessili in cotone e iniziò ad esportarli verso l’India. L’India continuava a produrre cotone grezzo necessario per produrre tessuti di cotone e lo esportava in Gran Bretagna. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Perché l’India importa tessuti in cotone? Un simile pattern commerciale valeva anche per la Cina e l’Egitto. Questi Paesi sono tutti ricchi di lavoro piuttosto che di terra, perciò è strano che appaiano come esportatori netti di terra e importatori netti di lavoro. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Perché l’India importa tessuti in cotone? Due spiegazioni Ascesa della Gran Bretagna come esportatore leader mondiale di tessuti di cotone legata ai miglioramenti tecnologici. Tuttavia l’India era in grado di accedere a questa tecnologia. Quindi, l’importazione di prodotti tessili contrasta con il modello di HO. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Perché l’India importa tessuti in cotone? I Paesi poveri usavano questa nuova tecnologia di produzione di prodotti tessili in modo inefficiente. Permangono ampie differenze fra Paesi nell’uso efficiente della tecnologia. Questa inefficienza riguardava soprattutto il lavoro piuttosto che altri fattori come la terra. Stime per il 1910 e il 1990 mostrano che il lavoro non era necessariamente il fattore abbondante in India una volta presa in considerazione la sua bassa produttività. L’India avrebbe potuto essere considerata ricca di terra se la terra e il lavoro fossero stati misurati in termini “effettivi”: Questo può spigare il cambiamento da esportatore a importatore. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Conclusioni Lo schema di HO è uno dei modelli più usati per spiegare i pattern commerciali. Isola l’effetto di diverse dotazioni fattoriali tra Paesi e determina l’impatto di queste differenze sul pattern di commercio, sui prezzi relativi e sul rendimento dei fattori. Concentrandosi sulle intensità fattoriali dei beni, il modello HO fornisce una chiara indicazione di chi guadagna e di chi subisce perdite a causa del commercio internazionale. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Conclusioni Il modello HO prevede guadagni reali per il fattore usato intensivamente nel bene esportato, il cui prezzo relativo aumenta con l’apertura del commercio internazionale, e perdite reali per l’altro fattore. Abbiamo analizzato alcune verifiche empiriche del teorema di HO. Queste verifiche empiriche hanno preso avvio dal paradosso di Leontief, il risultato secondo il quale le esportazioni statunitensi nel secondo dopoguerra erano relativamente intensive in lavoro. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

Conclusioni Riformulando il test usando le quantità fattoriali incorporate nelle esportazioni nette e le dotazioni effettive di lavoro in ogni Paese, si è trovato che gli Stati Uniti erano ricchi di lavoro effettivo e si presume lo fossero anche di capitale. Gli USA avevano un contenuto fattoriale positivo di L e K nelle esportazioni nette, un risultato coerente con il test del segno dell’estensione del modello HO. Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor