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Testi di parole e immagini tesi di biologia estetica economia

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Presentazione sul tema: "Testi di parole e immagini tesi di biologia estetica economia"— Transcript della presentazione:

1 Testi di parole e immagini tesi di biologia estetica economia

2 L’importanza del confronto con le neuroscienze La complessità è già nella struttura del cervello
Alla nascita il cervello pesa già gr , a due anni supera il chilo; il suo sviluppo richiede anche la stimolazione cervello – cervello: la rete è nello sguardo, attivo sin dal 2° e 3° trimestre di vita. Ciò perché nelle aree orbitali prefrontali c’è il collegamento al giro cingolato che connette il sistema cerebrale con la mediazione del Limbo, confine tra le parti inferiori del cervello, le più antiche, e quelle nuove (filologeneticamente ed ontogeneticamente) della corteccia cerebrale. Corteccia angolare orbitale frontale e corteccia angolare anteriore collaborano nella definizione degli stimoli – una ulteriore rete, collegata dalle sinapsi. Il sistema limbico non solo nella sua capacità di mediazione sovrintende ai meccanismi di soddisfazione e di inibizione, ma governa le espressioni facciali, modula gli affetti e la comunicazione non verbale, compresi i processi inconsci, donde il suo influsso sullo sguardo; è l’attività dell’emisfero destro che domina i primi due anni di vita e tutta la fase prelinguistica perché è molto precoce ed ha inizialmente volume maggiore del sinistro - che si sviluppa in ritardo col procedere del linguaggio e della coscienza. Lo scambio di sguardi crea così un piano visivo auditivo somatico gestuale – come fosse una sorta di proto conversazione, di consapevolezza intrapersonale sostenuta anche chimicamente dal corpo, si riscontra infatti la produzione di oppioidi endogeni, un incentivo all’attività mentale. Perciò lo sguardo determina i legami di appartenenza e consente il Rispecchiamento, l’interazione affettiva sul piano psicologico e fisiologico. Lezioni del prof. Ammanniti dell’Università La Sapienza di Roma

3 Cervello rettile – l’antico nel nuovo
La rete collegata dalle sinapsi così consente il funzionamento del cervello nel suo lavoro ordinario. L’amigdala è il centro dell’integrazione dei processi neurologici superiori come le emozioni e i sistemi della memoria emozionale: compara gli stimoli, elabora il rapporto di relazione tra sensazione, emozione, azione di lotta o fuga tra le varie attività cerebrali. La reazione di lotta e fuga ad esempio continua ad obbedire a meccanismi ereditati, cui l‘amigdala reagisce con flussi ormonali e processi di risposta automatica, come fosse una sorta di pilota automatico della vita quotidiana che entra in campo al pericolo; perciò il cervelletto viene detto anche cervello rettile in quanto conserva la sua struttura, la memoria che risponde al pericolo e impone la fuga, la lotta, la difesa. Il nome di cervello rettile indica la sua consistenza non sviluppata e trasformata ma collegata in rete per riuscire alla mediazione. Altrettanto accade con la memoria, che accompagna a quella emozionale quella cosciente attraverso l’attività dei centri superiori corticali, che non sono automatici perché si collegano sia alle aree orbitali che al sistema limbico ed all’ippocampo (l’archivio mnemonico, la memoria esplicita che rievoca e trasmette). Perciò nel caso di trauma attivo inabilitante il cervello, la cura segue anche la via di attivare processi consapevoli con stimoli mentali e fisici, anche se apparentemente non generano risposta; se integrandoli con le altre esperienze si riesce a collegare il trauma a livello conscio, si ha la possibilità di operare su tutti i livelli del trauma. La complessità è anche nel cervello dove si dimostra consistente nel legare gli interi più che trasformarli in nuove unità: la semplicità manderebbe perdute molte ricchezze della memoria.

4 La rete non cambia la struttura dei punti ma li collega con una crasi
La formazione della MENTE Giambattista Vico con il suo principio del verum ipsum factum fonda il sapere teorico dell’esperire e delinea una teoria del conoscere che si rispecchia nel pensare delle neuroscienze - Vico è infatti molto noto nel mondo nonostante la difficoltà dei suoi testi (come Giordano Bruno). l’uomo conosce quel che sa costruire con l’azione mentale e pratica (attiva e conoscitiva) – è la verità base del comportamentismo, del costruttivismo e del contestualismo pedagogico Sono molte le forme della mente quindi per sviluppare funzioni che consentano abilità diverse. Conoscerle e farne esperienza è una risorsa dell’educazione. Costruire e ricostruire l’attività della mente è il compito che si prefiggono oggi molte e diverse neuroscienze Elemento comune, che si mostra nell’interazione e costruzione dei saperi, nel sapere capace di diversità, nell’apprendimento come sapere personale e condiviso, nel sistema di significati che fonda previsioni e progetti, è la dimensione di ipotesi, possibile pensiero FUTURO, che caratterizza il conoscere, sempre collegato piuttosto alla tradizione del passato. Elementi di differenza sono i contenuti di tutte le specializzazioni delle neuroscienze, che comprendono l’educazione come le medicine (ivi comprese le analisi computerizzate del cervello e la frenologia), come l’intelligenza artificiale, la psicologia, l’antropologia… Un sapere dinamico che non a caso ha spesso come protagonisti i biologi, come Piaget, Maturana, Varela: formati al pensare organico, al conoscere che è fare, al fare che è conoscere in sviluppo, mai statico nelle scienze e nella storia. (ESEMPIO: la trofallassi delle formiche - Maturana e Varela – vedi la lettura). Ma il fondamento filosofico è in Vico. L’affermazione è rivoluzionaria perché mette fine a quel che s’intende classicamente per conoscenza oggettiva: : l’epistemologo Popper titola così un suo libro per argomentare la differenza. La conoscenza oggettiva oggi si considera fatta anche di linguaggi, saperi, interpretazioni: il puro fatto dei positivisti è un’astrazione anche per gli epistemologi e gli scienziati. L’analisi di questa nuova conoscenza oggettiva parte dalla situazione e dal comportamento, dal quotidiano, le grandi scoperte del ‘900 delle scienze umane. Si indaga il Rapporto corpo mente da interpretare in senso organico, oltre il monismo e il dualismo Rapporto mente mondo da leggere nella nuova conoscenza oggettiva Rapporto mente mente- interazionismo linguistico e simbolico

5 TESI DI LAUREA in BOTANICA SISTEMATICA
Saperi umanistici e saperi scientifici spesso non riescono a collaborare nella scuola. È un problema, che si crea anche all’interno dei gruppi. La didattica sulla base della cultura di oggi, che intende come proprio l’interrelazione sempre più stretta e cosciente abbia dato il miglior risultato, specie nelle ere di rivoluzione scientifica come questa. Perciò la ricerca e le istituzioni dicono alla didattica di badare alla convergenza dei saperi – alla Bildung, come si diceva – ma essa riguardava solo i saperi umanistici, nella pratica didattica. Guardiamo invece come tutte le materie partano dall’immagine con risultati davvero interessanti. Gli esempi sono due progetti di tesi diversi, ma tante tesine possono essere consultate in YOUtube alla voce oscomunina. TESI DI LAUREA in BOTANICA SISTEMATICA Allestimento di un erbario didattico per gli studenti della facoltà di Scienze della Natura Relatore Ch.mo Prof. Vincenzo La Valva Candidato Emanuela Sorrentino Matr.:

6 L’ERBARIO La parola “erbario” indica, nell’accezione moderna del termine, una raccolta di campioni vegetali seccati, pressati e fermati su fogli di carta bianca di misura standard.

