Arte ed Expo a Milano Tradizioni alimentari come elementi culturali ed etnici
Padiglione Giappone: Arte calligrafica e presentazione La Shodō ( 書道, letteralmente arte della scrittura) è l'arte giapponese della calligrafia. Essa può venire utilizzata per rappresentare un termine in modo calligrafico, anziché con un’immagine. Nell’immagine, un momento del filmato introduttivo del Padiglione, che presenta il problema dell’inquinamento in modo calligrafico. Oppure può essere utilizzata per comporre poesie, in questo caso a tema contadino. Nell’immagine, un particolare del Padiglione 0. L’Arte nella cultura giapponese
Inizio della poesia 307 dalla raccolta Haru to shura ( 春と修羅 - La primavera e gli Asura) di Miyazawa Kenji ( 宮沢賢治 Giappone ) しばらくぼうと西日に向ひ またいそがしくからだをまげて 重ねた粟を束ねだす Shibaraku bō to nishibi ni kō hi mata isogashiku karada o magete kasaneta awa o tabane dasu Per un attimo, lo sguardo perso, si volgono verso il sole che tramonta, poi di nuovo operosi curvano i corpi e cominciano a legare i fasci di miglio. (Traduzione di Y. Ono, E. Putignano)
Anche la presentazione del cibo riveste un ruolo fondamentale nell’arte culinaria nipponica, soprattutto nel contesto del sushi, termine che nella sua accezione occidentale comprende una grande varietà di piatti tipici a base di pesce e riso molto spesso cucinati e disposti direttamente di fronte al cliente. L’Arte nel Cibo
Padiglione Francia: L’Architettura in tavola Nel realizzare il proprio padiglione, la Francia utilizza un efficace modo di rappresentare la “vita” di ciò che giunge sulle nostre tavole quotidianamente. La struttura ricorda quella di un imbuto in cui all'esterno si trovano le risorse alimentari allo stato naturale, che a poco a poco vengono trasformate nel prodotto finito. L’architettura, in questo caso, ci permettere di comprendere il complesso lavoro di trasformazione che dal prodotto naturale ci porta al prodotto finito. L’Arte nel Cibo
Padiglione Svizzera: Espressionismo Ambientale Il padiglione svizzero affronta la questione dell'eccessivo sfruttamento delle risorse del pianeta mostrando un ambiente con pareti grigie e spoglie, mentre in un angolo si trova il corpo di un uomo ormai assiderato; si trovano tracce di mobilio qua e là come se qualcuno avesse in precedenza rubato l'arredamento. Quindi, a coloro che seguiranno. rappresentati appunto dall'uomo, non è rimasto nulla… Questa rappresentazione sottolinea perfettamente la situazione attuale: la casa è la Terra e “i ladri” sono la generazione presente, che può scegliere se prendere tutto ciò che gli è offerto o lasciare qualcosa per i propri figli… L’Arte per l’Ambiente
La struttura architettonica del Padiglione Corea è ispirata al “Vaso Luna" (Moon Jar), una ceramica tradizionale coreana il cui nome deriva dalla sua somiglianza alla luna piena; lo stile architettonico del padiglione ne riproduce la particolare forma tondeggiante e il colore chiaro. Arte e Architettura nel Padiglione Corea
Arte Simbolica All’esterno del padiglione sono presenti tre installazioni che raffigurano tre problemi : La prima, una scultura costituita da sfere che rappresentano il grasso e il problema dell’obesità nel mondo. (La domanda, scritta a terra, è “ Come mangiamo? ”); La seconda, una scultura composta da scatolette, che sottolinea il problema dell’eccessivo consumo di cibo in scatola. (La domanda è “ Cosa mangiamo? ”); La terza, un’installazione che rappresenta la mancanza di cibo e vuole far riflettere: “ Come possiamo nutrire il mondo senza sprechi?” L’Arte nel Cibo
Arte culinaria: alla ricerca di un equilibrio Il Padiglione coreano presenta l’Hansik, una dieta basata sull’equilibrio; non solo viene mostrata come soluzione ai disturbi alimentari dell’uomo, ma anche contro lo spreco del cibo. L’Hansik, basato su alimenti coreani tradizionali, viene presentato grazie ad una incredibile struttura tecnologica formata da 2 bracci meccanici. La media-performance prevede l’impiego di centinaia di onggi (ceramiche tradizionali coreane) come “schermi”, i quali guidano i visitatori attraverso le meravigliose stagioni coreane. Durante la performance vengono emessi effetti sonori che sembrano vivi e reali.
L’Albero della Vita Il Simbolo di Expo L’albero, simbolo di crescita e sviluppo, acquista, così rappresentato, il significato di uno slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia. Diventa inoltre marchio del tutto italiano, ispirandosi al progetto rinascimentale di Michelangelo di Piazza del Campidoglio a Roma. La struttura, partendo da semplici losanghe, raggiunge la cima assumendo la forma di stella a dodici punte.
L’Arte nella risoluzione di problemi Chiesa di Santa Maria presso San Satiro: Donato Bramante Ciò che colpisce sicuramente l’osservatore è l’illusione di una maggiore profondità, resa possibile dal saggio uso di una prospettiva esatta. Abside della chiesa
L’Arte come memoria storica Castello Sforzesco Il Castello Sforzesco è uno dei più importanti simboli di Milano e uno dei più grandi castelli d’Europa. All’interno si possono vedere numerose opere d’arte, tra cui: Gli arazzi Trivulzio : si tratta della più antica serie d'arazzi realizzata interamente da artisti italiani. La Sala delle Asse : capolavoro di Leonardo da Vinci, che trasforma uno spazio interno in un ambiente all’aperto attraverso una serie di rami di gelso che si intrecciano; nel 1500 quest’opera venne danneggiata con la stesura d’intonaco sulla parete: ancora oggi è in atto un’opera di restauro. Il Monumento funebre a Gaston de Foix : una delle poche opere di Agostino Busti arrivate a noi.
L’Arte come memoria storica Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore La chiesa di San Maurizio di Milano si trova nei pressi del centro e fu monastero di clausura durante il Medioevo. In questo luogo si trovano numerose raffigurazioni di Sante, che in molti casi raffigurano persone reali dell’epoca. Anche nelle scene bibliche presenti non di rado i personaggi vengono ritratti con i volti e la fisicità di badesse e nobili realmente esistiti. Il viso dell'angelo è ispirato al figlio del pittore e le stesse sante hanno i volti di badesse o nobili legate al luogo.
Bibliografia Shodō: Padiglione Giappone: Padiglione Francia: Padiglione Svizzera: Padiglione Corea: Chiesa di Santa Maria: Chiesa di San Maurizio: Castello Sforzesco: Gabriele Sirri, Riccardo Bellani, Fabrizio Bertolazzi (5H),Carlo Sapienza (4H)