DOCENTE Edoardo Sabbadin

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Federico Munari Università degli Studi di Bologna
Advertisements

SUBFORNITURA TOSCANA ON LINE Workshop - Firenze, 26 giugno 2002 Subfornitura: situazione e problemi aperti a cura di Riccardo Perugi.
Limpresa : prospettive di lettura Limpresa è un fenomeno complesso: è un insieme di attività e di processi svolti da una comunità di persone, ma anche.
Economia e Governo delle Piccole Imprese
Strategie di business Capitolo 17. Le strategie di business vanno definite, implementate e mantenute relativamente a tre elementi che vanno tra loro collegati:
Imprenditorialità e managerialità
Capitolo 4 L’analisi di settore (1)
Marketing MARKETING DEL TURISMO Facoltà di Scienze Politiche e
GLI IMPRENDITORI. IMPRENDITORE CAPITALISTA SOGGETTO PORTANTE DELLINDUSTRIALIZZAZIONE SOGGETTO PORTANTE DELLINDUSTRIALIZZAZIONE FIGURA SIMBOLICA CHE RAPPRESENTA.
Teoria ecologica delle organizzazioni
MARKETING E CRESCITA IN MEDIE IMPRESE Valentino Gandolfi PREMESSA SPECIFICITA DEL MARKETING IN MEDIE IMPRESE DI SUCCESSO DISTINZIONI DEL MARKETING DELLE.
Innovazione e knowledge management
PROF. Olimpia Meglio 1.
Economia e direzione delle imprese La programmazione: contenuti, processi e tecniche.
UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO
Mario Benassi Copyright
Modelli del processo di innovazione
L’organizzazione dei processi di innovazione
Gestione dell'Innovazione e dei Progetti
TEORIE DEL MANAGEMENT.
Copyright SDA Bocconi 2005 Titolo della presentazione 1 Tecnologie digitali: nuova frontiera…….. o vecchio problema Severino Meregalli – SDA Bocconi Confindustria.
ECONOMIA DELLE IMPRESE
Individui/gruppi Attività Economiche mezzi bisogni consumo produzione limitati illimitati svolte da.
L’arte di fare strategia
Il vantaggio competitivo e la catena del valore
Cap. 16 La Crescita dellimpresa Docente Prof. Edoardo Sabbadin.
L’analisi strategica capitolo 28
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
L’imprenditore e l’opportunità imprenditoriale
Gestione degli eventi e delle attività culturali
Mario BenassiEconomia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (10) 1 Decima Lezione Strategie nei settori emergenti Strategie nei settori.
Prof. Mario BenassiEconomia e Gestione delle Imprese CdL Informatica per le TLC (7) 1 Settima Lezione Strategie nei settori emergenti Strategie nei settori.
Aspetti strategico – organizzativi - gestionali delle imprese che aderiscono ad una rete Dott. Vincenzo Presutto Dottore Commercialista e Revisore Legale.
Il Piano per la ricerca e l’innovazione: priorità e linee di azione
A.a. 2012/13 CORSO DI COMUNICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI CREAZIONE DEL VALORE.
Le funzioni dell’impresa e le teorie sulle finalità imprenditoriali
La varietà delle imprese cap 1 Edoardo Sabbadin. La molteplicità dei modelli di impresa La realtà esistono molteplici tipologie aziendali. Non è corretto.
La strategia di mercato 1.Il concetto di strategia 2.Il contenuto della strategia di mercato 3.Il processo strategico 4.Il ruolo del management.
La strategia delle risorse
Organizzazione Aziendale
Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation Regione Marche Assessorato Attività produttive Ricerca e Innovazione.
Le ondate della globalizzazione
Il cambiamento ambientale
Il vantaggio competitivo Capitolo 7. Concetto di vantaggio competitivo Vantaggio competitivo deve essere ricondotto all’offerta (e percezione) di un differenziale.
Capitolo 1 Introduzione
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” FACOLTA’ DI ECONOMIA
Lezione 9 Globalizzazione e economia industriale Corso Analisi dei settori produttivi Dott.ssa Sandrine Labory.
1 Natalità Ciclo di vita delle imprese Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale Massimo La Nave.
LA TEORIA DELLE RISORSE La resource based theory
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
La localizzazione delle imprese
Innovazione e knowledge management Capitolo 8. Il concetto di innovazione L’innovazione è fonte di vantaggio competitivo L’invenzione è la creazione di.
Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Quinta La Scuola del Posizionamento Competitivo.
La valutazione della performance nelle aziende sanitarie
Industrializzazione, imprese e management Capitolo 5.
Il ciclo del valore delle risorse umane
Sotto-sviluppo e teorie dello sviluppo
L’innovazione come processo (dal modello lineare al modello a catena)
IV PARTE Lo sviluppo delle imprese  I confini d’impresa  La dimensione aziendale più conveniente  Opzioni strategiche di corporate  Modalità di realizzazione.
LEZIONE PRELIMINARE 1 F.A.Q.. Perché economia e gestione delle imprese?
Laboratorio di Creazione d’Impresa L-A Strategia, Business, Settore.
Ricerca, innovazione e impresa Riflessioni sul vincolo finanziario all’innovazione nella nuova/piccola impresa Facoltà di Economia Pisa Prof.ssa Ada Carlesi.
Università degli Studi di Napoli- Federico II Facoltà di Farmacia Docente: Giuseppe Pedersoli Bisogni e beni utilità - scarsità ed economicità: i beni.
Il marketing nell’economia e nella gestione d’impresa.
Impresa e mercato Cristina Ponsiglione. Contenuti del documento Il modello di Porter Strategie per il raggiungimento del vantaggio competitivo Analisi.
Capitolo 18 LA GESTIONE DEL PROCESSO INNOVATIVO Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli.
DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE.
LE FUNZIONI DELL’IMPRESA E LE TEORIE SULLE FINALITA’ IMPRENDITORIALI Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli.
Format messo a disposizione da L’Azienda (personalizzare con logo aziendale e nome del relatore aziendale)
Lezione n. Parole chiave: Corso di Laurea: Codice: Docente: A.A Mauro Sciarelli La creazione d’impresa 2 Nuova impresa, natimortalità.
Transcript della presentazione:

