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«Bambini digitali» Come tivù e nuove tecnologie influiscono sulla crescita dei nostri figli Dott. Maria Verì.

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Presentazione sul tema: "«Bambini digitali» Come tivù e nuove tecnologie influiscono sulla crescita dei nostri figli Dott. Maria Verì."— Transcript della presentazione:

1 «Bambini digitali» Come tivù e nuove tecnologie influiscono sulla crescita dei nostri figli Dott. Maria Verì

2 CATTIVA MAESTRA TELEVISIONE (K. Popper)
Maestra perché insegna a milioni di bambini che trascorrono centinaia di ore in sua compagnia. Cattiva perché non sa e non vuol sapere di essere una maestra, e per molte altre ragioni…..

3 Ragioni fisiche * Sedentarietà: il tempo trascorso davanti alla tivù è tempo tolto al movimento del corpo, fattore indispensabile allo sviluppo armonico del bambino. Sovrappeso/obesità: gran parte delle pubblicità in onda nei programmi per bambini riguarda merendine e altri cibi non sani (cibo spazzatura). Disturbi della funzione visiva e disturbi del sonno . Stimolazione della regione più interna del cervello le cui cellule inviano le endorfine al lobo centrale (attivazione del nucleo di dipendenza). * le medesime ragioni riguardano anche i dispositivi digitali

4 Ragioni cognitive * L’apprendimento è ostacolato dall’esposizione prolungata ai programmi televisivi (anche dvd e films): ciò che si apprende è solo un contenuto memorizzato passivamente, e non acquisito grazie ad un’attività cerebrale complessa. L’attenzione e la concentrazione sono disturbate in entità direttamente proporzionale al numero di ore trascorse davanti alla tivù e alla minore età del bambino. La tivù e i videogiochi allontanano dalla lettura e dalla scrittura con grave compromissione delle abilità linguistiche complesse. L’immaginazione, la fantasia e la creatività sono drasticamente ridotte. Lo sviluppo dell’intelligenza è ostacolato, tanto più gravemente quanto maggiore è il tempo trascorso davanti alla tivù , e quanto minore è l’età del bambino. * Valgono anche per le nuove tecnologie

5 PC, tablet, e tivù evitano il lavoro mentale ai bambini ed è per questo che sono dannosi. Dare un pc a un bambino di sette anni ha la stessa valenza del mettere un infante in un deambulatore meccanico per evitargli la fatica di camminare. Il cervello è un organo: più lo facciamo lavorare in tutte le sue capacità, più si sviluppa e progredisce.

6 Ragioni psicologiche *
La relazione tra le persone, anche della stessa famiglia, è impedita con conseguenze negative sulla costruzione dell’identità e sulla competenza sociale. Il tempo davanti alla tivù è tolto alla realtà naturale, fonte di emozione e di senso della vita. Riduce il gioco spontaneo e la creatività. Si realizza un’interiorizzazione acritica di qualsivoglia contenuti,valori e modelli/stili di vita. Si sviluppano credenze distorte o irrealistiche sul mondo e sulla vita. I contenuti dei programmi tivù sono spesso violenti e non adatti ai bambini: possono causare ansia, angoscia, comportamenti violenti, anestetizzazione emotiva, sessualità precoce, depressione, isolamento. Maggiore è il numero di ore giornaliere trascorse in solitudine davanti alla tivù, maggiore è il rischio di dipendenza psicologica. * Valgono anche per i videogiochi e per internet

7 Ragioni sociali La televisione degli ultimi trent’anni ha modificato negativamente la visione della vita e i comportamenti di masse di persone. La pubblicità ha determinato un consumismo inconsapevole e insensato. La programmazione televisiva si è progressivamente deteriorata nei contenuti e nella qualità per rispondere alle esigenze dell’audience: sensazionalismo, violenza, volgarità, gossip, ignoranza, intolleranza e pregiudizio riempiono le nostre giornate, FORMANO la mente delle persone più deboli e sprovvedute, in particolare dei bambini e dei ragazzi. Le conseguenze sociali sono devastanti.

8 L’allarme più urgente è l’uso della violenza in ogni sua forma: un bambino che, dai 2 ai 14 anni passi tre ore al giorno davanti al teleschermo, assiste a omicidi e a episodi di aggressione. Molti telegiornali sono studiati per terrorizzare le persone; la violenza delle immagini e delle parole e la crudeltà degli approfondimenti di cronaca causano ansia e senso di precarietà della vita. Gli interessi di mercato prevalgono sul rispetto delle persone e sulla correttezza dell’informazione.

