L’INQUINAMENTO DIELI MAGLIONE DANILO CHRISTIAN 1^C CAT 1^C CAT

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L’INQUINAMENTO DIELI MAGLIONE DANILO CHRISTIAN 1^C CAT 1^C CAT ZANI MAURO 1^C CAT

INQUINAMENTO DELL’ ARIA Per inquinamento atmosferico si intende per l’appunto della presenza di sostanze chimiche e gassose che modificano e alterno la struttura naturale dell’atmosfera terrestre. Qualunque sostanza che modifica la composizione dell’aria può essere considerata sostanza inquinante. Gli agenti inquinanti sono generalmente classificati in base alla loro origine: fonti naturali e fonti antropiche. Le sostanze che derivano da fonti naturali sono ad esempio le eruzioni vulcaniche (SO2), fonti incendiarie (PM10) oppure dalla decomposizione di composti organici (allergeni). Per quanto invece concerne le fonti di inquinamento antropiche consistono in tutte quelle attività dell’uomo che producono l’inquinamento dell’aria come ad esempio il traffico delle automobili, il riscaldamento domestico, gas provenienti dalle industrie e ancora dalle attività artigianali. Le principali cause dell’inquinamento dell’aria sono dovute alle attività umane. I trasporti è una delle maggiori attività dell’uomo con la quale produce alti livelli di smog nell’aria. L’inquinamento proveniente dalle auto dipende molto dal tipo di combustibile utilizzato: - autoveicoli a benzina producono emissioni di anidride carbonica (CO2) e NOx; -autoveicoli a metano e GPL producono principalmente particolato (PM10), idrocarburi(HC), - ossidi di azoto (NOx), biossido di zolfo (SO2).

CAMPIONAMENTO DELL’ ARIA Metodi e punti di campionamento per il monitoraggio ambientale Il sopralluogo delle aree da monitorare risulta essere utile per raccogliere informazioni essenziali per poter effettuare un corretto campionamento.  I punti di prelievo più critici devono rientrare nel monitoraggio periodico delle aree asettiche e a contaminazione controllata. A seconda delle caratteristiche dei punti di prelievo devono essere impiegate diverse tecniche di campionamento. Tipi di Controlli Microbiologici: Aria Mediante campionatori - Esposizione piastre petri Si distinguono due principali tecniche di prelievo per i controlli dell’aria:

Campionamento Attivo I campionatori attivi aspirano volumi predeterminati d’aria, convogliandoli su un terreno di coltura solido. I microrganismi presenti nell’aria aderiscono al terreno e, dopo un periodo di incubazione, danno origine a colonie visibili a occhio nudo, che si possono numerare e identificare. Questo metodo ha il vantaggio di permettere l’aspirazione di grandi volumi di aria, minimizzando le differenze di distribuzione dei batteri dovute alle correnti, alla temperatura e alle dimensioni degli aggregati aerodispersi. Campionamento Passivo Nel campionamento passivo si espongono nell’ambiente in esame piastre contenenti idoneo terreno di coltura. Dopo l’incubazione delle piastre, si procede alla conta del numero di colonie cresciute. Questo metodo presenta il vantaggio di essere più semplice ed economico. E’ particolarmente vantaggioso per il monitoraggio dell’inquinamento microbiologico in un’area asettica, in quanto permette di avere una stima diretta del numero di microrganismi che si depositano sugli oggetti presenti in questi luoghi.

INQUINAMENTO DEL SUOLO Con inquinamento del suolo si indica l'alterazione dell'equilibrio chimico-fisico e biologico del suolo, nonché la predisposizione all'erosione, agli smottamenti e l'ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare fino all'uomo, ad esempio Le isole di plastica degradandosi creano minuscoli pezzi di plastica che vengono mangiati dai pesci perché scambiatosi per cibo, poi i pesci vengono pescati fino ad arrivare alle nostre tavole ed ingerire i piccoli pezzi di plastica. Quando si parla di ambiente molto spesso si citano soltanto aspetti biologici o chimici, ma ci si dimentica che l'ambiente è, prima di tutto,un contenitore fisico costituito dalle rocce e dalle forme in cui esse sono modellate; è, quindi, parte del sistema Terra e ne riflette i complessi equilibri. Con l'attività umana vengono messe in circolazione alcune sostanze in quantità e concentrazioni così massicce da superare la capacità del Pianeta di diluire queste sostanze fino a ridurle a concentrazioni innocue. Tre importanti elementi hanno determinato un incremento eccessivo dell'inquinamento: l'aumento della popolazione, il grande sviluppo delle città e l'utilizzo di tecnologie rischiose per l'ambiente. Non a caso l'apice dell'inquinamento si ebbe con l'inizio della Rivoluzione industriale, nella seconda metà del XVIII secolo, la quale fu caratterizzata dall'introduzione di vari macchinari inquinanti che prediligevano l'uso del carbone come combustibile. Ma il fenomeno più sconvolgente fu l'incipit, in tutta Europa e negli Stati Uniti, di un intenso processo di urbanizzazione che assunse ritmi fino ad allora assolutamente impensabili. La Rivoluzione Industriale comportò gravi sconvolgimenti in gran parte del nostro pianeta.

