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WHO documenti di politiche sull’alcol

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Presentazione sul tema: "WHO documenti di politiche sull’alcol"— Transcript della presentazione:

1 WHO documenti di politiche sull’alcol
First European Alcohol Action Plan, 1992 European Charter on Alcohol, 1995 Second European Alcohol Action Plan, 1999 Stockholm Declaration on Young People and Alcohol, 2001 WHO World Health Assembly resolution on health problems caused by harmful use of alcohol, 2005 RC endorsement of the Framework for alcohol policy in the European Region, 2005

2 Perchè nuove Framework
L’alcol rimane il maggior problema di salute pubblica in Europa ; Le strategie Europee sono state riviste e integrate l’ultima volta nel 1999; E’ necessario riflettere sulle nuove conoscenze,sviluppi ed obiettivi; E’ necessario integrare le commissioni internazionali esistenti;

3 Framework Policy on Alcohol 2005
“I benefici per la salute dell’alcol nella popolazione sulle malattie cardiovascolari si registrano a bassi o bassissimi livelli di consumo, al massimo una unità di alcol al giorno per gli uomini all’età di 70 anni, e meno di mezza unità alcolica al giorno per le donne della stessa età. Qualunque consumo superiore a questi livelli è associato ad un aumento del rischio. Al di sotto dei 40 anni non si registra alcun effetto benefico dell’alcol. Bere fino all’intossicazione è sempre associato ad un aumento del rischio.”

4 Framework Policy on Alcohol 2005-2010
Non esistono limiti di consumo di alcol privi di rischio. Non ci sono ragioni per incoraggiare consumi a basso rischio nella popolazione adulta, a patto che le circostanze e le situazioni individuali vengano tenute in considerazione. Queste includono, anche se non solo, fattori medici e sociali quali essere alla guida di macchinari, essere in gravidanza, alcuni trattamenti farmacologici, che possono interagire sfavorevolmente con l’alcol, e il rischio di dipendenza.

5 Scommesse Salute pubblica e affari;
Come tradurre i benefici per la salute nella formulazione di politiche sull’alcol; Linee guida e raccomandazioni; Linee guida e raccomadazioni sul consumo di bevande alcoliche; Il ruolo della produzione di bevande alcoliche nelle politiche alcologiche nella ricerca: formulazione e implementazione; Attenzione alle specificità culturali ed alle integrazioni regionali Relazione con il tabacco

6 Why EU actions – ragioni di salute
Causa di morti premature: per anno 25 % di maschi and 10% di femmine 60 % per patologie acute o per patologie croniche

7 In: Nature. The Demon Drink . 8 aprile 2004, vol. 428
Mortalità (%) attribuibile all’alcol. L’impatto a livello mondiale di una tendenza in aumento ITALIA 6 – 8 % Babor, Rehm, Room. Alcohol role in the Global Burden of disease: Implication for Alcohol Policy (WHO, Geneva, in press). In: Nature. The Demon Drink . 8 aprile 2004, vol. 428

8 I 5 principali fattori di rischio di malattia e morte prematura in Europa
Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. *Un DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di disabilità) è l’unità di misurazione di un anno di morte prematura o malattia, aggiustata per la gravità della malattia Progetto PRISMA-PHEPA

9 L’alcol è più importante del diabete o dell’asma come causa di malattia o morte prematura
Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. *Un DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di disabilità) è l’unità di misurazione di un anno di morte prematura o malattia, aggiustata per la gravità della malattia Progetto PRISMA-PHEPA

10 The World health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life.
Quota (%) di malattie attribuibili ai principali fattori di rischio nelle popolazioni dei Paesi sviluppati The World health Report Reducing risks, promoting healthy life.

11 ALCOL DEFINIZIONE - OMS -
L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre dipendenza superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute. L’alcol pur apportando circa 7 Kcalorie per grammo NON È UN NUTRIENTE come le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari.

12 Rischio attribuibile negli uomini europei (%)
Cirrosi epatica Stroke emorragico 26 Cancro della bocca e orofaringeo 41 Cancro dell’esofago 46 Altri tipi di cancro Omicidio Altre lesioni intenzionali 32 Incidenti stradali 45 Altre lesioni involontarie 32 Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization. Progetto PRISMA-PHEPA

13 Alcoholic Cardiomyopathy
Control Alcoholic

14 Magnetic Resonance Images
Normal Alcoholic Jernigan & Ostergaard, AHRW

15 ATROFIA CEREBRALE

16 Cortical Gray Matter Volumes
Alcoholic Control 57 yr old men Lifetime consumption of alcohol 1866 kg kg Y o u n g e r A l c h i s ( N = 3 ) 1 O l d e r A c o h i s ( N = 2 9 ) controls -2 Prefrontal Frontal Ant Post Ant Post Temporal Parietal-Occipital Pefferbaum et al., 1997

17 Cancro cirrosi

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20 QUADRI CLINICI (3)

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22 Sindrome feto-alcolica

23 Ansia e depressione Bassa Autostima e self-efficacy Elevati livelli di stress Disturbi cognitivi: Attenzione, Abilità Verbali, Ragionamento Astratto, Capacità di Pianificazione. Disturbi comportamentali: ADHD: Iperattività/attenzione Impulsività Aggressività Comportamenti oppositivi Antisocialità