7 L’ERBARIO Fino al XV sec. erano definiti erbari i libri manoscritti che trattavano soprattutto di piante medicinali, solitamente corredati ed impreziositi da raffigurazioni talvolta fantasiose.

8 L’ERBARIO I botanici, gradualmente, ini-ziarono ad abbandonare tali trattati iconografici per occuparsi direttamente dello studio delle piante. In particolare, le specie essiccate, offrono i vantaggi di essere utilizzabili in qualsiasi periodo dell’anno e permettono di confrontare contemporaneamente le varie fasi del ciclo biologico e le diverse parti organografiche che, in molte piante sono presenti in momenti diversi. Durante il periodo Rinascimentale, Luca Ghini, professore dei “semplici medicinali” alle Università di Pisa e Bologna, era solito presentare ai suoi studenti delle piante essiccate proprio a scopo didattico, per facilitare il riconoscimento e lo studio dei campioni vegetali.

9 © Istituto e Museo di Storia della Scienza / Eurofoto
L’ERBARIO Solo nel XIX sec., però, l’erbario diventa uno strumento di lavoro indispensabile, in particolare per i botanici sistematici. Proprio in questo secolo nascono le grandi flore nazionali e regionali, e nel 1842 viene creato l’Herbarium Centrale Italicum. Sala dell'erbario centrale del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze nel 1874, in F. Parlatore, "Les collections botaniques du Musée royal de physique et d'histoire naturelle de Florence", Firenze, 1874. © Istituto e Museo di Storia della Scienza / Eurofoto

10 L’ERBARIO Sul finire del secolo vengono pubblicati due erbari didattici nelle città di Firenze e Torino. L’erbario didattico pubblicato a Torino è di Francesco Papa. In questo sono elencate 515 entità, lo scopo dell’Autore era di favorire il riconoscimento delle specie vegetali ai suoi allievi tramite il confronto diretto. L’erbario didattico di Firenze era una collezione ad uso delle scuole secondarie e consta di 205 specie.

11 HERBARIUM NEAPOLITANUM
All’inizio dell’800, a Napoli, venne istituito il Real Orto Botanico (28 Dicembre 1807) ed insieme ad esso nacque un Erbario che poi in tempi più recenti è stato denominato: Herbarium Neapolitanum. Le collezioni in esso contenute sono di notevole interesse storico, perché ci permettono di conoscere gli sviluppi della ricerca floristica e degli studi botanici a Napoli nell’800. La prima collezione conservata nell’Herbarium Neapolitanum è stata realizzata da Michele Tenore, botanico della corte Borbonica, che si prodigò molto per l’istituzione di un Orto Botanico a Napoli, dedicato all’istruzione universitaria.

12 HERBARIUM NEAPOLITANUM
Orto Botanico di Napoli, Calidarium e livello superiore - Incisione di G. Gigante M. Tenore

13 HERBARIUM NEAPOLITANUM
Herbarium Neapolitanum - NAP - exsiccata Raccolte più antiche: 1796, M. Tenore (1780 – 1861) Exsiccata più antichi: 1600, ??? COLLEZIONI Collezione Tenore Collezione Gussone Generale Collezione Gussone Sicilia Collezione Pasquale Collezioni Terracciano Collezione Rigo Collezione Grande Collezione Cavara Collezione Albo Collezione Jatta Collezione De Toni Collezione Rabenhorst Collezione aperta PROVENIENZE DEGLI EXSICCATA Europa Italia (prevalentemente Italia centro meridionale ed isole) Mediterraneo ed Africa settentrionale

14 UTILITA’ ED INTERESSE STORICO SCIENTIFICO APPLICATIVO
DIDATTICO-EDUCATIVO

15 REALIZZAZIONE DI UN ERBARIO SCIENTIFICO
RACCOLTA DEI CAMPIONI ESSICCAZIONE MONTAGGIO SISTEMAZIONE, CATALOGAZIONE E CONSERVAZIONE

