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I costi economici e sociali della corruzione

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Presentazione sul tema: "I costi economici e sociali della corruzione"— Transcript della presentazione:

1 I costi economici e sociali della corruzione
Lezione per il corso di Sviluppo e Cooperazione Internazionale A.A I costi economici e sociali della corruzione Gli italiani e la corruzione: “io non c’entro” Cristina Brasili Sabato 8 novembre, ore 17.30, Oratorio di Oliveto Monte Oliveto

2 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre I costi economici e sociali della corruzione Sommario La cifra della corruzione Relazioni e correlazioni tra variabili economiche e corruzione Consapevolezza e comprensione del fenomeno corruttivo in Italia: la contraddizione nei dati Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo Qualche considerazione conclusiva

3 1. La cifra della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 1. La cifra della corruzione Il febbraio scorso la Commissione europea ha pubblicato la prima "Relazione dell'Unione sulla Lotta alla Corruzione“, riportando l'attenzione sul tema. La Relazione evidenzia due questioni: 1) In Italia la corruzione stimata "costa" 60 miliardi di euro; 2) In Europa la stima ammonta a 120 miliardi di euro. Metà della corruzione europea si trova in Italia? Entrambe le cifre in questione dovrebbero essere messe in discussione. per l’Unione Europea la corruzione ammonterebbe a circa l’1% del Pil complessivo mentre per l’Italia arriverebbe a circa il 4% del Pil. Non vi è fondatezza scientifica per la cifra della corruzione presentata, in modo ricorrente, per l’Italia (fornita dalla Corte dei Conti nel 2004 sulla base di un rapporto del Saet). Nonostante questa cifra non abbia fondatezza scientifica, essa viene utilizzata in modo ricorrente dai media e dalla classe politica. Il dato di 60 miliardi di euro l’anno nasce, infatti, da una grossolana stima, figlia di un passaparola: nel 2004 stime mondiali indicavano nel 3-4 per cento del Pil il costo della corruzione, percentuale che, applicata al Pil italiano, generava quella cifra. Chi per primo ha fatto questo calcolo abborracciato ha ottenuto la cifra di 60 miliardi di euro. Un numero che poi viene passato di rapporto in rapporto, ogni volta precisando che è una stima approssimativa, ma continuando nella sua fortunata carriera di unico. Non comparabile, tra l’altro, con il dato europeo di 120 miliardi di euro, dal cui confronto emerge infine il nostro triste primato di detentori della metà del fenomeno comunitario. Questo pasticcio segnala la bassa qualità dell’informazione e la difficoltà di quantificare un fenomeno che, in quanto illegale, per sua natura è di difficile stima. “quantificare il fenomeno e una bassa qualità dell’informazione” come sottolinea Michele Polo in un articolo “Corruzione: come mai l’Italia sta peggio?” (4 febbraio 2014, lavoce.info)

4 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Dati oggettivi o soggettivi? I dati "oggettivi" Il dato di 60 miliardi di euro l’anno nasce da una stima grossolana figlia di un passaparola: nel 2004 stime mondiali indicavano nel 3-4% del Pil il costo della corruzione. Applicando la percentuale al Pil italiano di quell’anno fu generata questa cifra, utilizzata e diffusa da politici, economisti e media. Ciò segnala la bassa qualità dell’informazione e la difficoltà di quantificare un fenomeno che, in quanto illegale, è di difficile stima. Ma la triste verità, su cui è bene impostare una riflessione, sta nel primato italiano, certificato anno per anno da altre, e più solide indagini quali quelle di Transparency International , che ci colloca stabilmente al di fuori della cerchia dei principali partner comunitari e in imbarazzante contiguità con paesi da cui ci vorremmo sentire lontani per costumi, civiltà e grado di sviluppo. Mario Draghi, ora presidente della BCE, in un discorso dell’ormai lontano 2010, lontano non tanto in termini temporali quanto in senso economico e politico, sosteneva, in sintesi, “più onesti più ricchi”: «Quando in un individuo convivono rigore scientifico e senso delle istituzioni, lo sviluppo economico del paese è maggiore» (La Repubblica, 11 marzo). La corruzione: deprime gli investimenti interni (Mauro, 1995); riduce produttività del capitale fisico pubblico (Tanzi e Davoodi, 1997); riduce entrate fiscali (Tanzi e Davoodi, 2002); distorce composizione spesa pubblica; riduce gli Investimenti Diretti Esteri (Wei, 1997); distorce l'allocazione dei talenti; aumenta le disuguaglianze; compromette il rapporto fiduciario cittadino-istituzioni.

5 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 1. I dati oggettivi Il numero di condanne per reati di corruzione e concussione cala drasticamente in Italia. La misura del fenomeno corruttivo è carente, e lo denunciavano già nel 2007 il magistrato Piercamillo Davigo e la docente Grazia Mannozzi, nel volume “La corruzione in Italia. Percezione sociale e controllo penale”. I due autori sostenevano che un confronto tra le statistiche ufficiali italiane e il livello di percezione di corruzione del Paese evidenziava scarsità di dati e impossibilità di comparazioni internazionali robuste relativamente al fenomeno corruzione. Nel 1991 il tasso di condanne in Italia era bassissimo, 0,1 secondo l’Istat, addirittura più contenuto che in Finlandia, 0,15, (nel 1996). Mentre l’elevato livello di percezione di corruzione in Italia e minimo, quello finlandese, evidenziano un elevato valore della “cifra nera” della corruzione, non colta dalle statistiche ufficiali (Davigo, Mannozzi, 2007). Spazzata via la corruzione? Dai rapporti del GRECO (Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione) e dell’OCSE si evince che, per quanto il quadro penale sia presente nel suo insieme, le carenze esistenti contribuiscono alla percezione di un clima di quasi impunità e ostacolano l’efficacia dell’azione penale e l’accertamento nel merito dei casi di corruzione. Il dato è in contraddizione con tutti gli indicatori soggettivi che percepiscono l’Italia come un Paese sistematicamente corrotto mentre la riduzione delle condanne è dato dall’effetto congiunto degli ultimi interventi legislativi sulla depenalizzazione del falso in bilancio e sui tempi di prescrizione e le ridotte possibilità di scoprire i reati. Fonte: La corruzione in Italia: cause, dimensioni, effetti, di Alberto Vannucci, in La legge anticorruzione. Prevenzione e repressione della corruzione, B.G. Mattarella e M. Pellissero (a cura di), Giappichelli Editore, Torino, 2013.

6 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 1. I dati oggettivi Indicatore di attività economica nazionale ed emersione di eventi corruttivi. Marzo Giugno 2014 Gli autori non affermano che nei periodi di crisi vi sia un aumento degli episodi corruttivi, bensì che questi emergano più frequentemente. Poiché la crisi causa una contrazione della spesa pubblica, a seguito della riduzione della torta, aumentano le frizioni e i contrasti per accaparrarsi la fetta più grande. In tale situazione, le difficoltà a mettere tutti d'accordo espongono maggiormente i protagonisti delle attività corruttive a delazioni e denunce che, in ultima analisi, rendono più facile per magistratura e media far emergere i reati di criminalità economica. Il ciclo economico, in sostanza, influisce sia sull'avvio e sul percorso delle indagini sia sulla possibilità di portarli all'attenzione dell'opinione pubblica, ma non sulla quantità dei reati di corruzione. Com'è la situazione oggi, vent'anni dopo Tangentopoli? Con una crisi economica contraddistinta da tassi di variazione del Pil in caduta libera nel 2009, da una breve e contenuta ripresa da metà 2010 e nel 2011, e infine da una nuova e tuttora in corso fase di recessione, l'emersione della corruzione non è oggi dissimile da quella degli anni di Tangentopoli. Mettendo in relazione, infatti, il ciclo di attività economica con l'emersione di reati di corruzione (sono riportati solo i più "rilevanti"), si osserva come il periodo che va dal 2008 a oggi è costellato dall'evidenza di eventi corruttivi (Fig.1, pagina successiva). Ciò che maggiormente preoccupa, scrivono Michele Polo e Alberto Vannucci (2014), è "l'eterno ritorno dell'uguale": i protagonisti delle vicende odierne, infatti, sono gli stessi (Gianstefano Frigerio, Primo Greganti, Enrico Maltauro) già conosciuti vent'anni fa con le inchieste di Mani pulite. Fonte: RegiosS Cycles & Trends e siti web (grand corruption)