24 Buongiorno Dott. Patussi,
probabilmente avrà riconosciuto il cognome : sono la figlia di … e ci siamo conosciuti purtroppo solo dopo la sua scomparsa. Non sono mai riuscita a ringraziarla e a esprimerle tutta la mia ammirazione per quello che ha sempre fatto per papà! Mi ha sempre raccontato di lei e di quanto la stimasse e so che ha fatto tanto per lui!! Sono passati già due anni , ma il dolore della sua perdita è ancora tanto forte, come purtroppo forti sono ancora la rabbia e la frustrazione per questa dannatissima malattia che lo ha distrutto. Da tempo sto considerando l’idea di fare qualcosa , nel mio piccolo, che possa aiutare le famiglie costrette a dover convivere con questa triste e devastante esperienza. Probabilmente, sento il bisogno di fare quello che non sono riuscita a fare con lui , ossia DARE UNA MANO ... E’ un rimorso con cui credo convivrò per sempre. Non posso cambiare il passato, non so neppure se avrei davvero potuto fare qualcosa. Vivere sapendo che forse qualcosa anche io avrei potuto fare non mi da pace. Credo che sarebbe contento di sapere che io possa fare parte di un gruppo e , come Le dicevo, ne sento l’esigenza. Ho fatto qualche ricerca in internet, ma non sono riuscita a recuperare informazioni relative a possibili corsi di volontariato o sensibilizzazione ai problemi alcol-correlati . Mi rivolgo a Lei, nella speranza che mi possa aiutare a trovare delle associazioni nella mia zona, presso le quali rivolgermi e iniziare ( spero !!) un cammino verso quella che fino ad ora , è stata una realtà per me troppo grande. Spero di ricevere presto sue notizie e , ancora una volta… GRAZIE DI CUORE!!!

25 per noi e per chi ci sta vicino
‘’… non è possibile stabilire con sicurezza l’assenza di rischio legato anche a consumi di piccole quantità di alcol durante la gravidanza.’’ Sia l’American Council of Science and Health e l’American Medical Association Council on Scientific Affair hanno stabilito che: la totale astinenza è la migliore scelta per noi e per chi ci sta vicino

26 Peso globale di alcuni importanti fattori esogeni di malattia di nei Paesi Industrializzati, Fonte WHO, 1996. Fattore % di decessi sul totale di anni di vita persi sul totale di anni vissuti da disabili sul totale disabilità aggiustata per anni di vita persi sul totale Uso di tabacco 14,9 16,0 7,4 11,7 Uso di alcol 1,2 5,1 15,6 10,3 Uso di droghe 0,4 1,4 3,3 2,3

27 DALY’S ALCOL ATTRIBUIBILI 6.8 % * * * * * * * * * * Il 4.0% di anni di vita persi dalla popolazione mondiale a causa di invalidità, mortalità prematura e malattie è attribuibile all’alcol. L’alcol ha un impatto sostanzialmente equivalente a quello relativo al fumo (4.1%) insieme al quale condivide il maggior impatto sulla salute negli uomini europei. Al netto dell’effetto di riduzione del rischio relativo alle patologie cardiovascolari (MCI), registrabile esclusivamente a livello Europeo (EUR A), la proporzione di malattie attribuibili all’alcol sale dal 4.0 % registrabile nel mondo al 6.8% (quota inferiore solo alle realtà dell’est europeo dove è pari al 12,1 %).

28 Alcohol 9.2% Cerebrovascular disease 6.0%
Contributo % (DALY’s) dei fattori dei primi 10 fattori di rischio e delle prime 10 condizioni patologiche sul CARICO DI MALATTIA nella popolazione Year Eur A, Eur B, Eur C Fattore di rischio % DALYs Malattia o incidentalità % DALYs Tobacco 12.2% Ischaemic heart disease 9.4% Blood pressure 10.9% Unipolar depressive disorders 7.2% Alcohol 9.2% Cerebrovascular disease 6.0% Cholesterol 7.6% Alcohol use disorders 3.5% Overweight/obesity 7.4% Dementia & other CNS disorders 3.0% Low fruit & vegetables 3.9% Deafness 2.8% Physical inactivity 3.3% COPD 2.6% Illicit drugs 1.8% Road traffic injury 2.5% Unsafe sex 0.8% Osteoarthritis 2.5% Iron deficiency 0.7% Trachea bronchus & lung cancers 2.4%

29 Le dimensioni del fenomeno
In Italia su di “bevitori” ci sono di persone che presentano problemi connessi all'uso di alcol e gli alcolisti sono Il numero dei decessi direttamente collegati all'alcol è stimato attorno a morti. L'OMS suggerisce che nei paesi industrializzati l'alcol sia la causa del 2% della mortalità complessiva Circa il 15,6% degli anni di vita vissuti in condizioni di disabilità a causa di problemi alcolcorrelati

30 In EU and MS- nuove consensus
A protezione dei giovani: No vendita/consumazione ai minorenni – controlli migliori; No attività di commercializzazione rivolte ai minorenni; Sostegno ad interventi con provati effetti sul bere minorile;

31 Commissione Europea “Drinking of children and adolescents”
Scopi principali Incrementare il grado di consapevolezza dei giovani nei confronti del consumo delle bevande alcoliche Ridurre il rischio legato al consumo di alcol tra i giovani ed il suo impatto sociale e sanitario Sollecitare il mondo della produzione ad incrementare il livello di attenzione e la responsabilità sulle modalità di confezionamento e di marketing dei prodotti alcolici ribadendo l’inopportunità di utilizzare tecniche indirizzate al target e alla cultura giovanile

32 ESPAD STUDY Lo studio ESPAD dimostra che nonostante i giovani italiani (15-16enni) siano tra quelli che in Europa presentano le più basse prevalenze di episodi di ubriachezza tale tendenza si è raddoppiata nel corso degli ultimi quattro anni di indagine ( ) così come peraltro confermato dall’Health Behaviours in School-aged Children (HBSC) del WHO (11-15 enni)

33 ESPAD STUDY ( )

34 WHO HBSC STUDY (11-15enni) La prevalenza 2001/2002 di giovani che dichiarano di essersi ubriacati due o più volte è risultata pari al 5,1 % e all’1 % per i maschi e le femmine, rispettivamente, di 11 anni di età. Le prevalenze si incrementano per i 13enni (7,4 % e 5,2 % rispettivamente per i due sessi) e per i 15enni (22,8 % e 16,8 %) con un trend evidente correlato all’età che, comunque, è al di sotto dell’età legale italiana (16 anni).

