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Diventare Imprenditori

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Presentazione sul tema: "Diventare Imprenditori"— Transcript della presentazione:

1 Diventare Imprenditori
Le motivazioni, l’dea, il mercato, il progetto, le procedure, i finanziamenti Dott. Mauro Savoldi – Resp. Formazione ed Orientamento 8 novembre 2012 CNA di BRESCIA

2 Imprenditori non ci si nasce…..si diventa!
Come nasce un’idea? Imprenditori non ci si nasce…..si diventa! Si imparerà osservando, facendo, pensando, ponendosi mille domande, le cui risposte arriveranno VIVENDO, confrontandosi con tutti gli altri soggetti coinvolti nell’ impresa. Svolgere un lavoro autonomo presenta tanti vantaggi: Si può decidere l’orario di lavoro, ed adattarlo alle proprie esigenze; Permette di valorizzare le proprie conoscenze e sviluppare le proprie attitudini; Permette alla persona di trasformare un hobby in fonte di reddito; Permette a chi lo svolge, di non sottostare alle gerarchie. Ma, a volte, significa anche, lavorare con ritmi intensi, affrontare rischi economici.

3 Schematizziamo i passi principali per creare la propria impresa
CNA di BRESCIA

4 Questi passaggi possono essere ricondotti a tre fasi, che necessariamente precedono l’avvio di un’attività imprenditoriale: PORSI DOMANDE TROVARE L’IDEA DALL’IDEA AL PROGETTO: COSTRUIRE IL PROPRIO BUSINESS PLAN Primo passo: saper ascoltare la realtà che ci circonda e nel capire quali sono le motivazioni che ci spingono ad agire.

5 Dove focalizzare la nostra attenzione
Conoscenze scolastiche: il percorso di studi che avete intrapreso è una prima scelta che avete fatto in funzione del vostro futuro inserimento nel mondo del lavoro. Hobbies: c’è qualcosa per cui vi sentite particolarmente portati? Ricordate: la scelta dell’idea imprenditoriale deve essere fatta in funzione di ciò che veramente vi piace fare!! Ambiente in cui si vive: Conoscete bene l’area in cui vivete? Ci sono prodotti e servizi non reperibili nell’attuale tessuto produttivo locale per cui la comunità deve rivolgersi altrove? Nella vostra zona vi sono delle attività tradizionali o attualmente in disuso che vanno scomparendo e che potrebbero invece essere rivisitate anche in modo innovativo?

6 Scenari socio economici di settore: sono ormai moltissime le fonti di informazioni per conoscere il mondo che ci circonda e che possono essere utili per trovare nuove idee o per individuare nuovi bisogni: navigare in Internet, sfogliare un giornale o una rivista Accendete la vostra curiosità! E una volta che un settore vi incuriosisce più di un altro approfonditene la conoscenza! COME? Informatevi su fiere di settore, riviste specializzate, indagini elaborate da centri di ricerca, università, ecc. Anche le nuove normative e le leggi sia locali che nazionali aprono opportunità

7 Relazioni interpersonali
Quante persone conoscete? Di cosa si occupano? Che aspirazioni hanno? Cosa sanno del mondo del lavoro che voi non sapete? Ogni incontro può arricchire la vostra conoscenza! Il confronto con amici, professori, imprenditori, esperti di settore può fornire spunti utili per mettere a fuoco una idea sulla quale riflettere.

8 Dall’idea al progetto Pianificare - il Business Plan
Il fabbisogno finanziario iniziale I finanziamenti Forme giuridiche, adempimenti e obblighi civili e fiscali CNA di BRESCIA

9 Il Business Plan E’ il piano di fattibilità che serve per verificare se l’idea imprenditoriale ha un mercato e se il prodotto/servizio può essere acquistato dal consumatore e a che prezzo Da questo progetto di impresa emergeranno: ⇒ le caratteristiche tecniche che avrà il prodotto/servizio ⇒ il tipo di mercato che si intende servire ⇒ l’immagine che si vuole dare all’impresa ⇒ le politiche promozionali che si intendono attivare ⇒ le politiche di prezzo ⇒ il capitale necessario per avviare e gestire l’impresa ⇒ i soci/collaboratori da coinvolgere ⇒ la forma giuridica più adeguata ⇒ gli adempimenti burocratici da espletare.