7 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre I dati "soggettivi" Classifica internazionale CPI 2013 Classifica europea CPI 2013 L’Indice di Percezione della Corruzione di Transparency International è un indice che determina la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi nel mondo, attribuendo a ciascuna Nazione un voto che varia da 0 (massima corruzione) a 100 (assenza di corruzione) (dal 2012, prima da 0 a 10). Si tratta di un indice composito, ottenuto sulla base di varie interviste/ricerche somministrate ad esperti del mondo degli affari e a istituzioni. L’Italia evidenzia un punteggio pari a "43, si trova al 69esimo posto, su 177 Paesi, pari merito al Kuwait e alla Romania; In posizione migliore dell’Italia e con punteggi superiori: Portogallo, 62; Polonia, 60; Spagna, 59; Corea del Sud, 55; Ungheria, 54; Ruanda, 53; Svettano Danimarca e Nuova Zelanda al primo posto con un punteggio di 91, Finlandia e Svezia al secondo, con 89. Unici paesi europei dopo di noi la Grecia, 41, e la Bulgaria, 40

8 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Dati oggettivi o soggettivi? I dati "soggettivi" Anche per quel che riguarda il fenomeno corruttivo l’Italia presenta enormi differenze a livello regionale. L’Indicatore di Qualità Istituzionale regionale (proposto dal Quality of Government Institute di Göteborg) evidenzia che le regioni italiane si distribuiscono lungo tutta la gamma di valori che l'indice può assumere. Lo studio sulla qualità della governance, commissionato e pubblicato dalla Commissione europea a dicembre 2010, e che esamina le questioni di governance in un’ottica regionale, classifica l’Italia tra gli Stati membri che presentano i maggiori scarti subregionali: in altri termini, la qualità della governance in Italia è molto al di sopra della media dell’UE in alcune regioni e molto al di sotto in altre. Questi dati sono confermati dall’indice di qualità della governance europea del 2013, che prende in considerazione un numero crescente di paesi, regioni e rispondenti europei: ) L’Indice di qualità istituzionale regionale viene realizzato partendo dai dati pubblicati dalla Banca Mondiale sulla governance. Partendo da questi dati gli studiosi del Quality of Government Institute (QoG Institute) di Goteborg, adottando la definizione di qualità istituzionale intesa come imparzialità e seguendo la teoria di Rothstein e Teorell, hanno proposto una misura di qualità istituzionale a livello nazionale e regionale per l’Europa. Quattro dei sei indicatori utilizzati dalla WB, infatti, possono essere utilizzati per misurare la qualità delle istituzioni intese come imparziali, efficienti, non corrotte, qui basti sapere che la dimensione regionale è stata colta grazie a delle interviste realizzate nelle regioni europee che si sono concentrate sulla qualità, imparzialità ed assenza di corruzione in tre servizi pubblici generalmente di competenza regionale: istruzione, assistenza sanitaria e applicazione della legge.

9 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre European Quality of Government Index, 2009 Dal cartogramma, relativo alla qualità istituzionale regionale nel 2009, si nota come l’Europa sia letteralmente divisa in almeno 2 parti: l’Europa del Nord si contraddistingue per elevati valori di QoG, la fascia mediterranea per valori molto bassi. Tra il 2009 e il 2013, quindi, la qualità istituzionale non è cambiata di molto, nemmeno all’interno dell’Italia. Fonte: Charron, Lapuente, Dijkstra (2012)

10 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre European Quality of Government Index, 2009 Bolzano Lo studio sulla qualità della governance, commissionato e pubblicato dalla Commissione europea a dicembre 2010, e che esamina le questioni di governance in un’ottica regionale, classifica l’Italia tra gli Stati membri che presentano i maggiori scarti subregionali: in altri termini, la qualità della governance in Italia è molto al di sopra della media dell’UE in alcune regioni e molto al di sotto in altre. Questi dati sono confermati dall’indice di qualità della governance europea del 2013, che prende in considerazione un numero crescente di paesi, regioni e rispondenti europei: ) L’Indice di qualità istituzionale regionale viene realizzato partendo dai dati pubblicati dalla Banca Mondiale sulla governance. Partendo da questi dati gli studiosi del Quality of Government Institute (QoG Institute) di Goteborg, adottando la definizione di qualità istituzionale intesa come imparzialità e seguendo la teoria di Rothstein e Teorell, sono riusciti a misurare, in Europa, la qualità istituzionale sia a livello nazionale che a livello regionale. Quattro dei sei indicatori utilizzati dalla WB, infatti, possono essere utilizzati per misurare la qualità delle istituzioni intese come imparziali, efficienti, non corrotte., qui basti sapere che la dimensione regionale è stata colta grazie a delle interviste realizzate nelle regioni europee che si sono concentrate sulla qualità, imparzialità ed assenza di corruzione in tre servizi pubblici generalmente di competenza regionale: istruzione, assistenza sanitaria e applicazione della legge. Campania Fonte: eleborazioni su dati Quality of Government Institute