35 EUROBAROMETER Dall’indagine ’Eurobarometer 2004 risulta che, tra i giovani europei, gli italiani sono quelli che più precocemente incominciano a bere (intorno ai 12 anni in media). Gli europei che dichiarano di non ritenere pericoloso il consumo di alcol sono il 62%; in Italia la prevalenza sale al 66%.

36 Consumo di alcol nel 2005… Il 69,7% delle persone di 11 anni e più ha consumato almeno 1 volta una bevanda alcolica negli ultimi 12 mesi Elevate differenze di genere: 82.1% degli uomini contro 58,1% delle donne Minori per gli adolescenti Sono soprattutto gli adulti di anni: 89,7% degli uomini e 66,9% delle donne Quasi un quinto dei ragazzi di anni consuma alcolici; Dai anni i consumi sono superiori alla media: 74,3% (20-24 anni) contro 69,7% (media della popolazione) ____________________________________________________________________________________________

37 Binge drinking… L’8,4% delle popolazione di 11 anni e più ha dichiarato di aver consumato alcol in eccesso in una sola occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi; Il picco è tra i maschi tra anni (25,5%) Le differenze di genere sono basse fino a 17 anni, cominciano a crescere dai 18 anni in su. Dopo i 25 anni il fenomeno ha un andamento discendente con l’età, permanendo forti differenze di genere. ____________________________________________________________________________________________

38 Trend Consumo di alcol negli ultimi 8 anni…
Tra 1998 e 2005: Consumo stabile sul totale della popolazione, Incrementi significativi sui giovani, in particolare donne: Tra le donne di anni si passa da 53,3% a 56,3%; Tra le donne di anni si passa da 57,6% a 60,4%. COSA È CAMBIATO IN QUELLO CHE SI BEVE: Stabile il consumo di birra (circa 47%) e vino (circa 57%); Aumenta il consumo di aperitivi, amari, superalcolici: dal 39,5% al 43,1% Aumenta la quota di chi associa più bevande alcoliche: dal 47,5% al 49,4% ____________________________________________________________________________________________

39 Dati Alcohol Prevention Day 2006
Nel 2003 il numero di consumatori di bevande alcoliche al di sotto dell’ età legale di 16 anni è pari a circa giovani. Nella classe d’ età anni si registra per entrambi i sessi un cospicuo aumento del numero dei giovani consumatori sia rispetto al 1998 che all’anno scorso. Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

40 Dati Alcohol Prevention Day 2006
Tra gli adolescenti di sesso maschile si evidenzia un forte aumento dei consumatori per tutte le bevande alcoliche a forte gradazione (apertivi alcolici + 43,5%) (super alcolici + 28,7 %) E una diminuzione nel consumo di (vino – 4,12%) (birra – 9,6%) La birra rimane comunque la bevanda che registra nel 2003 il numero + alto di giovani consumatori (individui ), seguono gli aperitivi alcolici (individui ) e gli amari (individui ) Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

41 Dati Alcohol Prevention Day 2006
Tra le adolescenti di sesso femminile le prevalenze maggiori si registrano tra le giovani che consumano birra (19,1%) seguite da quelle che consumano aperitivi alcolici (16,0%). Dal 1998 il consumo di birra però è diminuito, mentre il consumo di aperitivi alcolici continua a far registrare incrementi molto elevati. Estratto da “Presentazione di Emanuele Scafato in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2006”

42 I consumi di alcol tra i giovani Dati epidemiologici in Toscana in linea con i dati nazionali Centro Alcologico Regionale poco meno di un terzo degli intervistati tra i 18 e i 24 anni afferma di essersi ubriacato almeno una volta nel corso dell’ultimo anno; il 10 % ricorda almeno sei sbronze; circa un quarto degli intervistati più giovani ammette che a volte consuma alcool proprio con l’intenzione di ubriacarsi. il consumo di alcol tra i giovani nella fascia di età tra i anni è aumentato del 17%; il 50,1% dichiara di assumere bevande alcoliche regolarmente; l’età di inizio all’assunzione di alcol è intorno agli anni in media con l’Italia; il 50% dei giovani toscani al di sotto dell'età legale di 16 anni ricevono e consumano regolarmente bevande alcoliche in Italia; Il 33% dei giovani dichiara che i rischi connessi al guidare una autoveicolo avendo bevuto dipende dalla quantità di alcol che si assume;

43 Consumo di alcol:alcuni comportamenti a rischio…
Alcune modalità di assunzione delle bevande alcoliche possono essere ritenute a rischio per la salute. Tra i comportamenti a rischio possiamo considerare: il consumo di alcolici fuori pasto; il binge drinking; il consumo di alcol in età precoce. ____________________________________________________________________________________________

44 Dati Alcohol Prevention Day 2006
La società incentiva il consumo di alcol attraverso immagini legate al mondo giovanile anche se in Italia questo sarebbe proibito dalla Legge Quadro sull’ alcol 125/01 Le aziende produttrici sponsorizzano eventi legati allo sport, alla musica, ai luoghi di aggregazione giovanile, per pubblicizzare bevande alcoliche Molti giovani dispongono di maggiori opportunità, ma risultano molto più vulnerabili alle tecniche di vendita e alle commercializzazioni