10 Perché il Business Plan?
alla nuova impresa serve una traccia che indichi la strada maestra sulla quale indirizzare la propria attività. al suo interno vengono identificate le principali azioni che saranno intraprese nel primo triennio di vita dell’impresa. un imprenditore deve essere sempre in grado di sapere cosa vuole fare e come farlo, avere uno strumento che possa aiutarlo nella valutazione dell’idea.

11 Obiettivi del Business Plan
fornire informazioni fondamentali per l’avvio dell’attività, (quali e quante risorse economiche, finanziarie ed umane sono necessarie, le caratteristiche del prodotto e del mercato, etc...); consentire all’imprenditore una visione d’insieme dei fattori che caratterizzano l’azienda, fornendo una base sulla quale pianificare strategie ed azioni; illustrare la formula imprenditoriale (sistema di prodotto, mercato, struttura organizzativa e non solo la descrizione del prodotto/servizio; e non solo la descrizione del prodotto/servizio); essere un utile indicatore di quali sono gli obiettivi che si intendono raggiungere e le modalità per perseguirli; verificare la coerenza tra le singole azioni indicate, ed in particolare tra descrizione dell’attività e conseguenti costi di investimento e di gestione; definire la forma giuridica in rapporto alle caratteristiche dell’impresa descritte; consentire previsioni attendibili simulando le varie ipotesi di sviluppo dell’attività dell’impresa; servire come “biglietto da visita” per presentare l’impresa all’esterno (potenziali soci, finanziatori, banche, clienti e fornitori).

12 Caratteristiche del Business Plan
deve essere chiaro e conciso ma contenere il maggior numero di informazioni possibili evidenziare il settore di attività in cui si intende operare e le caratteristiche dei promotori essere considerato come il trampolino di lancio per l’impresa che deve nascere perché serve per pianificare tutta l’attività deve seguire le vicende dell’impresa stessa ed essere costantemente aggiornato.

13 Struttura del Business Plan
Il business plan è generalmente costituito da tre parti: una parte introduttiva che descrive l’idea imprenditoriale, la genesi dell’idea e i soci promotori dell’iniziativa; una parte tecnico-operativa che analizza la fattibilità dell’idea imprenditoriale sul mercato e l’organizzazione dell’attività; una parte quantitativa-monetaria che sviluppa le previsioni economico-finanziarie dell’impresa. E’ importante che all’interno del business plan vengano approfonditi quattro aspetti: la descrizione del business il piano di marketing il piano di management il piano economico-finanziario

14 1- SEZIONE INTRODUTTIVA
FINALITÀ: una sintesi delle informazioni base da cui sviluppare il percorso di descrizione del business. 1.1 LA MISSIONE a) Definizione della missione aziendale 1.2 L’IDEA IMPRENDITORIALE a) Nascita dell’idea imprenditoriale b) Stato di avanzamento del progetto c) Motivazioni all’imprenditorialità d) Caratteri distintivi ed eventuali elementi di innovazione

15 1.3 LA FORMULA IMPRENDITORIALE
a) Evidenziare in termini sintetici la formula imprenditoriale sulla base di: ∗ sistema di prodotto/servizio offerto ∗ clienti ∗ struttura organizzativa (risorse, organizzazione dell’attività, forma di gestione, ecc.) 1.4 I PROMOTORI a) Caratteristiche professionali dei promotori b) Precedenti esperienze lavorative

16 2 - LE AREE DI BUSINESS DELL’IMPRESA
FINALITÀ: capire il contesto in cui si andrà ad operare, le sue regole di funzionamento e come inserirsi con il proprio prodotto o servizio 2.1 IL PRODOTTO/SERVIZIO a) Descrizione tecnica del prodotto/servizio (descrizione delle principali linee di attività: funzioni d’uso (vantaggi per il cliente), caratteristiche tecniche, tecnologie produttive, materie prime b) Descrizione degli elementi innovativi del prodotto/servizio rispetto al mercato attuale c) Stato di avanzamento dello sviluppo del prodotto (idea, progetto, prototipo...)

