UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo

Ambito penale: processi di messa alla prova Il D.P.R. n. 448 del 1988: i principi generali del nuovo processo minorile e la messa alla prova L'innovazione fondamentale consiste nell'assicurare un serio trattamento al minore deviante e, nel contempo, incentivarne il recupero attraverso la prospettiva di evitare una condanna. PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ Il processo penale: sede di verifica del possibile disagio del ragazzo, tende a restituire il soggetto alla normalità della vita sociale, evitando gli interventi che possano destrutturarne la personalità, impegno della legge e di tutti gli attori del processo a tenere conto delle caratteristiche di personalità del ragazzo e delle sue esigenze educative, operare scelte, prendere decisioni e attivare interventi in sede processuale.

Ambito penale: processi di messa alla prova Si sospende il processo per un determinato periodo di tempo, conseguente imposizione di prescrizioni tendenti ad attuare il recupero del minore, soggetto attivo di reato, con l'aiuto ed il sostegno dei servizi, la valutazione conclusiva dei risultati della prova e, nel caso di esito positivo della stessa, la rinuncia alla punizione Progetto di intervento, caratterizzato da adeguatezza, praticabilità, flessibilità e realizzabilità, racchiude tutte le attività di trattamento e di sostegno del minore, delineate sulla base dell'analisi della personalità del minore stesso, delle sue potenzialità da valorizzare e delle risorse familiari e ambientali.

Ambito penale: processi di messa alla prova UN PROGETTO Obiettivi generali: favorire il pieno recupero e reinserimento dei minori sottoposti a provvedimenti giudiziari penali, cercando di evitare fenomeni di stigmatizzazione, di sofferenza e di isolamento sociale anche al fine di impedire le recidive e, quindi, l’instaurarsi di una carriera deviante; offrire un sostegno qualificato alle famiglie sia per meglio affrontare il percorso giudiziario, sia come occasione per riflettere e confrontarsi sulle metodologie educative adottate, sia per facilitare il dialogo e la comprensione delle reciproche esigenze tra genitori e figli.

Ambito penale: processi di messa alla prova Obiettivi specifici: Favorire nei ragazzi la riflessione sul proprio percorso di vita, cercando di: rinforzare l’autostima favorendo una percezione del sé in termini positivi; rinforzare la capacità di autodeterminarsi e di assumersi le proprie responsabilità; migliorare la capacità di relazionarsi positivamente con se stesso, con gli altri, per meglio reintegrarsi nel contesto sociale di appartenenza.

Ambito penale: processi di messa alla prova Con i genitori: offrire un ambiente professionale di accoglimento delle paure e delle ansie che il procedimento penale attiva nei genitori; favorire una riflessione ed un confronto relativamente ai metodi educativi attuati con i figli al fine di comprendere quali aspetti possano aver prodotto l’episodio deviante; favorire una comprensione empatica delle aspettative, dei bisogni e delle esigenze reciproche tra i coniugi e tra genitori e figli.

Ambito penale: processi di messa alla prova Metodologia utilizzata proiezione di film a tema role-playing esercitazioni pratiche utilizzando strumenti che aiutino il ragazzo a porre attenzione agli stati emotivi per riconoscerli e gestirli. riflessioni e confronto a tema individuazione di un’attività od un impegno verso il quale orientare le energie, impegno che sia visibile anche all’esterno al fine di favorire, sia un rinforzo delle proprie competenze, sia un migliore reinserimento nel contesto sociale.

Ambito penale: processi di messa alla prova TEMATICHE Io e …la denuncia: prima e dopo. Come mi vedo e come mi vedono gli altri; Io e …la denuncia: episodio solitario o punta di un iceberg; Io ….... e le sostanze: mi stupisco perché … Lo fanno tutti, la noia, la scelta Io e …le regole, gli impegni e le responsabilità Io e …Il percorso di Messa alla Prova; Io e … me stesso: ovvero, cosa penso di me e di quello che faccio; Io e …gli Altri: azione libera o condizionamento ovvero autonomia o dipendenza; Io e …i miei genitori. Come mi vedevano, come mi vedono, come li vedo; Io e …le mie riflessioni

Consultazione Rivolta a ragazzi minori di 14 anni denunciati dalla Procura Minorile per reati (non imputabili) Fase 1: osservazione e colloquio con operatori diversi per comprendere la relazione tra tipi di reato e personalità e problemi del ragazzo. Cogliere il significato del gesto trasgressivo Cogliere il significato della denuncia e l’impatto sul soggetto e sulla famiglia

Consultazione Fase 2 Consultazione famiglia – scuola – gruppo - Famiglie problematiche, contesto familiare patologico, carenze nelle relazioni affettive, elementi contingenti. - Fallimento scolastico, difficoltà di apprendimento, scuola come cassa di risonanza del disagio. - Gruppo come contenitore dei problemi dei singoli e spazio in cui prendono forma collettivamente gli atti trasgressivi. Tenere conto delle storie singole, evitare etichette, enfasi mediatica, stigmatizzazione, dare risposte di contenimento e di rielaborazione, evitare atteggiamenti esclusivamente repressivi o punitivi.

Consultazione Risposte possibili Comprensione del senso del reato Restituzione e riflessione sui cambiamenti età evolutiva, crisi, risorse evolutive potenziale di cambiamento Risposte di contenimento e sanzione Decodifica della richiesta di aiuto implicita Responsabilizzazione personale