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47 Free Riders, 2002 (EUROCARE) (free circulation of goods and citizens in the internal market………)
Popsy (‘Sperm liqeur’ Kornbrennerei Krugmann, Germany) Cannabia beer (Dupetit Natural Products, Germany) Beetlejuice 5,5 % Spruitje (vodka spray, The Netherlands) Gummibarchen (Behn originale, Germany) Elchtest P.U.S.H XUXU Kleiner Feigling (Behn)

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50 L’OMS stima che l’80% delle persone dipendenti da alcol sono lavoratori occupati
L’assenteismo dal lavoro è 3-4 volte più alto nei lavoratori con problemi di alcol L’assenteismo per malattia è 4 volte più alto Il 20-30% degli incidenti sul lavoro sono causati dal consumo di alcol

51 Italia Cultura Politiche Costi
Il consumo di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro è generalmente permesso, disponibili nelle mense. E’ consuetudine bere alcolici nei pranzi di lavoro. In alcuni contratti è indicato che l’alcol è disponibile ai pasti con un limite di 0.25 l di vino o 0.33 l di birra. Sono presenti pochi programmi a livello locale. La prima ricerca ed un progetto d’intervento nelle aziende a livello nazionale è in corso. L.125 Art.15 “E’ vietato consumare o servire alcolici durante le attività lavorative che hanno un più alto rischio di incidenti e di rischi per la salute dei lavoratori o di terzi, indicate dal Ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale”. Nel 1996 il CENSIS stimava che i costi per l’abuso di alcol per le aziende italiane fosse di circa 3 milioni di euro, esclusi i costi per l’assenteismo dovuti a malattia o incidenti pari a 1,5 milioni di euro. Tutto ciò pari al 4% del PIL.

52 Durante la sua carriera ha mai gestito (o assistito a) casi di manager drogati?
Se si per quali droghe? Indagine eseguita da Espansione e da Asssociazione direttori di risorse umane Gidp/Hrda, 2003

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54 Why EU actions – ragioni economiche
Aspetti positivi – contribuisce al bilancio EU per € 9 billion Apetti negativi – contribuisce ai costi sociali per una cifra stimata di € 125 billion (health/social and economic costs)

55 “ Il consumo di alcol causa alcuni dei più seri problemi di salute nel mondo, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Il bere riguarda in modo sfavorevole una significativa porzione di popolazione, non solo una minoranza di alcolisti o bevitori pesanti. Non esiste un limite minimo al di sotto del quale l’alcol può essere consumato senza nessun rischio” H.Hembland, Direttore dei programmi sull’abuso di sostanze dell’O.M.S.-W.H.O.

56 Il 90% dei paesi della Regione Europea hanno un consumo annuale pro capite che supera i 2 litri di alcol puro (il limite suggerito dall’evidenza scientifica come il più basso rischio di mortalità per la popolazione). I costi dell’alcol per la società, intesi come costi diretti e costi legati alla perdita di produttività, sono stimati tra il 2% e il 5% del Prodotto Interno Lordo.  

57 Cosa provoca l’alcol? Considerevoli costi sociali (5-6% del PNL)
E’ responsabile di una forte morbilità e mortalità generale (circa il 6% dei decessi al di sotto dei 75 anni ed 1/5 di tutti i ricoveri urgenti) Provoca più di 1/3 degli incidenti stradali ed è fattore importante per gli altri incidenti (domestici, sport, lavoro) Problemi di ordine pubblico Disgregazione familiare, violenza sui minori Gravoso onere per il sistema di assistenza sociale E’ collegato all’uso di altre sostanze e agisce sinergicamente con altri fattori di rischio nell’aumento della mortalità e della morbilità

58 Si raccomanda di non bere
Se si ha un’età inferiore ai 16 anni Se si deve guidare un veicolo o usare un macchinario Se si programma una gravidanza Se si è in gravidanza o si allatti Prima e durante una attività lavorativa Se si assumono farmaci Se si è alcolista (in trattamento o in recupero) Se in passato vi sono stati altri tipi di dipendenza Se ci si sente soli e depressi           Se si è a digiuno Se si hanno patologie acute o croniche

59 La Piramide dei Problemi e delle Patologie alcol-Correlate
Mortalità Disabilità Psicologici Sociali Relazionali - Familiari Indicatori Biologici Indicatori Non Biologici

60 Gli individui che non bevono non possono e non devono essere sollecitati a modificare il proprio atteggiamento poiché non esistono allo stato attuale evidenze di un vantaggio legato a tale modificazione. Ciò riguarda anche la riduzione del rischio di mortalità per patologie cardiovascolari rilevata per i bevitori moderati rispetto agli astemi che può essere raggiunta attraverso altre vie quali l'astensione dal fumo, incremento dell'attività fisica, riduzione dell'apporto di grasso con l'alimentazione ecc.

61 ALCOL Un problema sanitario, sociale e di salute
INTOSSICAZIONE INCIDENTI e VIOLENZA PATOLOGIE “ACUTE” DISTURBI PSICOLOGICI PROBLEMI di RELAZIONE CONSUMO CRONICO PATOLOGIEALCOL-CORR. PROBLEMI PSICHIATRICI DIPENDENZA PERDITA AUTONOMIA ESCLUSIONE SOCIALE L’alcol è un problema sociale oltre che sanitario. Gli effetti acuti dell’abuso alcolico (intossicazione alcolica) sono sempre più frequentemente causa immediata di mortalità prematura, invalidità permanente o di malattia cronica di lunga durata. Tali effetti hanno un costo per la società e per l’individuo molto più elevato rispetto a quello collegato all’abuso cronico e alla dipendenza e sono stati in passato spesso sottostimati. Le recenti evidenze epidemiologiche collegate all’incremento progressivo della mortalità e morbilità alcol-correlata quale ad esempio quella collegata agli incidenti stradali o agli atti di violenza individuale e collettiva conseguenti all’abuso di bevande alcoliche ha determinato hanno avviatp una profonda riflessione sulla necessità di una migliore informazione ed educazione sanitaria specifica rivolta ad incrementare la capacità critica dell’individuo nei riguardi dei consumi alcolici e della cultura del bere profondamente radicata nella nostra società. Griffith Edwards et al. Alcohol policy and the Public Good. 1995

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63 ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ Preambolo alla Costituzione
“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste soltanto nell’assenza di malattia o di infermità.”