16 REALIZZAZIONE DEL DATABASE UTILIZZO DELLE CHIAVI ANALITICHE
MATERIALI E METODI REALIZZAZIONE DEL DATABASE UTILIZZO DELLE CHIAVI ANALITICHE PREPARAZIONE DELLE SCHEDE DIDATTICHE DELLE FAMIGLIE

17 SCHEDA DIDATTICA

18 ELENCO DELLE FAMIGLIE ADIANTACEAE PINACEAE ACERACEAE APOCYNACEAE ARALIACEAE ARISTOLOCHIACEAE ASTERACEAE (COMPOSITAE Tubuliflorae) BORAGINACEAE BRASSICACEAE o CRUCIFERAE CAPPARACEAE CICHORIACEAE (COMPOSITAE Liguliflorae) AMARYLLIDACEAE IRIDACEAE LILIACEAE ORCHIDACEAE

19 LILIACEAE Le Liliaceae sono una famiglia caratterizzata dall’enorme diversità di forme, comprendente circa specie distribuite su tutta la terra, ma in modo particolare nelle regioni temperate e tropicali.

20 Colchicoideae Lilioideae Asparagoideae Dracaenoideae LILIACEAE
Nella concezione classica, le Liliaceae vengono divise in tribù, di queste, le principali sono: Colchicoideae Lilioideae Asparagoideae Dracaenoideae

21 SCHEDE DESCRITTIVE DELLE FAMIGLIE

22 SCHEDE DESCRITTIVE DELLE FAMIGLIE

23 SCHEDE DESCRITTIVE DELLE FAMIGLIE

24 ERBARIO FIGURATO: Liliaceae
Colchicoideae: specie erbacee perenni con bulbi o bulbo-tuberi e caratterizzate da capsule setticide e stili liberi.

25 ERBARIO FIGURATO: Liliaceae
Lilioideae: specie erbacee o legnose (Aloe), con capsule loculicide e stilo unico.

26 ERBARIO FIGURATO: Liliaceae
Asparagoideae: piante erbacee, arborescenti o volubili, con frutto a bacca, fiori dimeri, trimeri o esameri con stilo unico.

27 ERBARIO FIGURATO: Liliaceae
Dracaenoideae: specie arboree longeve e di grandi dimensioni con accrescimento secondario

28 CONCLUSIONI Questo lavoro vuole rappresentare un piccolo “seme” verso la creazione di un Erbario Didattico, che nasce dall’esigenza sempre più avvertita dagli studenti, che seguono il corso e sostengono l’esame di Botanica Sistematica, di avere sempre a disposizione campioni facilmente consultabili. L’Erbario Didattico inoltre, una volta completato, potrebbe essere consultato, dai docenti delle scuole medie e superiori per la costituzione di erbari nel proprio istituto. L’Erbario Didattico può diventare uno strumento fondamentale di divulgazione scientifica per avvicinare sia gli studenti delle scuole medie superiori, sia gli appassionati, verso questa disciplina.

29 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI "FEDERICO II"
FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA Candidata: S. D’Ambrosio Corso di laurea triennale Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali Musei e mostre: la mostra di Sir Lawrence Alma Tadema al Museo Archeologico di Napoli Tutor: prof. C.Gily Corso di Laurea Magistrale Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale e Ambientale La valutazione della qualità museale:L’importanza del personale di contatto Tutor: Prof. S. Consiglio Ed ecco ora l’umanistica, che come si vede già dall’intestazione, è fatta da Stefania D’Ambrosio (cultrice della ricerca ad Estetica ed Educazione all’immagine), che è elaborata in un corso interfacoltà, tra Lettere ed Economia (alla sua formazione). La tesi triennale è stata quindi redatta sulla parte umanistica, quella magistrale sulla parte gestionale del Museo. Già in sé vive la convergenza dei saperi senza ledere la competenza specialistica, che nella scrittura della tesi amplia ovviamente l’argomento trattato dalla presentazione per la discussione.