11 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 2. Relazioni e correlazioni tra variabili economiche e sociali e il fenomeno corruttivo Risulta molto complesso quantificare la portata economica della corruzione. Meno difficile è individuare quali siano i “costi” della corruzione in termini di impatto su variabili economiche e sociali

12 Corruzione e investimenti
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e investimenti Riprendiamo il discorso degli effetti della corruzione sulla vita economica e sociale sulla base degli indici di percezione Alan Heston, Robert Summers and Bettina Aten, Penn World Table Version 7.1, Center for International Comparisons of Production, Income and Prices at the University of Pennsylvania, July 2012. Corruzione deprime gli investimenti totali (Mauro, 1995). Ma l'effetto è diverso tra investimenti pubblici e privati. Nel primo caso, corruzione aumenta investimenti ma diminuisce qualità e produttività. Gli investimenti sono finalizzati non al benessere sociale (meno sanità, meno istruzione) ma all'estrazione di guadagni privati per agenti coinvolti (difesa, grandi infrastrutture --> white elephant - opere sbagliate nei luoghi giusti - e cattedrali nel deserto - opere giuste nei luoghi sbagliati). Effetti depressivi totali sugli investimenti privati. Spese per cacciabombardieri e tagli all’istruzione Fonte: elaborazione su dati World Bank e Penn World Table (University of Pennsylvania). Anno 2008, 182 paesi

13 Corruzione e business environment
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e business environment Doing Business sub-components: - Avviare un’impresa - Permessi di costruzione - Ottenere le forniture - Registrazione delle proprietà - Ottenere credito - Proteggere investitori - Pagare le tasse - Commercio estero - Rispetto dei contratti - Risoluzione delle controversie Fonte: elaborazione su dati WGI e World Bank. Anno 2009, 169 paesi

14 Corruzione e spesa pubblica per sanità
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e spesa pubblica per sanità Fonte: elaborazione su dati WGI e WDI, 188 paesi

15 Corruzione e istruzione
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e istruzione Errata allocazione dei talenti: sbilanciamento nella scelta delle università a favore delle materie giuridico-letterarie a scapito di quelle più scientifico-tecnologiche, quelle considerate più produttive. Fonte: elaborazione su dati WGI e UNESCO. Anno 2011, 187 paesi

16 Corruzione e gender gap
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e gender gap Il Gender Inequality Index è combina indicatori di performance di tre dimensioni: salute riproduttiva (tasso di mortalità materna e tasso di fertilità tra le adolescenti), empowerment (accesso alla rappresentanza parlamentare e percentuale di titoli di studio secondari o superiori) e partecipazione al mercato del lavoro. L'indice varia da 0 (nessuna disuguaglianza tra uomini e donne), a 1 (disuguaglianza massima) e può essere interpretato come una misura della perdita di potenziale sviluppo umano causata dalle discriminazioni di genere. Fonte: elaborazione su dati WGI e UNDP, Human Development Report, per 148 paesi

17 Corruzione e mobilità sociale
2. Effetti economici e sociali della corruzione Corruzione e mobilità sociale I paesi in cui la mobilità sociale è più bassa sono caratterizzati da livelli più alti di corruzione. L’indice di elasticità dei guadagni intergenerazionali elaborato da Corak (2012) mostra che nei paesi più corrotti il reddito dei figli è determinato in larga misura dal reddito dei padri, anziché dal talento e dall’impegno individuale: in Perù, il paese meno equo secondo quest’indice, se un individuo ricco guadagna il doppio (il 100%) di un altro, anche il figlio del primo riceverà un reddito superiore, in media, del 67% del reddito percepito dal figlio del secondo. In Italia, la differenza unitaria di reddito tra due individui si riflette in un 50% di differenza nel reddito dei loro figli. Questa percentuale, negli Stati Uniti, è pari al 47%, ben distante dal 15% registrato in Danimarca, il paese dalla mobilità sociale più elevata, secondo questo indicatore. Questo grafico, per quanto costruito su un campione ridotto di paesi, certifica inequivocabilmente l’effetto negativo sulla disuguaglianza esercitato dalla corruzione, che come abbiamo visto comporta una forte riduzione e un peggioramento dell'intervento statale in sanità e istruzione, i settori pubblici più importanti per la riduzione delle disparità. La corruzione penalizza così principalmente coloro che per scarsità di risorse economiche non riescono ad accedere alle cure sanitarie, non possono frequentare le scuole più adatte alle proprie capacità o sono costretti ad interrompere precocemente gli studi. Note: dati Corak (2012), World Development Indicators e Worldwide Governance Indicators, World Bank.