64 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”

65 Dal 1992, il Piano d’Azione Europeo sull’Alcol (PAEA) ha fornito le basi per lo sviluppo e la realizzazione di politiche e programmi sull’alcol negli Stati Membri. Nel 1995, la Conferenza Europea su Salute, Alcol e Società a Parigi ha adottato la Carta Europea sull’Alcol. La Carta, che stabilisce principi etici e strategie che i Paesi possono usare per sviluppare politiche e programmi sull’alcol, è stata sottoscritta da tutti gli Stati Membri nella Regione Europea dell’O.M.S.

66 ALCOL E SALUTE STRATEGIE Europee
- EU Recc. “Drinking of children and adolescents” Community action in the field of public health ( ) - Council Conclusion on a European Community alcohol strategy WHO - HEALTH 21 - European Alcohol Action Plan - Declaration on Young People and Alcohol

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68 PIANO SANITARIO NAZIONALE 1998-2000 Obiettivi di salute sull’alcol
Ridurre del 20% la prevalenza degli uomini e delle donne che consumino rispettivamente più di 40 gr e 20 gr quotidiani di alcol. Ridurre del 30% la prevalenza dei consumatori di bevande alcoliche al di fuori dei pasti. (Linea di base dati ISTAT 1995)

69 Legge n. 125 del 30 Marzo 2001 "Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 18 aprile   La nuova legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati colma un vuoto legislativo, politico e culturale affermando che:   1. I problemi alcol-correlati sono un grave problema per la popolazione. 2. Essi vanno affrontati come problema specifico (e quindi distinti dalle altre forme di dipendenza).

70 Piano Sanitario Nazionale La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall’alcool è attualmente uno dei più importanti obiettivi di salute pubblica, che la gran parte degli stati persegue per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Numerose evidenze dimostrano che gli individui (ed i giovani in particolare) che abusano dell’alcol risultano più frequentemente inclini a comportamenti ad alto rischio per se per gli altri (quali guida di autoveicoli e lavoro in condizioni psicofisiche inadeguate) non ché al fumo e/o all’abuso di droghe rispetto ai coetanei astemi. L’alcol agisce da ponte per gli individui più giovani, rappresentando una delle possibili modalità di approccio alle sostanze illegali….. Benché il consumo di bevande alcoliche in Italia sia andato diminuendo dal 1981 notevoli sforzi devono essere posti in essere per raggiungere gli obiettivi adottati dall’OMS e in particolare dall’Unione Europea con la recente approvazione di una specifica strategia per la riduzione dei pericoli connessi all’alcol.

71 Piano Sanitario Nazionale La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall’alcool è attualmente uno dei più importanti obiettivi di salute pubblica, che la gran parte degli stati persegue per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Numerose evidenze dimostrano che gli individui (ed i giovani in particolare) che abusano dell’alcol risultano più frequentemente inclini a comportamenti ad alto rischio per se per gli altri (quali guida di autoveicoli e lavoro in condizioni psicofisiche inadeguate) non ché al fumo e/o all’abuso di droghe rispetto ai coetanei astemi. L’alcol agisce da ponte per gli individui più giovani, rappresentando una delle possibili modalità di approccio alle sostanze illegali….. Benché il consumo di bevande alcoliche in Italia sia andato diminuendo dal 1981 notevoli sforzi devono essere posti in essere per raggiungere gli obiettivi adottati dall’OMS e in particolare dall’Unione Europea con la recente approvazione di una specifica strategia per la riduzione dei pericoli connessi all’alcol.

72 Se la salute non inizia con l’individuo, la casa, la famiglia, il luogo di lavoro e la scuola non sarà mai raggiunto l’obiettivo della salute per tutti. Anche se prendessimo l’esempio dei paesi industrializzati, l’auto-cura, l’auto-responsabilità e l’auto-gestione dell’individuo, della famiglia e della comunità, rappresentano il 50-60% di tutte le cure. I professionisti della salute raramente amano dare fiducia alla gente ad un tale livello che possano acquisire potere sulle proprie decisioni che hanno a che fare con la loro salute. H.Mahler

73 PRIMARY HEALTH CARE SISTEMA di ASSISTENZA PRIMARIA della SALUTE
Il Sistema di assistenza primaria della salute è la chiave per raggiungere un accettabile livello di salute in tutto il mondo per il prossimo futuro come parte dello sviluppo sociale e nello spirito della giustizia sociale. Esso è ugualmente valido per tutti i paesi, dai più ai meno sviluppati, sebbene le modalità che assume siano diverse in relazione ai diversi modelli politici, economici, sociali e culturali. In particolare per i paesi in via di sviluppo è una necessità crucuale. Da: Primary health care, a joint report by the Director General of WHO and the Executive Director of UNICEF, Geneva, New York, 1978, p.7.