30 Tema della ricerca Dopo un breve richiamo alla tesi della triennale, sulla mostra di Alma Tadema al Museo Nazionale di Napoli, mi sono interessata alla struttura economica che guida la organizzazione delle mostre, che è la più classica delle didattiche museali, ben consolidata dall’uso. È una didattica, ma anche una rivisitazione di un tema alla luce di problemi nuovi, quindi ha una essenziale funzione di ricerca e promozione dei beni culturali. Perciò mi sono occupata nel lavoro di tesi della magistrale alla valutazione della qualità museale, attraverso il personale di contatto. Le teorie organizzative analizzate evidenziano l’importanza della motivazione del personale sulla qualità del servizio museale. Il lavoro intende verificare in che modo le diverse figure professionali, che costituiscono il personale di contatto di alcuni importanti musei della città di Napoli, sono valutati dai visitatori. Ciò rientra in quel prendersi cura del cliente che può dare molto al museo in termini di governance, della gestione dei sistemi.

31 Lawrence Alma-Tadema (8 gennaio 1836 – 25 giugno 1912) è stato un pittore olandese. Artista dell'epoca del decadentismo è conosciuto per i suoi ritratti di scene di vita nell'antichità (particolarmente quelle ambientate all’epoca pompeiana), sempre caratterizzate da romantico languore e raffinata indolenza, oltre che permeati da ricorrenti motivi floreali.

32 L’ascesa dell’artista
Il primo successo L'educazione dei figli di Clove Il primo successo di Alma-Tadema fu un dipinto esposto ad Anversa nel 1861 dal titolo L'educazione dei figli di Clove, raffigurante i tre figli di Clove e Clotilde mentre si dedicano ad affilare un'ascia sotto gli occhi della madre. L'opera faceva parte di un ciclo dedicato a soggetti merovingi. I primi dipinti sono i più carichi di romanticismo ed intensità emotiva. La prima personale di Alma-Tadema si tenne nel 1882 alla Grosvenor Gallery di Londra.

33 Roma Storia Agrippina Un'udienza da Agrippa
Nacque, nell'accampamento militare dove si trovava il padre Germanico acclamato condottiero diretto discendente del triumviro Marco Antonio e fratello del futuro imperatore Claudio e dalla madre Agrippina Maggiore figlia del console Agrippa e nipote di Augusto. Ebbe dal Senato di Roma il titolo di Augusta, Nel 49 Claudio la sposò. L'assassinio fu peraltro difficile: non bastò far affondare la nave che riportava Agrippina ad Anzio dopo una festa a Baia alla quale era stata invitata dal figlio, e venne tratta in salvo da alcuni pescatori, che la condussero ad una villa nei pressi del lago Lucrino. Da qui fece avvisare Nerone che era sana e salva, ma questi perseverò nel delitto ed inviò alcuni sicari alla villa della madre.

34 Vita quotidiana Le terme
Una delle abitudini legate all'uso delle terme era quella di gettare nell'acqua profumi e vini speziati. per lavarsi, i Romani, usavano la pietra pomice e la cenere di faggio (che portavano l'inaridimento della pelle). Dopo il lavaggio, i fruitori delle terme erano soliti spostarsi nelle sale adibite ai massaggi, che effettuavano con oli profumati e unguenti speciali, come la mirra e l'olio di mandorle. Strigili e spugne

35 Le Terme di Caracalla Le terme Le terme rappresentavano uno dei principali luoghi di ritrovo durante l’antica Roma a partire dal II a c. Le prime terme nacquero in luoghi dove era possibile sfruttare le sorgenti naturali di acque calde o dotate di particolari doti curative. Col tempo, soprattutto in età imperiale, si diffusero anche dentro le città, grazie allo sviluppo di tecniche di riscaldamento delle acque. I focolari diffondevano aria calda dagli ipocausti, gli spazi sottostanti alle pavimentazioni sospese dei vani da riscaldare.