18 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 3. Consapevolezza e comprensione del fenomeno corruttivo in Italia: la contraddizione nei dati Il “Foglio per l’Italia” (Rapporto anticorruzione UE, 2014), evidenzia che il 97% degli italiani, contro una media dell’Unione europea del 76%, ritiene che la corruzione sia molto diffusa e solo la Grecia ha un valore più elevato, 99%. La relazione, presentata dalla Commissaria agli affari interni Cecilia Malmström, è accompagnata da una nuova edizione speciale dell'indagine Eurobarometer sulle percezioni, le attitudini e le esperienze dirette dei cittadini europei nei confronti della corruzione. Forse perché maggiormente rivolta agli addetti ai lavori, quest'indagine non ha ricevuto molta attenzione, ma i dati in essa contenuti rivelano una serie di forti contraddizioni nel rapporto tra i cittadini italiani e la corruzione. L'analisi che presentiamo si concentra su alcune di queste questioni, cruciali per la corretta comprensione del fenomeno.

19 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre LE OPINIONI DEGLI ITALIANI Nel 2007 la corruzione era ritenuta un problema nazionale per 84 italiani su 100, oggi lo ritiene il 97%; Il 93% degli italiani ritiene corrotte le istituzioni politiche nazionali, contro una media europea dell’80%. Le istituzioni regionali e locali sarebbero corrotte secondo il 92% degli italiani, contro il 77% degli europei; Meno negative le opinioni sulle istituzioni europee, dove vi è corruzione secondo il 75% degli intervistati. Gli italiani vedono un paese oggi più corrotto che mai: se nel 2007 la corruzione era ritenuta un problema nazionale per 84 italiani su 100, oggi quest'opinione è pressoché unanime (97%). Ed è altrettanto unanime la percezione che le istituzioni politiche siano corrotte, sia a livello nazionale (93%, contro una media europea dell’80%) sia regionale e locale (92%, contro il 77% valore medio europeo), mentre sono meno negative quelle sulle istituzioni europee (dove vi è corruzione secondo il 75% degli intervistati). REPORT FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT -EU ANTI-CORRUPTION REPORT - 3/02/2014

20 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre LA CONTRADDIZIONE La percezione della corruzione nel nostro paese è sempre più forte. Il 74% degli italiani, oggi, ritiene che la corruzione sia aumentata negli ultimi tre anni. MA solo il 2% degli italiani dichiara di aver avuto una richiesta di pagamento di una tangente, rispetto a una media europea del 4%. Nel 2011 questa percentuale era pari al 13% e nel 2009 al 17%. (Global Corruption Barometer di Transparency International ). Contrariamente alle percezioni di maggiore diffusione, allora, la corruzione sta diminuendo? Anche secondo il Global Corruption Barometer di Transparency International un indice che presenta molte sovrapposizioni con l’indagine Eurobarometer, la quota di italiani che hanno pagato una tangente si riduce dal 13% del 2011 al 5% del Contrariamente alle percezioni di maggiore diffusione, allora, la corruzione sta diminuendo? Non è facile risolvere questa contraddizione. È probabilmente vero che, come rilevato nella "Relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione", anche in Italia, così come nell’intera area europea ad eccezione di alcuni stati dell'est, si sta smorzando la petty corruption, la cui estensione e gravità appaiono più secondarie rispetto alla grand corruption. È peraltro probabile che la crisi economica abbia ridotto le opportunità per questo tipo di corruzione: i dati ISTAT mostrano un leggero trend negativo nella frequenza dei rapporti tra i cittadini italiani e gli sportelli della P.A. dal 2010 ad oggi (Tabella 1).

21 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre L’analisi dei dati sulle risposte negative e sulle non risposte evidenzia una rilevante relazione negativa (correlazione pari a -0.58) con l’indice di corruzione percepita di Transparency International In ogni caso, pur ammettendo questa possibilità, desta stupore il fatto che il 28% degli italiani, negli ultimi 12 mesi, dichiari di non aver avuto alcun contatto con le istituzioni, soprattutto in ragione dell’ampio spettro di relazioni preso in esame da Eurobarometer (che comprende, oltre ai funzionari pubblici, anche compagnie private e banche) e dell’elevato red tape con il quale, secondo i più comuni indici di qualità istituzionale, sono costretti a fronteggiarsi cittadini ed agenti economici italiani. Viene il sospetto che qualcuno non la racconti giusta. L’analisi dei dati sulle risposte negative e sulle non risposte evidenzia una rilevante relazione (correlazione pari a -0.58) con l’indice di corruzione percepita di Transparency International: più un paese è corrotto, più le persone tendono a negare o a “dimenticare” i propri rapporti con le istituzioni, o a rifiutarsi di parlarne (questo controllo non può essere condotto sui dati del Global Corruption Barometer, perché sono fornite solo le risposte positive). Cittadini italiani che hanno dichiarato di non aver avuto alcun contatto con le istituzioni