74 SALUTE 21 - I PRINCIPI DI SALUTE PER TUTTI PER LA REGIONE EUROPEA
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ - MARZO 1999 CAPITOLO 5 – STRATEGIE MULTISETTORIALI PER CREARE LA SALUTE SOSTENIBILE RIDUZIONE DEI DANNI DA ALCOL, DROGHE E TABACCO ALCOL I prodotti alcolici sono responsabili di circa il 9% del totale delle malattie nella Regione europea, aumentando il rischio di cirrosi epatica, di alcuni tipi di tumore, dell’aumento della pressione sanguigna, d’infarto e di malformazioni congenite. Sebbene il consumo di alcol riduca il rischio di malattie cardiovascolari, la maggior parte di questa riduzione è ottenuta a livelli inferiori a 10 grammi al giorno, ed è in ogni modo significativa solo per gli individui di età superiore ai 50 anni. A livelli alti di consumo, l’alcol aumenta il rischio di improvvisa morte coronarica. Inoltre, il consumo di alcol accresce il rischio di problemi familiari, lavorativi e sociali quali l’alcoldipendenza, gli incidenti (compresi gli incendi), le aggressioni, i comportamenti criminali, le ferite non intenzionali, la violenza, gli omicidi e i suicidi, gli incidenti sulla strada e quelli sulle navi che a volte possono provocare ingenti danni ambientali.

75 Nel totale delle morti dovute a ferite intenzionali o non intenzionali, tra il 40% e il 60% sono attribuibili al consumo di alcol. I danni alcol correlati sono particolarmente alti nella parte orientale della Regione europea e sono responsabili di una larga parte dell’aumento di morti cardiovascolari e della diminuzione della speranza di vita. Il 90% dei paesi della Regione europea ha un consumo annuale pro capite che supera i 2 litri di alcol puro (il limite suggerito dall’evidenza scientifica come il più basso rischio di mortalità per la popolazione). I costi dell’alcol per la società, intesi come costi diretti e costi legati alla perdita di produttività, sono stimati tra il 2% e il 5% del Prodotto interno lordo.

76 Nell’ambito sanitario e socio-sanitario ci troviamo di fronte alla quarta causa di morbilità in termini di rischio attribuibile e ad una grande numerosità di utenti, o potenziali utenti, con problemi e patologie alcol-correlate, che necessitano di interventi specifici e mirati, che coinvolgono professionisti di discipline diverse e che richiedono una specifica preparazione degli operatori. E' peraltro da segnalare che il numero di alcol-dipendenti afferenti ai servizi pubblici e registrati nel 2000 dal Ministero della Salute rappresenta la punta di un iceberg: orientativamente, costituisce solo il 30 % del numero stimato degli alcol-dipendenti in Italia, pari ad oltre di individui. Tale quota appare destinata ad ampliarsi in funzione del numero crescente di individui che hanno un consumo a rischio di bevande alcoliche e stimati, nel 2000, intorno a 3 milioni di individui. Inoltre, ci troviamo di fronte ad una vasta diffusione dei comportamenti a rischio correlati all’uso di bevande alcoliche in tutte le fasce di età della popolazione italiana tale da richiedere mirate ed estese azioni di prevenzione primaria e secondaria. Documento della S.I.A. approvato a Napoli 2003

77 Tutti hanno diritto ad una famiglia, ad una comunità e ad un ambiente di lavoro protetti da incidenti, violenza ed altri effetti dannosi che possono derivare dal consumo di bevande alcoliche. Tutti hanno diritto a ricevere, fin dalla prima infanzia, un'informazione ed un'educazione valida e imparziale sugli effetti che il consumo di bevande alcoliche ha sulla salute, la famiglia e la società. Tutti i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di crescere in un ambiente protetto dagli effetti negativi che possono derivare dal consumo di bevande alcoliche e, per quanto possibile, dalla pubblicità di queste. Carta Europea sull'Alcol, CONFERENZA EUROPEA SULLA SALUTE, LA SOCIETÀ E L'ALCOL, PARIGI, DICEMBRE 1995

78 AUTO-ASSISTENZA Versus ASSISTENZA PROFESSIONALE
Sulla base dei sistemi di sorveglianza nazionali, Dunnell e Cartwright e Helliot-Binns hanno stimato che a Londra tra il 75% e l’80% delle cure dei sintomi sono autogestite. Nel 1977 Bradshaw ha stimato che tra l’80% e l’85% di tutte le malattie in Inghilterra sono gestite senza che siano consultati i medici. Una recente inchiesta negli Stati Uniti ha indicato che quasi la metà di tutte le condizioni acute sono trattate senza consultare il medico. Un altro studio ha rilevato che la percentuale dei sintomi trattati senza una visita medica sarebbe dell’80%. Uno studio non ha trovato alcuna differenza nei risultati tra l’auto-cura e la cura professionale per le malattie minori Stephen H. Moore, James LoGerfo, e Thoma S. Inui, Journal of the American Medical Association, 143: 2317, 1980

79 Il paradosso della prevenzione
E’ comunque ironico che in medicina preventiva occorra far prendere delle precauzioni a molte persone per prevenire la malattia in poche persone; anche cinquanta anni fa, quando la difterite imperversava, parecchie centinaia di bambini dovevano essere vaccinati per prevenire la morte (la morte di pochi); tutto ciò avveniva perché non si sapeva quale bambino fosse destinato alla morte. Presumendo che il fatto di allacciare la cintura di sicurezza dimezzi il rischio di decesso per il conducente, le probabilità che un individuo in particolare ne benefici sono di uno contro parecchie centinaia: in effetti, fortunatamente, comunque, pochi di noi sarebbero stati in ogni caso uccisi in un incidente stradale. Questo fenomeno comune è stato chiamato «il paradosso della prevenzione» (Rose 1981 ): una misura preventiva che apporta grandi benefici alla comunità offre poco a ciascun individuo che vi partecipi.