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37 L’architettura Nel circo Il colosseo
Il Colosseo, è il più famoso anfiteatro romano ed è in grado di contenere fino a spettatori. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell‘80 d. C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo. Era usato per gli spettacoli gladiatori e altre manifestazioni pubbliche. Esprime le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale ( linea curva, pianta ellittica e complessità delle costruzioni). Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.

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39 Mitologia La morte di Ippolito Il mito di ippolito
Ippolito, figlio di Teseo re di Atene, è un giovane che si dedica alla caccia e al culto di Artemide. Afrodite, decide di punirlo scatenando in Fedra (matrigna di Ippolito) una passione per il giovane. Fedra si confida con la propria nutrice; quest’ultima rivela il segreto ad Ippolito. La reazione del giovane è offensiva, e Fedra decide di uccidersi, lasciando per vendetta un biglietto in cui accusa Ippolito di averla violentata. Quando Teseo scopre il cadavere della moglie ed il biglietto, invoca Poseidone.La maledizione si compie: Ippolito cade da un carro. Artemide espone a Teseo la verità e i due fanno pace.

40 Gli aspetti della qualità
Affidabilità: la capacità di fornire il servizio in maniera puntuale e precisa. Supporto: aiuto valido al servizio museale offerto. Reattività: customizzare il servizio museale. Competenza: conoscenze e capacità. Rassicurazione: capacità del personale di ispirare fiducia e confidenza. Empatia: attenzione alle esigenze del visitatore museale. Tangibilità: aspetto esteriore. Chiarezza comunicativa: limpida esposizione verbale. Conoscenza lingue: conoscenza lingue di altra nazione.

41 I Musei analizzati Il numero delle interviste totali è 475 ed è distribuito tra 8 musei. Musei Statali N. Visitatori Anno 2009 N. di Interviste Musei Privati Capodimonte 50 Cappella San severo 75 Nazionale Pio Monte della Misericordia 12.000 Madre San Gennaro San Martino San Lorenzo Maggiore 10.000

42 I Profili Professionali Analizzati:
Guida Turistica. Sorveglianza di sala. Biglietteria. Bookshop.

43 Questionario di intervista
Ha svolto il suo compito in maniera puntuale e accurata. Ha fornito un aiuto valido alla visita museale. È stato tempestivo e veloce nell’esaudire le sue richieste. Si è dimostrato competente nel proprio lavoro. Si è dimostrato cortese e disponibile. Si è dimostrato attento alle sue esigenze. Aveva un abbigliamento consono al luogo. È stato chiaro nell’esposizione verbale. Ha dimostrato competenza nella lingua straniera.

44 Elaborazione dei dati Analisi dei dati globali.
Analisi dei dati per singolo museo. Analisi dei dati per gli aspetti della qualità museale. Confronto dei dati rilevati tra musei statali e privati.

45 Dati Globali Guida Turistica

46 Dati Globali Sorveglianza

47 Dati Globali Biglietteria

48 Dati Globali Bookshop

49 Confronto tra musei statali e privati: profilo professionale guida turistica.

50 Confronto tra musei statali e privati: profilo professionale sorveglianza

51 Confronto tra musei statali e privati: profilo professionale biglietteria

52 Confronto tra musei statali e privati: profilo professionale bookshop

53 Dati Emersi I dati globali evidenziano una valutazione positiva del personale analizzato. Il Madre, si rivela il museo con la valutazione migliore. Aspetti della qualità da migliorare: Reattività. Confronto tra musei statali e privati: Analogie generali, differenze di valutazione per il personale preposto alla sorveglianza.

54 Cosa accomuna le due direzioni?
La conoscenza si espone diversamente L’immagine guida il sapere emotivo Come la documentazione di esperienze


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