CAMPIONAMENTO DEL SUOLO Il campione di terreno è quella quantità di suolo che deve essere prelevato allo scopo di ottenere informazioni sulle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo utili a vari fini tra i quali la valutazione dei componenti della fertilità. Ne consegue che il metodo di campionamento deve essere il più possibile rappresentativo di quelle che sono le caratteristiche dell’area campionata. La metodica di campionamento deve dunque avvenire in maniera estremamente accurata in quanto possibili errori incidono negativamente sul risultato finale in maniera più consistente di quelli dovuti alle determinazioni analitiche. Dall’analisi di poche centinaia di grammi di terreno si ottengono informazioni che vengono poi estese ad una massa di alcune migliaia di tonnellate di suolo. Altro aspetto da tenere di conto è che alcune delle caratteristiche che abbiamo analizzato non si mantengono costanti ma possono subire delle variazioni nel tempo dovute a pressioni antropiche od ambientali. Da quanto sopra detto si evince l’importanza di una scelta adeguata dei siti di campionamento ed in questa esposizione verrà data una particolare attenzione alla caratterizzazione ed individuazione della zona omogenea di campionamento. Non meno importanti sono la determinazione delle modalità di campionamento, il numero di campioni prelevati, la localizzazione e la possibile ripetizione nel tempo dei prelievi.

INQUINAMENTO DELL’ ACQUA Sulla Terra sono presenti circa un miliardo e mezzo di metri cubi di acqua, il 97% dei quali costituito da acqua salata dei mari ed il restante 3% costituito da acqua dolce sotto forma di laghi, fiumi, ghiacciaie acque sotterranee. Abitualmente si considera l'acqua un bene illimitato, suddiviso in due sole varietà, dolce e salata. In realtà le acque si possono distinguere in base ad altre caratteristiche: di tipo fisico (temperatura, colore, torbidità) di tipo chimico (contenuto di sali, di gas, di prodotti chimici); di tipo biologico (presenza di microrganismi) Inquinare l'acqua significa proprio modificarne le caratteristiche in modo tale da renderla inadatta allo scopo a cui è destinata. INQUINAMENTO DELL’ ACQUA

CAMPIONAMENTO DELL’ACQUA Il campionamento si svolge secondo una serie di procedure che permettono di raccogliere un’aliquota ridotta dell’acqua da sottoporre ad analisi. L’esecuzione dell’esame microbiologico delle acque destinate al consumo umano prevede che il prelievo dell’acqua da esaminare venga effettuato mediante un “campionamento istantaneo” che consiste nella raccolta di un unico campione in un’unica soluzione, in punti rappresentativi e in un tempo breve. Questo tipo di campionamento è distintivo soltanto delle condizioni contingenti presenti all’atto del prelievo. Al momento del campionamento è necessario considerare con attenzione i volumi di acqua da prelevare. Essi vanno definiti in funzione dei parametri da determinare e comunque devono essere superiori al minimo necessario per procedere allo svolgimento degli esami richiesti. Il prelievo dei campioni microbiologici deve essere effettuato con recipienti sterili, a perfetta tenuta, di materiale idoneo e utilizzati solo a questo scopo.

CASO STUDIO OSTIA DEPURATORE

Caso studio Ostia sulle acque del litorale laziale Legambiente, nessun miglioramento per le acque del litorale laziale Inquinanti microbiologici risultati positivi alle analisi di Legambiente: Enterococchi intestinali ed Escherichia Coli. Ancora una volta le condizioni ambientali delle acque del litorale laziale non sembrano migliorare: stando ai dati di Legambiente , su 23 punti di prelievo ben 11 sono risultati positivi alle analisi ambientali, presentando dei valori degli inquinanti microbiologici superiori ai limiti di legge (decreto legislativo n°116/2008, decreto attuativo del 30 marzo 2010 – http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/08116dl.htm). Si tratta principalmente di Enterococchi intestinali ed Escherichia Coli, batteri fecali indici di un inadeguato processo di depurazione delle acque reflue prima del loro rilascio in mare o nei corsi fluviali, nonché della presenza di possibili scarichi abusivi. Dalle analisi sopra citate risultano inquinate le aree di Tarquinia, Ladispoli e Torvajanica, mentre sono fortemente inquinate quelle di Montalto Marina, Campo di Mare, Fregene, Ostia (in prossimità della foce del fiume Tevere), Lido dei Gigli, Nettuno, Ardea e Gianola.Ad aggravare la situazione, sottolinea Legambiente, l’inadeguata informazione ai bagnanti: per legge, ormai da tre anni, i comuni costieri dovrebbero affiggere apposita cartellonistica recante le informazioni sulla qualità ambientale del luogo preso in esame; dei 23 siti analizzati soltanto il comune di Nettuno, sottolineano i tecnici di Goletta Verde, ha provveduto a collocare gli appositi cartelli informativi. Adeguati provvedimenti ed una capillare attività di controllo permetterebbero ovviamente di ridurre l’inquinamento delle acque e migliorare la salubrità di questo importante ecosistema che è il mare. Riportare nei parametri di legge la qualità delle acque di balneazione eviterebbe, inoltre, le elevate sanzioni imposte dall’UE a fronte dell’infrazione.Come dovrebbero essere precedentemente trattate le acque reflueNel nostro caso si tratta di acque reflue urbane, biodegradabili e quindi prive di pericolose sostanze chimiche, caratteristiche, invece, delle acque reflue industriali. Il loro processo di depurazione consiste quindi in una serie di trattamenti biologici in grado di scomporre le sostanze inquinanti contenute (idrocarburi, polveri sottili, pesticidi, ecc.), e suddiviso principalmente in due fasi: La prima è la depurazione del refluo chiarificato, caratterizzata da un pretrattamento, per la rimozione di detriti e sostanze sedimentarie, e da un trattamento ossidativo biologico, processo di biodegradazione volto all’eliminazione di alcune sostanze organiche grazie ad appositi microrganismi. La seconda è la depurazione dei fanghi, sostanze sedimentarie residue della fase precedente, che vengono qui sottoposte ad ulteriori trattamenti indispensabili per eliminare l’acqua rimasta (con conseguente riduzione del volume), impedire la putrefazione delle sostanze organiche contenute e distruggere gli agenti patogeni.   Caso studio Ostia sulle acque del litorale laziale

FINE