80 Questo frustrante paradosso implica che è improbabile che la risposta a una educazione sanitaria onesta sia efficacemente motivata dalla previsione di una salute migliore. II fatto che un fumatore di mezza età decida o no di rinunciare al fumo influirà meno del 10% sulla sua probabilità di essere vivo fra venti anni (Rose e Colwell 1992). Allo stesso modo, la decisione di perdere peso superfluo, fare del moto oppure usare margarina invece del burro - misure di prudenza da adottare - influirà molto poco, almeno per i prossimi anni, sulle prospettive della salute di un singolo in particolare. La gente è generalmente motivata solo se la prospettiva di un beneficio è visibile, rapida e piacevole. Raramente i benefici per la salute si ottengono con questi criteri; essi possono essere reali. Molto probabilmente arriveranno dopo anni che ne usufruiranno solo pochi fra quelli che li hanno perseguiti.

81 Fortunatamente questo non significa che l'educazione sanitaria non abbia un avvenire, ma semplicemente che la sua accettazione dipenda da attrattive diverse da quella di una remota speranza di una salute migliore. La campagna contro il fumo ha provocato un cambiamento radicale negli atteggiamenti del pubblico, perché un'abitudine che fino a pochi anni fa era considerata normale ora è largamente disapprovata persino dai fumatori. La motivazione alla base di questo cambiamento ha un'origine più sociale e psicologica che medica. Colui che smette di fumare è immediatamente ricompensato da una maggior stima di sé e dall'approvazione della società. Un'abitudine dannosa comporta non solo un rischio, generalmente piccolo e remoto, di un danno alla salute, ma anche un immeditato e percettibile danno alla propria dignità.

82 “ Il consumo di alcol causa alcuni dei più seri problemi di salute nel mondo, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Il bere riguarda in modo sfavorevole una significativa porzione di popolazione, non solo una minoranza di alcolisti o bevitori pesanti. Non esiste un limite minimo al di sotto del quale l’alcol può essere consumato senza nessun rischio” H.Hembland, Direttore dei programmi sull’abuso di sostanze dell’O.M.S.-W.H.O.

83 QUESITI… I problemi alcol-correlati sono limitati ad una minoranza di individui “devianti” oppure i danni e la sofferenza che ne derivano sono più ampiamente distribuiti nella società? A quale livello di consumo di alcol il rischio di danno alcol-correlato diventa significativo, e come questo livello varia a seconda dei diversi tipi di danno? Esiste un rapporto tra la probabilità degli individui di subire un danno alcol-correlato e il livello di consumo della società cui appartengono? Dato che i governi non possono fare a meno di avere delle politiche sull’alcol, quale approccio per la prevenzione dei problemi alcol-correlati può dimostrasi efficace e quali misure hanno più probabilità di essere davvero funzionali alla salute pubblica?

84 I problemi correlati ai comportamenti connessi al consumo di sostanze legali o illegali o al perseguire comportamenti o stili di vita che alterano lo stato di benessere dell’individuo, della sua famiglia e della sua comunità sono limitati ad una minoranza di individui “devianti” oppure i rischi e i danni che ne derivano sono ampiamente distribuiti nella società?

85 LIVELLO DI INTERVENTI INFORMAZIONE & EDUCAZIONE Informazioni
Presso i servizi sociosanitari Informazione farmacisti INFORMAZIONE & EDUCAZIONE Mass media: - radio - stampa - televisione Community leaders Contesti sportivi e culturali MMG, Pediatra e counselling Educazione alla salute nelle scuole Gruppi di auto aiuto e supporto ai familiari

86 Relazione tra il livello di rischio dei PAC e il tipo di intervento
Trattamento specialistico Intervento Breve Prevenzione primaria Grave A rischio elevato A basso rischio

87 Livelli di intervento Coinvolgimento dei decisori politici
Formazione figure chiave Informazione popolazione generale

88 LINEE GUIDA INTERVENTI DI COMUNITA’
Individuare la comunità per l’intervento Conoscere il territorio Creare alleanze strategiche Coinvolgere i decisori politici Individuare le figure chiave Dare visibilità al progetto nel territorio Creare più livelli di intervento Verificare l’efficacia degli interventi POPOLAZIONE

89 COMPONENTI Informare la cittadinanza
Accessibilità dell’alcol (prezzi promozionali,vendite ai minori) Controllo della legge sull’alcol (guida, pubblicità, etc…) Aiutare l’individuo a poter scegliere in modo consapevole Supportare l’individuo nel suo cambiamento

90 Alcune considerazioni finali
“La promozione della salute è il processo che rende le persone capaci di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla… ……….essa rappresenta un processo globale, politico e sociale che comprende le azioni dirette a dar forza alle capacità degli individui, ma anche le azioni dirette verso cambiamenti sociali, ambientali ed economici, in modo da alleviarne l’impatto negativo sulla salute pubblica e individuale.

91 La partecipazione si presenta come il punto nevralgico per ogni intervento appropriato ed è anche l’indicatore più sensibile della effettiva messa in opera della strategia della promozione della salute. La partecipazione, nella mobilitazione delle risorse individuali e collettive, è, innanzi tutto, un problema di metodologia, oltre che di opzione politica e strategica.