9 K. Popper (Intervista- Londra, 13 aprile 1993)
«La civiltà è la lotta contro la violenza…… Il fatto che la gente si abitui a vedere scene di violenza, che questo diventi il suo pane quotidiano, questo distrugge la civiltà.» K. Popper (Intervista- Londra, 13 aprile 1993)

10 I videogiochi Sono il gioco preferito dal 65% dei bambini dai 6 ai 10 anni. Possono costituire un buon ausilio didattico per facilitare le connessioni logiche. Potenziano la coordinazione occhio-mano e la velocità dei riflessi. Hanno spesso contenuti di forte connotazione aggressiva e violenta. Possono indurre dipendenza psicologica e con essa rischio di convulsioni e complicazioni neurologiche, isolamento e depressione. Usati in eccesso, comportano tutte le altre nocive conseguenze della tivù.

11 I nostri sono bambini digitali
Immigrati digitali : generazioni precedenti al 1980 NONNI, GENITORI, GIOVANI ADULTI FINO AI 34 ANNI Nativi digitali: generazioni successive al 1980 GIOVANI ADULTI AL DI SOTTO DEI 34 ANNI, ADOLESCENTI, PREADOLESCENTI, BAMBINI Generazione Google: i nati dopo il 1993 che non si ricordano di un mondo senza i media digitali (Google è entrato in funzione nel 1998)

12 I NATIVI DIGITALI a 21 anni
Hanno inviato e ricevuto o sms Hanno trascorso ore sui social network (perlopiù su facebook) Possiedono pc, cellulari, smartphone, tablet e li cambiano ogniqualvolta questi strumenti vengono superati da altri più sofisticati Hanno giocato ore con i videogiochi Hanno trascorso ore al cellulare Hanno trascorso un incalcolabile numero di ore in compagnia della televisione sempre in onda (dal 1977 le tivù commerciali hanno «coperto» un sempre maggiore numero di ore nell’arco della giornata, fino a riempirle tutte) Understandig digital natives, 2008

13 I ragazzi preadolescenti e adolescenti
Utilizzano i media digitali per 6, 5 ore al giorno; durante due di queste ore usano contemporaneamente due o più dispositivi digitali (multitasking). In totale la loro attività nel mondo virtuale dura 8,5 ore al giorno! Risultati di una ricerca realizzata nel 2005 dalla Kaiser Family Foudation in America, su 2032 bambini e ragazzi dagli 8 ai 18 anni

14 CON QUALI CONSEGUENZE? Non è possibile ancora comprendere quali saranno le conseguenze a lungo termine (demenza digitale...?) Nessuno può ipotizzare gli sviluppi della tecnologia né le condizioni di vita delle generazioni attuali e future. Il fatto accertato è che fintantochè prevarranno logiche di mercato, la tecnologia non sarà a servizio dell’uomo, ma viceversa.

15 CON QUALI RISCHI? Disumanizzazione «Il giorno in cui la tecnologia prevarrà sulle interazioni umane, il mondo avrà una generazione di idioti» A. Einstein Scomparsa della democrazia «Non ci dovrebbe essere alcun potere politico incontrollato in una democrazia. Ora è accaduto che questa televisione sia diventato un potere politico colossale.» K. Popper

16 CHE FARE? La presenza dei genitori e il loro controllo fin dalla tenera età dei figli è il fattore preventivo maggiore contro i rischi da abuso di tivu’ e di media digitali.

17 I genitori, gli insegnanti, gli allenatori, gli educatori, gli zii, i nonni sono la migliore prevenzione contro il rischio di abuso dei media Non esiste nessun media tecnologico che possa risultare più attraente di una relazione autentica con un adulto significativo. Non esiste!

18 Per queste ragioni: L’uomo è la creatura più sociale dell’universo: il bisogno di essere visto e apprezzato dai genitori e dagli adulti significativi è la spinta motivazionale più potente nel bambino. Il bambino impara a conoscere se stesso nello sguardo degli adulti che lo amano. Impara come si diventa grandi e come si vive osservando gli adulti che ama. I genitori e gli insegnanti sono modelli importantissimi per il bambino; egli ne imita i gesti, le parole, gli atteggiamenti, le posture. E ne acquisisce la mentalità, le idee, le abitudini, le convenzioni.