17 2.2 I CLIENTI a) Identificazione delle principali tipologie di clienti: i clienti che acquistano (finali e intermedi) e i clienti utilizzatori. b) Descrizione delle loro caratteristiche: funzioni/scopi, esigenze e vantaggi ricercati rispetto alla tipo di offerta dell’impresa, localizzazione geografica, capacità di spesa o reddito, variabili socioeconomiche, fattori che influenzano l’acquisto c) Stima quantitativa del valore del mercato (numero dei clienti potenziali, valore della spesa) d) Estensione geografica del mercato che si intende servire e) Prospettive di medio lungo periodo in funzione dei dati raccolti f) Test e ricerche di mercato già effettuati

18 2.3 LA CONCORRENZA a) Analisi della concorrenza operante e della concorrenza potenziale: tipologie di principali concorrenti e relative offerte di prodotti/servizi concorrenziali rispetto all’offerta dell’impresa b) Eventuali concorrenti critici c) Barriere all’entrata d) Eventuali prodotti/servizi sostitutivi 2.4 COSTRUZIONE ED ANALISI DELLA MATRICE PRODOTTI/CLIENTI a) Individuazione delle linee di prodotto/servizio e dei segmenti di clientela b) Analisi della Matrice sulla base di: fattori critici di successo del mercato, comportamento della domanda, logiche distributive, sinergie produttive, sinergie di mercato, principali concorrenti

19 FINALITÀ: individuare la giusta localizzazione per l’attività
3 – LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ FINALITÀ: individuare la giusta localizzazione per l’attività Gli elementi che influenzano la scelta possono essere: Vicinanza ai mercati di approvvigionamento delle materie prime e/o la possibilità di collegarsi facilmente ad essi; Vicinanza ai mercati di sbocco e possibilità di raggiungerli facilmente; Esistenza di infrastrutture (centri di servizio, ferrovia, autostrade, banche); Fruibilità di servizi professionali qualificati; Possibilità di reperire di manodopera qualificata; Possibilità di ottenere incentivi pubblici nel caso di zone economicamente svantaggiate. Quesiti da porsi: quale ubicazione mi consente di minimizzare i costi di locazione? Esistono aree su cui sono previsti particolari incentivi?

20 4 - ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ
FINALITÀ: pianificare, nel dettaglio, come funziona e cosa serve in termini di risorse interne e di competenze per lo sviluppo dell’impresa 4.1 LE RISORSE UMANE Indicare sinteticamente le risorse necessarie per lo svolgimento dell’attività: competenze tecniche e gestionali a) i soci e titolari (curricula e ruolo nel progetto d’impresa) b) numero e caratteristiche (età, sesso, qualifiche, mansioni, etc...) dei dipendenti e collaboratori

21 4.2 LE RISORSE “TECNICHE” MATERIALI E IMMATERIALI
-le competenze tecnologiche, know-how, brevetti e licenze, logistica, finanziarie (capitale di rischio e indebitamento), -livello attuale di introduzione delle tecnologie sopra descritte. 4.3 ORGANIZZAZIONE DELLE VARIE AREE E RELATIVE CRITICITÀ a) Produzione (descrizione del processo di produzione, make or buy, impianti e attrezzature, principali aspetti critici) e/o di erogazione del servizio (dall’individuazione del bisogno alla realizzazione del servizio - capacità di personalizzazione del servizio) b) Acquisti (principali acquisti dall’esterno, principali fornitori e relative logiche di comportamento, aspetti finanziari collegati agli acquisti, criticità) c) Vendite (dirette o tramite intermediari, la forza vendita dell’impresa - interna e/o esterna-, eventuale sistema di provvigioni,...) d) Contabilità, aspetti fiscali, controllo economico-gestionale (esternalizzazione e/o internalizzazione, strumenti e modalità di controllo) e) Coordinamento imprenditoriale (le eventuali funzioni previste) 4.4 RUOLI E RESPONSABILITA’ (eventuale organigramma)

22 5 - LE POLITICHE DI PROMOZIONE
FINALITÀ: fornire gli strumenti possibili per farsi conoscere e identificare i giusti canali di promozione. a) Politica di prezzo prevista per ciascun prodotto/servizio b) Politiche promozionali previste c) Politiche distributive previste d) Pubblicità e comunicazione e) Eventuali forme di promozione