22 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Opinioni riguardanti l’affermazione “Se lei volesse qualcosa da un membro della Pa, quanto riterrebbe accettabile ricorrere a questi comportamenti?” La comprensione di queste dinamiche richiede un approfondimento nella complessa natura del fenomeno corruttivo, che attiene alla morale individuale e ha una dimensione strategica e sociale. A tal scopo, le domande sulle attitudini alla corruzione permettono di svolgere alcune considerazioni. Osservando i dati, sembrerebbe che gli italiani siano fortemente intolleranti nei confronti della corruzione. Dal grafico emerge come questi tre comportamenti «tipici» della petty corruption sono ritenuti accettabili da una minima parte della popolazione, con una media inferiore a quella europea. Solo l'11% degli intervistati ritiene accettabile dare denaro a un membro della Pubblica amministrazione per ottenere qualcosa (media UE 16%). Il 20% ritiene accettabile fare un regalo (media UE 23%) e il 25% (media UE 26%) ritiene accettabile fare un favore.

23 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre In una scala da 0 a 100, dove a valori più elevati corrisponde una maggiore intolleranza, l'Italia ottiene un punteggio pari a 69 (contro una media europea di 64) risultando più intransigente persino di paesi a bassa corruzione come Danimarca, Inghilterra e Olanda. Da questi dati emerge un quadro di forte intolleranza da parte degli italiani nei confronti della corruzione: in una scala da 0 a 100, dove a valori più elevati corrisponde una maggiore intolleranza, l'Italia ottiene un punteggio pari a 69 (contro una media europea di 64) risultando più intransigente persino di paesi a bassa corruzione come Danimarca, Inghilterra e Olanda. Ciononostante, le dimensioni della corruzione in Italia sfuggono ormai a qualsiasi controllo: con una pervasività quasi totale, essa limita il godimento dei diritti fondamentali (il 44% degli intervistati, con una crescita esponenziale negli ultimi anni, pensa che la sanità italiana sia affetta da corruzione) ed è entrata a far parte della business culture (secondo l'89% degli intervistati). Ciò che emerge, quindi, è un quadro all’interno del quale gli italiani percepiscono il proprio paese come estremamente corrotto ma, allo stesso tempo, i cittadini non sono direttamente coinvolti nel fenomeno corruttivo. Solo al 2% è stato richiesto il pagamento di una tangente, i comportamenti tipicamente corruttivi non sono tollerati dalla popolazione. La corruzione sembrerebbe essere un qualcosa che caratterizza la vita politica e socio-economica del paese ma che non ha né diretti responsabili né delle «vittime» ben definite.

24 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Opinioni riguardanti l’affermazione “Lei è personalmente colpito dalla corruzione nella vita quotidiana”. Italia, cerchio interno dati 2011, cerchio esterno dati 2013 Sebbene il 97% degli intervistati ritenga la corruzione un problema fondamentale per l'Italia, solo meno della metà (42%) pensa di esserne personalmente colpito nella vita quotidiana Ciò viene dimostrato da questo grafico. Sebbene il 97% degli intervistati ritenga la corruzione un problema fondamentale per l'Italia, solo meno della metà (42%) pensa di esserne personalmente colpito nella vita quotidiana Il carattere sistemico ha conseguenze molto profonde per l'accettazione e la diffusione delle pratiche corruttive, perché offusca la distinzione tra i comportamenti che costituiscono atti di corruzione e quelli che non lo sono; e quand'anche fossero riconoscibili e sinceramente contestati sul piano etico, la mancanza di incentivi al comportamento onesto, in un contesto di tale pervasività, rende la corruzione una conseguenza inevitabile. Detto in altre parole, oltre a quelli che lanciano il sasso e nascondono la mano, vi sono anche quelli che non vorrebbero e tuttavia, cedendo al così fan tutti, scelgono, più o meno forzatamente, di adeguarsi. È una sorta di trappola della corruzione, un circolo vizioso da cui sembra impossibile uscire, le cui conseguenze non sono adeguatamente avvertite dai cittadini. Fonte: elaborazione su dati Special Eurobarometer 397