DOCENTE Edoardo Sabbadin Cap. 23 RICERCA E SVILUPPO DOCENTE Edoardo Sabbadin

Scopo di questo capitolo è chiarire le caratteristiche dell’innovazione tecnologica e il ruolo della funzione “Ricerca e sviluppo”.

23.1 Innovazione tecnologica ricerca e sviluppo L’innovazione tecnologica è uno dei motori fondamentali della crescita e del progresso. Il differente grado di sviluppo delle innovazioni dipende anche dal contesto organizzativo istituzionale in cui le stesse nascono e si diffondono.

23.1 Innovazione tecnologica ricerca e sviluppo specifica funzione aziendale specializzata nella generazione e nella applicazione di innovazioni tecnologiche. Un’impresa che investe in progetti innovativi tende ad organizzarsi al suo interno con una struttura specifica di R&S.

23.2.1 Innovazione tecnologica: definizione e caratteristiche. INVENZIONE “atto creativo” INNOVAZIONE Applicazione originale e riuscita di un concetto di una scoperta, di un’invenzione portatrice di progresso”

Inventore Colui che realizza per primo un nuovo prodotto o una nuova tecnologia, senza occuparsi delle possibili applicazioni industriali. Per es. l’aspirapolvere fu inventata da Spengler ma sfruttata industrialmente da Hoover

Innovatore Colui che partendo da un’invenzione è in grado di capirne la portata applicativa in termini industriali e commerciali.

Imitatori Imprese concorrenti che perseguono una logica di imitazione. ( per es. assumendo ex dipendenti, utilizzando gli stessi fornitori, fino allo industriale).

23.2.1 Innovazione tecnologica: definizione e caratteristiche. Nel testo si fa riferimento al concetto di innovazione tecnologica. La tecnologia riguarda il patrimonio di esperienze formatesi attraverso approcci empirici e conoscenze teoriche applicabili nella pratica, afferenti alle attività produttive in senso stretto.

23.2.1 Innovazione tecnologica: definizione e caratteristiche. Un’innovazione tecnologica è un miglioramento nel patrimonio di conoscenze nel processo di industrializzazione.

Innovazioni “radicali” di base Interventi a carattere discontinuo Determinano la necessità di ridefinire le attività economiche che coinvolgono. Aprono nuovi campi di ricerca Creano rottura con il passato

Innovazioni Incrementali Risultato di operazioni non particolarmente originali. Modificazioni apportate gradualmente ai prodotti o processi esistenti. Singolarmente possono avere scarso rilievo Ma la sommatoria di singole innovazioni incrementali può dar luogo ad una “ traiettoria tecnologica”