92 Alcol sicurezza protezione rischio rischio rischio rischio libertà
Lavoro Guida sicurezza protezione rischio Alcol Gravidanza Allattamento Minori Anziani Farmaci Malattie Pubblicità Cultura Sessualità Credenze rischio rischio rischio Giovani Scuola Divertimento Eventi sportivi Trasgressione pulsioni libertà

93 Se la salute non inizia con l’individuo, la casa, la famiglia, il luogo di lavoro e la scuola non sarà mai raggiunto l’obiettivo della salute per tutti. Anche se prendessimo l’esempio dei paesi industrializzati, l’auto-cura, l’auto-responsabilità e l’auto-gestione dell’individuo, della famiglia e della comunità, rappresentano il 50-60% di tutte le cure. I professionisti della salute raramente amano dare fiducia alla gente ad un tale livello che possano acquisire potere sulle proprie decisioni che hanno a che fare con la loro salute. H.Mahler

94 cultura individuo famiglia cultura

95 protezione sicurezza Alcol trasgressione pulsioni libertà rischio
Lavoro Guida sicurezza rischio Alcol Gravidanza Allattamento Minori Anziani Farmaci Malattie Pubblicità Cultura Sessualità Credenze rischio rischio rischio Giovani Scuola Divertimento Eventi sportivi trasgressione pulsioni libertà

96 famiglia cultura comunità Processo evolutivo della persona:
Attaccamento Distacco comunità

97 famiglia famiglia famiglia famiglia
collaborante Alcol Droga Devianza famiglia colpevole vittima famiglia indifferente famiglia

98 bere bevande alcoliche bere bevande alcoliche
alcolismo bere bevande alcoliche bere bevande alcoliche Problemi Alcol correlati bevitori bere bevande alcoliche bere bevande alcoliche

99 Importanza attribuita alla prevenzione da un campione di MMG (progetto Drinkless Studio Collaborativo OMS) V.Patussi et all. 2000

100 (Carlo Orelli 109 anni soldato nel 1915)
La sera prima dell’attacco portavano in prima linea il liquore, ma io non lo bevevo. Faceva passare la paura ma toglieva la lucidità, dopo ti buttavi avanti urlando <<Savoia>> e morivi. (Carlo Orelli 109 anni soldato nel 1915)

101 UBRIACHEZZA: Stato di intossicazione acuta da bevanda alcolica
ALCOLISMO: Disturbo multifattoriale (bio-psico-sociale) associato all’assunzione protratta (episodica e cronica) di bevande alcoliche, con presenza o meno di dipendenza, capace di provocare una sofferenza multidimensionale che si manifesta in maniera diversa da individuo a individuo

102

103 Terminologie a confronto:
Stili di vita Comportamenti Disabilità Malattie Dipendenze Dipendenze Patologiche

104 Alcuni confronti teorici e pratici
Stili di vita e comportamenti Percezione del rischio Approccio di comunità Approccio familiare Minor uso di farmaci Situazioni complesse Presenza di interessi economici legali Sobrietà Uso Dipendenze patologiche Riduzione del danno Comunità terapeutica Approccio individuale Maggior uso di farmaci Doppia diagnosi Presenza di interessi economici illegali Astinenza Abuso

105

106 L’OMS stima che l’80% delle persone dipendenti da alcol sono lavoratori occupati
L’assenteismo dal lavoro è 3-4 volte più alto nei lavoratori con problemi di alcol L’assenteismo per malattia è 4 volte più alto Il 20-30% degli incidenti sul lavoro sono causati dal consumo di alcol

107 Italia Cultura Politiche Costi
Il consumo di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro è generalmente permesso, disponibili nelle mense. E’ consuetudine bere alcolici nei pranzi di lavoro. In alcuni contratti è indicato che l’alcol è disponibile ai pasti con un limite di 0.25 l di vino o 0.33 l di birra. Sono presenti pochi programmi a livello locale. La prima ricerca ed un progetto d’intervento nelle aziende a livello nazionale è in corso. L.125 Art.15 “E’ vietato consumare o servire alcolici durante le attività lavorative che hanno un più alto rischio di incidenti e di rischi per la salute dei lavoratori o di terzi, indicate dal Ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale”. Nel 1996 il CENSIS stimava che i costi per l’abuso di alcol per le aziende italiane fosse di circa 3 milioni di euro, esclusi i costi per l’assenteismo dovuti a malattia o incidenti pari a 1,5 milioni di euro. Tutto ciò pari al 4% del PIL.

108 InfartoCerebrale Emorragico
Associazione tra fattori di rischio conosciuti e patologia cardiovascolare  Non Modificabile Età ++++ Sesso Maschile + Razza nera ++ +++ Familiarità Modificabile fisiologicamente Aumento LDL - Diminuzione HDL Ipertensione Diabete Obesità ? Comportamento Fumo Dieta a colest. e grassi saturi Sale Alcol Stile di vita sedentario Fattore di rischio Malattia Coronarica Infarto Cerebrale Atero trombotico InfartoCerebrale Emorragico Malattia Ipertensiva Nota: Il grado di associazione tra malattia e fattore di rischio varia da + (debole) a ++++ (forte): 0= nessuna associazione; - = associazione inversa; ? = associazione non chiara. Fonte: Investing in Health Research and Development: Report ad hoc committee on health research relating to future intervention options. W.H.O. Geneve, 1996.

109 The World health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life.
Anni di vita persi a causa di invalidità permanente, patologia di lunga durata, mortalità prematura (DALYs %) attribuibili ai primi 20 fattori di rischio che contribuiscono al DALYs totale (Anno 2002) 4 % Nell’ANNO 2003 L’ALCOL HA SUPERATO IL FUMO The World health Report Reducing risks, promoting healthy life.

110 Fenomeno Italia Toscana > 33.000.000 > 2.000.000 > 4.000.000
Bevitori > > Bevitori problematici > > Nuovi alcolisti per anno > > 3.000 Numero di alcolisti N di decessi alcol-correlati 40.000 3.100 Preval. PPAC med. generale > 10% N di ricoveri alcol-correlati Peso in DALYs 10% Stima minima costi biologici miliardi 800 miliardi Stima dei costi non biologici ?

111 Grazie


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