19 Per il bambino i genitori e i maestri sono onnipotenti e onniscienti; sono i detentori dei segreti della vita. Egli è affascinato da tutto quello che loro possono insegnargli, li ama e crede in loro fiduciosamente. Il comportamento dei genitori è un programma di vita: il bambino lo segue fedelmente finchè non sarà cognitivamente e psicologicamente maturo per decidere da solo che cosa scegliere per sé. Le spiegazioni e i chiarimenti forniti dagli adulti importanti e stimati valgono più di qualunque fonte di informazione

20 Alcune indicazioni Teniamo spenta la televisione il più possibile; selezioniamo con cura i programmi da vedere; stabiliamo regole sull’uso della tivù. Ritardiamo l’uso del pc e dei cellulari da parte dei nostri bambini. Guardiamo la tele insieme con i bambini e aiutiamoli a pensare su quanto viene loro proposto favorendo così il loro spirito critico. Rendiamoci consapevoli del potere della pubblicità in tivù: rifiutiamo la manipolazione. Regolamentiamo l’uso dei videogiochi riducendone il tempo di utilizzo ad un’ora al giorno. Creiamo le occasioni per trascorrere del tempo con i nostri figli facendo cose piacevoli con loro. Leggiamo favole e racconti ai bambini, la sera, prima di dormire.

21 Regaliamo e regaliamoci libri, dvd di capolavori del cinema, cd di buona musica da ascoltare in casa. Creiamo situazioni di aggregazione fra bambini, invitiamo i compagni di scuola e i cuginetti, i vicini di casa. Stiamo a contatto con la natura il più possibile. Leggiamo, partecipiamo ad eventi culturali. Troviamo il coraggio di essere diversi dalla massa: i nostri figli ci guardano... Invitiamo a casa amici e parenti e usciamo in compagnia. Rincorriamo i nostri sogni e cerchiamo la felicità ogni giorno.

22 Insieme possiamo fare di più
Chiediamo alle Istituzioni di proteggere i bambini dallo strapotere della tivù (LA PATENTE di Popper). Sabotiamo l’audience dei programmi spazzatura; sabotiamo le aziende che usano pubblicità disoneste. Se tutti insieme smettiamo di guardare certi programmi, questi saranno cancellati dai palinsesti. Ricorriamo al nostro buon senso e al nostro pensiero; informiamoci prima di acquistare dispositivi tecnologici per i nostri figli. La tivù obbedisce al mercato, non al rispetto delle persone. Informiamoci con i tg meno sensazionalisti e meno di parte o sintonizziamoci quando i bambini sono a letto; leggiamo il quotidiano.

23 Chiediamo alla Scuola di programmare corsi di educazione all’immagine e all’utilizzo di internet; chiediamole di appassionare i bambini al sapere dell’umanità; di stimolare il loro gusto artistico, di abituarli al bello! Chiediamo ai Comuni di creare spazi a misura di bambino, di promuovere formazioni e gruppi di aiuto per i genitori, partecipiamo con lo stesso impegno che mettiamo nel seguire i figli nello sport e nella cura del corpo. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori, gli educatori siano i mentori dei bambini, non i loro giudici; li tengano vicini affinchè non si rifugino in una realtà illusoria e ingannevole. Difendiamo l’educazione poiché essa è il fattore più potente di prevenzione di ogni male.

24 GRAZIE Per tutto ciò che farete per proteggere i vostri bambini: essi sono la speranza del mondo!

25 Riferimenti bibliografici: M. Spitzer, DEMENZA DIGITALE, 2012 Karl R
Riferimenti bibliografici: M. Spitzer, DEMENZA DIGITALE, 2012 Karl R. Popper, CATTIVA MAESTRA TELEVISIONE, 1994 John Condry, LADRA DI TEMPO, SERVA INFEDELE, in « Cattiva maestra televisione», 1994 G. Sartori, HOMO VIDENS. TELEVISIONE E POST-PENSIERO, Audiovisivi: «Karl Popper contro la televisione», YOUTUBE, video 1 e 2, a cura di M. Teresa De Vito FILMOGRAFIA: B. Levinson, «Sesso e potere», 1997 P. Weir, «The Truman Show», 1998 C. Columbus, «Mrs. Doubtfire», 1993 dott. Maria Verì


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