25 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Questa la grande contraddizione che emerge dai dati di Eurobarometer: la corruzione è presente nel Paese ma è percepita come distante dai singoli cittadini. E allora cosa fare? “Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo”. Progetto realizzato nel 2012 da un gruppo di docenti e dottorandi dell’Università di Bologna nell’ambito dell’iniziativa “I ricercatori parlano alla città”, ha “trasformato” la ricerca sulla corruzione in un gioco di ruolo proposto a studenti di alcuni istituti superiori bolognesi.

26 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 3. Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo Febbraio 2013 In collaborazione con Libera Bologna vengono svolte due sessioni di “Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo” all’Istituto Pacinotti di Bologna. Quali azioni ancora? Premialità delle situazioni virtuose Reclutamento dei pubblici funzionari secondo regole trasparenti e meritocratiche Universalità dei programmi di welfare E anche Giochi di ruolo e diffusione della cultura del controllo e informazione sui costi sociali ed economici della criminalità

27 Le caratteristiche del gioco
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Le caratteristiche del gioco Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo è un gioco di ruolo ambientato in una città immaginaria, Corruttopoly, dove si fronteggiano una minoranza informata di persone “corrotte” e una maggioranza disinformata di cittadini “onesti”. L’obiettivo degli onesti è scovare i corruttori ed “eliminarli” uno per uno, l’obiettivo dei corrotti è “eliminare” dal gioco gli onesti senza farsi scoprire.

28 I costi economici e sociali della corruzione Gli obiettivi del gioco
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Gli obiettivi del gioco Promuovere la cultura della legalità e lo sviluppo della coscienza civile e della cittadinanza responsabile attraverso:  la comprensione dei costi economici e sociali della corruzione e dell’illegalità e dell’importanza di un sano ambiente socio-economico improntato all’etica pubblica e al rispetto delle regole;  la comprensione dei principali strumenti economici e giuridici di contrasto all’illegalità; il riconoscimento dell’importanza degli strumenti di prevenzione sociale tra cui, in particolare, una cittadinanza attiva e partecipata;

29 I costi economici e sociali della corruzione
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Perché un gioco? I giocatori, vestendo i panni di figure-chiave del crimine (corruttore, intermediario, ecc.) o della legalità (magistrato, giornalista, ecc.), hanno la possibilità di comprendere le dinamiche attraverso cui l’illegalità si genera e si diffonde in una società e di conoscere i principali e più efficaci mezzi di prevenzione e di contrasto della corruzione.

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Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre (grafica del gioco a cura di Fabio Sera)

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Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Elementi chiave (1) Le storie Perché il camionista di Corruttopoly ha perso la vista e non può più lavorare? Perché un brillante studente non riesce ad intraprendere la carriera universitaria che desidera? Perché la squadra di mini-volley non può più partecipare al campionato? Le storie raccontate nel corso del gioco sono ispirate a episodi di corruzione realmente avvenuti. I giocatori comprenderanno la capillarità e gli effetti devastanti della corruzione in tutti gli ambiti della società, dalle attività economiche più complesse e sofisticate fino alla privazione dei diritti fondamentali di ogni cittadino. Quando un giocatore viene eliminato dai corruttori, il Master racconta la storia di corruzione associata al personaggio. L’obiettivo delle storie è duplice: da una parte diffondere la conoscenza di storie grandi o piccole di corruzione realmente avvenute o verosimili, dall’altra far comprendere ai giocatori che tutti, indipendentemente dalla professione, dalla classe sociale, dall’età, ecc… siamo potenziali vittime della corruzione.

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Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Elementi chiave (2) Il Tabellone Il tabellone del gioco è composto, oltre che dal profilo della città e dalle carte, dal Termometro della legalità: l’indicatore che rappresenta il livello di legalità della città di Corruttopoly. Il termometro della legalità ha la stessa scala del noto Corruption Perceptions Index di Transparency International. Le variazioni del termometro determinano l’entrata in vigore di strumenti legislativi anti-corruzione (es. Piano Speciale Anti-Corruzione, Istituzione agenti provocatori) o pro-corruzione (Legge contro la libertà di stampa e Legge per il dimezzamento dei tempi di prescrizione), che agiscono sui poteri speciali di cui sono dotati i giocatori, favorendo l’una o l’altra fazione. Il termometro della legalità rappresenta il tabellone segnapunti del gioco. Viene aggiornato all’eliminazione dei giocatori. Se verranno eliminati i corruttori o i loro fiancheggiatori il punteggio aumenterà (permettendo l’entrata in vigore di leggi anti-corruzione), se invece verranno eliminati cittadini o altri personaggi chiave per la lotta alla corruzione il punteggio diminuirà (permettendo l’entrata in vigore di leggi pro-corruzione)