23.2.2 Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Il problema dell’innovazione è stato sempre a centro della teoria dell’impresa a partire da Schumpeter. Schumpeter adotta una concezione estesa di innovazione (nuovo bene, nuovo mercato, riorganizzazione dell’offerta…). L’innovazione modifica la staticità dell’equilibrio economico.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Schumpeter elabora due approcci: “La teoria dello sviluppo economico”del 1919. “Capitalismo socialismo e Democrazia” del 1942.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Nel primo modello di Schumpeter Gli imprenditori-innovatori assumono un ruolo fondamentale. Distingue tra invenzione, innovazione e imitazione. L’imprenditore traduce e sfrutta l’invenzione scientifica in ambito aziendale. L’innovatore sfrutta per un certo periodo i vantaggi monopolistici dell’innovazione. L’innovazione è difficilmente difendibile dall’imitazione.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Nel primo modello di Schumpeter I profitti sono il premio degli atti innovativi del piccolo imprenditore.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Se nella prima fase del capitalismo l’innovazione genera un extra profitto, in un contesto di capitalismo manageriale (dopo gli anni 40) è invece il profitto che alimenta l’attività innovativa. I profitti delle grandi imprese servono a finanziare attività di ricerca per sviluppare nuove innovazioni. L’attività di R&S richiede ingenti investimenti. La grande dimensione d’impresa rendono l’innovazione più difendibile.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Nella seconda impostazione teorica di Schumpeter le piccole imprese non hanno alcun ruolo nel processo di innovazione. Le strutture di mercato sono concentrate Solo le grandi imprese sono in grado di finanziare e di accumulare conoscenze necessarie ad alimentare i processi innovativi.

La concezione sia del primo che del secondo Schumpeter sta perdendo capacità interpretativa dei processi innovativi. L’innovazione non è più un problema dimensionale ma di stock di conoscenze.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. In definitiva nel testo si propongono tre modelli: Modello razionalistico: le innovazioni tecnologiche sono prodotte dal sistema scientifico…… Modello organizzativo-manageriale: l’innovazione nasce all’interno dell’impresa… Modello reticolare: sono importanti i contatti con gli altri soggetti….

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Modello razionalistico: le innovazioni tecnologiche sono prodotte dal sistema scientifico…… È la concezione di Schumpeter…. Le imprese possono acquisire le innovazioni e godere di un vantaggio competitivo, per un periodo limitato. In quanto le innovazioni tecnologiche sono facilmente imitabili.

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. 2. Modello organizzativo-manageriale: l’innovazione nasce all’interno dell’impresa… Nelle grandi aziende manageriali l’innovazione è frutto del lavoro di gruppo tra funzioni aziendali….

Modelli di interpretazione dell’innovazione tecnologica. Modello reticolare: sono importanti i contatti con gli altri soggetti…. L’innovazione non si deve ad un esclusivo lavoro interno alla singola impresa ma è il risultato di uno scambio con l’esterno (altre imprese, centri di ricerca….)

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO Di fatto, nonostante, l’importanza la R&S è concentrata in pochi settori ( chimica, macchine elettriche, macchine non elettriche, automobile aeronautica e strumentazione scIentifica). I sei settori indicati coprono l’85% delle spese totali in R&S.

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO La R&S realizza progetti di ricerca di base, di ricerca applicata e di sviluppo ( e non di ricerca pura). La ricerca pura ha come fine l’allargamento delle conoscenze umane indipendentemente dal risvolto pratico dei risultati La ricerca di base è finalizzata alla generazione di principi scientifici tecnologici generali, è lontana da una valutazione economica del risultato

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO La ricerca applicata si valuta la concreta possibilità di applicazione delle ricerca teorica. I progetti di ricerca applicata sono legati a scopi produttivi e commerciali. I progetti di sviluppo si fondano su attività tecnico ingegneristici per la realizzazione di test, prototipi, impianti pilota. Nei settori a basso contenuto tecnologico domina quest’ultima fase (e viceversa).

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO 23.3.2 Le relazioni con le altre funzioni Le interazioni con la altre funzioni aziendali riducono i rischi che gli investimenti in R&S non siano produttivi. Circa il 75-80% delle innovazioni nasce da stimoli provenienti dal mercato. Il successo commerciale delle innovazioni nate da stimoli di mercato è superiore rispetto a quelle nate da stimoli tecnologici. Le innovazioni selezionate dal mercato sono migliori.

Oltre la disputa dimensionale: i paradigmi tecnologici Ci sono fattori esogeni alle imprese capaci di orientarle nelle loro strategie di innovazione e ridurre i rischi? Perez (9183) introduce il concetto di paradigma tecnologico. I paradigmi o traiettorie tecnologiche dominanti riducono l’incertezza. All’interno dei paradigmi si inseriscono le innovazioni di impresa.

Le selezioni delle innovazioni da pare del mercato è u fattore complesso. Il successo è decretato dal mercato che però è condizionato dai paradigmi tecnologici dominanti o emergenti.

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO 23.3.4 La funzione di ricerca e sviluppo è caratterizzata da creatività e incertezza. Per questo richiede soluzioni organizzative specifiche ed originali. A livello macro il modello organizzativo emergente sembra essere quello reticolare

23.3 LA FUNZIONE RICERCA E SVILUPPO A livello macro il modello organizzativo emergente sembra essere quello reticolare. La grande impresa lascia spazio a nuove soluzioni, quali: divisioni più autonome della stessa organizzazione; piccole –medie imprese esterne che interagiscono e si sviluppano con la grande impresa. Piccole strutture specializzate e focalizzate.