23 6 – INVESTIMENTI e FINANZIAMENTI
FINALITÀ: una “nota della spesa” che serve per pianificare di quali e quante risorse materiali ed economiche occorrono per avviare l’attività e dove reperire i fondi a) descrizione degli investimenti (effettuati e previsti) e relativi ammortamenti b) capacità produttiva rispetto alla concorrenza c) strumenti di finanziamento -mutuo, finanziamento, leasing, fido -interlocutori privati: banche/finanziarie -leggi di finanziamento pubblico -tempi / modalità di erogazione e criticità -a chi rivolgersi

24 7 – STRUTTURA GIURIDICA FINALITA’: individuare la forma giuridica adeguata da attribuire alla nuova attività imprenditoriale Per poter svolgere un’attività imprenditoriale è necessario identificarsi in una delle forme giuridiche previste dalla vigente normativa. Un’impresa può essere esercitata sotto forma di: Impresa individuale Società (di persone / di capitali / cooperative) Altre forme di lavoro autonomo La scelta va operata sulla base di diverse considerazioni correlate ad aspetti soggettivi ed oggettivi: Numero dei promotori Natura dell’attività esercitata Dimensione dell’impresa Disponibilità di capitali Grado di responsabilità che soci intendono assumere Sistema di tassazione Possibilità di ricorrere a particolari forme di finanziamento e agevolazioni Ogni forma giuridica presenta in sé aspetti vantaggiosi e controindicazioni: non esiste una forma giuridica ideale, occorre tenere in considerazione le esigenze e le caratteristiche della attività che si andrà a svolgere.

25 Adempimenti Ditte individuali:
1) Compilazione del modulo rilasciato dalla CCIAA (Comunica, SCIA) 2) Iscrizione Ufficio IVA 3) Iscrizione INPS (per eventuali dipendenti, per i titolare se è commerciante o artigiano) 4) Iscrizione INAIL (artigiani e commerc. se con dipendenti)

26 Società: 1) Compilazione del modulo rilasciato dalla CCIAA (Comunica, SCIA) 2) Costituzione della società presso il notaio 3) Iscrizione Ufficio IVA 4) Iscrizione, da parte del Notaio, nel Registro delle Imprese 5) Iscrizione INPS (per eventuali dipendenti, e per i soci se questi sono artigiani o commercianti) 6) Iscrizione INAIL (artigiani e commercianti)

27 FINALITÀ: verificare la redditività del progetto imprenditoriale
8 - BILANCIO DI PREVISIONE FINALITÀ: verificare la redditività del progetto imprenditoriale a) Budget delle spese di costituzione e di avvio b) Valorizzazione del costo del lavoro dei soci che prestano attività propria nell’impresa c) Budget dei costi fissi d) Calcolo del costo variabile e totale per unità di prodotto e) Punto di pareggio f) Budget delle vendite g) Preventivo del Conto Economico h) Preventivo delle entrate e delle uscite. Fabbisogno finanziario di breve, medio e lungo periodo e relative fonti di copertura

28 9 – APPENDICE Il business plan può essere corredato di alcuni documenti utili per completare il quadro della situazione: a) Curricula promotori b) Riferimenti/estratti documentari c) Ricerca di mercato comprensiva dell’indicazione del metodo di ricerca, dei questionari somministrati e di quant’altro utilizzato per l’indagine. d) Offerte fornitori di impianti e macchinari e) Eventuali contratti di affitto o planimetrie e computo metrico opere murarie f) Eventuali lettere d’intenti con eventuali clienti (se stipulate) g) Accordi strategici, reti tra imprese, persone, strutture, ...

29 Considerazioni Finali
Alla luce dei dati raccolti, l’idea “sta in piedi”? Il futuro imprenditore deve “tirare le somme” e valutare la propria idea di impresa. Devono essere individuati i punti di forza e di debolezza dell’impresa e valutate quindi le probabilità di successo o di insuccesso. Ricordiamo che il Business Plan è uno strumento dinamico, non statico, deve essere adattato progressivamente ai cambiamenti di idee e di obiettivi.

30 Grazie per l’attenzione!
Domande? Grazie per l’attenzione!


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