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Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Elementi chiave (3) L’Assemblea Ogni giorno, tutti i giocatori prendono parte all’Assemblea della città, durante la quale tutti hanno diritto di parola e tutti concorrono all’individuazione dei sospetti. L’esercizio di una cittadinanza attiva come mezzo di contrasto alla diffusione della corruzione.

34 4. Qualche considerazione conclusiva (1)
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 4. Qualche considerazione conclusiva (1) La contraddizione La corruzione è presente nel Paese è percepita come rilevante ma, allo stesso tempo, distante dai singoli cittadini. E’ un male che investe tutte le sue istituzioni, ma si situa al di fuori della portata del singolo e della sua quotidianità. È una trappola della corruzione, un circolo vizioso da cui sembra impossibile uscire. È questa l’altra grande contraddizione che emerge dai dati di Eurobarometer: la corruzione è presente nel paese ma è percepita come distante dai singoli cittadini; è un male che investe tutte le sue istituzioni, ma si situa al di fuori della portata del singolo e della sua quotidianità. In questo senso, allora, i dati evidenziano che la consapevolezza e la comprensione del fenomeno corruttivo da parte dei cittadini sono parziali se non addirittura fuorvianti, e ci segnalano l’esigenza di procedere al più presto a una sorta di “alfabetizzazione alla corruzione”. Un forte dibattito è giustamente scaturito intorno alla cifra, eclatante, della portata della corruzione. (3) Parallelamente alla necessità di rilevazioni più precise – che comincino per esempio dal potenziamento delle statistiche giudiziarie e delle indagini di vittimizzazione, da indagini campionarie sugli appalti pubblici e dall’attribuzione alla Corte dei conti di poteri ispettivi sui soggetti che spendono denaro pubblico – vi è però anche il bisogno di accrescere la conoscenza sul fenomeno corruttivo: capire cos’è, come si manifesta nella vita di tutti i giorni e quali gravose conseguenze comporti per tutti i cittadini.

35 4. Qualche considerazione conclusiva (2)
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 4. Qualche considerazione conclusiva (2) Quali azioni mettere in atto? Quantificare il fenomeno è necessario… Da un lato rilevazioni più precise, che partano dal potenziamento delle statistiche giudiziarie, che istituiscano indagini di vittimizzazione, indagini campionarie sugli appalti pubblici e che attribuiscano alla Corte dei Conti poteri ispettivi sui soggetti che spendono denaro pubblico.

36 4. Qualche considerazione conclusiva – 3 Quali azioni mettere in atto?
Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre 4. Qualche considerazione conclusiva – 3 Quali azioni mettere in atto? “alfabetizzazione alla legalità”…. …e dall’altro accrescere la conoscenza sul fenomeno corruttivo: capire cos’è, come si manifesta nella vita di tutti i giorni e quali gravose conseguenze comporti per tutti i cittadini. Partendo dal basso, dai giovani come nel “gioco di ruolo” e spendendo in tutte le occasioni possibili il concetto di “legalità” come valore fondante. vi è però anche il bisogno di accrescere la conoscenza sul fenomeno corruttivo: capire cos’è, come si manifesta nella vita di tutti i giorni e quali gravose conseguenze comporti per tutti i cittadini.

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Custos, quid noctis? I costi economici e sociali della corruzione di Cristina Brasili – Oratorio di Oliveto, Sabato 8 novembre Da studiare: -Valentina Aiello, Cristina Brasili e Pierre Maurice Reverberi Gli italiani e la corruzione: io non c’entro- lavoce.info (11/03/2014) - Quanto pesa la corruzione sul debito pubblico Alfredo Del Monte -Polo M., Vannucci A., "I gattopardi delle mazzette", lavoce.info, 20 maggio 2014 -Brasili C., "I numeri della corruzione", ERE - Socialmente, (12), 2012 -Commissione europea, "Relazione dell'Unione europea sulla lotta alla corruzione", 3 Febbraio 2014 Da consultare: (progetto a cura di Brasili C., Aiello V., Fanti J., Reverberi P.M.)


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